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Autore: Evil_Sah    03/11/2014    4 recensioni
Dal testo: "Del resto si sa: 'Le Regine Cattive Sono Solo Principesse Che Non Sono State Salvate'. Non ancora...
Emma dice a Regina che le cose sarebbero più semplici se svelassero la loro relazione ma Regina, non vuole, ha paura, ha paura del giudizio degli altri e ha paura che qualcosa possa andare male, ha paura di tutto!
SWANQUEEN
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14! Leggermente più lungo degli altri (credo) Sono devastata e piena di compiti, quindi mi scuso se non riesco ad aggiornare con molta frequenza! Inoltre sono devastata perchè da oggi (3) fino al  dovrò rimanere chiusa a scuola senza la mia migliore amica T_T PERCHE' ANDRA' ALL'artRAVE:ARTPOP ball tour di LadyGaga e mi abbandona. 
Detto questo torno a deprimermi nel mio angolino. Addio xD 


“Cosa diavolo ha fatto?!” chiese la fatina infuriata.
“Io giuro che lo prendo e lo appendo ad un cappio...lo prendo e lo spremo come un limone su una stalattite...lo prendo e gli stacco la testa a morsi, lo giuro!!! Robin Hood scappa nel più lontano dei reami, nel più introvabile dei mondi, perché sto arrivando a prenderti e ti farò tanto, taaanto male!!! Aaaaarrrrrgggggh!!! Emma, ragazze, occupatevi di Regina, a massacrarlo ci penso io!!!” *
Si alzò di scatto dal divano e le ali le erano comparse sulla schiena, ma Regina fu più veloce, le bloccò il polso e la fece girare.
“Tink! Calmati!” disse ridendo.
“E’ tutto ok! Davvero sono passate due settimane e-“
“Cooooooooooosa?!?! Due settimane?! E voi ora me lo venite a dire?!”
la fatina urlò scioccata.
Regina spalancò gli occhi. Era confusa, spaventata e terribilmente divertita dalla reazione della ragazza.
Trilli aveva sempre creduto che lei Robin fossero la coppia perfetta, e vederla infuriarsi così per quello che il ladro le aveva fatto le fece allo stesso tempo scaldare il cuore e ridere come una stupida.
Emma si alzò di scatto quando vide il viso di Tink farsi completamente rosso, persino le orecchie. Allontanò Regina da lei, ricordando ciò che era accaduto l’ultima volta.
Trilli divenne minuscola, misura di fata, e iniziò a volare per tutta la stanza, urlando cose incomprensibili e agitando le mani in aria.
Regina, Emma, Snow e Ruby rimasero ad osservare la scena in silenzio, Regina ed Emma si scambiavano qualche sguardo e si mordevano il labbro inferiore per evitare di scoppiare a ridere, Snow si coprì la bocca con le mani e Ruby trattenne il fiato.
Dopo circa cinque minuti la fata si calmò e tornò in sé. Tirò un sospiro per calmarsi e si ributtò sul divano.
“C’è qualcos’altro che mi dovete dire? Che ne so, magari mentre ero in Florida avete lanciato un’altra maledizione. Oppure quando ero in Europa è arrivato un nuovo perfido cattivo che voleva uccidere tutti!” disse la fata con finta noncuranza.


Da quando anche la seconda maledizione era stata spezzata e i cittadini potevano tranquillamente uscire ed entrare nella città, Tinkerbell, aveva approfittato per girare il mondo e scoprire cose nuove. Era mancata da Storybrooke per circa due mesi, quindi non sapeva niente di Emma e Regina.
Snow e Ruby si girarono immediatamente verso la Regina e la sua Salvatrice. Le due si tenevano ancora per mano.


Non appena capì Trilli spalancò gli occhi e la mascella toccò praticamente terra.
“Se non vuoi che ci entrino le mosce ti conviene chiudere la bocca ‘Alison’” disse Regina con un ghigno sul volto. Alison era il nome che la fata aveva scelto per andare in giro per il mondo senza che la gente le ridesse in faccia.
“Nonononononononononono!” Si fece di nuovo minuscola, ma questa volta, mentre volava, rideva e, sempre dicendo cose incomprensibili, sbatteva le mani.
Tornò normale, si schiarì la voce e si sistemò i capelli. Si sedette nuovamente sul divano e strofinò le mani sul divano.
“Ok…voglio sapere come, quando e perché!” disse la biondina preparandosi al racconto.


Emma e Regina si sorrisero ed iniziarono a raccontare la loro storia, senza tralasciare alcun dettaglio, anzi uno lo tralasciarono, no, lo evitarono. 
Nessuno sapeva da quanto tempo stessero insieme, nemmeno Henry.
La cosa non passò inosservata alla fatina, la quale, alla fine del racconto porse nuovamente la domanda.
“Ok! Racconto stupendo, meraviglioso e dolcissimo. Ma non avete risposto del tutto! Q U A N D O è successo?!” disse.
Snow e Ruby si scambiarono uno sguardo.
“Già!” disse Snow.
“Da quando state insieme, non ce lo avete mai detto!” continuò Ruby.
Le due si guardarono e accennarono un sorriso colpevole.
“Beh…” iniziò Emma.
“Ecco noi…” continuò Regina.

*Drin-Drin*

Il telefono di Trilli squillò al momento giusto. La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
“Ritenetevi fortunate!” disse alzandosi per rispondere.


Emma si alzò.
“Beh, si è fatto tardi e…io devo andare in centrale!” disse mettendosi la giacca.
Regina spalancò gli occhi.
“Emma!” disse furiosa.
Emma rabbrividì allo sguardo che le lanciò Regina, così decise di rimediare.
“Regina, ricordati che dopo mi devi raggiungere per quelle carte! E…se non sbaglio tra meno di dieci minuti devi…hai… HAI UNA RIUNIONE IN MUNICIPIO!” disse Emma.
Regina scattò giù dal divano.
“Giusto la riunione! Ragazze! Scusate ma vi devo cacciare!”
Lei ed Emma presero rispettivamente le cose di Ruby e quelle di Snow. E dopo avergliele praticamente buttate addosso le presero per mano e le fecero alzare dal divano, le spinsero fino la porta e le salutarono. La principessa e la lupacchiotta erano terribilmente confuse. Ma dopo essersi rese conto di quello che fosse appena accaduto scoppiarono a ridere. Emma e Regina erano delle pessime bugiarde, ma se non volevano dire loro da quanto la loro relazione andasse avanti, le ragazze rispettavano questo loro volere.
Stavano per andarsene quando si ricordarono di Trilli.
Si avvicinarono nuovamente alla porta e quando stavano per bussare questa si spalancò, e ne uscì una Tinkerbell tanto confusa quanto divertita.


“Emma Swan!” urlò Regina dopo aver sbattuto la porta.
“Cosa?!” disse la ragazza sobbalzando.
“Tu…Idiota! Stavi per abbandonarmi con quelle tre!” disse avvicinandosi pericolosamente alla bionda.
Emma non trattenne una risata.
“Ti ricordo che ‘quelle’ sono le nostre amiche…e mia madre!” rispose la bionda sorridendo.
“Rimani un’idiota!”
“SI…la tua idiota preferita!”

“Contaci…” disse Regina incrociando le braccia al petto.
“Come scusa?! Stai insinuando che io non sia la tua idiota preferita?!”
Regina sorrise.
“Idiota sì! Preferita sì! Mia…assolutamente sì! disse Regina in tono dolce.
Subito dopo Emma le catturò le labbra in un dolce e lungo bacio. Strofino le mani sulle braccia di Regina e la guardò per un po’ negli occhi.
“Che c’è?!” le chiese Regina spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Ti Amo!” disse sorridendole ancora. Regina si limitò a chiudere gli occhi e a catturare le labbra della salvatrice in un nuovo bacio.
“Scherzi a parte, Regina. Devo andare in centrale a controllare quello s-“
Regina le diede uno schiaffo sul braccio.
“La-“ Emma la interruppe.
“’Linguaccia Miss Swan!’…”disse facendole il verso.
“Lo so, lo so” continuò Emma ridendo.
“Ma quando si parla di lui io…AAAARGH!! Ti giuro! Lo ucciderei!”
Regina le accarezzò il viso. Non disse niente.
“Dopo ci vediamo?”
Emma annuì e le baciò la punta del naso.
“Allora ti raggiungo io in centrale!”
“NO!” urlò Emma.
“Cioè, voglio dire…no. C’è il ladro e non voglio che ti veda!”
“Emma! è chiuso dietro quelle sbarre da due settimane! Credo che abbia imparato la lezione!”
“Non l’avrà imparata finché non l’avrò deciso io! E poi scusa…che ti importa!”
chiese infine con una punta di gelosia nella voce.
“Emma…ti prego! Pensa a Roland. È solo un bambino! Marian se ne è andata, e non puoi tenerlo lontano da suo padre per troppo tempo!” rispose Regina seriamente.
“Regina! Quando imparerà a tenere le mani al loro posto. Allora, forse, lo farò uscire!”

“Emma! Era ubriaco!” le urlò Regina.
“Non mi interessa! Ti ha messo le mani addosso?! Ora deve pagare! Senza considerare il periodo in cui siete stati insieme! Se fosse per me rimarrebbe chiuso la dentro per sempre! Altro che ‘Happly Ever After’!” Disse la bionda.
Regina abbassò il viso e se lo copri con le mani.
“Em…Ti prego! Fallo per me!” le lacrime di Regina andavano a comando, quindi ne fece scendere un aio per far addolcire la bionda.
“Sia maledetto il giorno in cui ti ho insegnato a fare quella faccia! Ti odio! Sei troppo adorabile quando fai così!” disse Emma stringendole le guance.
“EMMA!” disse Regina prendendo le mani di Emma e staccandole dal suo viso.
La bionda rise, le diede un bacio sulla mano e si incamminò verso la porta.
“Ci vediamo dopo!” urlò uscendo di casa.

[Più tardi, quel pomeriggio.]

“Cosa devo fare per uscire da qui?!” chiese Robin afferrando le sbarre.
“Solita domanda. Solita risposta!” rispose la bionda mentre ricontrollava dei documenti.
“Quando avrai imparato a tenere le mani al loro posto.”  
“Ero ubriaco!! Non avrei mai fatto del male a Regina! Io…la amo troppo non le farei mai una cosa del genere!”
Emma scattò verso di lui. Quando pronunciò ‘La amo troppo’, si dovette trattenere per non mettergli le mani addosso.
“Ma lei non ama te! Quelle settimane sono state solo un’illusione! E credimi quando ti dico che non ci ha messo troppo a consolarsi!” gli urlò in faccia.
Robin rimase scioccato. Non si sarebbe mai aspettato una reazione simile da parte della bionda.
“Non ti avvicinare più al sindaco. Se vengo a sapere che hai detto anche UNA parola di troppo, ti sbatto qui dentro e do la chiave in pasto ad un orco!”
Robin stava per risponderle, ma fu interrotto da Regina.
“Emma!” sorrideva.
Emma lasciò un ultimo sguardo assassino all’uomo e poi si avvicinò a Regina. Le mise le mani sopra i fianchi e posò le labbra sulle sue. Regina le sorrise, non le importava che Robin le stesse guardando con gli occhi e la bocca spalancati. Finché c’era Emma a proteggerla stava bene.
“Sei pronta?!” chiese ad Emma avvolgendole le braccia attorno al collo.
Emma le posò un bacio sul naso.
“Sai…se fosse per me saremmo già fuori da questo ufficio! Ma se non finisco di controllare quelle carte il sindaco viene e mi rompe le scatole!”
“EHI!”
disse Regina prima di darle uno schiaffo sul braccio!
“Cosa?! Io AMO il sindaco!”
Regina le sorrise.
“Anche io!” rispose.
“Ehi! Non puoi amare il sindaco! Tu sei il sindaco!”
Regina rise e alzò gli occhi al cielo.
“Idiota!”
“Ammettilo che mi ami!” disse la bionda sorridendo.
“Io-“
Regina non finì la frase, Robin si schiarì la voce e la chiamò.
“Regina…”
La donna si irrigidì di colpo. Il suo viso si oscurò, il sorriso le scivolò dalle labbra e la luce che aveva negli occhi si spense.
Emma guardò malissimo Robin, poi accarezzò il viso di Regina.
“Io sono qui fuori. Per QUALSIASI motivo, chiamami ed io corro da te!”
Le posò un bacio tra i capelli ed uscì dalla stanza.
Dopo qualche secondo la donna si rigirò verso la cella e vi si avvicinò. Prese una sedia e si mise di fronte all’uomo.
Non era pronta per parlare con lui, ma se non lo avesse fatto ora, non lo avrebbe fatto mai più. 

*Ringrazio Celian1987 per questa perla! E per avermi permesso di usare questa 'citazione' xD 


OK! Rieccomi col capitolo 14!
Non ho molto da dire! Se non ringraziarvi per leggere e recensire sempre la mia FF. 
Il Primo capitolo 'The Savior & The Queen è arrivato a 1120 visualizzazioni! Mando un abbraccio virtuale a tutti voi xD 
 Come sempre sono curiosa di sapere cosa ne pensate un bacio! 
         Sarah          
   
 
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