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Autore: Yasha 26    03/11/2014    6 recensioni
(Attenzione: linguaggio “colorito” e tematiche delicate come violenza, alcool e droga. Nulla di chissà che, ma ci tenevo a precisarlo prima che iniziaste a leggere)
***
Fino a qualche mese fa credevo sarei stata felice con l’uomo che amavo. Invece ciò non è accaduto.
La sera che avrebbe dovuto essere la più bella della mia vita, quella che sognavo da anni, è diventata un incubo che mi tormenterà per sempre.
Vedere i tuoi occhi, riflesso dei suoi, sarà la mia punizione. Già, perché ciò che è accaduto lo devo solo alla mia stupidità.
Eppure non ho avuto il coraggio di rifiutarti. Tu non hai colpe.
Spero solo riuscirai a perdonarmi quando saprai la verità, ciò che mi è accaduto quella sera…quando tutto è cambiato.
***
NB: al capitolo 10, Regali di Natale, si ricollega un extra dal rating rosso, dal titolo "W.E.C. EXTRA: Regali di Natale" che trovate a questo indirizzo -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2846837
STORIA IN REVISIONE
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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In caso contrario, saranno presi provvedimenti legali.
Grazie.

 

 


- Tesoro, allora io vado. Sicura di non avere bisogno di nulla? - chiedo preoccupato
- Tranquillo, sto bene. - mi rassicura lei, dopo avermi dato un bacio
Oggi ritorno a lavoro dopo due settimane di assenza, ma non ne ho per niente voglia. Preferirei starle accanto.
Ancora ricordo la paura di quando mi ha svegliato nel cuore della notte perché aveva dei forti crampi. Quando poi l’ho accompagnata in bagno si è accorta di avere una lieve emorragia di colore scuro, così siamo corsi in ospedale. Dopo varie analisi e controlli hanno detto che si è distaccata la placenta, era quello a provocare le perdite ematiche. Per fortuna si è trattato di un distacco lieve che non crea rischi né a Kagome né al bambino, ma la paura che possa accadere qualcosa mi attanaglia da allora. Dopo una settimana di ricovero l’hanno dimessa con l’unica raccomandazione di riposo assoluto, fino al momento del parto, che avverrà fra altri tre lunghissimi ed interminabili mesi!
- InuYasha, ti sei incantato a guardarmi? Stiamo bene entrambi, ma in caso contrario ti chiamo immediatamente, vai…- prova  a tranquillizzarmi, vedendomi ancora preoccupato
- Ok, però ti chiamo tra un po’. Mi raccomando, non stare troppo in piedi, non fare movimenti bruschi, mangia leggero e prendi tutte le medicine. -
- Sì mamma! - sbuffa alzando gli occhi al cielo
- Ehi signorina…non sbuffare e segui tutti i consigli dei medici, capito?! -
- Ma lo so! Non c’è bisogno me lo ripeti ogni minuto. -
- Se non avessi la testa dura alzandoti “ogni minuto”, non dovrei farti sempre le stesse raccomandazioni. -
- I medici hanno detto riposo, non di stare a letto 24 ore su 24. Mi annoio e mi stanco così! -
- Leggi, guarda la tv, impara a lavorare a maglia, scrivi un libro, gioca a uno quei stupidi giochini di Facebook, dormi, chiacchiera con le tue amiche…MA- NON- STARE- TROPPO- IN- PIEDI. Soprattutto non fare cento volte le scale fino in camera. Chiaro? - ordino perentorio
Con lei bisogna fare così, oppure non ascolta!
- Va bene, va bene, ho capito! Chiamo Sango e vediamo se può venire a tenermi un po’ di compagnia! - si arrende alla fine, o almeno lo spero
- Ecco brava. Ci vediamo stasera ok? Chiama per qualunque cosa. -
- Ok amore. Ora ti prego…vaiiiiiii!!! - dice spintonandomi fuori dalla nostra stanza
Santa pazienza!
Dopo altre mille raccomandazioni al resto della famiglia mi decido ad uscire. Sto cercando un modo per evitarle tutte quelle scale da fare ogni volta che vuole scendere al piano di sotto, ma non mi viene in mente nulla. Purtroppo non ci sono camere al piano inferiore, e farne costruire una richiederebbe troppo tempo. L’unica soluzione che mi è venuta in mente è portarla a casa dei miei. La villa è enorme e le stanze al piano terra non mancano, anche se le camere da letto sono al primo piano non ci vorrà molto a cambiare arredamento ad uno dei saloni.
A ben pensare però, io e lei non abbiamo una casa nostra. Non ne abbiamo mai parlato. Siamo rimasti a casa sua. Chissà se le farebbe piacere averne una tutta per noi e i nostri bambini.
Ma sì! Ho deciso. Voglio comprare una casa! Una solo mia e di Kagome. Ampia e ben illuminata, con un bel giardino per i bambini. La cercherò oggi stesso su qualche sito immobiliare, possibilmente senza lavori da fare così possiamo trasferisci subito. Meglio ancora se vicino al tempio, così starà ugualmente accanto alla sua famiglia.
 
Appena arrivo a lavoro mi metto subito ai fornelli. Ho degli aiutocuoco molto bravi che hanno saputo gestire il locale anche senza la mia supervisione, ma preferisco essere io ad occuparmi dei piatti quando posso farlo. Non mi va di fare il proprietario che guarda, invece di cucinare. Dopo un paio d’ore chiamo Kagome per sapere come sta e mi tranquillizza sentire dalla voce di Sango che si sta divertendo a spettegolare di una collega di quest’ultima. La giornata prosegue tranquilla finchè uno dei camerieri mi avverte di una cosa.
- Signor Taisho, stavo per dimenticarlo, qualche giorno fa è passata una ragazza che ha chiesto di lei. Ha lasciato il suo numero chiedendo di essere richiamata da lei personalmente. - spiega porgendomi il biglietto con sopra il numero ed un nome…Ruri…quella Ruri???
- Non ti ha detto cosa voleva? - indago curioso
- No signore. Ha detto che aveva bisogno di parlarle urgentemente. Ma ho ritenuto opportuno non disturbarla in questi giorni così delicati per lei e sua moglie. -
- Ti ringrazio Akira. Hai fatto bene. Se è chi penso io non credo abbia davvero questa urgenza. - sostengo sicuro, immaginando il perché mi cerchi
Sicuramente vorrà rompere ancora le scatole, soprattutto ora che sono anche più ricco di prima.
Decido comunque di chiamarla e togliermi il pensiero. Prima la mando al diavolo meglio è!
- “Pronto?”- risponde dopo un paio di squilli
- Salve, sono InuYasha No Taisho. Mi è stato riferito che mi cercava. - mi presento cauto, nel caso fosse un’altra Ruri. Non è certo l’unica con questo nome
- “InuYasha! finalmente! Non ci speravo quasi più! Ti ricordi di me? Sono Ruri, andavamo insieme all’università.”-
Ecco come non detto! È la rompiscatole!
- Ciao Ruri. Sì mi ricordo di te, perché mi cercavi? -
- “Ho bisogno del tuo aiuto InuYasha!”-
- Il mio aiuto? Ed in cosa potrei aiutarti? Devi organizzare qualche cena particolare? - suppongo, dato il lavoro che faccio. In che altro potrei esserle utile altrimenti?
- “Possiamo parlarne di persona? È una cosa importante.”- dice seria, con tono così diverso da quello stridulo e civettuolo che ero abituato a sentire all’università
- D’accordo. Ti va bene adesso? Sono libero fino ad ora di cena. -
- “Arrivo.”- dice chiudendo velocemente la chiamata
Perché era così seria? Di che vorrà parlarmi?
Dopo appena quindici minuti è già seduta ad uno dei tavoli della zona bar, a sorseggiare il caffè macchiato che ha chiesto.
- Allora Ruri…perché hai detto di aver bisogno del mio aiuto? -
- Per mio padre. - dice solamente, lasciandomi più confuso di prima
- Tuo padre? -
- È malato. Gli hanno diagnosticato la sclerosi multipla. - spiega triste, stringendo più forte la tazzina tra le mani
- Mi dispiace Ruri. - riesco solamente a dire dopo un primo momento di smarrimento
Quindi l’argomento non sono io…menomale. Ma che vuole da me?
- Lui l’ha presa malissimo. È convinto finirà sulla sedia a rotelle, oppure completamente paralizzato. È caduto in una profonda depressione da cui non so farlo uscire. - confessa iniziando a piangere
- Lo capisco. Non è certo una bella notizia da ricevere. Però non è detto che finirà sulla sedia a rotelle, dipende dalla tipologia. E poi siete sicuri si tratti davvero di sclerosi multipla? Ci sono molte altre malattie con sintomi simili. -
- Sì, ne siamo sicuri. Le lesioni sono state riscontrate nella risonanza magnetica e la condanna definitiva l’abbiamo avuta nell’analisi del liquido cerebrospinale. - dice sconfortata
- E una PET- TAC*? Non l’ha fatta? - chiedo curioso
Non ero un grande appassionato di medicina, ma qualcosa l’ho imparata. Poi con due genitori medici…
- No. Non so neanche cosa sia, ed è per questo che ho bisogno del tuo aiuto. -
- Io? Ma non sono un medico Ruri. Tra l’altro, se anche lo fossi, sarei un cardiologo, non un neurologo. - e a questa mia frase capisco l’aiuto che vuole da me
- Ma tuo padre sì! Ed è anche uno tra i più bravi. Ti supplico InuYasha, convincilo a prendere in cura mio padre! Ho provato a prendere un appuntamento con lui, ma le sue segretarie mi hanno detto che la sua agenda è piena fino all’anno prossimo. Mio padre non può attendere tanto o finirà con l’uccidersi prima! Sono sicura che la sua malattia non sia di quelle più debilitanti, o almeno così mi hanno fatto intendere. Ha bisogno di rassicurazioni da un esperto. Per favore! Vi pagherò quanto volete, quello non è un problema, ma voglio sia tuo padre a curare il mio, ti prego, non dirmi no InuYasha! Sei la mia ultima speranza! - scoppia a piangere disperata
In questa circostanza non posso far altro che avvicinarmi a lei per consolarla, poggiandole una mano sulla spalla. Se mi vedesse Kagome mi ucciderebbe mi sa.
- Tranquilla, parlerò oggi stesso con mio padre. Non disperare, vedrai che accetterà. - la rassicuro
- Davvero lo farai? -
- Certo che sì. Perché non dovrei? -
- Beh, perché sinceramente ho sempre pensato di esserti terribilmente antipatica. Infatti temevo mi dicessi no per questo motivo. -
Ma va? Lo ha compreso adesso, dopo quasi due anni?
- Non mi eri antipatica, solo che mi infastidiva il tuo, come dire, “interesse ostinato” nei miei confronti, malgrado ti avessi chiaramente detto che non mi piacevi da quel punto di vista. -
- Diciamo che l’ho capito quando ho visto tua moglie e tua figlia. A proposito, ci stai ancora insieme? -
- Certamente. È anche in attesa del nostro secondo bambino. -
- Capisco. Quindi immagino siate molto felici. -
- Sì, lo siamo molto. - affermo sorridendo, omettendo però l’ultimo periodo che di felice ha ben poco
- È una ragazza molto fortunata tua moglie. Si è presa il più bello della piazza. - ridacchia lei
Lo devo prendere come un semplice complimento senza doppi fini? Voglio sperare di sì.
- La piazza è piena di ragazzi come me, e poi non mi ritengo questa gran bellezza. Comunque, stasera parlerò con mio padre e ti farò sapere, ok? - taglio corto, prima di correre il rischio di pentirmene
- Certamente. Allora aspetto una tua chiamata. Grazie infinite InuYasha! - mi ringrazia abbracciandomi
- Ehm…prego. - dico allontanandola gentilmente 
Dopo esserci salutati arriva Miroku, che seguendola con lo sguardo emette un fischio compiaciuto. Il solito maniaco!
- E chi era quella sventola che è appena uscita da qui? -
- Una vecchia “amica” diciamo, che mi ha chiesto un favore. - rispondo vago
- Ehi amico, capisco che con Kagome andrai in bianco per parecchio, ma occhio eh! - mi ammonisce serio
- Forse mi hai confuso con te Miroku. Amo mia moglie e non la tradirei mai, tantomeno in questo periodo che mi ha fatto prendere un accidenti. Fare sesso è l’ultimo dei miei pensieri. Voglio solo che questi dannati tre mesi passino in fretta, così da poter stare tranquillo. - chiarisco infastidito
Figurati se vado a tradire Kagome, con Ruri poi! Nemmeno se fosse l’ultima donna rimasta sulla Terra!
- Certo lo capisco. Comunque ero passato per chiederti un favore. La settimana prossima i miei genitori festeggiano 25 anni di matrimonio. Vorrei regalargli una bella cenetta romantica, tutta per loro. Potresti occupartene tu, riservando un angolo del locale per loro due? -
- Certo, non ci sono problemi. Dimmi solo il giorno esatto e ci penso io. -
- Ti ringrazio amico! Ti devo un favore. -
- Figurati. -
Prendo appunti su cosa piace ai suoi genitori e lascio detto allo staff di lasciare libera da prenotazioni la zona che destinerò loro per la cena romantica.
Prima di cena ho anche chiamato mio padre per informarlo della visita di Ruri e per sapere se era disponibile a visitare suo padre. Per fortuna ha detto sì, quindi domani la chiamo per riferirle il giorno dell’appuntamento.
Torno a casa prima del solito. Voglio vedere come sta Kagome. Quando arrivo la trovo già addormentata anche se sono appena le ventitré. Do un’occhiata anche a Mizuki nella camera accanto e finalmente mi stendo anche io.
- Bentornato amore…- bofonchia lei sentendomi
- Scusami, non volevo svegliarti. -
- Non fa niente. Com’è andata oggi? - chiede sistemandosi tra le mie braccia
Le devo dire di Ruri o no? È tutto il giorno che ci penso. Ancora ricordo le scenate di quando la vide la prima volta. Sinceramente ho paura si agiti se lo faccio. E poi non è successo nulla di importante, ha solo chiesto una consulenza con mio padre. Ma sì…non voglio farla preoccupare per nulla!
- Tutto bene tesoro, come sempre. Tu, invece? -
- Bene anch’io. Ormai è tutto a posto, basta solo che stia a riposo, non preoccuparti. -
- È difficile non farlo. Sapessi che paura ho avuto. Ho temuto il peggio. - confesso stringendola
- Per fortuna non è accaduto nulla di grave. -
- Già, ringraziando i Kami. Ora riposa. Buonanotte Kagome. - le dico dandole un bacio sulla fronte
- Buonanotte InuYasha. - risponde dandomi un bacio a fior di labbra per poi mettersi comoda
 
Mia piccola Kagome…ti amo così tanto che morirei se ti perdessi.
Lo ammetto, ho avuto paura per nostro figlio, ma la paura più grande è stata quella che potesse accadere qualcosa a te. Sono esagerato, lo so, ma non potrei più immaginare la vita senza di te.
Sono troppo abituato ai tuoi sorrisi, , ai tuoi baci, ai tuoi abbracci, ai tuoi borbottii quando suona la sveglia, e sì, anche ai tuoi rimproveri quando qualcosa non ti sta bene. Sei una parte complementare di me. Ho passato tutta la vita a sentirmi solo, incompleto, ma da quando ti ho conosciuto ho colmato i vuoti interiori che mi tormentavano.
Sarò ripetitivo però, hai cambiato tutto di me.  Da quando sei entrata nella mia vita tutto è cambiato in meglio, e non potrei essere più grato di ciò che adesso ho. L’aver sofferto negli anni passati, mi da la possibilità di godere ed apprezzare tutto quello che ho conquistato in questi ultimi anni. Te, la nostra bambina, la nostra famiglia, la tua e la mia, che adesso sono perfettamente unite, ed infine un altro piccolo nanerottolo in arrivo. Tutto l’oro del mondo non varrebbe il prezzo di ciò che abbiamo, ed io lo so, io che ho avuto tutto ciò che di materiale volessi, so che i soldi non danno la felicità, ti aiutano a vivere nell’agio, e ti rendono felice solo se hai con chi condividerli. Senza di te nulla avrebbe senso. E pensare a Ruri e a suo padre mi ricorda quante brutte cose esistano che potrebbero un giorno dividerci, e già tremo. Preferirei andarmene  io prima di te, pur di non dover patire il dolore del vuoto che lasceresti nella mia anima.
Accidenti, ma che discorsi sto facendo adesso? Dimmi te se questi sono pensieri da fare in piena notte! La paura dei giorni scorsi e il caso di Ruri mi hanno scosso parecchio, ma non voglio più pensarci! Meglio pensare a cose più belle, tipo che tra poche settimane dovrò cambiare pannolini puzzolenti in piena notte mentre Kagome dovrà allattare con un occhio aperto ed uno chiuso a causa del sonno…questa è vita! La vita che mi rende finalmente felice!
 
 
                                                                              ********************
 
 
Sono già passate cinque settimane da quando sono stata male.
Che paura ho avuto quando mi sono ritrovata sporca di sangue! Temevo di aver perso il mio bambino, ancora prima di poterlo mettere al mondo. Per la verità ho paura tuttora, ma la dottoressa Miyu mi ha rassicurato che è tutto sotto controllo, l’importante è che non compia movimenti bruschi e sforzi eccessivi.
Ovviamente non vado più al locale, resto tutto il giorno a rompermi le scatole stando a letto, anche perché fare le scale del tempio oppure quelle per salire in camera, cento volte al giorno, mi preoccupa.
InuYasha è stato categorico…non devo fare sforzi, piuttosto chiamo qualcuno se ho bisogno di qualcosa, ma non posso mica chiamare mia mamma ogni cinque minuti perché ho sete o perché voglio qualcos’altro.
Quello più preoccupato tra i due, comunque, sembra lui, anche se adesso il bambino è fuori pericolo. Mi chiama almeno cinque volte al giorno per sapere come va, chiede sempre a Sango o a sua madre di tenermi compagnia quando la mia non c’è. Capisco la sua preoccupazione, ma la vita degli altri non può ruotare intorno a me. Soprattutto quella di Sango che essendo incinta anche lei non può fare sempre quelle scale.
Adesso è al quinto mese, ma il suo pancione è davvero microscopico paragonato al mio al suo stesso mese. Mi sa che il mio invece che un bambino è un pony! Considerato anche quanto scalcia. Sango invece aspetta una bambina. Mi ha raccontato che quando Miroku lo ha saputo, durante la visita, si è messo a piangere per l’emozione. E menomale che lui era quello che non amava i bambini! Avevo ragione quando dicevo che finchè sono i figli degli altri ti infastidiscono, ma quando sono i tuoi li ami ancora prima di vederli. È stato così per Mizuki. Quando volevo abortire ho sentito qualcosa che mi impediva di farlo. Era mia figlia ed io già sentivo di amarla, malgrado le circostanze. Tra le tante scelte di vita che ho preso quella è stata la migliore in assoluto, visto come sono andate poi le cose con suo padre.
InuYasha…quanto lo amo! Non lo avrei mai creduto possibile. Certo, chiunque penserebbe che è impossibile amare il proprio stupratore, ma a ben guardare non è proprio così che lo si può definire. Mi ci sono buttata io nella fossa dei leoni, è normale che provassero a sbranarmi.
Ma ciò che mi ha fatto capire i miei errori, tanti quanto i suoi, è stato quel giorno al parco con Hakudoshi. Non sarei neanche più viva se non mi fosse venuto a cercare, malgrado tutte le cattiverie che gli vomitavo addosso. Lo volevo perfino morto. Quanto mi sono pesate quelle parole. A volte quando ci penso mi do ancora della stupida.
Come si può non perdonare il passato se è per merito suo che vivo il presente? Si potrebbe pensare che la mia sia gratitudine, ma non è così. I suoi gesti gentili, il suo interessamento verso me e nostra figlia, il suo darsi da fare malgrado potesse permettersi una vita nel lusso sfrenato, abbandonata solo per me, il suo andare d’accordo con la mia famiglia, mi hanno fatto scoprire cose che nemmeno immaginavo. È proprio vero che non si giudica dalle apparenze, anche perché sicuramente io sarei apparsa come una grande sgualdrina quella sera in cui mi ubriacai, cercando conforto nel sesso. Eppure lui non ha mai pensato questo di me, mai una sola volta. Io ho saputo solo giudicare invece, per fortuna poi ho capito. InuYasha è un ottimo compagno di vita, di meglio non creda esista. Sono felice di averlo come marito.
E a proposito di matrimonio, non sono più riuscita a parlargli della storia del rinnovamento dei voti. Uffa però! Volevo anche io una bella festa. Nulla di che, solo tra noi familiari ed amici più stretti, però mi manca non averla avuta. E questo non sarebbe certo  il momento migliore per chiederglielo. Magari potremmo farlo quando nascerà il nostro bambino. E magari Mizuki potrebbe portarci le fedi! Sarebbe magnifico!
- Kagome, c’è una visita per te. - mi informa mia madre, strappandomi dai miei sogni ad occhi aperti
- Chi è mamma? -
- Sono io. Ciao Kagome…-
- Bankotsu? - esclamo stupida, vedendolo sbucare da dietro mia mamma
- Ho saputo dai giornali che non stai bene, così ho pensato di venire a vedere come stai, sempre che tu voglia vedermi. - dice a testa bassa
Forse è dispiaciuto anche lui per come ci siamo lasciati l’ultima volta. Che faccio? Metto da parte l’ascia di guerra stavolta? In fondo è stato gentile a venire.
- Entra pure. - rispondo alzandomi dal letto e sedendomi su una delle due poltrone che abbiamo in camera
Però se mia mamma lo avesse fatto aspettare giù invece che portarlo qui... devo essere impresentabile!
- Siediti. Scusa se mi trovi così, devo essere orribile. - mi giustifico pettinandomi con le mani alla “meno peggio” almeno per non sembrare una strega
- Sei sempre bellissima invece, non preoccuparti. Come stai? -
- Molto meglio di quello che vociferano quei chiacchieroni dei giornalisti! Un malore e già ti danno per morta! Che poi questo interesse nei miei confronti non lo capisco, neanche fossi chissà quale attrice famosa. - sbuffo, stanca delle false notizie che circolano da settimane sul mio stato di salute
Un giornalista ha persino detto che avevo perso il bambino e che gli stavamo facendo il funerale. Quanto avrei voluto uccidere quell’uccellaccio del malaugurio!
- Sei la moglie di un riccone, divenuto un importante ristoratore della città e che è anche figlio di due medici influenti, sia qui in Giappone che all’estero. Ovvio parlino di sua moglie, no? -
- Sarà, però mi sembra esagerato. -
- Ma lasciali perdere, vedila come pubblicità per il vostro ristorante. Piuttosto, ma di quanti mesi sei? -
- Al settimo, quasi ottavo ormai. - sorrido accarezzandomi la pancia
Ormai se anche dovesse nascere prematuro avrebbe decisamente molte più possibilità di sopravvivere rispetto un mese e mezzo fa. Ma se terminasse anche gli ultimi due mesi sarebbe decisamente meglio!
- Oh. - esclama lui
- Perché “oh”? -
- Perché a guardarti sembrerebbe tu sia già al termine della gravidanza. Non che voglia insinuare tu sia grassa eh…ma deve essere bello grandicello. Immagino pesi. - sostiene guardandomi curioso
- In effetti per pesare pesa, molto più di Mizuki al suo stesso mese. Sono diventata una balena già da subito con lui. - piagnucolo
- Ma che balena! Sei uno splendore. Sei ancora più bella di come ti ricordavo Kagome. - dice facendomi arrossire, soprattutto perché so di che natura possano essere i suoi complimenti
- Ti ringrazio Bankotsu. Ma dimmi, come ti vanno le cose? Il lavoro, la famiglia…- chiedo per cambiare argomento
- Tutto bene, non posso lamentarmi. C’è solo una cosa che mi manca per poter essere felice…- si interrompe, guardandomi in modo abbastanza esplicito
- Kagome, ascolta io…-
- Aspetta Bankotsu, se vuoi riprendere l’argomento dell’altra volta ti pregherei di evitare. Ciò che avevamo da dirci lo abbiamo detto. Se oggi sei qui spero sia solo per sapere come sto, data la nostra profonda amicizia. Non voglio dover litigare nuovamente con te. - preciso prima che ricominci con la storia di InuYasha e che mi ama
- Non vuoi proprio darmi nessuna possibilità Kagome? Nemmeno come amico? -
- Puoi giurare che la tua amicizia sarebbe disinteressata e che, soprattutto, porteresti rispetto ad InuYasha? -
Lui mi guarda ma esita a rispondere, ci prova ma poi si zittisce ancor prima di emettere alcun suono.
- Il tuo silenzio ha già risposto per te. - gli faccio notare tristemente
Inutile illudersi che le cose possano ritornare come una volta. Lui non sopporta InuYasha, e credo la cosa sia reciproca. In queste circostanze non posso che pensare al benessere esclusivo della mia famiglia, questa è la mia priorità.
- Io non riesco ancora a comprendere come tu possa esserti innamorata di un uomo che ha abusato di te dentro una sudicia auto, approfittando della tua fragilità. E da quello che vedo approfitta ancora di te e della tua ingenuità. -
- Credo tu abbia un’idea distorta della  mia vita con InuYasha. Lui non approfitta di me, e non mi ha di certo violentata per avere anche il nostro secondo bambino se è a questo che alludi. Sono più che consenziente. Non dico sia stato facile perdonarlo, ma l’ho fatto. E comunque ti ricordo che ho avuto la mia buona fetta di colpa. Sono stanca di ripeterlo all’infinito…InuYasha non è un mostro! Non mi ha fermata per strada abusando di me, sono stata io a dargli corda, a bere come una spugna, a provocarlo, a chiedergli di fare sesso con me per…dimenticarti. È stata colpa mia Bankotsu, me la sono andata a cercare. Lui ovviamente ne ha approfittato, non dico non abbia colpe, di certo non lo tratto da Santo adesso che lo amo, ma la colpa è di entrambi. Non scaricarla solo addosso a lui. Si è pentito di ciò che ha fatto e mi ha chiesto perdono in tutti i modi possibili. Perché vedi solo le sue colpe e non i suoi meriti? -
- Perché non posso essere obiettivo se si tratta di te Kagome! Perché non lo capisci? Da quando ho capito di amarti l’unico mio desiderio è averti solo per me. Saperti tra le sue braccia, nel letto con lui, mi strazia l’anima! Credo di averti sempre amato, ma da stupido e cieco me ne sono accorto troppo tardi, quando eri già di un altro. Se ci mettiamo anche che questo uomo è quello che ha approfittato del tuo amore per me mi logora ancora di più, perché tu amavi me, ME! E sono sicuro sarebbe ancora così se non si fosse messo in mezzo quel bastardo! Non ti ha conquistato in modo normale, ma sei stata costretta a sposarlo, di conseguenza hai cominciato ad abituarti a lui, scambiando forse l’affetto per amore. Ma tu non puoi amare un tipo del genere! Mi rifiuto di crederlo! Anzi, sono convinto di contare ancora molto per te, altrimenti non mi avresti fatto entrare oggi. - afferma sicuro
- Ma come puoi insinuare che ami ancora te e che ciò che provo per mio marito non sia reale? Bankotsu ma ti ascolti quando parli? Perché mai dovrei  amare ancora un uomo che si divertiva a confondermi le idee? Che il giorno prima mi abbracciava come fossi la sua ragazza e il giorno dopo mi sbatteva in faccia la sua nuova fiamma? È vero, ti ho amato, non lo nego di certo, ma ciò che provavo è stato distrutto la stessa sera in cui ho conosciuto InuYasha, nel momento in cui mi hai presentato quella Kagura. Se proprio vogliamo dirla tutta, ciò che è accaduto quel giorno è stato a causa tua! Se non fossi stato tanto ambiguo nei miei confronti non avrei perso la testa per te! Non mi si sarebbe spezzato il cuore vedendoti con Kagura, non avrei annegato il dispiacere nell’alcol, e non avrei nemmeno conosciuto InuYasha! Ma sai che ti dico? Ti ringrazio di cuore! Perché è proprio grazie a te se ho conosciuto il padre dei miei figli, l’uomo che ho imparato ad amare più di me stessa, l’uomo che mi rispetta e mi tratta come la cosa più preziosa che ha, mettendomi su un piedistallo e che fa di tutto per far stare bene la sua famiglia. Abbiamo sofferto entrambi per come sono andate le cose e ne abbiamo pagato le conseguenze insieme, ma abbiamo lottato, abbiamo messo da parte il dolore e siamo cresciuti. La mia bambina è il dono di cui vado più fiera e che non avrei mai avuto se non avessi incontrato InuYasha! Quindi l’unico responsabile per avermi persa sei solo tu Bankotsu! E questa è l’ultima volta che ti permetto di offendere mio marito! Sono stata chiara? - chiarisco dura, rinfacciandogli cose di cui forse non è veramente colpevole, ma la rabbia parla per me
Non può attaccare sempre in questo modo InuYasha. Lui non sa niente di noi e di quello che abbiamo affrontato. Non deve offenderlo, non lo merita!
- Colpa mia? Quindi tu incolpi me se lui ha approfittato di te e ti ha messo incinta? Mi hai lasciato senza parole, davvero. Ma se è questo che pensi di me, che sia addirittura peggiore di colui che ti ha stuprata rubandoti la verginità…ok, non posso far altro che andarmene. - risponde dispiaciuto, ed anche offeso direi
- Non ho mai detto tu sia migliore o peggiore di nessuno. - preciso
- Non serve tu lo faccia Kagome. Dal tuo discorso il mostro della situazione sembro io. Io che ti ho ferito, io che ti ho “raggirata” per così dire, io che offendo un uomo che ha saputo solo scoparsi una ragazzina indifesa. Ma va bene, se è questo che pensi non ho altro da dirti se non che tuo marito non è il Santo uomo che tu credi, neppure adesso che aspetti il suo secondo figlio. - dice facendo per andarsene
- Aspetta! Che intendi? - lo blocco per un braccio prima che se ne vada
Che significano le sue parole?
- Non credo mi crederesti, quindi è meglio che vada. -
- Eh no! Getti il sasso e poi nascondi la mano? Voglio sapere a che ti riferivi prima. - insito curiosa
- Sicura di volerlo sapere? Dato come lo difendi potresti non credere a ciò che sto per dirti. -
- Starà a me valutare se è la verità o meno. - insisto iniziando a preoccuparmi seriamente
Mi guarda qualche istante, poi esce dalla tasca dei jeans il suo cellulare, armeggiandoci su qualche secondo, per poi mostrarmi una cosa che mi colpisce come un fendente al cuore.
- Ecco il reale motivo per cui ero venuto inizialmente. Li ho visti mentre andavo a lavoro l’altro giorno. Quello è il Santo che tanto difendi no? Quello che ti tratta come la cosa più preziosa che ha…- dice crudele, ferendomi ancora di più
Osservo incredula la foto che ritrae InuYasha abbracciato ad una donna che riconosco subito…la sua compagna d’università che ci provava sempre con lui.
Inizio a tremare davanti quella foto, di sicuro recente essendo stata scattata di fronte al nostro ristorante.
- Mandami questa foto sul mio cellulare per favore. - chiedo con un filo di voce, cercando di trattenere le lacrime
- Vuoi mostrargliela? -
- Ti prego, mandamela e basta. -
- Come vuoi. - dice mandandomela via Bluetooth
La osservo dal mio cellulare, ingrandendo l’immagine proprio sui loro visi. Stanno sorridendo felici. InuYasha sta sorridendo ad un’altra donna. Come può avermi fatto questo?
Mi appoggio al letto sentendo la testa vorticare furiosamente, mi sento svenire.
- Kagome, sapessi quanto mi spiace. Stai bene? - mi chiede notando il fiume di lacrime che inizia a bagnarmi il viso
Guardo la sua espressione, fintamente preoccupata, ma altamente soddisfatta del risultato ottenuto. Tutto il mio disprezzo si indirizza su di lui. Su di lui che ha appena distrutto la mia vita. Su di lui che sta gioendo di avermi appena divisa da InuYasha. Su di lui che ha creato tutta questa storia due anni fa.
- Vattene! - urlo furiosa
- Per…perché te la prendi con me adesso? Non sarà colpa mia anche il suo tradimento ora?! -
- Sì, è colpa tua l’avermelo mostrato! Non perché tu tenessi a me, ma per dividermi da lui, per egoismo e cattiveria! Sei venuto qui con questa intenzione pur sapendo che sono stata male e ho rischiato di perdere il mio bambino. Ma a te non è importato nulla delle conseguenze! Non hai minimante pensato che il dolore potesse ripercuotersi su mio figlio oltre che su me. Il tuo unico scopo è stato ferirmi e rovinarmi la vita! Se non posso stare con te allora nemmeno con InuYasha, non è così? Tempismo perfetto…complimenti! -
- Ma Kagome io…-
- Ma io cosa? Sei un vero bastardo Bankotsu! Ti odio con tutte le mie forze! -
- Kagome che succede? Perché stai gridando? - interviene mio nonno, seguito da mia madre
- Nonno, ti prego, buttalo fuori! Non voglio mai più vederlo! - inizio a singhiozzare disperata tra le braccia di mia madre
- Che cosa hai fatto a mia nipote, disgraziato? - inveisce mio nonno contro di lui
- L’ho solo messa davanti la realtà dei fatti, cioè che il suo adorato maritino la tradisce! Ma a quanto pare il colpevole non è lui che lo fa, ma io che l’ho rivelato! - sostiene offeso Bankotsu
- Che cosa? InuYasha? Ma…-
- Guardi se non mi crede! Ecco la prova! - dice mostrando anche a mio nonno la foto
Lui la guarda perplesso, per poi sbottare anche lui, ancora più furioso di me.
- Brutto mascalzone che non sei altro! Come puoi mostrarle una cosa del genere in un momento così delicato? Sei un vero idiota! Già non ti sopportavo quando stavi qui, te e la tua treccia da femminuccia, e adesso ti sopporto ancor meno! Fuori da questa casa e dalla vita di mia nipote! Subito! - sbraita spintonandolo fuori dalla mia stanza
- Ehi, il mio cellulare! - lo richiede Bankotsu, dato che è caduto per terra nella mia camera
- Ecco…riprenditelo! - urla mio nonno prendendolo e lanciandoglielo dietro, mentre lo butta fuori
Io mi sento distrutta. Ho un peso sul petto che mi impedisce di respirare. L’unica cosa che vorrei è prendere a schiaffi InuYasha, e spinta da ciò prendo il telefono per chiamarlo. Ha molte cose da spiegarmi!
- Tesoro che fai? - mi chiede mia madre
- Chiamo quell’idiota traditore! -
- Prima cerca di calmarti bambina mia! Sei troppo agitata. - prova a calmarmi lei
- Se non ci parlo ora esplodo mamma! Deve spiegarmi che significa questa maledetta foto! -
- Kagome, capisco come ti possa sentire, ma quella foto mostra solo un abbraccio, nulla di più. Magari si conoscono e si sono  solamente abbracciarsi per salutarsi. - sostiene lei
- Si conoscono eccome! Quella maledetta ci provava sempre con lui all’università. Non mi stupirei se adesso che sono ridotta così cercasse “consolazione” in quella sgualdrina! -
- Kagome per me stai esagerando! Quella fotografia non prova nulla! Soprattutto se scattata da quell’imbecille di Bankotsu. - interviene mio nonno
- Come potete esserne sicuri? Non li vedete come si sorridono? - gli faccio notare rimettendo lo zoom sui loro visi e mostrandoglieli
- Non è comunque una prova! Quel ragazzo ha dato più volte dimostrazione dell’amore che prova per te! Sono sicuro che c’è una risposta più che valida a quell’immagine. - lo difende ancora mio nonno
Sembra molto ferito anche lui dalla foto. Sembra volerle trovare una giustificazione per discolpare InuYasha, come se temesse di perderlo se fosse vera.
- Per scoprire la verità non ci resta che chiederlo al diretto interessato. -
 
 
                                                                                              ********************
 
 
Sto guidando più veloce che posso dopo la chiamata di Kagome in cui mi diceva solamente di correre a casa il prima possibile e che era importante.
Kami, speriamo che lei e il bambino stiano bene!
Arrivo trafelato nella nostra camera, trovandovi lei stesa sul letto tra le braccia della madre ed il nonno seduto sulla poltrona, come in attesa.
- Che succede? Stai male? Hai dolori? Perdi di nuovo sangue? - chiedo in ansia, ma lei mi guarda senza rispondere
Vedo tutti perfettamente tranquilli e la cosa mi stranisce.
- Insomma, mi dite che succede? - insisto preoccupato
- Dimmelo tu! - risponde finalmente Kagome, passandomi il suo cellulare, su cui vedo una mia foto con Ruri
- Ma che accidenti…chi ha scattato questa foto? - chiedo incredulo
Sicuramente risale all’altro ieri, quando ho visto Ruri al ristorante con mio padre. Mi ha abbracciato per ringraziarmi di averglielo fatto incontrare  e perchè è disponibile a prendere in cura il suo.
- Non importa. Voglio sapere che significa! Perché eri abbracciato a quella sgualdrina? Eh? - chiede severa
- Significa quello che vedi. Ci stavamo abbracciando. Né più né meno. -
- Non provi nemmeno a negarlo quindi! - urla furibonda
- Cosa dovrei negare? Mi stava abbracciando per ringraziarmi di un favore che le ho fatto. Che dovrei dire? Che è un fotomontaggio? -
- Un favore…certo. Immagino quale favore! -
- Kagome, stai insinuando che ti tradisco con Ruri? Parla chiaro! - sbotto arrabbiato oltre che ferito dal suo interrogatorio
- Non è forse lei quella che ti correva dietro per i corridoi dell’università implorando quasi di essere scopata, o sbaglio? -
- Kagome! Ma cos’è questo linguaggio? E poi cercate di  mantenere bassi i toni ragazzi. Dovete chiarire non sbranarvi a vicenda. - interviene sua madre
- Ha ragione signora, mi scusi. È solo che essere accusato di averla tradita solo per una foto, che ritrae un semplice abbraccio, mi sembra una mancanza di fiducia che mi ferisce molto. Non mi pare di averti mai dato motivo di dubitare di me Kagome. -
- Questo è vero. Quindi vorresti spiegarci il perché di quell’abbraccio con quella ragazza? - mi chiede il signor Higurashi
- Ruri mi ha chiamato un mese fa per chiedere il mio aiuto. Suo padre è malato di sclerosi multipla e mi ha pregato di chiedere al mio di prenderlo in cura, essendo lui uno dei migliori neurologi. Se non mi credi chiama mio padre e chiegli conferma. C’era anche lui il giorno in cui è stata scattata questa foto. -
- Kami, che disgrazia! - esclama la signora Higurashi
- Ma perché non me ne hai parlato allora, scusa? Perché non mi hai detto che Ruri ti aveva cercato? - chiede ancora arrabbiata
- Perché dato il tuo stato temevo ti arrabbiassi! So che non la sopporti. E poi non credevo certo di farti un torto non dicendoti che mi aveva cercato per parlare con mio padre. Io sono stato solo un tramite, la cosa non riguardava me. Certo non immaginavo bastasse così poco per farti perdere fiducia in me, oppure te lo avrei detto subito. - preciso ancora offeso
Restiamo tutti in silenzio qualche istante che a me sembra un’eternità. Lei mi guarda confusa e poi dispiaciuta.
- Hai ragione, mi spiace. - dice finalmente, anche se le sue scuse non mi fanno certo sentire meglio
Mi ha ferito sapere che le basta una foto per condannarmi. Ma a proposito della foto…
- Posso sapere adesso come hai fatto ad avere questa foto? È stato Miroku? - chiedo pensando a lui e al suo ultimo “discorsetto”, inutile,  su Ruri
- Perché pensi  a lui? - domanda incuriosita
- Perché la prima volta che ha visto Ruri, il giorno in cui è venuta a chiedermi aiuto, lui era lì e mi ha raccomandato di tenere la testa ma soprattutto “altro” al suo posto. Certo che avete tutti una grande considerazione di me. Me ne compiaccio. - constato con immensa delusione
- Suvvia figliolo…io e mia figlia Noriko sapevamo che non avevi fatto nulla. Riguardo Kagome capiscila…gli ormoni della gravidanza e la paura di queste settimane la stanno stressando parecchio. - prova a giustificarla suo nonno
- Sarà, ma ci sono comunque rimasto male. Prima di saltare a conclusioni affrettate parlamene, senza andare in escandescenza ed accusarmi. Comunque, non mi hai ancora detto chi ti ha mandato questa foto. - insisto ancora
Voglio sapere a chi devo andare a spaccare la faccia!
- Beh…è stato Bankotsu. È venuto poco fa e me l’ha mostrata-
- Chi? È stato chi??? Io lo uccido quel bastardo! - sbraito facendo per uscire a cercarlo
- Aspetta figliolo che vuoi fare? - mi ferma nonno Higurashi
- Semplice! Spaccare la testa a quello stronzo treccioluto! -
- Non mi sembra il caso caro, non ne vale la pena. - sostiene mia suocera
- Ne vale la pena invece! Ha messo sottosopra la mia famiglia solo perché al mio posto vorrebbe esserci lui! Ma io lo uccido! - mi lascio sfuggire, accorgendomi troppo tardi di ciò che ho detto
- In che senso vorrebbe essere al tuo posto? - chiede il nonno
Ecco e ora come me la cavo? Non ho mai raccontato che Bankotsu se n’è andato perché l’ho affrontato quando ho capito che era interessato a Kagome, né tantomeno che gli ho raccontato la verità sul perché lei si trovasse al Breath quella sera.
- Intende che Bankotsu è interessato a me e ha fatto tutto questo per metterci contro. - gli spiega Kagome, stupendomi
Che gliel’ abbia raccontato lui o lo avrà capito da sola?
- Ma è assurdo. Perché avrebbe dovuto mettersi in mezzo? Ormai siete una coppia felice. -
- Perché dice di aver capito di essere innamorato di me. Ma dopo il mio ennesimo rifiuto ha deciso di vendicarsi così. -
- Che significa “ennesimo”? - chiedo confuso
Ennesimo…quindi ha rifiutato parecchie volte? Ma quali volte se si sta parlando di lui solo oggi?
- Beh…lo avevo già incontrato un anno fa. Quando stavamo rimettendo a nuovo il ristorante. In quell’occasione mi ha detto che vi eravate scontrati e che tu gli avevi intimato di starmi lontano perché avevi capito che era interessato a me. -
- Tu…lo hai incontrato un anno fa e me lo vieni a dire adesso? Ti ricordo che cinque minuti fa mi hai fatto la predica per non averti detto di Ruri e tu sei la prima che fa le cose alle mie spalle? Peccato che nel mio caso io non fossi innamorata di lei, tu invece lo sei stata di Bankotsu! Avresti dovuto dirmelo! - urlo furibondo
Predica bene e razzola male, anzi, peggio! Molto peggio!
- Non te ne ho parlato per non distrarti dai tuoi impegni. Stavi imparando dai migliori chef a cucinare e non volevo farti preoccupare. - prova a giustificarsi
- Ok papà, forse è meglio se noi ce ne andiamo e li lasciamo parlare da soli. -
- Certo cara. E mi raccomando voi due…comportatevi bene! - ci avvisa il nonno prima di andare via con mia suocera
Sbuffo e mi metto seduto dove prima c’era il signor Higurashi. Sono arrabbiato oltre ogni misura, ma provo a calmarmi, passandomi una mano in faccia, come se potesse servire a portarsi via i sentimenti che al momento mi tormentano.
- Sei arrabbiato con me, vero? - chiede Kagome con voce addolcita
- Non sono arrabbiato, sono furioso! - sbotto ugualmente
Non riesco a contenere la rabbia che mi sta accecando in questo momento. Quel maledetto le ha parlato per chissà quante volte e lei non mi ha detto niente. Che devo pensare? Che non l’ha fatto perché tiene ancora a lui? Io almeno non ho mai amato quella sciacquetta, non le ho mai dato corda, e di certo non mi sono ubriacato per lei.
- Non hai motivo di esserlo. E poi in fondo tu hai fatto lo stesso con Ruri no? Quindi siamo pari, non parliamone più. -
- Siamo pari? Cos’è una gara? E poi non puoi paragonare le due cose! Io e Ruri non abbiamo parlato di nulla se non di suo padre, tu e quello stronzo, invece, mi pare vi siate fatti una bella chiacchierata, in cui immagino non mi abbia definito come il migliore degli uomini, o sbaglio? -
- Che vuoi che ti dica InuYasha? Mi dispiace ok? Non te ne ho parlato perché non volevo farti arrabbiare! - insiste lei
- Voglio sapere che vi siete detti la prima volta. - chiedo perentorio
- Semplicemente ha detto che tu non sei l’uomo adatto per me, che era pentito di non aver capito prima di amarmi perchè altrimenti adesso starei con lui, non con te. Cose così. -
- E tu gli hai permesso di rimettere piede in questa casa per vederti? Ti rendi conto che avresti dovuto sbatterlo fuori a calci? - ringhio quasi, ancora più infastidito
- Pensavo volesse solo sapere come stavo. Cielo, smettila di fare la parte della vittima adesso! Gli ho detto come la pensavo, ti ho difeso, l’ho cacciato via, che altro volevi che facessi? - urla irritata
- Dirmi della prima volta che ti ha cercato ad esempio. Non nascondermi la sua visita. E sono sicuro che se non fosse accaduto tutto questo putiferio non mi avresti detto nemmeno oggi della sua visita. -
- Che stai insinuando InuYasha? Che te l’ho nascosto perché provo ancora qualcosa per lui? -
- Non ho detto questo! -
- Ma è quello che pensi! Come puoi anche solo pensarlo? Mi ferisci molto così. -
- Non è forse ciò che hai fatto prima anche tu? Hai subito pensato che ti tradissi, quando invece l’unico mio pensiero siete tu e i nostri figli! Mai ti ho dato motivo di dubitare di me. Mai una sola volta! Non ho avuto occhi che per te da quando ci siamo incontrati, cosa che non posso dire di te visto che amavi ancora quell’imbecille anche quando ci siamo sposati, perché lo vedevo come lo guardavi, soprattutto la sua fidanzata. Ne eri gelosa, non puoi negarlo! -
- Sì lo ammetto! Lo amavo ancora all’epoca, mica potevo  cancellare i miei sentimenti con un colpo di spugna. Ma ti ricordo anche che il nostro matrimonio non è stata una nostra scelta! Mi è stato imposto contro la mia volontà, ovvio che non ti amassi e fossi ancora gelosa di Bankotsu.  Non è stato certo il matrimonio che ho sempre sognato, e lo sai! -
E con questa frase mi uccide del tutto. Quel “mi è stato imposto contro la mia volontà” esce dalle sue labbra come qualcosa di assolutamente sbagliato, che mai avrebbe fatto di sua libera scelta.  Questa è una cosa che ho sempre saputo, ovvio, ma sentirmelo rinfacciare adesso, dopo tutti questi mesi d’amore, dopo due figli, dopo tante avversità superate insieme… è estremamente doloroso.
Sembra accorgersi di ciò che ha detto osservando me, che devo sembrarle sconvolto, ed infatti lo sono.
- Cioè…non voglio dire che sia pentita di averti sposato, mi sono spiegata male. - prova a spiegarsi, ma ormai il danno è fatto
- Mi pare tu sia stata fin troppo chiara invece. Se non ti avessero costretta non mi avresti mai sposato, e di questo ne sono sempre stato consapevole, ma rinfacciarmelo così, dopo quello che c’è stato tra di noi, è più doloroso della coltellata che mi sono preso da Hakudoshi. - replico con un sorriso amaro
- InuYasha, non volevo dire esattamente quel che ho detto! Intendevo che il nostro matrimonio non è stato esattamente ciò che mi aspettavo da bambina, quando immaginavo quel giorno così importante. Non volevo assolutamente dire che sono pentita di averti sposato, anzi, tutt’altro! - ripete dispiaciuta
- Quindi in pratica, stai dicendo ti avrei rovinato il giorno più bello della tua vita? Beh adesso che ho capito la differenza mi sento meglio! - rispondo sarcastico
- InuYasha ti prego…non prenderla così…- cerca di convincermi avvicinandosi per abbracciarmi, ma io la scanso
- Mi dici che ti ho rovinato il matrimonio dei tuoi sogni e dovrei prenderla bene? Io non ho mai pensato a quel giorno come un’ascesa al patibolo, al tuo contrario. Quindi scusami se mi ferisce sentirti dire che ti ho rovinato il matrimonio! Io l’ho sempre visto come una formalità. -
- Ma che stai dicendo? Non ho mai detto tu abbia rovinato nulla! Ho solo detto che mi spiace non aver avuto il matrimonio che tutte desiderano e che se mi hai vista innamorata di Bankotsu quando ci siamo sposati è perché non lo ero ancora di te. Non puoi negare che non sia stata una nostra scelta sposarci, ce lo ha imposto mio nonno, che adesso ringrazio col senno di poi, ma non in quel periodo, in cui addirittura ti detestavo. -
- Lo so. So che ci siamo sposati perché l’ha chiesto tuo nonno, non certo perché ci amavamo. Ma sentirselo dire così, mi ha ferito. - confesso estremamente deluso
Quindi adesso oltre che incolparmi di aver abusato di lei, di averla messa incinta, di averla traumatizzata e altro, dovrò incolparmi anche di averle rovinato il matrimonio. La lista dei miei sensi di colpa invece che diminuire aumenta. Bene!
- Ti prego scusami…non volevo ferirti. Dai perdonami, lo sai che ti amo…facciamo pace. - insiste addolcendo il tono, ma non funziona
Ok forse sono esagerato, rancoroso, con un carattere di merda, ma non riesco a metterci una pietra sopra, non subito perlomeno.
- Scusami tu invece, ma non ci riesco adesso. Ho bisogno di pensare al momento, lontano da qui. - le confesso stremato, prendendo le chiavi dell’auto per andare a schiarirmi le idee, almeno per oggi
- Vuoi andartene? Mi stai forse lasciando? - chiede preoccupata
- Ho solo detto che ho bisogno di un po’ di tempo per pensare, non che ti lascio Kagome. - preciso, osservando il suo viso triste
- Non aspettarmi per cena. Non so quando torno. - l’avverto prima di uscire dalla camera, ma sentendola iniziare a singhiozzare
Vorrei ritornare da lei, ma le mie gambe me lo impediscono. Mi portano invece fuori, di corsa, a raggiungere l’auto.
E adesso che faccio?
 
                                                                              *********************
 
 
Perché? Perché me ne sono uscita con quella dannata frase? E adesso? Non ha voluto perdonarmi. Ma come posso dargli torto! E se mi lasciasse? No, non può farlo! Non posso immaginare di averlo lontano da me. Non può farmi questo!
- Kagome, ma dov’è andato InuYasha? Perché piangi così? -
- Mamma! Ho combinato un guaio! - dico gettandomi tra le sue braccia disperata
- Che è successo bambina mia? - chiede abbracciandomi per consolarmi
Le racconto della lite e  la vedo scuotere la testa.
- Non avresti dovuto dirlo. Lo hai ferito, lo sai? -
- Certo che lo so! Ma io non intendevo dire che sono pentita di averlo sposato. -
- Ma da come lo hai detto è stato facile fraintendere. Ed anche se lui avesse compreso il tuo ragionamento adesso si sentirà distrutto al pensiero che ti ha rovinato quel giorno. - mi spiega mia madre
- Ma non è così. Certo non è andata come volevo, ma io lo amo! Non potrei mai volere nulla di diverso da come sono andate le cose. Solo che avrei preferito poter festeggiare il mio matrimonio. Che c’è di male in questo mamma? -
- Nulla cara. Diciamo che è stato sbagliato il momento in cui hai esternato questo tuo dispiacere. -
- E se non mi perdonasse? Se non ritornasse? Che ne sarà di me mamma? - chiedo in lacrime
- Non pensare al peggio Kagome. Vedrai che ritornerà. Dagli solo modo di calmarsi. -
- Mi ha detto di non aspettarlo stasera, quindi non credo ritornerà. Ho sbagliato tutto con lui! Prima l’ho accusato di tradirmi con Ruri, poi gli ho mentito su Bankotsu ed infine gli ho detto quelle cose. Stavolta non mi perdonerà, ed io morirò di dolore! - singhiozzo ancora più disperata
- Adesso finiscila Kagome! Agitarti tanto non servirà a nulla se non a fare male al bambino. Mettiti a letto e cerca di riposare. Vedrai che tuo marito ritornerà e farete pace. - sostiene con tono più severo per riscuotermi dall’isterismo
Ha ragione anche lei. Fare così non mi aiuta di certo, però mi sento malissimo. Se non posso nemmeno piangere per sfogarmi che mi resta?
Seguo comunque il suo consiglio e provo a distendermi, anche se per tutta la notte non chiudo occhio, aspettando il ritorno di InuYasha, che come avevo temuto non è tornato.
È l’alba quando lo vedo entrare in camera, e il mio cuore sembra riprendere a battere nuovamente.
- InuYasha! Sei ritornato! - esclamo correndogli incontro per stringerlo a me, ma non lo sento rispondere al mio abbraccio, così mi stacco
- Sono venuto a cambiarmi per andare a lavoro. - mi spiega freddo, prendendo i vestiti e dirigendosi in bagno
- Aspetta! Dobbiamo parlare. - lo fermo
- Non adesso ti prego. Ne parleremo quando torno. -
- Ok…- mi arrendo notando il suo distacco
Rimango tutto il giorno chiusa in camera. Non ho voglia di alzarmi, sono troppo giù. Aspetto la sera per parlare con InuYasha, ma alle tre del mattino non si vede ancora, così più per mancanza di forze che per sonno mi addormento, non sentendolo rientrare. Mi risveglio quasi a ora di pranzo, ancora più stanca di quando mi sono addormentata.
Le cose vanno così per tutta la settimana, finchè, stanca del suo comportamento esagerato, decido che è ora di finirla! Mi alzo e decido di andare da lui al ristorante. Se in casa non si fa quasi più vedere sarò io ad andare da lui.
- Ma sei impazzita? Andare lì nelle tue condizioni? - mi blocca mio nonno
- Sto benissimo! È la rabbia a darmi la forza! Adesso vado lì e gli spacco la testa! Avrò anche sbagliato, ma lui sta esagerando! E poi nemmeno sua figlia lo vede da giorni, scherziamo? Può anche essere arrabbiato con me, ma non deve farlo pesare su Mizuki! - sbraito furiosa, ignorando le sue lamentele anche quando esco fuori contro il suo volere
Mi è abbastanza faticoso farmi tutta la strada a piedi, ma non avevo voglia di star chiusa in metropolitana. Poi l’aria autunnale mi fa stare bene. Mi rilassa girare per le strade ricoperte di foglie gialle e rosse. Sentire i profumi tipici di questa stagione mi è sempre piaciuto, quindi non mi pesa molto camminare. Arrivo circa un’ora dopo visto che me la sono presa comoda. Ho il fiatone, male alle gambe ed alla schiena, ma non importa, adesso dovrà parlare con me, che lo voglia o no!
Entro come una furia nel ristorante e mi dirigo spedita nelle cucine.
- No no! In questo ci va il limone non l’aceto! Stai più attento Shin! - lo sento rivolgersi ad uno degli aiutanti più giovani
- Ok chef, mi scusi! -
- InuYasha! - lo chiamo per attirare la sua attenzione
- Kagome? Ma che accidenti ci fai qui? - esclama sorpreso, raggiungendomi
- Dobbiamo parlare! - affermo mentre ci allontaniamo dagli altri
- Ma sto lavorando! -
- Vorrà dire che farai una pausa! -
- Non posso. Ne parliamo stasera, torna a casa. Aspetta ma…come sei arrivata? Ti ha accompagnato qualcuno? - chiede affacciandosi in sala per vedere chi mi accompagna
- Sono venuta da sola. - chiarisco alzando gli occhi al cielo
Che diamine gliene importa chi mi ha accompagnata?
- Ma sei impazzita? Prendere la metropolitana nel tuo stato? Avrebbero potuto urtarti e farti cadere! -
- Non ho preso la metro. Sono venuta a piedi. Ora vuoi ascoltarmi? -
- A piedi? Sei un’incosciente! I dottori hanno detto riposare, e tu che fai? Ti fai chilometri a piedi! Pazza! Vieni a sederti! - sbraita tirandomi per un braccio nel suo ufficio e costringendomi a sedermi
Tanto meglio, almeno qui abbiamo la privacy che ci serve.
Quando finalmente mi metto comoda sul divano mi sembra di rinascere. Sono stanca morta e dolorante.
- Ora possiamo parlare? - insisto ancora
Sbuffa, portandosi una mano tra i capelli, poi si siede accanto a me.
- Di cosa vuoi parlare? -
- Mi prendi in giro? È una settimana che mi eviti! E non solo me, ma anche tua figlia! Ti sembra normale un comportamento del genere? Ok, ho sbagliato a dirti quella cosa, capisco tu ce l’abbia con me, ma non ti sembra esagerata come reazione adesso? E poi te l’ho detto, non intendevo che sono pentita di averti sposato, sono solo dispiaciuta di non aver avuto il matrimonio che sognavo. Stop! Con ciò non voglio dire che non ti amo o che sia pentita di essere tua moglie. Tutt’altro! Ti amo InuYasha e non potrei essere più felice di averti sposato, anche se non l’ho deciso io, perché solo essendo costretta a vivere sotto lo stesso tetto ho imparato a conoscerti ed amarti. Quindi mai ho rinnegato quel giorno come tale, solo le modalità. Oh Kami, ti prego dimmi che capisci ciò che intendo! - mi dispero coprendomi il viso con le mani, cercando di fermare le lacrime che premono per uscire
- Sì, ho capito cosa intendi dire. Ma ciò non toglie che ti ho rovinato il matrimonio, oltre che la vita. - sostiene alzandosi e dirigendosi verso la sua scrivania
- Non mi hai affatto rovinato la vita! Perché accidenti lo pensi? Ti ho mai dato modo di pensarlo? -
- Me lo ripetevi continuamente quando ci siamo sposati. Anzi, non riuscivi nemmeno a sopportare la mia presenza. Non so darti torto se pensi che il nostro matrimonio non sia stato d’amore, ma di facciata, e la cosa non mi sta più bene. - afferma prendendo dei fogli da un cassetto e un altro oggetto che non capisco cosa sia
- Che intendi dire che la cosa non ti sta più bene? - gli chiedo col cuore in gola, mentre lo vedo avanzare verso me con quei fogli ed una penna
Si risiede accanto a me, con aria dispiaciuta, ed inizio già a tremare per il significato di quelle parole.
- Kagome, l’altro giorno sono stato dall’avvocato di mio padre…- dice stringendo i fogli, che iniziano a prendere un senso nella mia testa
Non può essere ciò che penso!
- Gli ho parlato della nostra situazione…e lui mi  ha consigliato la scelta migliore da fare, che è questa…- dice passandomi ciò che teneva in mano
- “Separazione consensuale”…- è l’unica cosa che leggo, prima che le lacrime  mi appannino del tutto la vista
- Vorrei che firmassi questi documenti Kagome, senza ricorrere per forza ad un giudice. Se firmi, in poche settimane saremmo di nuovo liberi.**- sostiene passandomi anche la penna
Il dolore che mi pervade è tale che mi sembra quasi di svenire. Mi sento come dentro una bolla, come se ciò che mi sta accadendo fosse solo un sogno.
No, non un sogno, ma un incubo! Sto vivendo un incubo ad occhi aperti!







Musica di Super Quark…duuuduuuu duuuuu dududuuuuu
*PET-TAC.  Macchinario appartenente alla diagnostica medico-nucleare che fa sia PET che TAC.
PET ( Tomografia a emissioni di positroni )  è una versione avanza della TC (Tomografia computerizzata, anche chiamata TAC)
La PET, al contrario della TC, analizza con precisione l’interno degli organi e della circolazione sanguigna grazie ad un metodo di contrasto radioattivo iniettato per via venosa. In pratica, se la TC controlla l’organo esternamente per rilevale un’alterazione anatomica, la PET lo fa dall’interno controllando come sta “lavorando”, rilevando anche in anticipo le alterazioni a livello biologico molecolare e osservandone anche l’afflusso sanguigno (come nel caso del cuore) Spesso la PET si accompagna contemporaneamente alla TC, in modo da fornire entrambe le immagini, per questo l’apparecchiatura che le fa si chiama PET-TAC.    (e dal fondo del mar ecco spuntare Spongebob che con un delizioso sorriso e un arcobaleno che spunta dalle sue delicate manine dice “Non ce ne frega un *azz*….adoro sta immagine ihihihihihi se non la conoscete cercatela *-* magnifica *-*)
 
 
**  Il divorzio in Giappone è una cosa decisamente più facile da ottenere rispetto altri paesi, tipo l’Italia. Lì infatti, in caso di divorzio consensuale, la richiesta viene presentata da entrambi i coniugi all’Ufficio Anagrafe del Comune giapponese di residenza degli interessati. Il Comune rilascia un “certificato d’accettazione della denuncia di divorzio consensuale” e il divorzio viene annotato nel Registro di Famiglia (koseki tohon). 
In caso di divorzio non consensuale si ricorre al Tribunale Familiare dove, dopo un intervento di conciliazione fra i coniugi, viene rilasciato un Verbale conclusivo (chosho) che ha valore di sentenza definitiva che sarà annotata nel Registro di Famiglia del coniuge giapponese. Se l’intervento del giudice conciliatore è fallito ci si rivolge alla Corte Distrettuale dove verrà pronunciata una sentenza che, divenuta definitiva, sarà annotata nel registro di Famiglia degli interessati. 





Ma non doveva essere l'ultimo capitolo...direte voi? In effetti lo è ^^ o meglio, è la prima parte. La storia l'ho conclusa con la bellezza di 35 pagine di Word, ma ho deciso di troncarla in due per non essere eccessivamente lunga. In settimana pubblicherò la seconda ed ultima parte, quindi controllate  spesso gli aggiornamenti se interessati ^_<
Baci baci Faby <3 <3 <3 

 
   
 
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