“Buongiorno
Regina”
esclamò la bionda, alzandosi dalle pietre su cui era
poggiata.
“Buongiorno
a Voi Emma”
continuò Regina procedendo con cautela tra le radici ed i
tronchi d’alberi
caduti.
“Speravo
davvero che
aveste accettato il mio invito per oggi, sono vivamente dispiaciuta per
l’accaduto delle sera scorsa e volevo avere modo di porgervi
le mie più sentite
scuse senza essere disturbata perennemente. E di certo la Vostra
compagnia oggi
non fa che rallegrarmi la giornata”
“Non
è accaduto nulla di
grave ieri sera, al contrario. Mi ha fatto veramente piacere conoscervi
ed è
stato ancora più piacevole questo invito”
Le due donne si
sedettero
su un tronco caduto a terra. L’imbarazzo si leggeva negli
occhi di entrambe e
le rispettive presenze incutevano non pochi sentimenti nei confronti
dell’altra. Un silenzio quasi irreale si frappose tra loro,
sapevano quanto
fosse difficile esprimere i propri sentimenti, specialmente quando di
fronte a
loro non si delineava un principe virile come avrebbero voluto i
relativi
genitori.
Fu Emma, che
dopo aver
preso un lungo respiro, iniziò un discorso che avrebbe
potuto rivelarsi un
grave errore non sapendo ciò che provava la mora.
“Sapete,
il ricevimento
tenutosi doveva essere un modo per incontrare l’uomo che un
indomani mi avrebbe
affiancato nella vita, come sposo, come miglior amico e come re di un
regno che
non sarei mai in grado di gestire da sola. Tanti, forse troppi sguardi
ho incrociato
ieri sera ma solo uno ha fatto battere forte il cuore, ha dato una
boccata
d’ossigeno puro ai polmoni ed abbattuto ogni senso. E Vi
giuro che non ho mai
provato niente del genere. E quello sguardo è
…”
Una pausa
seguì, non
sapeva a cosa sarebbe andata in contro, ma doveva farlo. Non avrebbe
potuto
vivere con quel dubbio, quel sentimento nascosto.
“…
Il Vostro”.
Gli occhi della
bionda
stavano osservando un punto impreciso della foresta non sarebbe
riuscita a
sostenere il colpo. Regina rimase a bocca aperta, sbalordita, non era
di certo
preparata ad un’esclamazione così diretta e che
rispecchiasse i suoi stati
d’animo.
“Io
non posso…”
Regina non
riuscì a
finire la frase che Emma si alzò in piedi e le
voltò le spalle.
“Non
era di certo mia
intenzione ferirVi in alcun modo e posso già immaginare il
Vostro pensiero. Mi
spiace tanto credo sia meglio che torni a palazzo.”
“No…
Volevo dire che io
non posso credere che ciò che avete provato sono gli stessi sentimenti che il mio cuore
aveva scordato.
Non appartenevano più a me, eppure siete stata in grado di
farli rivivere, di
far sciogliere quel ghiaccio che aveva bloccato tutto questo.”
“Cioè?”
rispose la bionda
L’aria
divenne
improvvisamente pesante, i loro occhi erano di nuovo incastrati tra
loro, le
mani di Regina presero delicatamente quelle di Emma. Stavolta non ci
sarebbe
stata nessuna interruzione, nessuna paura, erano sole ed avrebbero
trovato una
spiegazione a quei sentimenti.
Quel piccolo
gesto fece
sussultare entrambe le donne, nei loro stomaci si potevano percepire
milioni di
farfalle, ed il cuore balzò in gola. Se quello era un sogno,
era il momento per
svegliarsi, ma così non fu, era la vita reale.
I loro volti si
avvicinarono, di nuovo il respiro poteva sfiorare la pelle. Quella
distanza che
c’era stata fra loro si andava man mano stagliando. Le labbra
finalmente si
sfiorarono, si toccarono, fu un emozione nuova, un soffio di vita. Le
labbra di
Emma cosi morbide, delicate e desiderose e quelle di Regina rosse,
vogliose e
sicure. Gli occhi erano chiusi, cosi da assaporare ogni singolo
piacere, le
mani di Emma si posizionarono intorno al bacino di Regina e quelle
dell’altra erano
immerse nei capelli della bionda.
Gli occhi si
aprirono ed
era come aprirli per la prima volta dopo anni, l’Amore, il
Vero Amore era
proprio davanti a loro, non si sarebbero mai aspettate questo. Avevano
tanto
desiderato quel giorno, il giorno in cui tutti le attese e le
sofferenze
avrebbero lasciato spazio a tutto questo.
Il tempo di
prendere
respiro e le labbra si unirono nuovamente, lasciando spazio alle lingue
che
ambiziose si rincorrevano; i sensi vennero abbandonati da entrambe ed
il
desiderio ebbe la meglio. Quella bramosità che il corpo
chiedeva doveva essere
saziata. Le mani iniziarono a slacciare bottoni, slegare lacci,
desiderose
finalmente di toccare il corpo della persona tanto voluta, tanto attesa.
Quando
finalmente i loro
corpi nudi si toccarono non ci furono più contegni. Era come
avere tra le mani
l’oggetto più delicato che esistesse al mondo.
Entrambe si adagiarono sui
vestiti ormai caduti a terra. Emma aprì gli occhi, poteva
ammirare sotto di lei
la perfezione, con delicatezza iniziò a baciarle il viso, ne
percorse i
lineamenti con la punta della lingua.
I brividi
pervasero
Regina quando Emma iniziò a succhiarle il lobo
dell’orecchio ed un gemito uscì
dalle sue labbra. La bocca della bionda ancora desiderosa di quel corpo
continuò il suo corso, sul collo lasciò piccoli
segni, come a dimostrare che
quella donna ormai apparteneva a qualcuno. I capezzoli si irrigidirono
e come
un neonato, Emma li fece suoi.
Era ormai in
preda alle
emozioni la mora, nessuno avrebbe distrutto quel momento, era
ciò che aveva
sempre voluto, sentirsi desiderata, voluta da qualcuno. Le mani della
bionda
accarezzavano i suoi seni mentre il suo viso continuava a scendere,
voleva
possederla, voleva privarla di ogni pudore in quel momento. Prima di
scendere
nella sua intimità il suo sguardo percorse nuovamente quella
figura, ed un viso
ormai in piena godimento fu la conferma che voleva. La sua bocca, la
sua lingua
presero possesso dell’intimità di Regina.
Fu un piacere
inebriante
quello che la pervase, tanto che ne raggiunse l’apice. Un
grido soffocato uscì
dalla bocca della mora ed Emma poteva coglierne il sapore. Quanta gioia
pervase
gli occhi della mora, quelle lacrime che scivolavano sul suo viso per
la prima
volta non erano indirizzate a sofferenza.
Il respiro era
affannato,
la bionda con cautela raggiunse il viso di Regina e lo baciò
con immensa delicatezza.
Non chiese nulla sulle lacrime che scendevano sulle guance,
perché la risposta
a quella domanda arrivò poco dopo.
La mora si
posizionò
sopra il corpo di Emma ed all’orecchio le sussurrò
qualcosa.
“Grazie”
Una semplice
parola. Poi
le labbra si posizionarono su quelle della bionda e le mani andarono a
cercare
quelle dell’altra.
Non
riuscì proprio a
farne a meno, era come se il corpo della bionda la chiamasse a se; ne
assaporò
ogni singolo centimetro, era un richiamo a cui non poteva resistere,
ogni bacio
dato su quella pelle era fuoco sulle sue labbra. E più ne
dava più ne voleva
dare.
Un corpo tonico,
forte si
presentava sotto il suo, come aveva immaginato non sarebbe mai riusciva
a
storcere un capello a quella donna al contrario, un solo bacio aveva
abbattuto
qualsiasi corazza che aveva costruito intorno a se. Sua madre aveva
torto, lei
aveva torto, aveva sempre creduto che l’Amore fosse solo che
una debolezza, ma
ora sentiva una forza immensa dentro di lei. E la stava manifestando
proprio in
quel momento.
Ogni parte del
corpo fu
baciata, accarezzata, voluta e non ci volle molto prima che quelle
labbra
prendessero possesso del punto debole di Emma e nella Foresta Incantata
un nome
riecheggiò, come a dimostrare al mondo che in
quell’incontro c’era molto di più
che una scappatella segreta.
I loro corpi
nudi,
stretti in un tenero abbraccio ammirarono il correre delle nuvole in
cielo in
completo silenzio. Non c’erano abbastanza parole per
descrivere quell’Amore
sbocciato in una singola serata. Poco importava se al loro fianco
c’era il
corpo di una donna anziché quello di un uomo.
L’Amore va oltre tutto questo
quando due persone sono destinate a stare insieme. Quando sono le
emozioni che
nascono a creano un legame indissolubile, come se il destino avesse
già capito
tutto, ed avesse creato l’una per l’altra.
Lontano da occhi
indiscreti,
in una giornata di sole, il desiderio di entrambe si
realizzò. Il Vero Amore trovò
posto nei loro cuori. Anche stavolta il Pozzo dei Desideri aveva
lasciato il
suo frutto.
Fu difficile
trovare la
forza per separarsi, per tornare nei rispettivi castelli senza aver
accanto la
persona che tanto avevano atteso. Ma si lasciarono con la promessa di
rivedersi
il giorno seguente. Nulla ormai poteva contrastare
quest’Amore scritto nel
destino.
Salve a tutti!!
So di essere in
netto ritardo
con la pubblicazione di questo seguito, ma spero che questo possa farmi
perdonare.
Come avete visto
la
storia non finisce qui, nella mia testa hanno già preso
forma altri capitoli.
Resto in attesa
di Vostre,
sempre gradite, recensioni.
Alla
prossimaaaaaa
Trish