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Autore: Phenix893    05/11/2014    2 recensioni
Se la maledizione non fosse mai stata lanciata? Se Regina avesse davvero scelto una nuova vita con suo padre Henry?
Questa FF è ambientata nella Foresta Incantata, nessuna Storybrooke e nessun campanile....
Castelli, pozzi dei desideri, magia e tutto ciò che le favole racchiudono... Compreso l'Amore
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Buongiorno Regina” esclamò la bionda, alzandosi dalle pietre su cui era poggiata.

 

“Buongiorno a Voi Emma” continuò Regina procedendo con cautela tra le radici ed i tronchi d’alberi caduti.

 

“Speravo davvero che aveste accettato il mio invito per oggi, sono vivamente dispiaciuta per l’accaduto delle sera scorsa e volevo avere modo di porgervi le mie più sentite scuse senza essere disturbata perennemente. E di certo la Vostra compagnia oggi non fa che rallegrarmi la giornata”

 

“Non è accaduto nulla di grave ieri sera, al contrario. Mi ha fatto veramente piacere conoscervi ed è stato ancora più piacevole questo invito”

 

Le due donne si sedettero su un tronco caduto a terra. L’imbarazzo si leggeva negli occhi di entrambe e le rispettive presenze incutevano non pochi sentimenti nei confronti dell’altra. Un silenzio quasi irreale si frappose tra loro, sapevano quanto fosse difficile esprimere i propri sentimenti, specialmente quando di fronte a loro non si delineava un principe virile come avrebbero voluto i relativi genitori.

 

Fu Emma, che dopo aver preso un lungo respiro, iniziò un discorso che avrebbe potuto rivelarsi un grave errore non sapendo ciò che provava la mora.

 

“Sapete, il ricevimento tenutosi doveva essere un modo per incontrare l’uomo che un indomani mi avrebbe affiancato nella vita, come sposo, come miglior amico e come re di un regno che non sarei mai in grado di gestire da sola. Tanti, forse troppi sguardi ho incrociato ieri sera ma solo uno ha fatto battere forte il cuore, ha dato una boccata d’ossigeno puro ai polmoni ed abbattuto ogni senso. E Vi giuro che non ho mai provato niente del genere. E quello sguardo è …”

 

Una pausa seguì, non sapeva a cosa sarebbe andata in contro, ma doveva farlo. Non avrebbe potuto vivere con quel dubbio, quel sentimento nascosto.

 

“… Il Vostro”.

 

Gli occhi della bionda stavano osservando un punto impreciso della foresta non sarebbe riuscita a sostenere il colpo. Regina rimase a bocca aperta, sbalordita, non era di certo preparata ad un’esclamazione così diretta e che rispecchiasse i suoi stati d’animo.

 

“Io non posso…”

 

Regina non riuscì a finire la frase che Emma si alzò in piedi e le voltò le spalle.

 

“Non era di certo mia intenzione ferirVi in alcun modo e posso già immaginare il Vostro pensiero. Mi spiace tanto credo sia meglio che torni a palazzo.”

 

“No… Volevo dire che io non posso credere che ciò che avete provato sono gli stessi  sentimenti che il mio cuore aveva scordato. Non appartenevano più a me, eppure siete stata in grado di farli rivivere, di far sciogliere quel ghiaccio che aveva bloccato tutto questo.”

 

“Cioè?” rispose la bionda

 

L’aria divenne improvvisamente pesante, i loro occhi erano di nuovo incastrati tra loro, le mani di Regina presero delicatamente quelle di Emma. Stavolta non ci sarebbe stata nessuna interruzione, nessuna paura, erano sole ed avrebbero trovato una spiegazione a quei sentimenti.

 

Quel piccolo gesto fece sussultare entrambe le donne, nei loro stomaci si potevano percepire milioni di farfalle, ed il cuore balzò in gola. Se quello era un sogno, era il momento per svegliarsi, ma così non fu, era la vita reale.

 

I loro volti si avvicinarono, di nuovo il respiro poteva sfiorare la pelle. Quella distanza che c’era stata fra loro si andava man mano stagliando. Le labbra finalmente si sfiorarono, si toccarono, fu un emozione nuova, un soffio di vita. Le labbra di Emma cosi morbide, delicate e desiderose e quelle di Regina rosse, vogliose e sicure. Gli occhi erano chiusi, cosi da assaporare ogni singolo piacere, le mani di Emma si posizionarono intorno al bacino di Regina e quelle dell’altra erano immerse nei capelli della bionda.

 

Gli occhi si aprirono ed era come aprirli per la prima volta dopo anni, l’Amore, il Vero Amore era proprio davanti a loro, non si sarebbero mai aspettate questo. Avevano tanto desiderato quel giorno, il giorno in cui tutti le attese e le sofferenze avrebbero lasciato spazio a tutto questo.

 

Il tempo di prendere respiro e le labbra si unirono nuovamente, lasciando spazio alle lingue che ambiziose si rincorrevano; i sensi vennero abbandonati da entrambe ed il desiderio ebbe la meglio. Quella bramosità che il corpo chiedeva doveva essere saziata. Le mani iniziarono a slacciare bottoni, slegare lacci, desiderose finalmente di toccare il corpo della persona tanto voluta, tanto attesa.

 

Quando finalmente i loro corpi nudi si toccarono non ci furono più contegni. Era come avere tra le mani l’oggetto più delicato che esistesse al mondo. Entrambe si adagiarono sui vestiti ormai caduti a terra. Emma aprì gli occhi, poteva ammirare sotto di lei la perfezione, con delicatezza iniziò a baciarle il viso, ne percorse i lineamenti con la punta della lingua.

 

I brividi pervasero Regina quando Emma iniziò a succhiarle il lobo dell’orecchio ed un gemito uscì dalle sue labbra. La bocca della bionda ancora desiderosa di quel corpo continuò il suo corso, sul collo lasciò piccoli segni, come a dimostrare che quella donna ormai apparteneva a qualcuno. I capezzoli si irrigidirono e come un neonato, Emma li fece suoi.

 

Era ormai in preda alle emozioni la mora, nessuno avrebbe distrutto quel momento, era ciò che aveva sempre voluto, sentirsi desiderata, voluta da qualcuno. Le mani della bionda accarezzavano i suoi seni mentre il suo viso continuava a scendere, voleva possederla, voleva privarla di ogni pudore in quel momento. Prima di scendere nella sua intimità il suo sguardo percorse nuovamente quella figura, ed un viso ormai in piena godimento fu la conferma che voleva. La sua bocca, la sua lingua presero possesso dell’intimità di Regina.

 

Fu un piacere inebriante quello che la pervase, tanto che ne raggiunse l’apice. Un grido soffocato uscì dalla bocca della mora ed Emma poteva coglierne il sapore. Quanta gioia pervase gli occhi della mora, quelle lacrime che scivolavano sul suo viso per la prima volta non erano indirizzate a sofferenza.

 

Il respiro era affannato, la bionda con cautela raggiunse il viso di Regina e lo baciò con immensa delicatezza. Non chiese nulla sulle lacrime che scendevano sulle guance, perché la risposta a quella domanda arrivò poco dopo.

 

La mora si posizionò sopra il corpo di Emma ed all’orecchio le sussurrò qualcosa.

 

“Grazie”

 

Una semplice parola. Poi le labbra si posizionarono su quelle della bionda e le mani andarono a cercare quelle dell’altra.

 

Non riuscì proprio a farne a meno, era come se il corpo della bionda la chiamasse a se; ne assaporò ogni singolo centimetro, era un richiamo a cui non poteva resistere, ogni bacio dato su quella pelle era fuoco sulle sue labbra. E più ne dava più ne voleva dare.

 

Un corpo tonico, forte si presentava sotto il suo, come aveva immaginato non sarebbe mai riusciva a storcere un capello a quella donna al contrario, un solo bacio aveva abbattuto qualsiasi corazza che aveva costruito intorno a se. Sua madre aveva torto, lei aveva torto, aveva sempre creduto che l’Amore fosse solo che una debolezza, ma ora sentiva una forza immensa dentro di lei. E la stava manifestando proprio in quel momento.

 

Ogni parte del corpo fu baciata, accarezzata, voluta e non ci volle molto prima che quelle labbra prendessero possesso del punto debole di Emma e nella Foresta Incantata un nome riecheggiò, come a dimostrare al mondo che in quell’incontro c’era molto di più che una scappatella segreta.

 

I loro corpi nudi, stretti in un tenero abbraccio ammirarono il correre delle nuvole in cielo in completo silenzio. Non c’erano abbastanza parole per descrivere quell’Amore sbocciato in una singola serata. Poco importava se al loro fianco c’era il corpo di una donna anziché quello di un uomo. L’Amore va oltre tutto questo quando due persone sono destinate a stare insieme. Quando sono le emozioni che nascono a creano un legame indissolubile, come se il destino avesse già capito tutto, ed avesse creato l’una per l’altra.

 

Lontano da occhi indiscreti, in una giornata di sole, il desiderio di entrambe si realizzò. Il Vero Amore trovò posto nei loro cuori. Anche stavolta il Pozzo dei Desideri aveva lasciato il suo frutto.

 

Fu difficile trovare la forza per separarsi, per tornare nei rispettivi castelli senza aver accanto la persona che tanto avevano atteso. Ma si lasciarono con la promessa di rivedersi il giorno seguente. Nulla ormai poteva contrastare quest’Amore scritto nel destino.

 

 

Salve a tutti!!

So di essere in netto ritardo con la pubblicazione di questo seguito, ma spero che questo possa farmi perdonare.

Come avete visto la storia non finisce qui, nella mia testa hanno già preso forma altri capitoli.

Resto in attesa di Vostre, sempre gradite, recensioni.

Alla prossimaaaaaa

Trish

 

   
 
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