Ce ne stavamo
sempre così dopo aver fatto l’amore.
Io, che lo
stringevo per la vita e gli baciavo ogni tanto la schiena possente, lui che
sonnecchiava pigramente dandomi le spalle, con le mani che stringevano la
coperta possessivamente; né io avevo bisogno di chiedergli calore, né lui aveva
bisogno di darne. Ci amavamo così com’eravamo, niente di più, niente di meno.
Kojiro Hiyuga ama
una volta sola, e questo lo avevo capito già da tanto tempo; non ho bisogno di
preoccuparmi di altre ragazze o delle poche coccole che mi fa in pubblico, so
che ama solo me in maniera profonda. Lo so, perché domani mi porterà dalla sua
famiglia con tutte le buone intenzioni possibili.
Siamo già andati al
cimitero dal padre, mancano solo madre e fratelli; non è stupido, lo sa che la
sua mamma ha già scoperto tutto, e sa anche che i fratelli sospettano qualcosa…
E sa anche che la sorella è all’oscuro di tutto. Ha sempre avuto un rapporto difficile con
Naoko. Ha ammesso d’averla cresciuta in maniera errata; non doveva sempre chiamarla
“la mia bambina”, quello lo fanno i padri e non i
fratelli maggiori. Non avrebbe dovuto tenerla sempre stretta a sé come fosse il
padre, non avrebbe dovuto farla affezionare così tanto a lui. Ogni qualvolta
lei fosse arrabbiata lui correva a coccolarla o a sgridarla, nel caso fosse
necessario. Aveva voluto fare la parte del padre con lei, ed aveva ottenuto risultati
ottimi; ora Naoko lo considerava una specie di papà, e non accettava che si
facesse una vita sua. Quando lo avrebbe scoperto avrebbe fatto i diavoli a
quattro.
Non sono nessuno
per giudicarlo, lui ha fatto quello che poteva ed avrebbe affrontato anche
quella situazione.
Si gira verso di me
e mi stringe con un braccio facendomi accoccolare ai suoi pettorali. So che
quando fa così significa che si è svegliato e che vuole restare un altro po’
nel letto a crogiolarsi nel calore delle lenzuola. A me piace quando lo fa,
perché fa tenerezza e capisco che mi ama più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Come ho già
detto, Kojiro Hiyuga ama solo una volta
ed io, Maki Akamine, sono contenta di essere quest’unica volta.
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Sarà un’ora che
cammino senza meta in questa grande città sotto un
freddo pungente ed una nevicata più che insistente. Ancora non mi capacito che
mio fratello possa avermi fatto una cosa del genere. Non può rifarsi una vita
senza dirmi niente, non può, accidenti! Se ne va in Italia e torna con una
ragazza senza dirmi niente!? Devo saperlo con i giornali se mio fratello ha
intenzione di farsi una famiglia?! O meglio, solo IO lo so dai giornali, il
resto della famiglia ne è al corrente già da un pezzo! “Non sapevamo come
l’avresti presa.” Ma vai a ‘fanculo Takeru! Volevano farmi sapere tutto con la
partecipazione alle nozze? Così magari me ne stavo zitta ed accettavo la cosa
senza obiettare! E no, eh! Kojiro Hiyuga,
sappi che non sei solo tu ad essere orgoglioso, anch’io ho la mia parte,
e questa non te la faccio passare liscia, sappilo!
Senza neanche
accorgermene sono entrata in un bar e mi sono seduta ad un tavolo tutta sola;
quasi quasi mi prendo un’intera torta alla panna alla faccia di tutti quanti!
Come se gli facessi dispetto, poi… Ecco, sto ricominciando a piangere come una
bambina! Ho finito pure tutti i fazzoletti, con che mi asciugo il naso ora? Che
sfiga, uffa!
Qualcuno mi ha
letto nel pensiero e mi porge un fazzoletto di stoffa ricamato a mano; alzo gli
occhi ed incontro uno sguardo dolce che mi trafigge l’anima e sono costretta
subito ad abbassare il piglio per nascondere le mie lacrime “Non è mica un
delitto piangere.” Mi dice costui sedendosi di fronte a me “Non sono un
molestatore di ragazze, tranquilla…” Non so se credergli o no, ma più lo guardo
negli occhi e più sono convinta che, una persona così dolce, non possa farmi
del male. Ha bei capelli castani corti, degli avvenenti occhi color cioccolato
ed i lineamenti dolci e delicati… Avrà appena 22 anni,
se non qualcosa in meno “Problemi?” mi chiede lasciando il fazzoletto sul
tavolo e prendendo il menù tra le mani “Credo che prenderò una fetta di torta
alla panna… Tu, invece?” “Anch’io.” Non si accettano regali dagli sconosciuti:
lezione numero uno impartita da mio fratello quando avevo 4 anni; prendo anche il
fazzoletto dal tavolo e mi ci asciugo gli occhi: se lo sa Kojiro mi ammazza. “Sono
arrabbiata con il mio fratellone.” “E perché mai?” Comincio a parlare a raffica
senza neanche prendere fiato; lui mi ascolta in silenzio. Arrivano anche le
ordinazioni, ma io parlo parlo parlo, ho perso addirittura il filo dei miei
pensieri. Abbiamo terminato la torta, quando finalmente ho finito.
“Lo sai benissimo
che sei contenta che si sia rifatto una vita sua.”
Misa che lo ho fulminato con gli occhi, ma poco importa “Anch’io ho una sorella
minore… Conosciuta solo qualche anno fa.” “Nel senso
che è piccola?” Lo vedo scuotere la testa e sorridere “No, nel senso che lei
vive con mamma. I miei sono separati.” “Oh… Mi dispiace.” “Oh, tranquilla…
Vedi, lo so che è errato che un fratello maggiori pensi che sia sbagliato
parlare con la sorella minore, ma non possiamo farci niente, vi consideriamo
sempre le nostre bambine. Nessuno vi si deve avvicinare, vi vezzeggiamo… Ma, ci
dimentichiamo che comprendete più di qualsiasi altra persona al mondo.” Abbasso
lo sguardo e sento una lacrima scorrere sulla mia guancia “Lui ha sbagliato, ma
questo non significa che tu debba attribuirgli tutte le colpe… Anche tu avrai
fatto degli sbagli, no?” Lo guardo colpevole ma mi butto sulla difensiva “E se
lei è antipatica?” “Vogliamo avere l’ultima parola, eh?” Io arrossisco punta
nel vivo ed abbasso di nuovo lo sguardo “Se mai sarà antipatica, la sopporterai
per tuo fratello Kojiro, perché sai che anche lui ha diritto ad essere felice.”
“Uffa però!” Sbuffo ancora mentre lo vedo pagare il conto anche per me
“Andiamo.” Alzo lo sguardo terrorizzata e gli occhi mi si riempiono nuovamente
di lacrime “C… Cosa?” “Ti riporto a casa…” “Ma, ci posso andare da sola…”
“Guarda che chiamo Kojiro.” “Non hai il numero.” “Lo credi tu…!” Incrocio le
braccia al petto e lo guardo con sfida “E chi ti credi di essere?” “Allora,
vediamo un po’…” Lo vedo chinarsi per prendere da terra la sua valigetta “Poiché
siamo così scettiche…” La apre e prende il suo portafoglio; che accidenti vuole
fare? Prende la sua carta d’identità e me la passa “Aprila.” La prendo
titubante e la apro; il tizio della foto dovrebbe essere lui, anche se ora è un
po’ diverso “E allora?” Un nome come tanti, Taro. Poi c’è il cognome, Mis… Ops.
“Oh mio Dio, scusa!!!!” Credo di essere diventata rossa dalla vergogna “Non ti
avevo riconosciuto! Sei così diverso dal vivo!” “Oh, tranquilla, non me la
prendo! Anche tu sei molto cambiata! Non ti avrei riconosciuto se non avessi
avuto il suo stesso sguardo!” “Imbruttisco come Kojiro?” “Parecchio!” Scoppiamo
a ridere insieme “Ora ci vieni con me?” “Sì.” Mi alzo e lo seguo docile “Sarà
meglio sbrigarci, conoscendo tuo fratello starà rivoltando mezza città…” “Mezza
città? Sei ottimista!” Scoppiamo di nuovo a ridere e lentamente ci avviamo
verso la via di casa.
“Critichi tanto tuo
fratello, ma non credo che tu gli abbia mai detto dei tuoi ragazzi.” “Certo che
no! Succedeva il finimondo, sennò! E mi tocca anche stare attenta ai suoi
compagni di squadra! Basta che uno di loro mi vede e corrono a dirlo a Kojiro!”
“Io non dirò una parola, sta tranquilla.” Sbuffo ancora pensando ad una
possibile scenata di mio fratello davanti a tutti il mio liceo come spettatore
“Tua sorella te lo dice?” “Sì. Ha capito che non può fingere, glielo leggo
negli occhi quando mente.” Mi volto a guardarlo e penso che, effettivamente,
potrebbe farlo, visto gli occhi penetranti che si ritrova “Facendo così sono
passata per una bimba frignona, vero?” gli chiedo sperando che mi possa aiutare
ad uscire da questa brutta situazione “No… Hai preso Kojiro come punto di
riferimento, ed è naturale smarrirsi quando te ne devi creare di nuovi… Chissà,
tra qui e qualche anno, potrebbe essere il tuo nuovo ragazzo il tuo punto di
riferimento.” Ci penso su sinceramente, ma poi scuoto la testa e sorrido “Solo
se passerà l’esame di mamma, Kojiro, Takeru e Ken… Il che è un po’ difficile…
Se uno piace a mamma non piace e Kojiro…” “A tuo fratello non piace nessuno.”
Faccio un sorriso ironico e lo guardo “Tu gli piaci… Dice che gli stai
simpatico quando non parli…” Lo vedo alzare lo sguardo e sorridere verso il
cielo “Oh, appena saprà che ti ho riaccompagnato a casa non mi parlerà per una
settimana.” Scoppiamo di nuovo a ridere, ma io mi riprendo subito appena vedo
la mia casa “Siamo arrivati.” “Bene, io mi fermo qui.”
Lo guardo spaesata mentre lui si china alla mia altezza “Questa cosa devi
affrontarla da sola… Dimostrerai a tuo fratello quanto sei cresciuta in
realtà.” “Posso almeno dire alle mie amiche che Taro Misaki mi ha
riaccompagnato a casa?” “Certo… Fila dritta a casa, ora!” Mi scompiglia
affettuosamente i capelli “A presto!” “Ciao.”
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Sono ore che tamburello
nervosamente con le mani sul tavolo della cucina, mentre Maki e mia madre mi
guardano preoccupate; stavolta mi ha fatto veramente incazzare! Appena torna
gli faccio vedere l’inferno! Giuro che stavolta scorniamo sul serio! Voglio
proprio vedere chi ha le corna più dure! Sì, ok, ho sbagliato anche io, ma non
è il caso di farne un dramma! E se incontra qualche esaltato? “Se non rientra entro tre minuti chiamo la
polizia, è deciso!” “Kojiro, vedrai che tra un po’ rientra, ma non essere
troppo duro con lei, è scossa.” “Non è un buon motivo per farci preoccupare
così!” “Sono a casa!” Mi alzo immediatamente e vado all’ingresso con le
peggiori intenzioni; la trovo intenta a levarsi le scarpe e quando si alza in piedi
noto che ha le guance rosse tanto è il freddo che ha preso “Beh, è
quest…!” Me la ritrovo subito addosso con le braccia che mi circondano forte i
fianchi ed il viso affondato nel mio maglione “Non mi sgridare, per favore…
Possiamo parlare solo io e te?” Alzo il dito perché non ho intenzione di farmi
intenerire, ma appena la guardo in quegli occhi smarriti alzo lo sguardo verso
l’alto ed arrossisco un po’ “Ok, andiamo in camera tua.” Mi lascia e saliamo di
sopra sotto lo sguardo attonito degli altri; entro nella sua stanza e noto che
è molto più femminile di quanto ricordassi “Mi dispiace…” Mi dice scivolando
sul puff rosa accanto al letto “Questo non è un comportamento da adulta!
Insomma Naoko, dovevi parlarne con me…” “Scusa… Da quando papà non c’è più, sei
stato tu il mio punto di riferimento e… Beh, sono la più coccolata di casa e
quando ho letto l’articolo ho pensato che… Mi avessi sostituito…” Se, come se
volessi farlo. “Non volevo farti credere questo… Lo sai come siamo tutti e due di carattere, tendiamo a parlare poco e forse
avrei dovuto farlo di più con te, così non sarebbe nato l’equivoco… Ti ho
voluto fare da padre ed ho sbagliato, ti chiedo scusa.” “No… Tu sei stato il
miglior fratellone del mondo… Sono contenta per te.“ Visto che non c’è nessuno,
posso permettermi una smanceria in più con mia sorella “Va tutto bene…” Le dico
inginocchiandomi di fronte a lei e scompigliandole i capelli “Ma non farmi
prendere mai più colpi del genere, sono stato chiaro?” “Sì.” Mi abbraccia
ancora ed io stavolta ricambio baciandole la testa come quando era piccola “Mi
ha riaccompagnato a casa il tuo amico Taro, non sono mai stata sola…” “Ecco, se
dobbiamo andare d’accordo, comincia col stare lontano dai ragazzi.” “Kojiro!”
Quando esco mi
guardano tutti dubbiosi “Che volete? L’ho sgridata come meritava!” Mia madre mi
guarda e scuote la testa “Sì, proprio come meritava, fratellone tenerone!”
Scoppiano tutti a ridere mentre io scendo di sotto rosso come un peperone e
borbottando come un pentola che ribolle “Io sono Naoko.” “Oh, io sono Maki…”
Sento che si presentano a vicenda e già mi sento più rilassato…
…
Se quelle due vanno
d’accordo ho finito di comandare…
Sì, lo so, state pensando “MA TARO MISAKI c’è
da tutte le parti?” ed io vi rispondo “Sì, è
probabile!”.
Ogni tanto mi prendono questi scleri! Scusate!
A presto a tutti quanti ed auguri a tutti
quelli che hanno appena cominciato l’università!
Che le lezioni vi sorridano!
Io ho iniziato il 5 e già me la sto facendo
sotto per gli esami, ma va bene così!
HK^^