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Autore: Malia_    24/10/2008    15 recensioni
“Hai paura?” I suoi pensieri giunsero nella mia testa per torturarmi, sinceramente non volevo rispondere, non volevo sapere cosa sarebbe successo, ero terrorizzato.
Mi dimenticai di respirare per un attimo che mi sembrò interminabile e cercai di scacciare le immagini che stavano invadendo la mia mente. Bella indifesa seduta su un letto che mi guardava implorante, Bella che cercava di spogliarmi, Bella che non aveva paura di me.. Bella, Bella, Bella..
(Seguito di Eclipse)
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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Eccovi un nuovo capitolo, non so se vi piacerà vi avverto già da subito così evitiamo linciaggi. Però almeno spero che vi sappia far emozionare un po'.
Intanto passo come sempre a ringraziare e a strabuzzare gli occhi sui 60 preferiti raggiunti. Facciamo finta di niente va.. :-P
stefy_81: Grazie per i complimenti Arte, spero che questo capitolo ti possa emozionare. Sì anche a me sono piaciute le parole che Alice ha detto all'orecchio a Bella.. riscritte tra l'altro centinaia di volte. Non mi suonavano!!! Alla prossima un bacio!!
Fin: anche io avrei detto che tanto caso non è il loro arrivo.. ma Bella sappiamo che è un po' ingenuotta. Che si fa incastrare..e Alice è alquanto subdola. Non dico niente. Sono contenta però di averti fatto ridere.. misà che in quello sto diventando brava veramente. un GRAZIE speciale!
saraligorio1993: Fai bene a preoccuparti.... leggi leggi.. Edward fa pappa!!! Fammi sapere se ti è piaciuto..
GeNnArO: devo lasciarli più spesso questi spoiler.. vanno a ruba.. lo farò anche con questo cap. allora.. (per il mio divertimento eheheh). non ti odio perchè non hai mai commentato Angy non preoccuparti, mi fa piacere che mi segui e che ora tu me lo abbia detto che la storia ti piace. Quando è così sono ancora più contenta. Fammi sapere che ne pensi del prossimo capitolo che ti aveva tanto incuriosito. ( Se non ti piacerà devo scappare?)
Padfoot_07: Sono d'accordo Edward forever.. nessuno può competere tantomeno Jacob, che non è che odio, però insomma preferirei non esistesse.:-P Hai proprio ragione Edward è Edward.. e dimmi se ti piace nelle vesti che ha in questo capitolo Syria.
Noemi91:  Bella si deciderà tranquilla. E vedrai come.. Edward non è mica uno stinco di santo, ma pure Bella a volte fa proprio delle sciocchezze, come in questo capitolo, dove il nostro Edward farà colazione!! ehehehe..
JuliRikaKira: Oddio hai capito cosa fa Edward.. sei un genio. Ahahahahahaha.. scherzando scherzando ci hai azzeccato. Se la mangiaaaaaaaaaaa... carina la descrizione di Jacob "cocker spelacchiato", ho riso per mezz'ora. Grandioso!
Aki: io credo di capire perchè Bella sia così confusa o indecisa.. o almeno me ne sono fatta un'idea che forse ho reso in questo capitolo. Spero che anche di questo dirai che è bellissimo.. dato che non è stato uno dei più facili da scrivere. Spero di averti incuriosito. GRAZIE che mi commenti sempre. Una bacione!!
Helen Cullen: Ok ok.. ho sbagliato mestiere dovevo scrivere una storia comica. No scherzo.. eheheh..sì ALice è moooooooltoooo strana.. ma ha qualcosa in testa, per il bene di Bella ed Edward, questo è certo come avrai potuto capire. E sì.. la reazione di Bella ed Ed in questi due capitoli si vedrà chiaramente. Fammi sapere che ne pensi. GRAZIE anche a te che mi commenti sempre!!

Edward Cullen: Possessiveness.

Fermai la Volvo fuori casa Swan.. sentivo che quel giorno qualcosa non andava. Le amiche di Bella erano tutte sul pianerottolo di casa sua a ciarlare di una notte appena trascorsa, la porta era aperta e gli sguardi eccitati. In più..dal mi arrivo non facevano che lanciarsi occhiate complici piuttosto sospette. Decisi che la cosa non mi piaceva per niente e non me la volevo far andare affatto.
“Bella non ha mai toccato quel fico di Edward, è una folle”. I pensieri di Jessica mi infastidirono, tanto da farmi dare un pugno al volante.
Angela, di solito molto più discreta, pensava a qualcosa dieci volte peggiore “Spero che riesca a decidere tra Jacob ed Edward prima che sia troppo tardi”. Scrollai il capo.
Ma la cosa che mi sconvolse di più fu la presenza di Alice. “Cosa ci fa Alice qui?”. Uscii dalla macchina sbattendo la portiera e tutte e quattro si voltarono verso di me.
“Eccolo, è bello da mozzare il fiato..”Jessica mi guardava adorante.
Angela mi fissava con garbo “Povero Edward..”. 
Mentre mia sorella fischiettava..“Che bella giornata oggi”, furba come sempre.
- Buongiorno..- accennai con la testa e vidi Bella arrossire vistosamente.
Sapere che quelle umane sapevamo di me e lei mi faceva enormemente irritare..
- Stavamo giusto per andare..- Alice mi sorrise e spinse le altre giù per le scale. Ridacchiarono guardandomi e si diressero verso il vialetto che avrebbe portato mia sorella alla sua macchina e loro a quella di Jessica.
Mi voltai finalmente aspettando delle risposte da Bella che mi girò le spalle e scomparve dentro casa. Entrai subito dietro di lei chiudendo con attenzione la porta.
- Charlie?- le domandai senza guardarla in viso.
- Sai bene che lavora e la mattina esce presto..-. La voce imbarazzata, non fece alcun tentativo di avvicinarsi a me.
Eravamo soli.. deglutii. “Non è la prima volta che siete soli, non è mai successo nulla di così assurdo, ora che cavolo ti prende”. Il problema erano le parole di Jasper.. continuavano a rimbombarmi nel cervello.
Mi avvicinai a lei ancora di spalle.. si era messa a lavare i piatti. “Decisamente sospetto..”
Mi misi seduto sul tavolo e osservai distrattamente i suoi movimenti.
Era troppo impacciata.. rischiava di farsi male.
Mi concentrai allora sul battito del suo cuore, e mi accorsi che era troppo veloce.
Qualcosa non andava.
- Bella stai bene?- Scesi e mi accostai a lei appoggiandole le mani sulla schiena. Sussultò lasciando scivolare un piatto.
Si girò verso di me e si appiattì al lavello. Sorrise – No, sono un po’ nervosa. Devo lavare una marea di piatti di ieri sera..non aspettavo tutti quegli “ospiti”-.
Si voltò di nuovo,  e continuò il suo lavoro. Le cinsi la vita posando la fronte sulla sua spalla, pensando che così si sarebbe calmata. Invece si irrigidì contro di me..
  “Ma cosa le prende?”. Forse sapevo cos’era..
- E così.. devi ancora decidere tra me e Jacob Black - non resistetti alla tentazione di confessarle che avevo sentito i pensieri di quelle oche, ero incredulo io stesso.. un dolore immeditato mi sommerse schiacciandomi il petto. Smisi di respirare per sentirmi meglio.
Capii immediatamente di aver commesso un grave errore, il coltello le cadde dalle mani ferendole il polso.
–Merda..- urlò agitata mentre il sangue le gocciolava seducente dalla pelle candida.
Le presi la mano in preda al panico. Come sempre era colpa mia se le succedeva qualcosa, dovevo rimanermene zitto.. al diavolo Jasper e le paure che mi metteva dentro. Bella mi vedeva come un punto di riferimento e io sarei rimasto tale, impegnandomi per farla felice.
Guardai la ferita concentrato e il profumo del suo sangue mi colpì in pieno volto entrandomi nelle narici.. percepii i miei sensi e le mie pupille dilatarsi, la mia gola chiedere sangue e la mia sete urlare di essere soddisfatta. Non ci feci caso e cercai di stimare l’entità del danno. Il taglio era abbastanza profondo, ci sarebbe voluto di più che un semplice disinfettante, ma si sarebbe facilmente rimarginato. Per fortuna..
- Bella.. dovresti stare più attenta..- la rimproverai bonariamente come mio solito.
Lei non parlò, ma anzi mi fissò per qualche secondo prima di aprire bocca, come a voler dire qualcosa. Poi la richiuse immediatamente e io pensai si stesse sentendo male.
- Prendi un fazzoletto, respira mi raccomando, dobbiamo tamponare. - il sangue colava un po’ sulle mie mani. Cercai di non badare a quello spreco di generosità e dolcezza e mi concentrai sui pensieri più astratti.
- Perché..perchè non lo fai tu? To..toglilo..con la bocca-. Aveva balbettato ed era arrossita, impacciata.
Alzai la testa sconcertato. – Ti sembra il caso di scherzare?- Mi arrabbiai ringhiando. Era già difficile resistere e non metterla in pericolo, non avevo certo bisogno che lei mi provocasse in quel modo. Ma non avevo fatto i conti con la sua testardaggine.
Sbuffò come una bambina in preda alla noia e fece qualcosa che non mi sarei mai aspettato.
Con la mano sana raccolse tra le dita un po’ di sangue e lo passò lentamente sotto il mio naso per poi strofinarlo sulle mie labbra. Le lanciai un’occhiataccia eloquente.. “Cosa credi di fare?”.
D’istinto afferrai quei polpastrelli e li succhiai. Sbagliato..
“ Cazzo..Troppo dolce”. Mi si chiuse lo stomaco in una morsa.
Chiusi le palpebre in preda ad un brivido di piacere.
Ripetè il gesto un’altra volta, senza paura..ero incredulo..
Ancora.. le ciucciai e leccai le dita..era pura estasi.
“ Maledettamente caldo e denso..si scioglie in bocca”.
Sorrise timidamente e alzò il polso verso il mio viso. – Bella..- riuscii a malapena a sussurrare il suo nome. La saliva mi aveva impastato tutta la lingua.
Il suo profumo mi dava alla testa, fissai a lungo quel liquido rosso prima di affondare le mie labbra e nutrirmene.
Stavo perdendo il controllo di me, lasciando spazio al vampiro.. non mi chiedeva altro che di placare quel piacere. “Dio, se mi piace..”.
Mi avventai più in profondità sulla sua ferita, alimentandomi di ogni goccia del sangue che lei stava perdendo. Tra la nebbia ero solo consapevole che se le avessi torto un capello poi me ne sarei amaramente pentito, ciononostante continuai a leccare ciò che lei mi aveva offerto.
“Il paradiso”.
Riemersi dal buio dopo un’eternità, combattendo contro l’impulso di mordere quel collo morbido e fragile. I miei occhi dovevano essere ormai completamente neri e cerchiati di rosso, le mie labbra gonfie del sapore salato e ferroso che apparteneva a lei.
La vidi guardarmi con gli occhi spalancati. “Non mi guardare così..”.
- Bella..- la mia voce era fuori controllo, troppo roca, spaventosa alle mie stesse orecchie. “Violenza..”.
Ma lei non distolse lo sguardo, puntò gli occhi nei miei e sussurrò: - Il punto di non ritorno..-.
Non capii un emerito niente di quello che stava dicendo e sinceramente neanche mi importava capirlo. Stavo combattendo contro me stesso.
Le sue labbra si incurvarono e si avvicinarono pericolosamente alle mie.
“Sembrano così morbide..”. Rimasi imbambolato a fissare il movimento nervoso che la portò a mordersele proprio a poca distanza da me.
 “Mordila.. forza”.
Un impulso mi portò ad afferrarla e ad attirarla a me con violenza.
Il respiro le si mozzò nel petto.
- Paura..?- ghignai mordicchiandole la base del collo e strusciando i denti sulla pelle della spalla.
Tremava ed era scossa da piccoli brividi che le costarono un piccolo lamento di piacere.
“ La sua pelle è così tenera..”.
- Hai intenzione di.. mordermi?-. Sussurrò, vibrando tra le mia braccia.
Sorrisi.. “ Preferirei altro..”.
- Hai un’idea migliore?-  la provocai.
“Sei mia, al diavolo quel cagnolino schifoso di Black”.
- Forse..- mi passò le labbra sul collo, scendendo con le mani sul mio petto e insinuando un ginocchio tra le mie gambe.
 “ Piccola, strega.. lo stai facendo apposta”.
Le alzai il viso, consapevole solamente del suo corpo stretto al mio e della voglia che avevo di provare la sensazione della sua pelle calda e invitante contro la mia, gelida e marmorea.
“Nuda..”
Le sfiorai le labbra con un bacio e la vidi chiudere gli occhi. Un brivido mi corse lungo la spina dorsale.. la mia eccitazione era incontrollabile, avevo una voglia folle di possederla.
“E allora fallo..”
Coprii la distanza delle nostre bocche e udii un gemito di piacere sfuggirle dalle labbra.
–Edward..- il mio nome, aveva sospirato il mio nome.
- Ho voglia di toccarti..Bella-. Le confessai senza controllo.
Le strinsi il labbro superiore tra i denti divorando quella morbidezza rossa e con la lingua sfiorai la sua che mi cercava timorosa. Schiusi le nostre bocche completamente lasciando che il desiderio per lei prendesse il sopravvento sulla mia volontà e inclinai la testa per lasciare che il suo viso si avvicinasse di più al mio. Fui conscio delle sue mani tra i miei capelli quando li strinse spasmodicamente a sè, con la stessa violenza e la stessa passione che io non riuscivo a controllare.
- Sei solo mia..- le sussurrai con rabbia staccandomi un attimo da lei per farla respirare.
La sentii sorridere sulle mie labbra e rispondere turbata – Non quando sei così lontano da me..- si lamentò tornando a baciarmi. La mie mani, che accarezzavano la sua vita, si abbassarono per reclamare qualcosa di più di una semplice carezza. Come avevo già fatto una volta fuori di me, risalii sulle sue cosce a contatto con la stoffa e le strinsi quelle rotondità sode che erano state oggetto di tante mie fantasie.
“ Voglio sentirti urlare il mio nome”. Pensai in preda ad una frenesia dolorosa.
   
 
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