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Autore: ButterflySeven    04/11/2014    4 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9
 
Il tempo divenne quasi beffardo per Belle.
Dopo la partenza di Bae, sembrò che il tempo si fosse fermato e sia lei che Gold, trascinavano i propri doveri attraverso le ore.
Solo la compagnia dell’altro gli permetteva di star bene.
Giorno dopo giorno, impararono a farsi forza l’uno con l’altro, tanto che divenne ormai un’abitudine addormentarsi insieme sul divano, dopo le ultime ore di ripetizione d’arte.
Stare insieme era come trasmettersi a vicenda energia positiva, mentre la lontananza li risucchiava nel vortice della tristezza, così l’unica soluzione era rimanere vicini.
Belle sentiva ogni giorno crescere sempre più il rimorso per aver fatto soffrire suo padre, perché ogni volta che vedeva Gold triste per la partenza di suo figlio, si chiedeva come stesse suo padre a saperla lontana.
Tutto ciò che poteva fare, era continuare a studiare e dimostrargli che il suo unico obiettivo, era sempre stato solo uno: renderlo orgoglioso dell’unica figlia.
 
La mattina dell’esame era ormai arrivato e Belle si svegliò all’alba per ripassare tutto ciò che aveva studiato.
- Non essere nervosa, andrà bene…- la rassicurò Gold mentre la accompagnava in accademia.
- E’ facile a parole… So solo che ho fitte allo stomaco da ieri sera-
- Un po’ di nervosismo non ha mai fatto male a nessuno. E poi hai avuto me come insegnante, non potrà che andare a meraviglia…-
Gold accostò davanti i cancelli dello stabile.
- Ci siamo…- sussurrò spaventata.
- Coraggio Belle, dimostra a tutti quanto sei brillante… Sono certo che non mi deluderai…-
Belle si sporse per abbracciarlo e l’uomo gli baciò la nuca.
- Adesso và…-
Belle lo guardò un’ultima volta, poi uscì dalla macchina e si preparò ad affrontare l’ultima sfida.
 
- La prossima è French…- chiamò il professore.
Belle si avvicinò alla cattedra terrorizzata e Ariel la sostenne mandandole un bacio con la mano.
- Signorina French, mi auguro abbia studiato più della sessione di settembre…-
Belle fece finta di non cogliere la provocazione, si sedette e afferrò la gonna per tentare di calmarsi.
- Dunque- riprese il professore -l’ultima volta stavamo parlando dell’opera multimediale gangnam for freedom di Kappor, cosa vuole aggiungere di nuovo?-le chiese mentre iniziava ad appuntare gli argomenti di discussione nel verbale.
Belle respirò a fondo e come per magia, la spiegazione di Gold le tornò chiara e limpida in mente.
-Il video in questione, è frutto dell’ingegno di Anish Kapoor, scultore e architetto indiano, che insieme ad un gruppo formato da persone e istituzioni artistiche, ha realizzato una particolare interpretazione dell’ormai celebre ballo. Il risultato è stato pubblicato in occasione della Giornata Internazionale contro le impunità, programmata per il 23 novembre 2012. Sono raffigurati diversi elementi di protesta: dall’uomo ammanettato, ai pugni battuti contro il muro. Anche lo sfondo della performance non è stato lasciato al caso: sulle pareti vi sono dipinti i nomi di coloro che negli ultimi anni hanno subito ingiustizie, ingiurie, maltrattamenti, diffamazioni. Si parte da Ai Weiwei, la cui immagine è riprodotta sulla maglietta che il protagonista indossa durante tutto il video, che in precedenza aveva riprodotto una versione dello stesso video, ma venne arrestato in quanto rappresentava una minaccia per il governo. Si arriva a Liu Xiaobo, critico letterario cinese candidato Premio Nobel per la pace nel 2010, passando per Roberto Saviano e le Pussy Riot. “End Repression, Allow Expression” è la frase emblema del video e ne diventa la protagonista durante i venti secondi centrali. Rappresenta l’invito esplicito firmato Amnesty (e non solo) a cancellare le repressioni al fine di consentire e favorire le espressioni artistiche, e non solo, riguardanti gli assetti delle nostre società-
Hood smise di scrivere e la osservò rapito.
- Molto bene…- disse semplicemente.
Sfogliò il programma e cercò un altro argomento.
- Adesso parlami delle performance di Marina Abramović-
Forse Hood credeva di averla messa in difficoltà, ma Gold aveva dedicato molto del suo tempo a spiegarle la body art. Inoltre il ricordo di quella notte, non le consentì di distrarsi facilmente ogni volta che l’argomento body art veniva riaperto.
Così le parole sgorgarono come un fiume in piena. Parlò delle numerose performance, si soffermò inoltre ad analizzare il metodo di resistenza della donna, che tentava di creare un contatto con le parti più intime dell’IO, lasciando fuori tutto il resto. Spiegò, poi, che la donna tentava con le sue performance, di collegarsi alle coscienze altrui, specie nella famosa performance al MoMA di New York, in cui vi era un unico obiettivo: irradiare la propria energia e toccare l’energia del fruitore, il tutto in pieno silenzio, lasciando che gli sguardi dialogassero in libertà.
Hood continuava a fissarla sbalordito, poi le chiese qualcosa sulla Land Art e Belle fu lieta di analizzare quel tema che le stava tanto a cuore.
- Direi che possa bastare- disse Hood e Belle tornò a respirare – devo dirle la verità, signorina French, le informazioni dette oggi, sono molto profonde e richiedono molta esperienza per essere comprese. Non so cosa sia cambiato in soli due mesi, ma sono fiero del risultato che ha ottenuto. Perché credo non sia importante ricordarsi a memoria qualche data, la vera difficoltà è approcciarsi all’opera d’arte con giusto spirito. Osservare, riosservare e infine “vedere”… E’ questo il segreto. E lei ha compreso a pieno tutto ciò… Direi che un 30 e lode è più che meritato…-
Belle non potè crederci. Firmò tremante il verbale e quando vide il voto sul libretto, le venne quasi da piangere.
- Grazie di tutto, professore!-
- E’ stato un piacere…-
Hood le strinse la mano e lei tornò a posto trionfante.
- Sei stata bravissima!!!!- le disse Ariel abbracciandola forte.
- Grazie! Sto ancora tremando… E’ finita, ho finito…-
L’emozione fu tanta. Quello era l’ultimo tassello di quel grande puzzle che avevano rappresentato tre anni accademici. Adesso mancava solo la tesi e poi poteva finalmente addentrarsi nel mondo del lavoro.
Guardò il libretto sentendosi per la prima volta fiera di se stessa e finalmente ebbe chiaro cosa doveva fare.
 
Camminava insicura in quella via che conosceva benissimo.
Era ora di pranzo e Belle fu certa di trovarlo in casa.
Suonò alla porta piena di tante emozioni. Il tremito nel corpo non accennava a fermarsi.
Quando l’uomo aprì, Belle non si trattenne e lo abbracciò forte.
- Papà… Perdonami se puoi… Mi dispiace così tanto di averti fatto preoccupare… Io …- pianse a dirotto e il padre la seguì.
- Oh, mia dolce Belle, credevo non saresti può voluta tornare… Ti ho trattata malissimo e ho detto tante cose orribili che non penso. Sono stato un pessimo genitore. Perdonami tu, se puoi… Io ti voglio bene, Belle e ho avuto tanta paura di averti persa…-
Strinse forte il padre e entrambi piansero all’infinito.
- Entriamo, il pranzo è pronto…- le disse.
Quando Belle entrò in casa, le sembrò tutto uguale e sentiva il profumo della solita pasta con la salsa, unico piatto che suo padre sapeva cucinare.
- Dimmi la verità, hai mangiato pasta con la salsa per tutto questo tempo?-
- No, ho variato con pasta e tonno…-
Belle rise, poi tornò ad abbracciarlo.
- Guarda, papà…- porse all’uomo il libretto, ma lui glielo restituì senza nemmeno aprirlo.
- Belle, non m’importa cosa c’è scritto qui dentro… Ho sbagliato tanto, con te… Ti ho fatto pressioni per un lungo periodo: ti ho imposto di lavorare con me in negozio, ti ho fatto faticare nei lavori domestici e ti ho fatto premura per laurearti entro i tre anni… Stare da solo mi ha fatto capire che sulle tue spalle gravavano troppi pesi. Sei una giovane vent’enne, che non ha mai preteso di avere vestiti costosi o far tardi ogni notte… Tu chiedevi in cambio la comprensione e l’affetto. Invece il mio egoismo mi ha portato a cacciarti di casa, perché non capivo quanto la nostra situazione potesse pesare non solo su di me, ma soprattutto su di te….-
- Papà…-
- No, Belle, fammi finire… Sei una ragazza splendida, dico davvero. Non ti sei mai lamentata, non hai mai pianto per aver perso la mamma così giovane. Non mi hai mai detto che stavi con Gaston solo per senso di dovere e non per vero amore… Non mi hai mai detto quanto ti pesasse il dover affrontare la tua adolescenza completamente sola… Hai sempre fatto ciò che potevi per rendere meno faticosa la mia vita ed io ho sempre pensato che tutto ciò fosse, come dire, “normale”. Ma l’affetto di una figlia vale più di un aiuto al negozio, più di una spazzata a terra, o di un rapporto duraturo con un ragazzetto ricco, ma privo di anima… E non m’importa se sei stata bocciata in quella stupida materia, per quanto mi riguarda, potrei sgobbare tutta la vita per pagarti le rette all’università, ma ti prego, Belle… Ti prego, non lasciarmi solo… Ho bisogno di sapere che mi vuoi ancora bene, perché Belle, io sono così fiero di te e non potevo sperare in una figlia più dolce e buona di te… E dovevo capire che se avevi deciso di farti aiutare da Gold, c’era sicuramente una ragione… Tu sei così intelligente! Non ti fermi alle apparenze e dovevo tentare di mettere da parte l’orgoglio e lasciarti libera di compiere le tue scelte… Ti posso solo dire, che errare è umano, quindi ti chiedo solo questo: perdonami …-
Belle piangeva senza freno e il padre aveva il fazzoletto ormai zuppo di lacrime. Lo strinse a sé per fargli capire quanto forte fosse il suo affetto e lo accarezzò per rassicurarlo.
- Papà, non c’è niente da perdonare… So benissimo perché mi hai detto quelle cose… Sono stata io a sbagliare, dovevo prima chiedere il tuo parere e non fare tutto a tua insaputa… Ma ho avuto paura che potessi fraintendermi… In vita mia, l’unica cosa che mi è importata davvero, è renderti orgoglioso di me… Io desidero solo che tu sia fiero di me, solo questo… Non m’importa altro, te lo giuro…-
- Belle, te l’ho detto, io sono fiero di te… E da oggi in poi, voglio che tra di noi ci sia più libertà. Io ho un unico desiderio: vederti vivere la tua vita con serenità. Non sei costretta a fare ciò che non vuoi, ad aiutarmi in negozio, o star chiusa in casa e non uscire con i tuoi amici solo per stare con me…  Devi frequentare un uomo che ti ami, e che Tu ami, non lasciarti condizionare da ciò che potrei pensare io… E se non vorrai più tornare a vivere con me, lo capirei, basta solo che tu non decida di uscire dalla mia vita per sempre… Sii sincera con me ed io ti prometto di rispettare le tue scelte…-
- Io voglio vivere con te, papà, ti voglio bene, per me sei speciale e nessuno potrà mai allontanarci… E’ solo…- Belle si incupì e il cuore prese a batterle forte.
Non aveva detto a nessuno, oltre Bae, cosa le passasse per la testa. Si rendeva conto che suo padre doveva essere l’ultima persona a conoscere la verità, eppure capì che per iniziare d’accapo, doveva essere del tutto sincera.
- Papà, c’è una cosa che devo dirti… E so che non ti piacerà…-
- Belle, cosa c’è? E’ qualcosa di grave?- chiese premuroso accarezzandole i capelli.
- No papà, io sto benissimo… Ed è questo il punto… Io sono riuscita a superare il dolore, solo grazie ad una persona… E so che ti farà male sapere cosa penso, capirò se non vorrai più rivolgermi la parola, ma io ho bisogno di essere sincera, non voglio ci siano ancora segreti, tra di noi…- prese un profondo respiro, quella era la parte più difficile – Papà, tu sai dove sono stata in tutti questi giorni?-
- In città, si mormorano strane cose…- rispose solo.
- Le voci sono vere. Sono stata ospitata dal signor Gold…-
Suo padre si alzò di colpo e prese a camminare intorno al tavolo.
- Ti ha fatto qualcosa? Ti ha messo le mani addosso? Ti ha chiesto prestiti?-
- No, papà… Lui non ha voluto niente… Mi ha solo ospitato. E ti giuro che è stato molto cortese, mi ha trattata come la migliore delle ospiti…-
- Sembra proprio ti abbia preso in simpatia…- rispose sarcastico – tutto qui? E’ questo che volevi dirmi?-
- C’è dell’altro, papà… E questo non ti piacerà affatto… Io voglio solo che tu capisca una cosa: ci sono situazioni che possono sembrare assurde, persino pericolose, ma ci sono cose che non puoi programmare…-
- Che stai dicendo, Belle?-
- Papà, tu prima hai detto che avresti accettato le mie scelte e che saresti stato felice se io fossi stata felice…- afferrò i lembi della gonna e li strinse forte. Il cuore batteva all’impazzata. Era la cosa più difficile che avesse mai fatto – Papà, credo di essermi innamorata di Gold…-
- Oddio…- disse solo sedendosi nella sedia – com’è potuto accadere?-
- Non credo ci sia una spiegazione all’amore…-
- Io lo sapevo che ti saresti messa nei pasticci, solo che, ecco… Non pensavo potesse essere “questo” genere di pasticci… E lui lo sa?-
- No, ho tenuto per me questi sentimenti… Non so cosa prova lui, ma capisco benissimo che ci sono tante cose a dividerci…-
- Siete così diversi! Tu sei così pura e lui è…-
- … Un mostro. Sì, lo so. Ma c’è del buono in lui, io lo so! Lo vedo!-
- Sai benissimo che questo tuo sentimento ti procurerà parecchi problemi, vero?-
Belle abbassò il capo.
- Lo so… Ci separano quasi vent’anni di età, la gente non gradirà sapermi con un uomo così grande, specie se si tratta di lui... Il primo ostacolo sarà Gold stesso, ma credimi, papà, quando sono con lui mi sento me stessa. Non ho mai provato emozioni simili… Io ero triste per te, papà, ma non posso negarti che sono stati anche i giorni più belli della mia vita… Lui mi rispetta e mi capisce… E’ speciale…-
- Sembra un racconto di fantascienza… O una di quelle favole per bambini…-
- Può sembrare così, ma con me è diverso…-
- Cosa vuoi fare?-
- Non lo so…- sospirò forte e bevve un po’ d’acqua – però, papà, avevo bisogno di essere sincera. So cosa pensi di Gold, ma ti chiedo di aver fiducia in me-
- Questa storia ti farà soffire…-
- E’ per questo che ho bisogno di te! Mi serve la forza di affrontare questa situazione… I miei sentimenti sono sinceri, ma sono certa che lui non gradirà sapere ciò che provo. Ma l’amore è fatto anche di sofferenze… Se accetto di amare, devo pagarne il prezzo…-
- Io amavo così tanto tua madre… Era proprio come te… Non so cos’abbia visto in me e i suoi genitori erano contrari alla nostra unione, ma lei non ha mai smesso di lottare e siamo stati felici… Ma la vita me l’ha portata via… Penso sempre che forse avrei dovuto capire prima che l’amavo e non rifugiarmi dietro alle paure continuando a stare lontana da lei e dalla sua famiglia- disse afflitto - Io non ho una buona opinione di Gold, ma non ti ostacolerò. Fa ciò che ritieni giusto e sappi sempre che avrai in me una spalla su cui piangere…-
Belle lo stinse e ringraziò sua madre per averla aiutata a far ragionare il padre.
- Che ne dici di mangiare?- le chiese l’uomo asciugandole le lacrime – sto migliorando tantissimo in cucina, devi assaggiare la mia specialità-
Belle rise e fu felice di tornare a parlarsi con il padre.
Le ore volarono, ma non smisero un secondo di raccontarsi le novità di quell’ultimo mese.
 
Erano quasi le 19 quando si trovò davanti al negozio del signor Gold.
Entrò esitante e trovò l’uomo intento a schedare la merce.
- Belle! Finalmente… Com’è andata?-
- Oh, direi benissimo… 30 e lode!-
- Sono fiero di te… Hai fatto un ottimo lavoro-
Belle si avvicinò al banco e si sporse leggermente per prendergli le mani.
- Io vi devo ringraziare, signor Gold… Se non fosse stato per voi, non avrei mai superato questo esame e soprattutto non avrei capito così tante cose sull’arte…-
- Hai una preposizione e questo fa un buon 90%. Orecchie sorde non possono ascoltare, così come chi tiene gli occhi chiusi… Non è solo merito mio, è soprattutto tuo…-
Belle sorrise e come ogni sera, si fermarono a bere il loro tè.
- Sarà strano venire qui senza soffermarci nelle ripetizioni…- disse Belle.
- Ultimamente non facevamo più molte ripetizioni, qui dentro…- le rispose sorseggiando il suo tè nella tazzina sbeccata.
- Devo dirti una cosa…- Belle tremò leggermente e Gold poggiò la tazzina nel piattino – ho parlato con mio padre e… Mi ha perdonata… Ed io ho perdonato lui… Tornerò a stare a casa mia …-
- E’ una splendida notizia, sapevo l’avrebbe fatto…-
- Pensavo di prendere la mia roba e portarla nel retro domani mattina, così non bisogna fare due viaggi per tornare qui…-
- Oh, non preoccuparti, Belle, domattina puoi andare direttamente a casa…-
- Ma no, non posso accettare una mattina libera. Oggi sono stata tutto il giorno fuori…-
- Non hai capito… Cara, mi aspetto di non rivederti mai più…-
- Come… Come dici?-
- Il tuo debito è stato estinto, non c’è più motivo per cui devi venire a lavorare da me… Anzi, facciamo così, chiuderò il negozio adesso e andremo a prendere la tua roba –
 
Per la strada verso casa, Belle tentò di farlo ragionare, ma non ottenne alcuna risposta.
Radunò le sue cose e andò via, rifiutandosi di farsi riaccompagnare a casa.
Non potè negare a se stessa, che avesse sperato in un risultato decisamente diverso…
 
Camminare con la valigia e il borsone era faticoso, ma Belle quasi non vi badò per quanto era triste per l’accaduto.
Gold non la voleva più vedere, il loro rapporto si era concluso prima ancora di iniziare…
Una macchina rossa passò proprio accanto a lei. C’era una piccola pozzanghera a terra e rischiò di macchiarsi se non si fosse spostata in tempo.
La macchina si fermò e Belle si sorprese nel trovarsi davanti a Regina.
- Ti ho sporcata di fango?- le chiese sporgendosi dal finestrino
- Oh, no, non è successo nulla-
- Ciao Belle, dove vai con tutta quella roba?-
- Sto tornando a casa…- rispose sinceramente.
- Ma è lontano da qui! Salta su, ti do un passaggio…- l’idea che Regina le offrisse un passaggio non le piaceva proprio.
- Oh, no, figurati! Mi faccio una passeggiata…-
- Andiamo Belle, non credere a chi dice che sono così cattiva. Lo faccio con piacere…-
Belle non potè obiettare, così caricarono i bagagli nel cofano e Belle si accomodò accanto a Regina.
Stettero in silenzio per un po’, poi Regina iniziò a parlarle.
- Si direbbe che stai scappando da qualcuno… E chi sarà il professore o l’amante?- la guardò di sfuggita e lei abbassò il volto - Oh… Il professore e l’amante…-
- Cosa te lo fa credere?…-
- Oh, andiamo. Lo sanno tutti che hai preso ripetizione da un misterioso professore e a giudicare dalle valigie, direi che la situazione si commenta da sé. Mi chiedo solo se l’uomo misterioso sia lo stesso che ti ha accompagnato alla mostra, non molto tempo fa-
- E’ complicato… E non fare strane insinuazioni, per favore…- rispose semplicemente.
- Quindi non è Gold, ma la situazione è comunque complicata-
- Può darsi…- rispose incrociando le braccia infreddolite.
- Dunque, ricapitoliamo… Se non sbaglio tu ami il tuo professore, però lo stai lasciando-
- Sì, potrei amarlo… Ma sono combattuta, perché qualcosa di oscuro si è fatto strada nella sua anima-
- Sembra quasi preda di un sortilegio… E non c’è sortilegio che non si spezzi. Un bacio nato dal vero amore farà la magia… Sai, la vita è un pò come la magia. L'amore non è forse come un incantesimo di cui siamo prede? Nulla è più potente dell'amore. Ma spesso innalziamo delle spesse barriere di difesa, per tentare di non dar spazio a questi sentimenti che ci spaventano. Le barriere protettive che issiamo per proteggerci dalle sofferenze, diventano quasi una maledizione. Però il vero amore può essere più forte di qualsiasi cosa. Un bacio della persona che si ama, è l'unica cosa che riesce a farci comprendere quanto grande sia il potere dell'amore e per amore saremmo disposti a tutto, a volte anche a lasciar andare la persona che amiamo. Se lui ti ama, dovrebbe averti lasciata andare…O vi siete già baciati?-
Belle rise appena.
- Mi ha lasciata andare… E no, non ci siamo baciati…-
- Ah, vedrai che quello farà la differenza. Sai, anch’io ho avuto un periodo di buio e oscurità nella mia vita. Potrai non crederci, ma mia madre non mi ha mai reso le cose facili. Lei pretende che io insegua le sue orme, ma non è questo ciò che voglio…-
- Cosa ti ha fatto cambiare idea?-
Regina si voltò un istante per guardarla, poi tornò a concentrarsi sulla guida.
- Il vero amore. Ho incontrato l’uomo della mia vita e quando mi ha baciato, ho sentito le tenebre scivolare via… E’ stata la sensazione più bella che potesse capitarmi… Anch'io avevo issato le mie mura di difesa, ma come potevo rimanere impassibile al mio vero amore? Nessuna barriera è alta abbastanza da respingere i sentimenti che proviamo per chi amiamo davvero- le disse sognante. E Belle si accorse che stava stringendo il ciondolo di Hood.
- Sei molto fortunata…-
- Oh, no. Le cose tra di noi non sono così semplici. L’amore ha sempre un prezzo e noi ne stiamo pagando uno molto caro… Amare significa anche soffire. Questo è inevitabile...-
Belle non indagò oltre e Regina la lasciò davanti casa.
- Buona fortuna, Belle. E stai tranquilla. Il bacio del vero amore più spezzare qualsiasi sortilegio… Vedrai che capirà i suoi sentimenti con un bacio sincero e tornerà a volerti nella sua vita-
 
 
Belle ci aveva pensato per tutta la sera, ma capì che Regina aveva ragione… Doveva fare un ultimo tentativo. Poi si sarebbe arresa, avrebbe accettato la realtà, ma non poteva lasciar perdere quell’ultima occasione.
Si presentò a casa di Gold alle sette del mattino, sicura di trovarlo ancora a casa.
Quando Gold le aprì, la guardò smarrito.
- Belle, che ci fai qui?-
- Sono venuta a prendere un tè…- rispose decisa.
Gold la fece accomodare in cucina e nonostante la sera prima si era mostrato restio, oggi la accolse con un bellissimo sorriso.
- Oh, andiamo. Siete felice che io sia tornata…- commentò.
- Non mi dispiace, lo ammetto-
Bevvero il tè tranquillamente e Gold volle raccontato ogni dettaglio dell’esame.
- Hai saputo rispondere alla body art, sono piacevolmente sorpreso-
- Oh, sono solo stata molto attenta alle vostre spiegazioni-
Belle si ritrovò a pensare alla sera delle lezioni sulla body art e al bacio che non c’era stato.
Forse Gold pensò lo stesso, perché poggiò la tazzina e la osservò serio.
-Belle… Perché sei tornata da me?-
Belle fissò il liquido nella tazzina prima di rispondere, ma decise di essere sincera.
- In principio non ne avevo intenzione, ma poi… All’improvviso ho cambiato idea…-
- Cosa ti ha fatto cambiare idea?-
- Mi mancavate…-
Belle gli afferrò le mani e le strinse forte.
Quella mattina, stranamente erano seduti uno accanto all’altro e non frontali come erano soliti fare.
Forse, inconsciamente, entrambi avevano sperato in un contatto (anche accidentale) con l’altro.
Quando Gold voltò il capo, Belle era ormai vicino.
Si osservarono attentamente e Gold le afferrò la nuca con dolcezza, accarezzando dolcemente il collo e alcune ciocche di capelli.
Belle gli accarezzò il petto e con le mani salì fino al colletto della camicia.
Lo fissò ancora una volta, prima che quella inebriante distanza, fosse del tutto annullata.
Il respiro di Gold accarezzò le sue labbra e lei le schiuse, permettendo così alle bocche di sfiorarsi appena.
Erano dolci e morbide come le aveva sempre immaginate. Erano le classiche labbra da baciare.
Si staccarono per qualche secondo, poi non seppe cosa successe dopo.
Fu come se un fulmine avesse colpito casa e li avesse investiti in pieno.
Gold si alzò appena e la sollevò con le braccia. La guardò con quegli occhi che bramavano il suo corpo e la fece sedere sul tavolo, rovesciando il contenuto della tazzina di Belle.
Le prese le labbra con forza e chiese quasi immediatamente il permesso di addentrasi all’interno, permesso che lei concesse volentieri.
Accarezzò la lingua dell’uomo ed ebbe la certezza di non aver mai assaporato niente di più buono.
Si divorarono con dolcezza, accarezzandosi bramosi di un contatto maggiore.
Gold la sfiorava sapiente e lei sospirò di piacere. Quelle mani erano così passionali, che quando le sfiorò il seno da sopra la camicia, sentì un forte calore addentrarsi, per poi sfociare nel basso ventre.
Non aveva più il controllo di sé, così non ci pensò due volte a sbottonargli la camicia e scendere con le labbra a sfiorargli il mento, il collo, l’orecchio.
Non aveva mai fatto niente di simile, ma lui scatenava la parte focosa di sé.
- Cosa mi sta succedendo?- le chiese quando si separarono per riprendere fiato.
- Baciatemi ancora…- gli sussurrò Belle, accarezzandogli i capelli. Si avvicinò sensuale e stavolta fu lei a cercare il contatto.
Lo baciò all’infinito e mise in quel bacio tutti i sentimenti che teneva dentro.
- Sono confuso…- le confessò l’uomo osservandola smarrito.
- Qualsiasi sortilegio può essere spezzato… Ogni barriera più essere scalata se c'è l'amore...- gli disse lei con semplicità.
Ma quella frase scatenò qualcosa in lui, perché indietreggiò e la spinse giù dal tavolo.
- E CHI TE L’HA DETTO? – le chiese urlando. Prese la tazzina in cui aveva bevuto Belle e la scaraventò a terra.
- Nessuno, io… Io…- ma non riuscì a concludere la frase, troppo spaventata dall’ira che trapelava dai suoi occhi.
- Sapevo che era un trucco… Sapevo che non ti è mai importato nulla di me… Vuoi trasformarti in un’eroina? Vuoi domare la bestia… Vuoi far vedere a tutti quanto sei stata brava a far innamorare uno come me... Uno che non è mai stato capace di amare davvero-
- Non voglio domare nessuno, voglio solo stare con te…-
- STA ZITTA!-
- Se il nostro è vero amore, allora…-
- TI HO DETTO DI STARE ZITTA!!!- le ripetè afferrandola per un braccio e trascinandola all’ingresso.
- Perché non volete credermi?- chiese liberandosi da quella stretta dolorosa.
- Perché nessuno potrà mai amarmi!!- le urlò afferrandola per le braccia.
Belle non lo aveva mai visto a quel modo e per la prima volta, ebbe paura di lui.
Iniziò a piangere e singhiozzare, perché la sua reazione significava solo una cosa: la stava rifiutando.
- Sapete? Eravate ormai vicino alla libertà, avreste potuto essere davvero felice, se solo aveste pensato che una persona possa volervi bene… Non avete fatto neanche un tentativo-
- Questo non è vero…-
- Voi siete un codardo, ricordatevi le mie parole. Potete anche proteggervi con un’armatura, ma non farà nessuna differenza-
- Ti sbagli, non sono un codardo… La verità è molto semplice, la mia posizione mi interessa molto più di te, cara-
- No…No, vi illudete… In realtà non credete che io possa amarvi…- gli rispose tagliente avvicinandosi alla porta - Avete preso la vostra decisione e che lo crediate o no, la rimpiangerete… Per sempre. E alla fine, vi resterà soltanto il vuoto che riempie il vostro cuore e una tazza col bordo spezzato…-
Non aspettò una risposta. Andò via da quella casa con il cuore infranto. Aveva fallito. Aveva fallito in tutto…
 
Belle decise di non cercare più Gold e per i giorni successivi, tornò ad occuparsi delle cose che faceva prima di incontrare l’uomo.
Suo padre era dispiaciuto vedendola così afflitta, ma lei lo rassicurò più volte per fargli sapere che andava tutto bene.
Il natale era ormai alle porte e la città si animò di un animo festoso.
Belle amava il natale, era sempre stata la sua festa preferita, ma quell’anno Bae non ci sarebbe stato e soprattutto, nonostante ce la stesse mettendo tutta, ogni volta che passava davanti al negozio di Gold, avvertiva una forte fitta al cuore.
La consolazione era che in quel periodo festoso, Emma le faceva compagnia in fatto di cuore straziato e lacerato dal dolore. Lei e Bae non si sentivano da settimane ed Emma tentava con fatica di accantonare la storia d’amore. La situazione con Killian non l’aiutava a capire meglio cosa volesse, ma un giorno le confessò che aveva deciso di lasciar perdere entrambi per evitare di soffrire. Belle si trovò d’accordo con l’amica. Le sofferenze per amore, erano il peggiore male…
A gioire di quella situazione era Ruby, che finalmente era riuscita a ricongiungersi a qualche single come lei, dato che Ariel frequentava assiduamente il giovane Eric, coronando così il suo più grande sogno d’amore.
Ma la più scatenata tra loro era Ashley, in piena fase di tensione per l’imminente matrimonio.
- Non ce la faccio più…- si sfogò una sera al Granny – Sean non mi aiuta per niente e il matrimonio è tra una settimana! Sto impazzendo!!!-
- Dai, lo sai che puoi contare su di noi…- le disse Emma – dicci cosa possiamo fare e ti aiuteremo volentieri…-
- Emma ha ragione- intervenne Belle – io sono libera e se tu mi dici cosa ti serve, sarò felice di aiutarti nelle decorazioni per la sala-
- Ragazze, siete splendide… Non so cosa farei senza di voi…-
- Le amiche servono a questo…- concluse Belle.
Così, Belle ne approfittò per aiutare l’amica e scacciare Gold dalla mente.
Riscoprì con loro il piacere del girare per negozi in cerca di oggetti per la casa e accessori natalizi.
Le giornate divennero piene d’impegni, tanto che la sera crollava a letto senza nemmeno aprire un libro. Ma nonostante la fatica, si sentì libera dopo parecchi giorni di agonia.
Addobbò tutta casa per aiutare il suo spirito a rigenerarsi e suo padre fu felice di ritrovare la vecchia Belle.
La verità, era però molto più cruda, perché per quanto impegno ci stesse mettendo, la notte non faceva che rimembrare le mani e la bocca di Gold sul suo corpo…
 

Continua…


WIKI-NOTE:

Precisiamo che tutto ciò che ha detto Belle all'esame corrisponde a realtà.
Il video di Anish Kapoor è questo e il significato è quello che ha detto Belle all'esame http://youtu.be/tcjFzmWLEdQ

Stessa cosa vale per Marina e la body art. Questa è la performance al MoMA di NY, dove sta semplicemente seduta in una sedia e osserva i visitatori. Si crea un contatto mistico molto profondo, tanto che alcuni si ritrovano a piangere (si può vedere tranquillamente, non c'è nessuno che si sbudella o si fa a fette XD) http://www.youtube.com/watch?v=e_pHXPU72So


ALTRE NOTE:

Oh ciao, miei adorati lettori! Questo capitolo è molto intenso. Ammetto che è un pò ingarbugliato e ricco di eventi, però spero vi piaccia lo stesso.
Ho sempre pensato che il povero Mr. French non fosse così stronzo come tutti credono. Ha un atteggiamento un pò brusco con Belle, ma lo fa solo perchè le vuole molto bene. Ho cercato quindi di esaltare questo suo aspetto, prima mostrando il suo lato da genitore dal pugno duro, poi quello di genitore che si preoccupa solo per la sua unica figlia (la sua "bambina" T_T). Penso che nella sua situazione non sia facile riuscire a fare la cosa giusta, specie se si tratta di Gold, però poi si sa che l'amore ha sempre la meglio e alla fine ha mostrato a tutti il suo lato tenero e comprensivo. Ovviamente questo non significa essere un genitore di quelli che spupazzano le figlie di baci dalla mattina alla sera, però volevo precisare che vuole bene a Belle e che ha solo un carattere "particolare", ma non è una cattiva persona.
Finalmente ho potuto inserire i pezzi della mia puntata preferita, la 1x12, anche se come avete potuto leggere, ho portato giusto "qualche" cambiamento. Intanto l'incontro con Regina avviene un pò all'incontrario, ma seriamente non mi sembrava sensato farle camminare a piedi con le valigie. Siamo nel XXI° secolo, usiamo le ferrari almeno nelle ff! (e Regina può u.u) Inoltre dato che qui lei ha già la sua relazione con Robin, ho voluto mostrare il suo lato umano e non quello da stronza XD perchè in amore, anche i duri hanno un cuore. E poi le colpe sono sempre state di Cora, Regina è una povera vittima, succube delle follie della madre.
E poi c'è il pezzo forte! Io volevo farlo più casto, dico sul serio, però poi mentre scrivevo ho pensato che sti due dopo che dormivano insieme non potevano baciarsi senza toccarsi un pò. Le palpatine sono ben accette e Belle deve approfittarne per tutte noi (o per i maschi è Rumple a doversene approfittare. Se poi si è gay/lesbiche, beh, c'è comunque qualcuno che vuole che uno/entrambi ne approfitti/no)
Questo discorso ingarbugliato solo per dire che la situazione è ancora più ingarbugliata del mio misero tentativo di spiegare le mie linee narrative.

Il prossimo capitolo... Beh, non dico proprio niente, ma niente! Vi lascio al buio su cosa accadrà.
Il capitolo arriva mercoledì. Stavolta sto postando di martedì sera perchè domani devo studiare per forza e non volevo postare di sera, mi sembrava politicamente scorretto!

Ci tengo tantissimo a ringraziare ancora una volta le persone che stanno seguendo questa storia, in particolare
Ariki, Saja, gionem, Elema e Chrystal_93 che hanno recensito lo scorso capitolo.

Vi saluto, altrimenti continuerò a delirare fino a domani mattina. Notte e sogni Rumbelle per tutti ♥


PS. Mi sono accorta che avevo spiegato male alcuni passaggi del dialogo tra Belle e Regina, grazie ai commenti mi sono accorta che sembrava che Belle dovesse spezzare davvero un incantesimo. In realtà era solo una metafora, ma ho corretto un pò il dialogo e anche un passaggio di quello tra Belle e Gold. Fatemi sapere se è tutto chiaro o se sembra ancora ci sia una qualche maledizione su Gold XD Ne approfitto per ringraziare sia Ariki che gionem che mi hanno fatto presente questa imprecisione, nella mia mente era chiaro e non sono riuscita a spiegarlo al meglio al primo tentativo ;) Se ci sono altre imprecisione fatemelo presente in un commento. Grazie tanteee!!!!
  
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