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Autore: TheDarkLightInsideMe    29/10/2014    3 recensioni
Federica, Eleonora e Egle sono tre ragazzine tra i dodici e i tredici anni. E fin qui mi pare tutto normale.
Federica ha letto tutta la saga del Mondo Emerso, Eleonora sta leggendo le Cronache ed Egle (peraltro sorella maggiore di Eleonora) inizierà a leggere la prima trilogia dopo che la sorella l'avrà terminata. E anche questo non mi pare un granché emozionante.
Ma il Mondo Emerso, dopo gli avvenimenti narrati nella trilogia delle Leggende, è di nuovo in pericolo, e toccherà a tre ragazzine di un altro mondo salvarlo, insieme ad alcuni dei personaggi più importanti della saga.
D'altronde, con un po' di fantasia possiamo essere tutti un po' speciali.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ido, Kryss, Nuovo personaggio, San, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Capitolo 4 ~ Nella Terra delle Lacrime insieme alla Resistenza.

 
La luce del sole è accecante e filtra attraverso le foglie degli alberi che si estendono a non finire. Una foresta infinita in un mondo che mi è estraneo, ma allo stesso tempo così dannatamente familiare…
Camminiamo per buona mezza giornata, scortati da degli elfi che ci attendevano dall’altra parte del portale, insieme ad un mago. Né io né le Grimaldi siamo abituate alle grandi camminate e, nonostante coloro che ci circondano tentino di mantenere un’andatura umana, arriviamo all’accampamento con il fiato grosso e una grandissima sete.
Sento che sto per morire, quando si apre davanti a me una radura che ospita varie tende. Fuori, tre o quattro persone sono sedute su dei tronchi, l’uno di fronte all’altro.
Quella vista mi fa tornare la voglia di camminare, la stanchezza sparisce in un istante non appena riesco a mettere a fuoco le quattro figure che mi fissano sbalordite.
Nihal, Sennar, Neor (il figlio di Dubhe) e un ragazzino che avrà su per giù la mia età, dai capelli blu e gli occhi verdi.
<< I mezzelfi possono avere gli occhi verdi? Non lo sapevo. >> mi sussurra Eleonora sottovoce, e io le stringo la mano quanto basta per non farle male, ma dare a lei e a me stessa un senso di sicurezza. Non perché ho paura di Aster, ma perché ho paura di come reagirà Eleonora dopo aver visto il vero aspetto del Tiranno.
Notando che quelli di fuori hanno smesso di parlare, altre tre figure emergono dalle tende: una è Shyra, la riconosco dai capelli verdi corti e dagli occhi pieni di rabbia; un’altra è un ragazzino dai capelli ricci biondi e gli occhi chiari, segno della sua vita nella Terra della Notte. Sto per piangere, come ho fatto alla sua morte, ma cerco di contenermi. Tuttavia quando vedo il terzo individuo le lacrime iniziano a scendermi copiose dagli occhi: i capelli, i baffi e la barba raccolti in delle treccine, rossi come quando ancora Dohor non aveva preso il potere, la cicatrice sull’occhio sinistro.
Ido…
Cado in ginocchio, un velo d’acqua che mi offusca la vista.
Ho letto della sua morte, ho pianto come una fontana, ho letto di quello che faceva San pur di riabbracciare il suo maestro…e poi ovviamente mi metto a piangere per essermelo ritrovato davanti sano e salvo!
Eleonora è la prima a notarmi. << Questo spoiler me lo paghi… >> mi sibila minacciosa mentre segue Aster alla nostra tenda.
Io invece vengo trattenuta da San per un polso e con l’altra mano faccio tutto il possibile per asciugarmi gli occhi.
<< Tu sei quella che ci conosce meglio, vero? >> mi domanda il mezzelfo, ma la sua è un’affermazione.
Non appena apre di nuovo bocca, Kryss lo precede << Bene, allora possiamo parlare tranquillamente anche solo con te. Vieni. >>
Mi fa spazio sul tronco accanto a sé ma, come è facilmente intuibile, preferisco andarmi a sedere dall’altra parte, accanto a Shyra.
L’elfo riprende subito a parlare. << Come ti ho già spiegato, dopo la morte di Adhara e Amhal, noi siamo stati riportati in vita. Oltre a noi c’era anche Dubhe, ma è stata catturata dal nemico. >>
<< E chi sarebbe questo nemico? >> chiedo, ma ho letto abbastanza fan fiction per sapere che tipo di persona può essere questo “cattivo di turno”: un pazzo, mosso da folli ideali per scopi altrettanto folli.
<< Si fa chiamare Haide. >> mi spiega Sennar. << Crediamo sia un uomo, ma non abbiamo neanche questa certezza. Però… sappiamo con certezza che è spietato e senza cuore. Nessun individuo di nessuna specie che abita il Mondo Emerso potrebbe mai fare cose come quelle che fa lui. >> nei suoi occhi posso quasi vedere riflessi gli orrori che lui si è trovato davanti.
<< Quindi…gli dei vi hanno fatto tornare in vita perché siete gli unici a poterlo sconfiggere. Ma il resto del Mondo Emerso? Re Kalth? Non possono intervenire...? >>
<< Pensi che se avessero potuto non lo avrebbero già fatto?! >> l’urlo di Kryss mi fa zittire. Per una volta devo dargli ragione.
È Ido a spiegarmi la situazione, un velo di tristezza facilmente percepibile nel suo sguardo: << Haide ha lanciato un incantesimo su tutte le otto Terre, e tutti gli abitanti del Mondo Emerso sono convinti di aver sempre vissuto così, come schiavi sotto il suo comando. Per quanto riguarda Kalth, è stato portato nella Terra del Vento, ma non ha più fatto ritorno. È passato un mese, ormai non si può fare a meno di pensare al peggio. >> conclude, accendendo la pipa.
I secondi passano, ma la mia bocca si rifiuta di muoversi. È troppo da assimilare e da comprendere perfino per una come me.
<< E…e noi tre cosa abbiamo a che fare con tutto questo?> > domando, una volta ritrovata la voce.
<< Voi tre siete le prescelte, le viaggiatrici tra i mondi che secondo la leggenda ci aiuteranno a sconfiggere Haide. >> fa Nihal. Lei ha dovuto crederci, alle leggende. L’idea che il destino potesse essere già scritto è stato qualcosa che ho sempre eliminato a priori. Ma se, in effetti, in quel mondo funzionasse diversamente?
<< Cosa dice esattamente la leggenda? >> chiedo, ma sento una mano poggiarmisi sulla spalla.
A parlare è Egle, e le sue parole bastano a farmi dimenticare della leggenda e di tutto il resto: << Mi dai una mano con Eleonora? È un po’…fuori di sé. >>
Non ci vuole un genio per capire cosa sia successo. Del tipo: “Ehi, comunque come ti chiami, mezzelfo?” “Aster”. Non so se mi viene più da ridere o da piangere immaginando quella scena, forse tutt’e due.
Entro nella tenda e la prima cosa che vedo è un coltello che colpisce la tela accanto alla mia spalla.
<< Non avevi detto che Eleonora stava solo inveendo pesantemente contro Aster? >> chiedo stupita ad Egle, che mi si affianca.
<< La situazione dev’essere degenerata quando sono venuta a chiamarti. Però arrivare addirittura alle armi… >>
Sì, in effetti pare esagerato anche a me, ma la scenetta ha un nonsoché di comico: Aster avvolto da una sfera argentata che dev’essere un incantesimo di protezione che se ne sta in piedi, impassibile, sotto i colpi di coltello di Eleonora.
Dopo poco la ragazzina si stanca e si ferma, il coltello ancora in mano, e io ne approfitto per parlare:
<< Eleonora, ti sei calmata? >>
<< Perché non me l’hai detto? Perché non mi hai parlato del suo aspetto, Federica? Perché non mi hai detto che è un mezzelfo, che è un bambino, che… >>
<< Uno: perché hai detto di non volere spoiler; due: se l’avessi detto non mi avresti creduto; tre: non è un bambino, è nel corpo di un bambino, è diverso! >>
Eleonora mi interrompe di nuovo << Quindi ha dovuto uccidere un bambino per avere quest’aspetto?! >>
Ok, ufficialmente non sono in grado di spiegare una cicca di tutta questa storia e ufficialmente lei è la sosia di Nihal.
<< No, Ele. A causa di un incantesimo lui è intrappolato nel corpo di un se stesso bambino. Per punirlo di qualcosa, immagino. >> guardo Egle sbattendo le palpebre più volte: no, non può essere davvero lei, lei non dovrebbe sapere tutte queste cose!
Quando Aster esce dalla tenda mettendosi una mano sulla fronte dalla disperazione di avere a che fare con tre cretine (due, Egle non è stupida) come noi, Eleonora finalmente si calma e posa il coltello sul tavolino, andando a recuperare quello infisso nella tela.
Ci sediamo sulle nostre brande, chiudendo la tenda.
<< Combattevi bene, però. >> dice Egle ad un certo punto, osservando la sorella riprendere fiato.
<< E tu te la cavi con l’Elfico e gli incantesimi. >> ribatte la più piccola.
Un’idea inizia a frullarmi nella testa, e più cerco di ignorarla, più la mia mente trova prove per sostenerla. Diamine!
Mi stendo a pancia sotto e affondo la testa nel cuscino più pungente che abbia mai avuto fra le mani. Ma cos’è? Paglia? Mi rispondo di sì da sola.
<< Fede, che c’è? >>
Mi rigiro e mi ritrovo stesa supina << Siamo parte di una leggenda. E dovremo combattere contro uno psicopatico che si fa chiamare Haide. Che ha in pugno Kalth e Dubhe, sempre che non li abbia già uccisi. >>
<< Chi? >>
<< Lunga storia, Ele. >>
<< Quindi, fammi capire: noi dobbiamo combattere questo tipo che, per come ne parli, sembra molto potente e soprattutto molto sadico… perché siamo una leggenda? >>
Sì, Egle, ci hai azzeccato, penso, ma riesco solo ad annuire. Detta così sembra quasi una cosa positiva…
Davanti alla tenda c’è un ombra, e a giudicare dai capelli e dalla corporatura, direi che è Laio. Mi metto seduta e gli dico di entrare, ma lui si affaccia solamente:
<< Penso che dobbiate venire. Kryss ha una pergamena con su scritta la nenia che parla di voi. >>
Annuisco e lo ringrazio, poi aiuto Eleonora a tirarsi su (è ancora sotto shock per l’aspetto di Aster) ed esco, preceduta da Egle.
Ci sediamo sui tronchi e vedo rune elfiche incise sulla pergamena che l’elfo ha in mano.
<< Ve la leggo direttamente nella vostra lingua, dato che voi non capite la mia. >> in quelle parole c’è un’accusa che Kryss lascia a stento trasparire col suo tono di voce calmo. L’unica volta che quella calma è stata sconvolta è stata, immagino, quando San stava per ucciderlo. Quanto avrei goduto a vederlo morire sotto i miei occhi!
Scuoto la testa leggermente, strizzando gli occhi. Ma pensieri del genere sono normali? mi chiedo, ma dubito che troverò mai una risposta. Allora mi concentro su quello che Kryss sta dicendo e ascolto. E so che quelle strofe non le dimenticherò mai.




Angolino dell'autrice.
Chiedo venia in ginocchio ad Eleonora, se mai leggerà questa storia, ma sono contentissima di come è venuto questo capitolo. E non lo cancello v.v
Detto questo, spero che piaccia anche a voi lettori, e ne approfitto per ringraziarvi per aver letto e/o recensito. Arigatou gozaimasu!
Alla prossima,

DarkLight
   
 
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