Freddo.
Un freddo che ti accerchia, che penetra fra i tuoi indumenti pesanti e corrode il tuo corpo esile.
Caldo.
Il sangue caldo che esce dalla piccola porzione di pelle infiammata, scivola sulla tua guancia pallida e si blocca a un centimetro dal tuo mento.
Poi ci sono il rumore e i sobbalzi del mezzo che ti riporterà a casa.
Poi c'è il nerd, di fronte a te, incollato al suo nuovo tablet.
Poi ci sono i sono i pettegolezzi delle ragazze dal trucco pesante, le urla dei giovani dalla cresta grondante di gel.

Poi c'è Lui, quegli occhi grigi, nascosti dietro le spesse lenti a montatura nera, che non ti perdono di vista...

Ci sono le bambine con i cellulari quasi più grandi di loro, le quali si atteggiano e si vestono come se avessero sei o sette anni in più.
Tu a quella età giocavi ancora con le bambole.
C'è tua sorella, piccola e chiacchierona, che vorrebbe anche lei uno smartphone.
Ci sono i tuoi genitori, persone sulle quali potrai sempre contare, i quali ti asfissiano, pretendendo sempre di più.
Ci sono le tue amiche, che ti fanno un cenno di saluto, per poi voltarti di nuovo spalle.

Poi ci sono i suoi occhi di ghiaccio, che studiano ininterrottamente la tua figura...

C'è la prof di matematica, che ti ha caricata di compiti per domani.
C'è tuo fratello, il quale, già tornato a casa, starà sicuramente rubando un libro di psicologia dal tuo piccolo scaffale, ci scommetti.
C'è il ragazzo più carino della tua classe, che non si accorge di te, come in una storia d'amore che si rispetti.
C'è il tuo pessimismo, che aggiunge un pizzico di depressione ad ogni tua giornata.

Poi c'è Lui, che lentamente si alza dalla sua sedia e si avvia verso di te.

C'è il tuo cuore, che perde un battito.
C'è l'autista, che suona irritato il clacson, bramoso di uscire il prima possibile dall'ingorgo stradale.

"Ciao"
"Ciao..."
"È da un po' che non ci si vede, eh?"

Già, da tanto tempo.
Troppo tempo.


"Vero, cosa ci fai qui?"
"Mi ha invitato Thomas a casa sua."
"Ah..."

C'è la fermata a pochi metri di distanza.
Ci sono i tuoi respiri che cominciano a farsi irregolari.
C'è un'agitazione strana, che ti preme lo stomaco e si propaga per tutto il tuo corpo.

Poi ci sono quegli occhi così chiari inchiodati ai tuoi.

C'è lui, che si sistema lo zaino sulle spalle e si prepara a scendere.
C'è il suo sorriso debole che ti rivolge, prima di allontanarsi da te.

"Ciao."

C'è un blocco di cemento, che si solleva piano dal tuo cuore.
Non ti ha mai veramente dimenticata...

"Ciao."

Ci sono le porte dell'autobus, che si aprono stridendo.
C'è il suono di un cellulare che comunica l'arrivo di un messaggio.
C'è la calca della gente che vuole uscire.

Ci sono i suoi occhi grigi che ti fissano un'ultima volta prima di soffermarsi su qualcos'altro.


...e forse neanche tu l'hai mai dimenticato.