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Autore: Shine_    07/11/2014    10 recensioni
Liam Payne ha ventisei anni, uno studio da dentista nel centro di Brooklyn e una vita molto più complicata di quel che sembrerebbe. Le cose sembrano andare sempre peggio quando, volendo fare un favore ad un amico di vecchia data, assume come stagista un ragazzino arrogante e pieno di sé, con amici altrettanto particolari.
Dal testo:
Si era vestito lentamente, allacciandosi con cura la camicia, mentre pensava all’identità di questo strano ragazzino di quasi diciotto anni che avrebbe passato con lui tutti quei mesi estivi. Sperava solamente di non finire in casini più grandi di lui.
[Ziam; una leggera sfumatura di Lirry in qualche capitolo e punk!Louis che non ci abbandona mai]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You're my end and my beginning

 

« Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you.
»

 

Tredicesimo capitolo:

 

 

Quel lunedì mattina si era svegliato con una sensazione di bagnato contro la guancia, che l’aveva fatto borbottare e sbuffare, muovendo un braccio per scacciare il ragazzino e trovandosi invece con il suo corpo completamente addosso, mentre riprendeva con i baci lungo il proprio collo e “Bisogna alzarsi, dormiglione”.

- Lasciami in pace, Zayn.- mugugnò in risposta, rigirandosi nel letto e avvolgendo un braccio attorno alla sua vita, per poi grugnire con voce roca per il sonno: - Il lunedì è il mio giorno libero, Aileen la porta Harry e io voglio dormire. Quindi sta’ zitto.. e fermo.- ed aggiungere quell’ultima parola nel sentirlo ridere e strofinarsi appena contro la propria gamba.

Sorrise con soddisfazione, quando quello lo ascoltò e fermò ogni mossa o parola, e premette i polpastrelli contro la pelle del suo fianco, sentendolo ridacchiare e cercare di sgusciare dalla presa, arrendendosi dopo qualche minuto e rannicchiandosi contro di lui, sussurrando contro il proprio orecchio: - Hai deciso di tenermi con te? Non vuoi nemmeno farmi andare a scuola?-

- Che?- mugugnò con gli occhi socchiusi, sollevando solamente una palpebra e intravedendo il sorriso di Zayn, che se ne stava con il mento poggiato sul proprio pettorale. Spinse il capo contro i cuscini, allentando la stretta per farlo liberare, e borbottò: - Vai, libero di andartene a scuola. Basta che mi lasci dormire.-

Strizzò gli occhi, per riprendere il sonno, e cercò con tutte le forze d’ignorare quello che era rotolato sul proprio corpo e se ne stava sdraiato sopra di lui, il suo addome che premeva contro l’erezione mattutina e le sue labbra a lasciargli una scia di baci. Era complicato ignorarlo, nonostante avesse persino riportato alla memoria una delle filastrocche che Aileen era stata costretta ad imparare a memoria per le festività, ma si stava seriamente impegnando a trattenere le voglie e il desiderio del momento; fino a quando si strofinò sopra di lui e si lasciò sfuggire un gemito rauco, portò le mani a stringergli i fianchi e sibilò: - Non dovevi andare a scuola tu?-

Lo osservò mentre scuoteva il capo, il sorriso divertito a dare una sfumatura di presa in giro a tutto quello, e premette con forza i polpastrelli contro la pelle dei suoi fianchi, chiudendo gli occhi al suo strofinare l’addome contro i propri boxer e fargli intendere più che bene del membro duro nei suoi. Aveva il tessuto umido, per via dei suoi continui movimenti che facevano rilasciare al proprio membro sempre più liquido preseminale, e teneva il capo contro i cuscini, lasciandolo libero di passare la lingua contro il proprio collo, mentre con le mani cercava di bloccarlo ed impedirgli ulteriori danni; come il raggiungere l’orgasmo senza essere toccato, per colpa di quel sogno fin troppo spinto che aveva avuto dopo l’incubo.

Inclinò il viso, quando lo sentì risalire e concentrarsi sulla pelle dietro l’orecchio, appoggiando un palmo contro la sua pelle ed obbligandosi a non inarcare la schiena per avere maggior frizione, concentrandosi sulle parole del ragazzino e sul suo bisbigliare: - Te l’avevo detto, io e Louis siamo stati sospesi.- E con tutti quei gesti, quel leccare e mordere, come poteva pretendere di aver l’attenzione? Era da fin troppo tempo che qualcuno non si dedicava a lui in quel modo - Harry ci aveva provato tante volte ed era stato sempre respinto - e, ora che non si era opposto al primo contatto, non riusciva a trovare un motivo per cui Zayn dovesse smettere di toccarlo o baciarlo. Era piacevole sentire la sua risatina - quella che molto spesso l’aveva fatto irritare - contro l’orecchio, le sue labbra che si arricciavano in un sorriso e quei suoi gesti dall’aria molto spesso inesperta.

- Ci hanno trovato a fumare nei bagni, il preside non l’ha presa molto bene.- continuò a spiegare Zayn, non poteva pretendere il castano lo stesse ad ascoltare.. non mentre stringeva i denti sul lobo dell’orecchio, spostava una mano per premerla tra le gambe e il membro duro. - Sospesi fino all’anno nuovo, non è una figata? Vuol dire che le mie vacanze saranno molto più lunghe delle tue.- continuò, scoppiando a ridere contro le proprie labbra, contro cui passò la lingua e “Quando ti deciderai a succhiarmelo?” che lo lasciò a boccheggiare con le guance in fiamme.

- So che lavori bene di bocca.- riprese a parlare quello, ignorando il maggiore e il suo farfugliare senza senso. - Te lo si legge in faccia che sei bravo a succhiare, con questa labbra poi..- E gli accarezzò il viso, premendo poi il pollice contro il labbro inferiore e “Sono una tortura” sussurrato con gli occhi liquidi e uno strano grugnito nella voce. Liam era riuscito a calmarsi - se non si contava quel breve momento in cui aveva desiderato passare la lingua sul pollice del ragazzo - e stava per dire qualcosa, tra il chiedergli di fermarsi e il proporre la colazione, quando si dimenticò tutto nel trovarsi la sua bocca contro, i suoi denti ad incidere sulle labbra e quel bacio disperato che gli aveva provocato una scarica intensa di piacere lungo tutto il corpo. Si mise a sedere con uno scatto, non riuscendo a bloccare il gemito rauco per quei movimenti frenetici e disperati, tenendolo sulle proprie gambe e sporgendosi per non allontanarsi mai troppo da lui e da quel bacio. Si lasciarono sfuggire entrambi un’imprecazione - un “Dio” sibilato tra i denti - e ignorò qualsiasi cosa stesse pensando in quel momento - la mente gli sembrava vuota - per far sdraiare il ragazzino sul materasso, coprirlo con il proprio corpo e riprendere a baciarlo con tutto il desiderio che sentiva scorrere sotto pelle.

Non sapeva cos’era scattato esattamente in lui, sentiva solamente con ogni fibra del proprio corpo di volere Zayn, di volerne sempre di più e di non riuscire a trattenersi oltre. Era incredibile come si fosse sforzato, in tutti quegli anni, di tenere ogni singola persona lontano, di sedare ogni sentimento o passione e di crearsi quel muro attorno, per poi vederlo crollare di fronte ad un ragazzino di diciassette anni, alla sua sfrontatezza e al suo essere così semplice, al suo riuscire a farlo sentire in qualche modo speciale dopo fin troppo tempo.

Strofinò le labbra contro il suo zigomo, sentendolo mugugnare di pantaloni e preservativi, e risalì con le dita lungo il suo petto, sfiorandogli la pelle dell’addome e percependo ogni muscolo contrarsi al proprio tocco, per poi roteare gli occhi al suo borbottare: - Non giocare.- e replicare con un semplice “Sono serio, mai stato più serio in vita mia”. Sentì i suoi occhi nocciola studiarlo con intensità, mentre lui stringeva le dita sull’elastico dei boxer e glieli abbassava lentamente, sussurrando: - Per questo oggi non useremo i tuoi preservativi da quattro soldi.- e ridacchiando alla sua serie d’insulti e “Mi fai desiderare le cose e poi ti tiri indietro”, scuotendo il capo e bisbigliando contro la sua bocca: - Posso sempre aiutarti con il tuo problema lì sotto, non avevi accennato al volere le mie labbra?-

Si sarebbe volentieri messo a ridere per quel suo spalancare gli occhi - a momenti gli uscivano dalle orbite - e assumere un’espressione ridicola quanto sorpresa, ma era troppo concentrato nel cercare di non farsi prendere dal nervosismo, di non far notare troppo il tremolio delle proprie mani e di tenere la mente ben lontana da quel che aveva tutte le intenzioni di fare.

Doveva solo smetterla di pensare, chiudere fuori tutto per qualche minuto e dedicarsi al membro del ragazzo, senza guardare alle future conseguenze ma a quello che voleva fare, che desiderava fare. E non era mai stato così difficile, perché il fatto che stesse per succhiarlo ad un ragazzino non era semplice da scacciare dalla mente. C’era una parte dentro di lui ad essere timorosa e l’altra a desiderare - quasi disperatamente - di avvolgere la bocca attorno al suo membro e sentirlo, sentire il suo sapore e i suoi gemiti, essere la causa del suo piacere. Era impossibile nascondere quanto lo desiderasse in quel momento, nonostante stesse quasi cercando di fermarsi, e tutto questo lo portò a grugnire al “Non sei obbligato a farlo”, sussurrato dal moretto con un filo di voce. Fu quando sollevò per un secondo lo sguardo su di lui - i suoi occhi enormi e inchiodati al proprio viso - che scosse la testa, sporgendosi verso il suo corpo e premendo le labbra contro il suo fianco, contro uno dei tanti tatuaggi che gli macchiavano la pelle.

- Io voglio farlo.- si decise a confessare, un tono di voce tra il serio ed il grugnito, schiudendo le labbra per passare la lingua a tracciare il contorno di quel tatuaggio. - Solo che..- bisbigliò con una sfumatura rossastra sulle guance, deglutendo e confessando velocemente: - È da tanto che non faccio queste cose, non ho più avuto nessun tipo di contatto o.. e nemmeno del sesso occasionale, quindi non lo prendo in bocca da anni e io..-

- Hai paura di fare una brutta figura?- sentì intromettersi il ragazzino, strizzando per un secondo gli occhi prima di sollevarli su di lui e stringersi nelle spalle, ascoltandolo continuare con: - Oppure hai paura non ti piaccia il mio?- che lo fece arrossire maggiormente e distogliere velocemente lo sguardo. Aveva poi fissato di sfuggita il suo membro, mordicchiandosi il labbro inferiore con fare nervoso, portato una mano a stringersi alla base e pompato per qualche secondo con un’espressione concentrata, strofinando il pollice contro la cappella e portandoselo alle labbra. Inarcò un sopracciglio al suo grugnito, perdendo l’equilibrio, quando avvolse le gambe attorno ai propri fianchi, e puntò un braccio sul materasso, cercando di non gravargli addosso mentre quello ripeteva “Fallo di nuovo” e lo lasciava sempre più confuso, facendogli assumere mille e più sfumature di rosso nel momento in cui strinse i denti sul proprio polpastrello.

Lo osservò in silenzio, mentre passava la lingua sul pollice, e gli sfiorò gli zigomi con le dita libere, perdendosi per qualche secondo sulle sue ciglia, su come si posavano sulle sue guance e “Non sei obbligato, qualsiasi cosa andrà bene”, che lo fece mugolare tra i denti un “Ma io voglio, Zayn” quasi disperato. Ignorò il suo sorrisino soddisfatto, appoggiando i palmi accanto ai suoi fianchi, e si chinò per premere un bacio al centro dello stomaco del moretto, percependo i suoi muscoli irrigidirsi, il suo trattenere il fiato e le sue dita a sfiorargli le ciocche di capelli, per poi prendere coraggio e spostarsi sempre più giù, tenendo le labbra contro la sua pelle calda e lasciandogli più di un bacio mentre lo sentiva mugolare e trattenersi per chiedergli di più.

- Però se dovessi..- stava per ribadire la mancanza d’allenamento, quando Zayn lo interruppe con un “Non succederà, sarai bravissimo. Lee, per favore” a denti stretti ed occhi fissi nei propri, e mosse il capo in un cenno, avvolgendo la mano alla base e riprendendo a muoverla lungo l’asta, mentre osservava le reazioni del suo corpo e prendeva allo stesso tempo coraggio per ridurre le distanze tra la propria bocca e la sua pelle. Seguì la vena in risalto con la lingua, risalendo fino ad avvolgere la cappella tra le labbra, alternando il semplice leccare al succhiare, concentrandosi sulle sue reazioni, sui suoi mugolii e sulle sue dita tra i capelli per poterlo soddisfare e offrirgli piacere.

Chiuse gli occhi, quando lo sentì fino in fondo alla gola, ricacciando il conato di vomito e lasciando che fosse il ragazzino a guidarlo, la schiena che inarcava, il labbro stretto tra i denti e le dita artigliate alle proprie ciocche. Per poi staccarsi dal suo membro ad uno strattone dell’altro, passando l’avambraccio sulla bocca per ripulirla dalla saliva e dal liquido preseminale, e puntò gli occhi nei suoi, sapendo di non aver bisogno di parole per chiedergli se avesse fatto qualcosa di sbagliato; Zayn riusciva a capirlo e stava scuotendo lentamente il capo per rispondergli, mentre rilasciava tanti piccoli respiri e muoveva le dita tra le sue ciocche.

Aggrottò la fronte, quando iniziò a borbottare qualcosa d’indefinito, riuscendo ad afferrare vagamente il concetto del non voler raggiungere l’orgasmo così presto, del non sapere cosa gli piacesse o se fosse a favore dell’ingoio, cosa che lo portò a tossire ed arrossire violentemente, per poi fissare una porzione della sua pelle - quel cuore inchiostrato era più interessante dei suoi occhi nocciola - e prendere coraggio, sporgendosi verso di lui e premendo le labbra contro le sue, i loro respiri sincronizzati e le loro fronti a contatto.

- Lascia che sia io a dirti tutto.- bisbigliò contro la sua bocca, seguendo il contorno con la lingua, e percepì il suo cenno del capo, i suoi polpastrelli tra le ciocche e a spingere contro la pelle della spalla. - Tu non pensare a nulla, se non dovesse piacermi.. ci penseremo dopo, ora rilassati.- aggiunse con un tono di voce sottile e vagamente dolce, cercando di non pensare al fatto che il sesso orale, che era solito praticare con i suoi ex, andasse ben lontano da quel che stava facendo con lui. Non gli era mai piaciuto più di tanto, avere in bocca dello sperma, ed aveva ingoiato solamente una volta, con il suo primo ragazzo e per errore, ricordando perfettamente il momento imbarazzante successivo in cui aveva arricciato le labbra in una serie di smorfie, facendo intendere perfettamente di non amare il sapore di quello che l’aveva lasciato dopo due giorni, con una scusa banale sul non voler avere una relazione.

Però Zayn aveva un’espressione così tenera, mentre lo fissava con una traccia di evidente preoccupazione, che non sarebbe riuscito a negargli nulla; c’era persino una parte di lui, più o meno grande, che voleva provare quella pratica e vedere se con gli anni fosse cambiato qualcosa nelle proprie preferenze. Prese quindi un respiro, ignorando i “Possiamo anche fermarci qui, se vuoi” o “Non ti sforzerei a fare nulla”, si chinò nuovamente sul suo membro, restando seduto sui talloni e accovacciato tra le sue gambe aperte, e si aiutò con la mano per toccare la pelle che non riusciva ad avvolgere tra le labbra. Premette le dita di una mano contro la sua coscia, sentendo la pelle tremare al proprio tocco, e cercò di sorridere attorno al suo membro, quando riuscì a prenderlo completamente, ricevendo un gemito rauco come approvazione.
E, nonostante le rare - e spiacevoli - esperienze precedenti, ci stava prendendo gusto a muovere la mano e il viso per poter sentirlo fin contro le tonsille, concentrandosi per succhiare solamente la cappella e calandosi nuovamente ad uno strattone più forte del ragazzino, che comunicava solo con quei gesti e con dei gemiti.

Teneva una mano avvolta attorno al suo membro, mentre si dedicava alla punta con la lingua, saggiando con cautela il liquido dal sapore sempre più forte, e restò completamente spiazzato quando raggiunse l’orgasmo senza avvertirlo, lui doveva essere così preso dall’alternare leccate e risucchi da non accorgersi del proprio nome sulle labbra di Zayn, deglutendo il poco sperma che gli riempiva la bocca, mentre si puliva con l’avambraccio quello che gli sporcava il viso e colava lungo il proprio mento.

Prese fin troppo tempo prima di sollevare lo sguardo, scontrandosi con gli occhi seri del moretto e quel nervosismo nel suo viso, evidente nel modo in cui si torturava il labbro inferiore, e si sporse per premere un bacio contro il suo addome, cercando di nascondersi alla sua occhiata scrutatrice, per risalire lentamente fino alle sue labbra, arricciando il naso nel sentire come quel sapore non andasse via dalla propria bocca.

Pensò seriamente Zayn fosse in grado di leggergli nella mente, o forse era lui a non riuscire a coprire nulla, quando gli chiese: - Non ti piace?- con un tono di voce che nascondeva tutti i sensi di colpa e le varie paranoie, facendogli inclinare il viso e rispondere con un semplice: - Troppo viscido.-, lasciandosi sfuggire una smorfia e aggiungendo subito dopo: - Forse devo solo farci l’abitudine, non lo facevo spesso.. anzi quasi mai.-

Lanciò un’occhiata veloce al ragazzo, premendo il viso contro l’incavo del suo collo, e restò in silenzio mentre quello sembrava diviso tra l’essere imbarazzato o lo scoppiare a ridergli in faccia, preferendo passare a lasciargli tanti piccoli baci lungo la mandibola per non concentrarsi fin troppo su di lui e sul suo “La prossima volta ti sposterai prima”. E no, non sarebbe riuscito a tenere i pensieri lontani da quella prossima volta. Perché voleva seriamente intrattenersi nuovamente in quel modo con lui? Voleva sentire ancora i suoi gemiti e le sue dita tra i capelli? Lo voleva davvero o era solo un desiderio del momento? Sapeva che c’era dell’altro, non poteva negarlo per molto, e sentiva di non riuscire più ad alzarlo quel muro, non con lui, non con Zayn. La sua voce, “Hai deciso di tenermi con te?” di poco prima, risuonava nella testa e non sembrava dargli tregua. Sì, lo voleva. Voleva quel ragazzino odioso, quel ragazzino con la giacca di pelle e il ghigno perenne sulle labbra. Lo voleva accanto, con il suo corpo stretto a lui e la sua sola presenza che sembrava scacciare tutti quei fantasmi del passato.

Si mordicchiò il labbro inferiore, prendendo coraggio, e sussurrò contro il suo orecchio: - Ma dietro potresti essere più buono.-, mentre gli sfiorava l'addome con le dita e lo sentiva irrigidirsi, trattenere il fiato e “Liam!”. Si staccò da lui, solamente per godere della vista delle sue guance rosse e dell'imbarazzo evidente sul suo viso e sulle sue espressioni, per arricciare le labbra in un ghigno e insistere: - Potremmo provare in doccia, non ti piacerebbe?- e vederlo sempre più imbarazzato e sorpreso.

- Vuoi venire con me, Malik?- bisbigliò in un soffio, percependo il leggero tremore che aveva attraversato il suo corpo, gli rivolse un sorriso soddisfatto e si alzò dal letto, guardandolo un’ultima volta prima di lasciarselo alle spalle. Stava regolando la temperatura dell’acqua, quando sentì i suoi passi raggiungerlo e “Son qui solo per farmi una doccia”, che lo lasciò con un’espressione mista tra la confusione e il divertimento, facendogli cenno di avvicinarsi e avvolgendo subito dopo un braccio attorno alla sua vita, percependo il suo cercare di opporre resistenza e mantenere un’espressione dura in viso. Fu costretto ad incidere con forza i denti sul labbro inferiore, non volendo scoppiare a ridere al suo “Perché non sono passivo”, ed annuì con un breve cenno, ridacchiando alla sua occhiata severa e “Non starò sotto io”.

Mosse lentamente una mano lungo la sua schiena, lasciandola scivolare fino al suo sedere, e si sporse con il viso per mordicchiargli il lobo, sussurrando con un tono basso e roco: - Non puoi sapere se faremo mai sesso, quindi non puoi prevedere nemmeno le posizioni.-

La risposta di Zayn fu solamente un mugolio, sicuramente provocato dalla presa sulle sue natiche, ed un grugnito, per le parole di Liam e per quell’intendere di non potersi definire completamente attivo; cosa che gli fece meritare un pizzicotto contro il fianco e “Sarai tu a supplicare me di scopare te”.

- Son più che certo di avere una buona resistenza.- ribadì il maggiore, guardandolo con un sorriso e un’aria di superiorità, per poi spostare entrambe le mani ad avvolgere il suo fondoschiena e trattenerlo contro il proprio corpo, insistendo con: - E fino a qualche minuto fa eri nel mio letto a supplicarmi di usare i tuoi preservativi.-

- Era un..- stava rispondendo il moro, mantenendo un’espressione fiera sul viso in fiamme, e si bloccò con un gemito sommesso a quel muovere le mani in un massaggio, cercando di allontanarsi mentre farfugliava: -.. un breve momento.. una cosa che non si ripeterà mai più.-, facendolo scoppiare a ridere e premere il naso contro il suo collo, respirando il suo odore e passando la lingua contro la sua pelle bagnata dal getto della doccia.

Ignorò i suoi borbottii successivi, strofinando il medio tra le sue natiche, e li sentì trasformarsi velocemente in mugolii e gemiti, sollevando il viso per poter premere le labbra contro la sua tempia, risalendo tra i suoi capelli bagnati e bisbigliando: - Non sei molto bravo a dire le bugie.-, ottenendo in risposta un “Non sono bugie” sibilato a denti stretti.

- Però ti stai eccitando all’idea di stare sotto di me.- insistette con un tono che non nascondeva il compiacimento, soprattutto a quel suo non riuscire ad allontanarsi dal proprio corpo, e respirò contro il suo orecchio, sussurrando: - Ti piace pensare a come potrei tenerti fermo, a come potrei dominarti e usare tutti questi muscoli per..-

Fu però costretto a bloccarsi, quando il moretto cercò di riprendere il controllo e premette una gamba tra le proprie, facendolo boccheggiare per qualche secondo e allentare la presa attorno al suo sedere, allungando il collo nel momento in cui percepì le sue labbra a saggiargli la pelle. Il “Non sarà così semplice, Payne” lo percepì come un suono in lontananza, fin troppo preso da quella lingua e da quello strofinarsi contro il proprio membro duro. Riuscì a riprendersi al “Starai sotto tu”, spostando entrambi i palmi sui suoi fianchi e allontanandolo dal proprio corpo, quel che bastava per averlo lontano ma abbastanza vicino da percepire il suo calore. Si mordicchiò il labbro inferiore, studiandolo in silenzio prima di far la mossa successiva - gli sembrava di star giocando una strana partita con lui - e premette i polpastrelli contro la sua pelle, strofinando la punta del naso in ghirigori e affermando con un filo di voce: - Ma tu sei più piccolo, non ti piacerebbe avere qualcuno che si prenda cura di te?-

- No.- replicò in modo secco quello, spostando una gamba per poter strofinare i loro polpacci assieme. - So badare a me stesso, non ho bisogno dell’aiuto di nessuno.- ripeté nuovamente, usando quasi le stesse parole di settimane prima e di quando se l’era trovato alla porta con il sopracciglio e il labbro spaccati.

Non rispose immediatamente, preferendo guadagnare tempo e trovare le giuste parole - un’improvvisa paura di vederlo andare via a causa di frasi sbagliate -, per poi socchiudere gli occhi e spostare un palmo sulla sua guancia, tenendo le loro labbra ad una distanza quasi inesistente mentre sussurrava: - Però è questo che vuoi da me, non è forse così?-

Non gli diede il tempo di rispondere, non volendo allontanarlo per colpa del suo orgoglio, e aggiunse: - Sei venuto da me quando ti hanno picchiato, quando ti sei ubriacato e hai sempre cercato me. Da quando ci conosciamo hai sempre suonato al mio campanello, quand’avevi bisogno di qualcosa. Ed è come se cercassi protezione in me, o almeno è quello che penso. Perché in fondo sai che io, nonostante possa dirtene di ogni tipo, non riuscirò mai ad allontanarti.-

Scosse il capo al “Liam”, bisbigliato dal ragazzino con le guance rossicce, e vi strofinò contro il pollice, mormorando: - Lasciami finire prima che decida di non parlare più.- e prendendo un grosso respiro, continuando con: - E mi piace, mi piace il fatto che vieni da me e che sai di poter trovare rifugio in me e tra le mie braccia. Mi fai impazzire, mi fai incazzare con i tuoi atteggiamenti e certe volte ho desiderato non fossi mai entrato nella mia vita. Però, allo stesso tempo, mi piace il tuo modo di tenermi testa, il tuo aver sempre la battutina pronta e l’andare contro le regole, contro quel che ti dico. E mi piaci, non solo dal punto di vista fisico.. e ti voglio, ti desidero e so che finirà malissimo, che ci starò male e soffriremo entrambi, ma non m’importa di quello che potrebbe succedere perché con te sto bene, mi.. mi fai sentire vivo e non ho mai desiderato così tanto la compagnia di una persona alla solitudine.-

Tenne gli occhi chiusi a quella confessione, percependo i loro battiti accelerati ed in sincrono, sollevò una sola palpebra, aggrottando la fronte e le labbra in una smorfia, nel sentire il proprio nome sussurrato con un filo di voce, e mugugnò: - Mi sono esposto troppo.-, vedendolo annuire con un sorrisino e “Hai parlato decisamente troppo”. Cercò di non ripensare a quanto appena rivelato, deglutendo in modo nervoso al suo abbraccio, e fissò di fronte a sé nel percepire il contatto delle sue labbra contro il collo, facendosi poi attento ai farfugli di Zayn - “Mi piace stare sotto di te” e “Non mi dispiacerebbe la tua lingua dentro” - e al suo improvviso borbottare: - Ora ci dimentichiamo di queste confessioni e..-

- Ma io non voglio dimenticare.- si fece coraggio per dire quella semplicissima frase, lasciando che si staccasse da lui, dopo aver bofonchiato qualcos’altro - un insieme di “Ma io sì” e “Davvero?” -, e lo studiasse in silenzio con i suoi occhi nocciola, mentre lui annuiva lentamente al suo “Vuoi che ricordi?” e al “Tutto quanto di quel che mi hai detto?”. Gli diede un leggero colpo contro la spalla, quando borbottò: - Io ricorderò quel che mi hai detto e tu dimenticherai quel che ti ho confessato.-, roteando gli occhi al suo insistere sul non dover più pensare all’ammissione sulla passività e su quel che ne conseguiva.

- Facciamo che non affronteremo questo argomento.- propose in un moto di sicurezza, vedendolo studiarlo con indecisione e ricercare l’anello debole di quella catena. - Ma entrambi sapremo quel che l’altro ha detto.- concluse infine, porgendogli la mano e scoppiando a ridere alla sua espressione indecisa, stringendo le dita attorno al suo polso per poterlo attirare nuovamente tra le proprie braccia.

- Oppure possiamo fare un gioco semplice.- riprese in un bisbiglio, sentendolo farsi attento e guardarlo dal basso con le dita a premere contro il proprio petto. - Se dovessi dirti di voltarti?- gli chiese con le mani strette alle sue per non farlo allontanare, strofinando la guancia coperta da uno strato di barba contro la sua e ridacchiando al suo borbottare e “Fottiti”.

- Non vorresti provare quel che è in grado di fare la mia lingua?- lo provocò con un ghigno ad arricciargli le labbra, scoppiando a ridere quando iniziò a ripetere una serie di insulti e ad assumere un colore sempre più acceso.

Lasciò che si liberasse da lui, mettesse spazi tra i loro corpi e si posizionasse poi sotto il getto d'acqua, sollevando il viso e chiudendo gli occhi per il getto contro il viso, mettendosi perfino a canticchiare per non mostrare l'imbarazzo al maggiore. Quello che lo lasciò senza parole fu il suo "Dobbiamo muoverci, o consumeremo troppa acqua", decidendo di non fare ulteriori domande e lavarsi accanto ed assieme a lui. Non era riuscito a trattenere la mano dallo stringersi attorno al proprio membro - il corpo del ragazzino bagnato gli faceva uno strano effetto - e a muoverla poi con fare lento, restando con la schiena poggiata contro le piastrelle e gli occhi fissi su di lui; aveva incrociato il suo sguardo, quando si era lasciato sfuggire un gemito rauco, e aveva rafforzato la stretta nel sentire il proprio membro pulsare in risposta. E, quando Zayn si era liberato dello shampoo sui capelli, aveva tenuto sotto controllo quel suo avvicinarsi, sfiorargli l'addome con le dita e poi sporgersi per passare la lingua sul collo e sul pomo d'Adamo, portando infine la mano a stringersi assieme alla propria, prendendolo di sfuggita e facendogli spingere il bacino per avere più contatto tra loro.

- Devo confessare che ultimamente penso troppo spesso a come sarebbe sentirti dentro, sentire questo tra le gambe.- Non riuscì a bloccare il colpo di tosse improvviso, il farfuglio e il gemito rauco a quelle parole, per poi appoggiare una mano sulla sua spalla e lasciare tutto il resto in secondo piano, preferendo concentrarsi sul piacere che sentiva scorrere nelle vene.

Gli bastò un movimento del suo polso, un altro sussurro e la sua lingua per raggiungere l'orgasmo, appoggiare il capo contro le piastrelle e prendere dei respiri per calmare il battito del cuore. Sentiva il sorrisino del più piccolo contro la pelle, le sue dita a premere contro ogni muscolo e non era mai stato così bene, così libero.

 

 

Si erano poi trasferiti in salotto - dopo essersi asciugati, vestiti e baciati più di una volta -, sdraiandosi sul divano e continuando a scambiarsi piccoli baci, in ogni punto facilmente raggiungibile con i loro visi così vicini. Zayn stava sdraiato sotto di lui, nessun accenno a spostarsi o chiedergli di cambiare posizioni, mentre Liam continuava a sporgersi con il capo per poter baciargli dolcemente la pelle.

- E il tuo primo ragazzo?- gli aveva detto all'improvviso, bloccando i suoi bisbigli sull'imbarazzo dello scoprire di provare attrazione verso i maschi. - Parlami del tuo primo bacio, della tua prima volta.. voglio sapere tutto.- insistette quello sotto di lui, allungando un braccio per passare le dita tra i suoi capelli.

Liam si mordicchiò il labbro inferiore, lasciando che i loro occhi si studiassero, e sussurrò: - Era un mio compagno della classe di matematica, ci trovavamo spesso per i progetti scolastici e giravano voci fosse gay. Ha confermato tutto lui, quando mi è saltato addosso per baciarmi. E abbiamo deciso di tenerlo nascosto, ai miei non avevo detto ancora nulla..-

- E poi com'è finita?- s'interessò il ragazzino, tirandogli le ciocche per non lasciarlo perdere tra i ricordi, e mugolò un semplice: - Non gli piaceva aspettare e per uno come me non ne valeva la pena.-

- Non ho mai capito cosa intendesse con quelle parole. Uno come me.- ripeté sovrappensiero, sentendo il grugnito di Zayn e "Io ti avrei aspettato sempre", puntando gli occhi nei suoi e sporgendosi per baciarlo.

- Quindi, dopo quella batosta, è ovvio che prendi coraggio.. per non perdere anche il secondo ragazzo, che ti sembrava più serio.- riprese il discorso con le dita di una mano ad accarezzargli la guancia. - E, con giri di parole assurde, spieghi ai tuoi genitori di essere interessato al tuo stesso sesso. Loro non la prendono bene, ti cacciano di casa e sei costretto a lavorare ogni sera in un bar puzzolente, per poter mettere da parte i soldi per l'affitto e la futura università. Mi son buttato completamente sui libri e ho preso la borsa di studi.-

- E i tuoi genitori?- gli domandò con la curiosità evidente nella voce, obbligandolo a bisbigliare: - Mi mandavano qualcosa ogni mese, diciamo che era Paul ad obbligarli. Poi lui si è ammalato e per loro esisteva solo lui, quindi penso sia normale che non mi abbiano avvisato nemmeno della sua morte. L'ho scoperto da Lyn.. da Kaylyn. E dopo qualche mese lei ha scoperto di essere incinta, i suoi l'hanno cacciata e io l'ho accolta.-

Aggrottò la fronte, quando lo sentì chiedere con indecisione: - Non è strano? Crescere una figlia non tua.-, e annuì lentamente, rispondendo: - I primi mesi era difficile, dopo la morte di Lyn. Avrei voluto darla in affido ad una famiglia, avrebbe avuto di più, molto di più. Però l'ho promesso a lei, quindi..- e stringendosi poi nelle spalle quando non riuscì a continuare.

La domanda successiva di Zayn, quel "Eri innamorato di lei", lo lasciò con un'espressione perplessa in viso, appoggiando poi la guancia contro il suo petto per mugugnare un forzato "No". Lasciò passare qualche minuto, prima di riprendere il discorso e: - Era complicato. Perché siamo cresciuti assieme, eravamo sempre noi due ed è ovvio che, passando gli anni, inizi a provare una sorta di ammirazione per lei, poi ti prendi la tua prima cotta e ti sembra di aver trovato l'amore della tua vita. Ma lei si innamora di tuo fratello e voi due non state assieme, vi siete solo scambiati uno di quei bacetti veloci, quindi non puoi trattenerla, non puoi impedirle di uscire con quella persona che gli piace tanto. Nonostante tu ci stia male, perché avevi già fatto tutti quei progetti tipici della prima cotta. Ero felice per loro, ma molto spesso avrei voluto essere al suo posto. Soprattutto perché poi è cambiato tutto, era da lui che andava e che cercava nel momento del bisogno. Un giorno le ho detto tutto, da ubriaco marcio, e lei mi ha risposto di aver fatto l'amore con lui e che tra noi non avrebbe mai funzionato, perché mi voleva un bene infinito ed era come se fossimo una sola persona, come se fossi una parte di lei e.. non so, ha iniziato a dire tutte quelle stronzate. È complicato da spiegare, ma ho capito di non essere innamorato di lei.-

Stava per continuare quel discorso, cercando di spiegare meglio quel concetto, quando sentì suonare al campanello, mettendosi seduto e puntando lo sguardo sul ragazzino che scuoteva il viso, rispondendo ad una domanda nei propri occhi.

- Son ancora le undici della mattina.- borbottò con una smorfia, non volendo saperne di allontanarsi da quel corpo caldo, per poi sbuffare ai successivi trilli, alzarsi dal divano e raggiungere la porta d'ingresso, sistemandosi i pantaloni della tuta e la maglia. Quando aprì e si trovò sull'uscio Harry ed Aileen, restò con un'espressione confusa in viso, lasciandoli passare e vedendo gli occhi del riccio guizzare alle proprie spalle e ridurli poi a due fessure.

- Leen è stata male, non sapevo se dovessi portarla a scuola o a te. Abbiamo fatto una votazione e.. ma ora me ne vado.- lo sentì spiegare con un tono piatto di voce, appoggiando una mano sulla sua spalla per chiedergli in un sussurro: - Stai bene?- a cui rispose con un cenno del capo, "No.. Sì, certo che sto bene! Ci sentiamo, Lì" e un bacio all'angolo delle labbra.

Restò immobile sulla soglia, vedendolo saltellare sulle scale e canticchiare, per poi risvegliarsi allo schiarirsi la voce di Zayn, voltandosi e trovandolo con la bambina in braccio e gli occhi ridotti a due fessure.

- Ti ha baciato.- E non era una domanda, ma un'affermazione sibilata a denti stretti. Non si mosse, quando Zayn si avvicinò - "Ora devo andare, principessa", aveva detto con dolcezza alla piccola -, e inarcò un sopracciglio allo spintone contro la propria spalla.

- Zayn.- grugnì con una smorfia, stringendo il suo braccio e facendo un verso sorpreso nel trovarsi le sue labbra contro e i suoi denti su quello inferiore. Annuì, le guance avevano assunto un colorito rossastro, al suo "Devo andare a risolvere una questione e a lavoro. Ma ci vediamo domani, no?"

- Porta anche Louis, magari ho ancora voglia di rovinarmi la vita.- bisbigliò, ricevendo un occhiolino in risposta e restando ad osservare quello che si allontanava velocemente. Quando chiuse la porta, sentì la vocina di Aileen e "Vuoi più bene ad Haz o Zay?", decidendo di non risponderle e prenderla in braccio per poterla mettere a letto.

Ma la sentì insistere per tutto il percorso, tirandogli persino le ciocche di capelli e agitando le gambe. Le lasciò poi un bacio sulla fronte, sbuffando al suo ripetere la domanda e stringere le ditina sulla maglia, trattenendolo in quella morsa debole.

- Quando una persona è grande, ha tante responsabilità e non sempre è così semplice scegliere. Perché ogni tua azione ha una conseguenza e a volte è davvero grave quel che potrebbe succedere. Quindi non puoi semplicemente far quel che ti piace, devi essere ragionevole e..- si bloccò al suo sbuffo e "Siete complicati voi grandi, non voglio crescere", scoppiando a ridere e accarezzandole i capelli marroni, sentendola insistere e "Ma a te piace più Zay, si vede".

- E a me sembra che qualcuno debba riposare.- sussurrò per chiudere il discorso, premendo l'indice contro il suo nasino e rimboccandole le coperte, bisbigliando: - Ora riposati, poi ci guardiamo tutti i cartoni che vuoi.-

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Non ce l’ho fatta proprio a pubblicare prima, ho avuto una settimana fitta - fitta (più vari momenti in cui la voglia di scrivere era al minimo). Comunque, son tornata col nuovo capitolo ed è tutto Ziam e p0rn (anche il fluff sta lentamente tornando). Quindi direi che mi son fatta perdonare per il ritardo, yup.

Settimana scorsa non son riuscita ad aggiornare perché ho preferito concentrarmi su questa one-shot, quindi se ancora non gli avete dato un’occhiata e siete interessati.

A venerdì prossimo!

   
 
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