Tracce
Non posso dire con
certezza quanto tempo passammo in quella prigione, so per certo che
rischiai di impazzire. L'unico risvolto positivo in tutta quella
storia fu che scambiai informazioni importanti con gli altri
prigionieri, conobbi meglio le loro ragioni e la motivazione per cui
erano finiti lì.
Bryan era un
esperimento fallito del Dr. Abel. Lo rese più sintetico che
umano ma
non riuscendolo a gestire, era passato ad essere una minaccia. Era
ricercato da tempo e finalmente era stato catturato. Lui sosteneva di
essersi fatto catturare per colpire la società dall'interno.
Raven non volle
raccontarci molto ma disse stava lavorando per Kazuya Mishima e che
voleva collaborare per uscire di lì e fermare Jin. Ritenne
che fosse
importante per me unirmi a lui poiché avevo delle
informazioni che
avrebbero potuto aiutare Kazuya. La cosa non mi piacque, non suonava
per niente bene ma da qualche parte dovevamo pur cominciare per
contrastare Jin.
Stavo ancora
dormendo quando le guardie arrivarono per darci la consueta dose di
sbobba mattutina e osavano chiamare “colazione”.
Sentii Steve
fare qualche commento ironico e prendere in giro le guardie ma non
avevo per niente voglia di alzarmi dalla branda, non avevo appetito.
Mi girai dall'altra parte cercando di dormire ancora un po' quando
sentii i ragazzi allarmarsi. Hwoarang gridò a qualcuno di
prendere
le chiavi ed immediatamente saltai giù dal letto.
Ciò a cui
assistetti fu agghiacciante.
Dopo aver aperto
la cella di Raven, una delle guardie venne inspiegabilmente aggredita
da un collega. Quest'ultimo saltò letteralmente addosso allo
sventurato, azzannandogli il collo. Raven approfittò della
situazione, uccidendo entrambi e prendendo la chiave magnetica delle
altre celle. Fummo liberati in fretta e Hwoarang mi
abbracciò, erano
passati anni e pareva un'eternità. Il suo calore, il suo
profumo,
fecero riemergere tutti i ricordi che avevo di lui, tutto l'amore e
l'affetto...e la separazione. Mi allontanai da lui.
Nessuno pensò che
la nostra sopravvivenza fosse stata un colpo di fortuna. Il
comportamento di quella guardia fu strano oltre che terrificante,
decidemmo di proseguire con cautela.
Prendemmo le armi
delle guardie ed uscimmo dalla stanza, percorrendo la strada inversa
e tornammo ai piani superiori con l'ascensore. C'era calma, nessuna
guardia, nessun allarme, fu tutto fin troppo semplice. La cosa mi
fece accapponare la pelle.
Riuscimmo a salire di cinque piani
prima che venne a mancare la corrente. Si accede la luce d'emergenza
e tutti noi restammo zitti per qualche momento prima di udire in
lontananza un boato raccapricciante.
Ci guardammo a
vicenda non sapendo dare una spiegazione ma non fu l'immaginazione ma
non potevamo stare in quell'ascensore per sempre.
Steve e Raven
aprirono le porte di forza e Bryan si affacciò al piano per
controllare che non vi fossero pericoli. Scivolò fuori e
fece da
palo intanto che a turno uscimmo tutti. Facemmo molta attenzione a
non fare rumore, non sapevamo a cosa stavamo andando incontro ma di
certo il boato che avevamo sentito non era umano.
Le luci
d'emergenza illuminavano i corridoi e riuscimmo a trovare la strada
verso il pian terreno. C'era caos nei dintorni, oggetti sparsi alla
rinfusa ovunque, sedie ribaltate e computer a terra, sembrò
che
l'intero edificio fosse stato abbandonato in fretta e furia. Tracce
di sangue macchiavano i muri e i pavimenti in maniera irregolare.
Un brivido mi
percorse la schiena.