Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: AmeliaRose    31/10/2014    6 recensioni
[SusanxLegolas, Crossover "Le Cronache di Narnia" e "Il signore degli anelli"]
Dal primo capitolo:
Quello che riferì non era molto promettente: gli orchi avevano dichiarato nuovamente guerra e le megere si facevano vedere sempre più spesso nei boschi vicini al castello. Era passato troppo poco tempo dall'ultima battaglia e non erano ancora fisicamente pronti a respingerli nuovamente. Aslan, allora, suggerì di chiedere aiuto a un Re appartenente a un altro mondo, Re che Aslan riteneva saggio e più propenso a stringere un alleanza. [...] Il loro Re, dopo molte ore passate a consultarsi, accettò di aiutarli e di creare questa alleanza solo se Narnia avesse concesso loro una cosa: un matrimonio che univa effettivamente i due mondi.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Le Cronache di Narnia, Il Signore degli Anelli e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà, tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento"



04. Festeggiamenti a Cair Paravel.

 
 

Lucy entrò di corsa nella stanza di Susan facendo sbattere la porta alle sue spalle. La maggiore sobbalzò dallo spavento e una volta capito chi era il colpevole di tutto quel trambusto, guardò la minore con aria di rimprovero.
«Lucy, cosa diamine ti è preso?» chiese Susan sospirando gettandosi le coperte sul viso accecata dalla luce che entrava dalla finestra. Era già mattino inoltrato e aveva saltato la colazione. La minore salì sul letto della sorella e si distese di fianco a lei.

«Ho visto gli elfi» mormorò felice «Non ho mai visto delle creature così belle in tutta la mia vita» disse con aria sognante.
Susan sorrise soddisfatta da sotto le coperte.

«Non dirmi che hai già cambiato idea riguardo al mio matrimonio» chiese speranzosa.
Lucy prese le coperte e gliele tolse dal viso.

«Non proprio, però sembrano creature gentili» osò dire abbracciandola.

«Per ora lo sono, Lucy. Ma non farti incantare dal loro aspetto, quando combattono diventano creature letali» disse stringendola a sé.
Lucy la guardò con aria dubbiosa.

«Che intendi dire?»

«Peter non ti ha detto niente?» chiese alzandosi e appoggiando il gomito sul cuscino.
Lucy scosse la testa e la guardò dedicandole tutta la sua attenzione.

«Dei ragni giganti ci hanno attaccato mentre percorrevamo la strada verso il Regno degli Elfi, fortuna che Legolas era li pronto per difenderci» disse Susan con un sorriso «Gli elfi sono incredibilmente veloci e hanno una vista così perfetta che tutti i colpi sono andati a segno».
Lucy rimase letteralmente a bocca aperta.

«Se i loro colpi vanno sempre a segno vuol dire che abbiamo la vittoria in tasca» esclamò entusiasta.

Susan storse il naso e scosse la testa.

«È meglio non cantare vittoria prima del tempo, Lucy» disse saggiamente la Regina Gentile.
Lucy guardò la mano di Susan e sorrise.

«Quello è il tuo anello di fidanzamento?» chiese agitata prendendole la mano e scrutando attentamente l'anello d'argento.
Susan annuì contenta del suo entusiasmo.
«È bellissimo» esclamò la più piccola dopo averlo esaminato attentamente.

«È uguale a quello che abbiamo noi» disse Susan guardando l'anello.
Lucy scosse la testa decisa.

«Niente affatto! È un anello elfico e poi viene anche da un altro mondo!» disse la Valorosa con tono di rimprovero. 
Susan ridacchiò davanti alla sua espressione buffa.

«Si, hai ragione. Ma l'aspetto è simile» constatò Susan.

«E dimmi, anche Legolas lo ha?» chiese sempre più curiosa.
Susan annuì con un sorriso. 
«Non ho ancora visto il tuo futuro sposo, è bello?» chiese con un sorrisino.
Susan arrossì, consapevole che qualsiasi cosa lei avesse rivelato sul suo sposo, Legolas l'avrebbe sentita.

«Certo» disse infine, dopotutto era la verità. 
Lucy sospirò meravigliata.

«Non vedo l'ora di vederlo stasera. Da quanto ho appreso da Edmund, starà tutto il tempo con Peter» annunciò amareggiata. Era curiosa di vedere il principe degli elfi, si aspettava come minimo un elfo alto, dal carattere gentile e premuroso. Oltre che a un gran fascino.
Susan ridacchiò davanti alla sua espressione di beatitudine. Si distese nuovamente a letto e guardò il soffitto.
«E dimmi Susan, ti è piaciuto il suo regno?» chiese a bassa voce Lucy.
Susan rimase in silenzio per molto tempo prima di parlare nuovamente.

«Non posso darti una risposta certa. Ho visto la sua terra al chiaro di luna e non ho proprio visto tutto» sussurrò analizzando bene le parole da usare.

«Ma se tu ti dovessi basare solamente da quello che hai visto, cosa risponderesti?» chiese sempre più curiosa la minore.

«Che no, non mi piace» rispose all'instante. «Ma penso che questo derivi dal fatto che sono troppo abituata a Narnia, ai suoi colori e alla sua bellezza» aggiunse in fretta.
Qualcuno bussò alla porta e Lucy andò ad aprire. Susan si coprì con le coperte alla svelta, non era molto decoroso vedere la Regina, e futura sposa del principe degli elfi, in abiti da notte.
Edmund entrò raggiante nella stanza e guardò la sorella maggiore sorpreso nel vederla ancora in pigiama.

«Che ci fai ancora in quelle vesti?» chiese sorpreso.

«Ho dormito fino a tardi. A differenza tua io sono andata in un altro mondo ieri notte e non è stata una passeggiata» annunciò alzandosi dal letto.

«Già, Peter mi ha raccontato tutto» disse incrociando le braccia al petto. «Ho fatto la conoscenza con il tuo futuro marito» annunciò con un sorriso.

«Tu lo hai già visto?» chiese Lucy facendo il broncio.
A quanto pare non voleva essere l'ultima persona in tutta Cair Paravel a fare la sua conoscenza.

«Si, stamane mentre passavo davanti alla stanza di Peter» disse fissando la minore.

«Come ti è sembrato?» chiese Susan, curiosa di sapere cosa ne pensasse il proprio fratello.

«A parte le orecchie a punta e i suoi occhi che sembrano penetrare nella tua testa? Normale» disse con un sorriso.
Susan scosse la testa sorridendo.
Sembra che tutti l'abbiano accettato” pensò felice.
«Comunque, sono venuto qui per informarvi che Peter è partito pochi minuti fa con Legolas e alcuni elfi. Vuole mostrare a loro diversi posti in cui gli orchi vivevano, giusto per dare loro un'idea di come sono» disse scrutando Susan «Secondo Legolas, questi orchi sono diversi dai loro e vogliono sapere ogni cosa di come vivono» aggiunse.

«Ma stasera ci saranno per la festa?» chiese speranzosa Lucy.

«Peter mi ha detto che torneranno prima di cena» disse dandole una pacca sulla spalla.
Lucy sembrò rincuorata dalla cosa.

«Ora devo andare, ho degli allenamenti da eseguire».
Susan annuì e dopo un breve saluto, Edmund uscì dalla stanza.

«Oggi è venerdì» esclamò Lucy dandosi una leggera sberla sulla fronte. «Devo prepararmi per andare dal Signor Tumnus»

«Posso venire anch'io oggi?» azzardò Susan, guardandola negli occhi.
Lucy la fissò di rimando stupita, non andava mai con lei dal fauno per il thè.

«Certo che si» rispose felice.
Susan, sollevata, sorrise contenta. Non aveva intenzione di rimanere nel castello, non con tutti quegli elfi che continuavano a fissarla. La notte prima durante il cammino verso Cair Paravel, aveva notato che Legolas non era l'unico a scrutarla di nascosto e a Susan aveva dato non poco fastidio la cosa.
Salutò Lucy e una volta sola, aprì l'armadio scegliendo l'abito che avrebbe indossato durante il giorno. Scelse un abito semplice e lungo, di un bel verde chiaro con un corpetto nero. Dopo aver sistemato i capelli in una treccia ben elaborata, indossò la sua corona. Prese da uno scaffale il suo libro preferito e uscì dalla stanza incamminandosi fino al giardino. Superò a gran passi Edmund che si allenava con la spada insieme a un elfo e si andò a sedere sotto a un albero di ciliegio. Susan amava leggere, e amava di più farlo all'aperto sotto a un albero, quando leggeva si estraniava da tutto e da tutti creando come una bolla in cui esisteva solo lei e il libro che aveva tra le mani.

«Mi scusi, mia signora» udì Susan poco dopo.
La Regina alzò lo sguardo e vide Haldir chinato verso di lei.

«Si?» chiese imbarazzata, non sapeva come approcciarsi con quelle eteree creature.

«Legolas mi ha chiesto di tenervi d'occhio oggi e, in caso di pericolo, di proteggervi»disse a gran voce «Non ho potuto non udire quello che voi e vostra sorella vi siete dette e ritengo opportuno accompagnarvi da questo signor Tumnus» disse guardandola negli occhi.

«Non è necessario, Haldir» disse Susan con un sorriso «Io e mia sorella abbiamo già percorso quelle strade da sole e non ci è mai successo nulla»

«Devo insistere, mia Regina» disse lui con un tono che non lasciava trapelare nulla. «Se venissi meno alla mia parola data a Legolas, non mi perdonerebbe mai» aggiunse.

«E così sia» disse rassegnata Susan, discutere con un elfo non sarebbe servito a nulla.
L'avrebbe seguita anche di nascosto pur di mantenere la promessa.
Haldir s'inchinò e tornò dai suoi compagni elfi. Susan si concentrò nuovamente sul suo libro e sospirò, la cosa cominciava già a degenerare. 


Il pranzo fu consumato nella sala da pranzo più grande, quella dedicata agli ospiti e alle feste al chiuso. Gli elfi occupavano i loro posti con grazia e ascoltavano con stupore la musica suonata dai musicisti, Lucy li guardò per tutto il tempo rapita e nonostante i rimproveri della sorella maggiore sul fatto che non era educato guardare a lungo una persona, lei continuò a guardarli di nascosto.
Come promesso, Haldir le attendeva fuori dal castello pronto a scortarle dal signor Tumnus, Lucy per tutto il tragitto non fece che guardare l'elfo con insistenza ma a lui sembrava non dare fastidio.
«Avete visto? Non è successo nulla» disse Susan una volta arrivati dal fauno.

«Solo perché non è successo oggi non vuol dire che potrebbe accadere un domani» disse retorico.
Susan scosse la testa ed entrò nell'accogliente casa. Haldir decise di rimanere fuori perlustrando di tanto in tanto il perimetro assicurandosi che non ci fosse nessuno di pericoloso. Susan lo lasciò fare, se si sentiva più sicuro così lei non poteva dire nulla.
Il signor Tumnus fu felice di vedere anche la Regina Susan oltre a Lucy, preparò il thè e persino i biscotti che sapeva di piacere a entrambe. Le due sorelle ringraziarono della sua ospitalità e cominciarono a parlare di quello che era accaduto durante la settimana, non era successo nulla di così importante, si erano scambiati si e no qualche pettegolezzo e raccontato qualche aneddoto divertente del signor Tumnus dove tutti risero felici.
Mi mancheranno queste giornate pensò Susan, triste.

«Qualcosa non va?» chiese Lucy guardando la sorella.
Susan la guardò e scosse la testa.

«Ho bisogno di aria fresca, vengo subito» disse alzandosi dalla poltrona e uscendo di casa.
Respirò l'aria fresca e sorrise.

«Qualcosa vi turba?» chiese Haldir a pochi metri da lei.
Susan si girò verso di lui e lo guardò per un po'.

«No. Ho solo qualche pensiero per la testa» disse sincera.
L'elfo la scrutò per un po' prima di riaprire bocca.

«Voi umani pensate troppo» disse guardandola negli occhi.

«Ed è un male?» chiese dubbiosa, non sapeva se quello che le aveva detto era una sorta di offesa o meno.

«A volte si e a volte no» rispose sincero.

«Voi elfi che rapporti avete con gli umani?» chiese curiosa.
Haldir si avvicinò di pochi passi a lei.

«Con alcuni abbiamo un rapporto di amicizia, con altri un rapporto che lo supera» disse semplicemente.

«Quindi è già successo che un elfo si legasse a un umana?» chiese sorpresa.
Haldir parve sorridere.

«Si, è già successo molte volte».

«Deve essere terribile amare una persona che vedrete invecchiare e morire mentre voi rimarrete immutati con il tempo» disse abbassando lo sguardo.

«Non funziona sempre così» disse «Gli elfi, se lo desiderano, possono rinunciare alla loro immortalità per un umano che amano».
Susan rimase a bocca aperta.

«Ma Legolas non lo farà mai» disse leggermente delusa.

«No» disse Haldir distogliendo lo sguardo. «Legolas è il futuro Re di Bosco Atro ed è l'unico erede» aggiunse.

«Voi vi siete mai innamorato di un umana?» azzardò Susan, sapeva che stava superando la linea di quello che era lecito chiedere ma era molto curiosa.

«Si, mi è capitato una volta1» disse con uno strano tono di voce.
Susan capì e abbassò il capo.

«Mi scuso per avervi fatto una domanda così personale, spero che accettiate le mie più umili scuse».

«Non avete di che scusarvi, mia Regina. È successo molto tempo fa, quella ferita si è risanata nonostante tutto».
Susan alzò lo sguardo verso di lui e notò una certa nota di malinconia nella sua voce. Qualsiasi cosa sia successa, non era finita bene.
La porta di casa del Signor Tumnus si aprì e uscì Lucy con un sorriso sul volto.

«È ora di andare, sta già cominciando a fare buio» disse la minore.
Susan alzò lo sguardo al cielo, era vero, stava già facendo buio. Le giornate cominciavano già a farsi corte.
Salutarono il signor Tumnus e gli diedero appuntamento a più tardi, anche lui avrebbe partecipato alla festa con la grande soddisfazione di Lucy.
Si incamminarono verso il castello in silenzio, un forte vento freddo scompigliò le cime degli alberi e Lucy cominciò a tremare. Haldir si tolse il mantello nero e, con un sorriso, glielo appoggiò sulle spalle sotto lo sguardo stupito delle due Regine.

 


 

Il giardino era stato addobbato alla perfezione per il grande banchetto e per la festa che l'avrebbe seguito poco dopo, in ogni albero c'erano appese delle lanterne di vario colore che illuminavano allegramente il posto, molte tavole e molte sedie erano state posizionate al centro del giardino e delle torce di fuoco erano state poste ogni cinque metri per rendere il posto un po' caldo nel caso si abbassasse la temperatura. Lucy non vedeva l'ora che arrivasse la cena, da ogni parte di Cair Paravel si poteva sentire l'odore del cibo provenire dalle cucine. Edmund era stato più volte rimproverato da Susan perché cercava in tutti i modi di andare a rubare qualche leccornia da guastare come pasto post-cena, e per questo era stato spedito ad aiutare gli altri a sistemare i tavoli.
Lucy e Susan passarono gran parte del pomeriggio, o meglio quello che ne restava, a sistemarsi e a rendersi il più presentabili possibili. Lucy scelse un abito che non toccava terra di un rosso scuro decidendo poi di lasciare i capelli sciolti. Susan d'altro canto, scelse un abito azzurro molto lungo, con una fascia verde stretta in vita e con le maniche a tromba. Decise anche lei di tenere sciolti i capelli e come gioielli scelse di indossare solamente la corona e l'anello di fidanzamento.

«Sei bellissima» esclamò Lucy una volta entrata nella camera della sorella.

«Anche tu lo sei» disse la maggiore con un sorriso sul volto.
Lucy scosse la testa imbarazzata.

«Non quanto te».
Susan lusingata, sorrise.

«Manca ancora un po' al banchetto, sai se Peter e Legolas sono arrivati?» chiese un po' preoccupata la maggiore.

«Sono arrivati dieci minuti fa, ho visto solo Peter. Mi ha detto che l'elfo era andato a prepararsi» disse con un alzata di spalle.

«E come ti è sembrato?» chiese con timore.
Lucy la guardò dubbiosa.

«In salute, come sempre» rispose perplessa.
Susan si rilassò all'istante, era preoccupata perché non vedendoli arrivare aveva cominciato a pensare a mille scenari che riguardavano suo fratello e un branco di orchi.
Bussarono alla porta e Susan andò di corsa ad aprire trovandosi di fronte Peter.

«Peter» esclamò Susan abbracciando il fratello.
Peter, sorpreso, la strinse a sé.

«Sembra che tu non mi abbia visto per secoli» esclamò il maggiore.
Susan sciolse l'abbraccio e lo guardò severa.

«Siete in ritardo, stavo cominciando a preoccuparmi seriamente» confessò.
Peter sorrise e l'abbracciò nuovamente.

«Non è successo nulla, ci siamo solamente trattenuti un po' di più» disse con tono sicuro. Peter guardò Lucy e sospirò.

«Lucy, ti dispiace raggiungere Edmund in giardino? Devo parlare in privato con Susan».
La minore annuì e uscì dalla camera.

«Che succede?» chiese Susan guardandolo negli occhi.

«Dobbiamo parlare di una cosa» disse sciogliendo l'abbraccio e raggiungendo con brevi passi la finestra.

«Riguarda le trattative del Re Thranduil?» chiese Susan «Eri troppo agitato ieri» aggiunse.
Peter annuì senza guardarla.

«Ha chiesto due cose» annunciò girandosi verso di lei.
Susan lo guardò con attenzione e sospirò.

«Cosa?»

«La prima cose è un bosco non lontano dal castello, serve principalmente per gli elfi che rimarranno qui dopo la guerra. Per tenerci al sicuro» disse Peter.

«La cosa sembra avere un senso, visto dove vivono mi sembra normale chiedere una cosa del genere» disse Susan.
Peter annuì.

«E la seconda cosa?» chiese la minore con timore.

«Forse la cosa potrebbe non piacerti» sussurrò avvicinandosi a lei.

«Avanti Peter, sputa il rospo» disse Susan con un tono di rimprovero.

«Re Thranduil ha preferito cambiare la data del vostro matrimonio. Per un breve istante si era dimenticato che tu sei umana e forse potresti non sopravvivere alla guerra» mormorò Peter guardandola negli occhi.

«La cosa ha un senso. Non si può creare un'alleanza basata su un matrimonio se prima accade qualcosa ai due sposi» disse la Regina con un sospiro.

«Non sei arrabbiata?»

«No, prima o dopo non fa nessuna differenza» annunciò Susan guardandolo negli occhi.
Peter sorrise e le prese la mano.

«Credo che sia il caso di raggiungere gli altri»


 

Legolas guardò l'intero giardino addobbato affascinato dalle creature parlanti che pian piano prendevano posto a tavola. Nella Terra di Mezzo non esistevano animali parlanti, o almeno se esistevano lui non ne aveva ancora fatto la conoscenza. Narnia era tutta nuova per lui e per i suoi compagni elfi, persino i raggi del sole parevano avere un'altra luminosità e calore. Persino gli orchi, le creature tanto temute, erano diversi da quelli che loro conoscevano, aveva ritenuto opportuno visitare i luoghi da loro usati per farsi un idea di come vivevano e di come combattessero. Suo padre lo aveva messo in guardia su questo, doveva stare attento a ogni mossa del nemico e non solo di quelli. Nonostante la sua decisione di stringere un alleanza con degli estranei preferiva non fidarsi al cento per cento, a mente fredda persino lui aveva ritenuto giusto questo pensiero ma una volta vista Susan cambiò idea. Una persona così bella e dolce come lei non poteva mentire e fare del male a una persona, si era sacrificata per il bene del popolo ed era impensabile pensare a un secondo fine. Guardò in direzione del castello e la vide stretta a braccetto con il fratello, il capo alzato e con un sorriso radioso.
Una vera Regina” pensò subito Legolas.
Susan, dopo aver lasciato il fratello al tavolo, si avvicinò a lui.

«Allora mio principe, Narnia vi piace?» chiese dolcemente.

«Molto, mia Regina» rispose meravigliato dalla sua regalità e bellezza.
La Regina sorrise sentendo la lieta notizia.

«Ne sono felice, ho avuto il timore che Narnia non vi piacesse» disse sincera.
Legolas scosse la testa e sorrise.

«Perdonate la mia intromissione» mormorò una voce alle loro spalle.
Si girarono e video la piccola Lucy, rossa in viso, guardare Legolas stupita.

«Che succede?» chiese divertita Susan, sapeva benissimo a cosa stava pensando la sua sorellina.

«Volevo solo informarvi che la cena è pronta».
Legolas sorrise e prese la sua mano.

«Fateci strada, vostra Maestà» disse baciandole la mano.
Lucy arrossì violentemente e annuì mostrando a loro la strada da percorrere.
Legolas offrì il braccio a Susan, che accettò, e s'incamminarono al proprio posto. Quando tutti si sedettero al loro posto tutti fecero silenzio.
Peter si alzò dal suo posto e prese il calice pieno di vino e lo alzò al cielo tempestato di stelle.

«Stasera, popolo di Narnia, si festeggia la speranza di poter finalmente regnare e vivere in tutta tranquillità. La festa di questa sera è dedicata tutta al principe Legolas e ai suoi coraggiosi elfi, che proteggeranno Narnia e la difenderanno al nostro fianco.» Peter guardò il principe con un sorriso sincero e Legolas chinò il capo nella sua direzione in segno di gratitudine. «Tra a breve, inoltre, si festeggerà l'unione tra la mia amatissima sorella Susan, nonché Regina, e il principe di Bosco Atro, Legolas rendendo questa unione più duratura e sacra possibile.» Susan arrossì guardando il suo futuro marito «Che Aslan vi benedica e che ci protegga tutti».
I narniani, e ovviamente gli elfi, applaudirono alle sue parole mentre le pietanze venivano portate a tavola. Non si era mai visto un banchetto così pieno di buon cibo, tutto era squisito e persino gli elfi ne erano rimasti soddisfatti. Le risate e l'allegria aleggiavano nel grande giardino rendendo la serata una delle più belle degli ultimi mesi, i narniani e gli elfi aprirono le danze divertendosi come non mai.
Susan rimase sorpresa nel vedere gli elfi sorridere e divertirsi, a prima impatto si poteva pensare che erano di tutt'altro genere, sorrise felice che non fosse così.

«Vostra altezza, mi concedete l'onore di un ballo?» le chiese Legolas accarezzandole la mano.

«Certamente, mio principe» rispose con un sorriso.
Si alzarono dai loro posti e avanzarono verso il centro della pista da ballo, in quel preciso istante i musicisti cominciarono a suonare un lento. Legolas si mise davanti a lei e accostò la mano destra sul suo fianco sinistro mentre con la mano sinistra sorreggeva la sua mano destra. Cominciarono a ballare e Legolas sorrise.

«Ballate molto bene, mia Regina» sussurrò il principe.

«Anche voi» rispose sincera Susan.
Volteggiarono per la pista guardandosi negli occhi, come se ci fossero loro due e nessun altro accanto. L'atmosfera idilliaca sembrò surreale per Susan, non le capitava da tanto tempo di sentirsi così serena e, in qualche modo protetta. La musica cessò e Susan si sentì un po' triste, ballare con Legolas l'aveva fatta stare bene e in quell'istante desiderò che la musica continuasse a suonare.

«Vi va di passeggiare con me?» chiese Legolas guardandola negli occhi.
Susan annuì con un sorriso. Si allontanarono un po' dalla folla fino a raggiungere il grande terrazzo dove si poteva vedere il mare e la luna brillare.

«Nonostante la distanza che ci separava stamani, vi ho sentita» disse triste Legolas.
Susan lo guardò dubbiosa.

«Cosa intendete dire?» chiese lei, preoccupata.

«Ho sentito dire che non vi piace la mia terra» rispose con tristezza.
Susan distolse lo sguardo e fissò le onde del mare che si muovevano ritmicamente.

«Non era mia intenzione offenderla, mio principe. Ma è così, forse sono stata troppo frettolosa nel dare un giudizio, ma dovendomi basare su quello che ho visto ho preferito essere sincera» ammise lei.

«Non mi avete offeso, speravo solo che la mia terra vi piacesse e che la reputassi degna di essere abitata da voi» rispose Legolas. Il principe si affiancò a lei e le prese il mento costringendola a guardarlo.

«Vi prometto che vi farò cambiare idea, quando vedrete la vera bellezza della Terra di Mezzo la amerete anche voi come la amo io. Rimarrete stupita dagli altri regni popolati dagli elfi, oppure da Minas Tirith, regno popolato dagli uomini e valorosi guerrieri» disse convinto.
Susan lo guardò profondamente negli occhi cercando di capire se lui mentisse o meno.

«Vedo sincerità nelle vostre parole, principe. Sono sicura che sarà così quando visiterò l'intera Terra di Mezzo» disse Susan sorridendo.
Legolas le accarezzò la guancia e sentì sotto alle sue dita il calore che si stava formando sulle sue guance.

«La prima volta che vi vidi nel bosco pensai che tu non fossi umana. Ho creduto per un breve istante che tu appartenessi alla mia stessa razza, la vostra pelle di porcellana così perfetta, i vostri occhi così profondi e gentili vi rendono la creatura più perfetta tra tutte. In quel preciso momento ho giurato sulla mia vita che vi avrei protetta e reso felice a qualsiasi costo» ammise guardandola negli occhi. 
Susan rimase in silenzio, incapace di dire qualcosa. Era rimasta letteralmente stupita dalle sue parole che sentiva, nel suo cuore, sincere.
«Noi elfi siamo creature molto sensibili, quando prendiamo l'impegno di amare una persona lo facciamo per sempre2» sussurrò vicino alle sue labbra.
Susan si ritrasse un po' da lui.

«Non potete amarmi. È passato troppo poco tempo» disse Susan, stupita.
Legolas sorrise e si avvicinò nuovamente a lei.

«Quello che provo per voi si avvicina all'amore, mia Regina. Questa è una delle tante differenze tra elfi e umani. Sono sicuro che tra non molto il mio cuore sarà completamente vostro» mormorò.
Susan rimase in silenzio e abbassò il capo.

«Non vi preoccupate, so aspettare» aggiunse prendendole le mani.
Susan alzò lo sguardo e fece un piccolo sorriso.

«Mio fratello mi ha detto che vostro padre desidera che il matrimonio venga posticipato prima della guerra» disse Susan.

«Si, mio padre mi ha informato di questo. Se è questo che temete, sappiate che non vi toccherò con un dito fino a quando non sarete voi a volerlo»
Susan arrossì e scosse la testa.

«Non è questo che mi preoccupa, è solo che non conosco le vostre usanze. Ditemi, mio principe, come funziona il vostro rito cerimoniale?» chiese curiosa.

«Il matrimonio sarà celebrato qui, ho pensato che sarebbe appropriato usare le vostre tradizioni» disse Legolas guardandola.

«Ne siete sicuro?» chiese insicura.

«Mia Regina, non è importante come viene celebrato, l'importante è rispettare il significato della parola matrimonio» disse prendendole la mano «Il matrimonio dovrà essere festeggiato prima della battaglia, non dobbiamo concordare oggi la data, abbiamo ancora un po' di tempo» aggiunse con un sorriso. Susan annuì e strinse la sua mano in segno d'affetto. Le labbra di Legolas si avvicinarono al suo orecchio lentamente.

«Vostra sorella ci sta spiando, ve ne siete accorta?» sussurrò dolcemente.
Susan guardò avanti a sé e notò, dietro a un massiccio albero, la figura nascosta della sorella minore.

«Dovete scusarla, non vedeva l'ora di conoscervi» sussurrò imbarazzata Susan.
Legolas ridacchiò mentre Susan si avvicinava all'albero, irritata.

«Perché ci hai seguiti?» chiese alla minore.
Lucy si fece piccola piccola e guardò in basso.

«Volevo solamente conoscere il mio futuro cognato» disse a bassa voce.

«Spiandoci di nascosto?» chiese ad alta voce, si poteva chiaramente sentire l'indignazione della maggiore. Le aveva sempre insegnato che spiare o origliare era sempre sbagliato, anche se si faceva in buona fede.

«Non rimproverarla, mia Regina. È colpa mia» disse Legolas avvicinandosi a loro.
«Regina Lucy, perdonate la mia maleducazione, non mi sono ancora presentato».
Legolas si inchinò e baciò la mano della minore che arrossì subito.
Susan scosse la testa e sospirò.

«Non vi preoccupate, principe. È un onore per me conoscervi» disse Lucy con un sorriso.

«Sono lieto di sapere che faremo tutti parte della stessa famiglia» ammise l'elfo.

«Pure io, sono felice di sapere che mia sorella andrà in sposa a un elfo gentile e premuroso» disse guardandolo negli occhi.

«Regina Susan starà bene al mio fianco, vi prometto sulla mia vita che nessuno oserà farle del male».
Lucy parve tranquillizzarsi e sorrise.

«Man le trasta, Haldir3?» chiese Legolas guardando nell'oscurità.

«Le aphadar aen4» disse Haldir.
L'espressione di Legolas cambiò all'istante facendo preoccupare la sua futura moglie.

«È successo qualcosa?» chiese Susan preoccupata.
Legolas la guardò e scosse la testa.

«Nulla di grave, mia Regina. Venite, vi accompagno dagli altri».
Susan e Lucy obbedirono, avevano chiaramente capito che qualcosa aveva turbato il bell'elfo al tal punto da doverle scortare fino ai tavoli dove Edmund e Peter erano ancora seduti.
Legolas convocò Peter assieme ad Haldir e parlarono in privato un po' lontani da loro, Susan vide il fratello maggiore scuotere la testa e sospirò.

«Cosa sta succedendo?» chiese Edmund preoccupato.

«Non lo so, Edmund. Non lo so».



Note:
1Non si sa se effettivamente Haldir si sia mai innamorato di un umana. Ma visto che sto scrivendo una fan fiction su di lui e un umana ho deciso di collegare le due cose. Scusatemi per questo mio capriccio.
2Gli elfi sono creature sensibili (anche se a guardare il padre di Legolas si potrebbe pensare il contrario) e hanno questa, chiamiamola così, capacità. Così come si sono innamorati a prima vista Arwen e Aragorn ho deciso questo destino per il nostro elfo. Altro mio capriccio, scusatemi.
3: "Cosa ti turba, Haldir?" in elfico.
4"Siete stati seguiti" in elfico. 

 
Angolo Autrice:
Scusate per l'enorme ritardo con cui pubblico il nuovo capitolo, ho avuto dei "problemi tecnici" se possiamo dire. Scusatemi ancora.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. È un pò "fluff", ma diciamo che è un capitolo di passaggio. 
La quiete prima della tempesta, così la chiamo io.
Come sempre ringrazio la mia beta: 
YoungRevolverOcelot.
Al prossimo capitolo, spero.
   
 
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