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Autore: Mirty_92    09/11/2014    7 recensioni
[6^ classificata e vincitrice del Premio IC per il personaggio di Hermione, al contest "Passate inosservate - il contest del riscatto" indetto da Cloe Sullivan sul forum di EFP]
La notte prima del matrimonio di Bill e Fleur, Hermione avrà un incontro ravvicinato con qualcuno.
Dichiarazioni inaspettate sospese nel lesso di tempo tra un lieto evento e una guerra ormai alle porte, per ricordare che c'è sempre qualcuno che ci ama disposto ad aspettare il nostro ritorno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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hhhhh

La distanza di una fetta di pane e marmellata

Versione riveduta post contest

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Da circa mezz’ora Hermione si rigirava nel letto irrequieta. Ogni tanto, a causa di un movimento brusco, qualche molla arrugginita cigolava con un rumore sinistro e, ogni volta che succedeva, uno sbuffo infastidito ma del tutto inconsapevole rivelava la presenza di Ginny che dormiva nel letto accanto al suo. Hermione sollevò leggermente il capo dal soffice cuscino e si volse verso l’amica. O meglio, fissò il suo sguardo, reso cieco dalle tenebre della stanza, nella direzione dove era sicura si trovasse Ginny. In realtà non la vedeva affatto, ma questo non era poi così importante dato che non aveva nessuna intenzione di svegliarla solo perché lei, dopo gli avvenimenti di quella sera, non riusciva a prendere sonno. Era stata proprio Hermione infatti a proporre ad Harry e a Ron - prima di sgattaiolare fuori dalla loro camera -  di andare a dormire, visto che l’indomani sarebbe stato un giorno molto importante per tutti loro. Eppure era proprio lei che non riusciva ad addormentarsi.

Hermione stava per girarsi nuovamente verso il muro quando sentì un rumore attutito provenire dalla cucina. Si immobilizzò all’istante e, per un attimo, trattenne il respiro. Poi si ricordò di quello che aveva detto Ron e si rilassò. Probabilmente si trattava solo di Charlie che, sceso di sotto, tentava di farsi ricrescere i capelli che la signora Weasley lo aveva costretto a tagliarsi quello stesso pomeriggio. Riprese a respirare normalmente ma, prima che riuscisse a girarsi completamente, un secondo rumore la raggiunse. Questa volta Hermione rimase per un momento perplessa. Possibile che farsi ricrescere i capelli richiedesse tutto quel baccano? Doveva ammettere che quei rumori non erano forti quanto il rombo di un tuono durante un temporale estivo ma, nel silenzio assonnato della Tana, Hermione riusciva a coglierli distintamente. Qualcosa le si contorse nello stomaco. E se in realtà non si fosse trattato di Charlie? E se fosse entrato qualcuno? In men che non si dica Hermione prese una decisione. Recuperò la propria bacchetta dal comodino, sussurrò un Lumus a mezza voce e uscì in fretta dalla stanza prima che Ginny si svegliasse per via della luce.

Con cautela e tenendo la bacchetta sollevata davanti a sé quel tanto che sarebbe bastato a non farla ruzzolare giù dalle scale, Hermione raggiunse la cucina. Prima di varcarne la soglia un Nox bisbigliato spense la flebile luce che le aveva fatto da guida fino al piano terra ma, contrariamente a quanto aveva immaginato, rimase sorpresa nel constatare che, nonostante l'ora tarda, riuscisse comunque a scorgere abbastanza distintamente le ombre del mobilio nella stanza. Era decisamente meno scuro che in camera di Ginny e, forse, c’era davvero Charlie che, alla luce della bacchetta, stava trafficando con i suoi capelli.

Hermione attese un attimo con la bacchetta levata, pronta a difendersi nel caso non si fosse trattato di Charlie ma di un intruso. Poi, con un movimento lesto, entrò in cucina.

Per un attimo temette che le sue peggiori paure si fossero concretizzate. C’era effettivamente qualcuno che stava trafficando con qualcosa al bancone, proprio dalla parte opposta a dove si trovava lei. Quando i suoi occhi si abituarono alla scarsa luminosità del luogo, riuscì a scorgere un ciuffo ribelle di capelli rossi. Si rilassò all'improvviso mentre un sospiro di sollievo le sfuggì dalle labbra.

Proprio in quel momento, la figura sconosciuta decise di girarsi e così la vide.

“Hermione, accidenti! Che ci fai qui?” Una voce familiare, poco più alta di un sussurro, leggermente incrinata dalla sorpresa, la apostrofò facendola sobbalzare.

“Fred! E tu che stai facendo?”

Hermione aveva riconosciuto il gemello che ora la fissava guardandola con il suo classico sorriso a metà tra il canzonatorio e l’irriverente.

“Sei tu che mi hai quasi fatto prendere un colpo perciò sei tu a dovermi rispondere per prima. E poi, per tua informazione, sono George.”

“Certo, come no! E io sono Fleur.”

Fred non riuscì a trattenere una risatina di fronte all’uscita sarcastica della ragazza.

“Beh, addirittura Fleur mi sembra un po’ eccessivo, non ti pare?” scherzò divertito mentre, presa la bacchetta in mano, gliela puntava in viso come se volesse vederla meglio. “Ne hai ancora di strada da fare prima di assomigliare alla mia futura cognata.”

“Ehi!” protestò. “Abbassa la bacchetta! Mi vuoi forse accecare? E poi grazie per l’incoraggiamento” aggiunse alludendo all’ultima frase del ragazzo. Hermione incrociò le braccia indispettita ma Fred non si fece intimorire e continuò imperterrito.

“Prego. Ma tu abbassa il tono di voce. Non vogliamo di certo rischiare di svegliare mia madre il giorno prima del matrimonio. Sarebbe capace di ucciderci se ci trovasse ancora svegli a quest’ora!”

Hermione sbuffò ma gli rispose con voce più bassa. “Io starei già dormendo se tu non avessi fatto tutto questo rumore per fare chissà cosa, Fred.”

“Lasciami indovinare, Hermione. Sai per certo che sono Fred per via delle orecchie, giusto? Ora che George ne ha una sola, addio scherzi” si lamentò più con sé stesso che con la ragazza.

“Oh, andiamo, Fred! È da un po’ che vi so riconoscere.”

“Dici davvero?” il ragazzo sembrò realmente sorpreso.

Hermione scosse la testa. “Dai, lasciamo stare. Mi vuoi dire ora che cosa stai facendo? Pensavo fosse entrato qualcuno!”

Fred ghignò appena, ma non le diede risposta. Appoggiò la bacchetta ancora accesa sul tavolo e le diede le spalle riprendendo da dove era stato interrotto.

Hermione gli si avvicinò: non le andava di essere ignorata dopo che l’aveva fatta svegliare con i suoi rumori molesti. In realtà non l’aveva propriamente svegliata, ma questi erano solo dettagli.

“Fred, sto parlando con te.”

“Lo so, Hermione. Ci siamo solo tu e io in cucina. Vuoi una fetta di pane tostato con marmellata?” Fred si era girato improvvisamente verso di lei e per poco la fetta di pane che teneva in mano non finì addosso alla maglietta del pigiama di Hermione. La ragazza infatti, per poter spiare cosa stava facendo, si era avvicinata un po’ troppo alla schiena di Fred. Ora che lui si era voltato, però, si ritrovavano un po’ più vicini del necessario: a dividerli c'era solo quella fetta di pane e marmellata.

“Hermione, lo so di essere terribilmente affascinante, ma smettila di fissarmi a quel modo altrimenti Ron potrebbe pensare chissà cosa quando domani ti inviterò a ballare con me.”

Hermione rimase letteralmente a bocca aperta mentre Fred, ancora vicino a lei tanto che i loro occhi si specchiavano gli uni negli altri, non la smetteva di ghignare soddisfatto.

“Io non ti sto fissando, Fred!” rispose Hermione distogliendo lo sguardo dagli occhi di Fred e concentrandosi sulla fetta di pane e marmellata che lui teneva ancora in mano.

“Certo, come no! Ma tranquilla, Miss Prefetto, non dirò nulla a Ron.”

Hermione trovò il coraggio di ritornare a fissarlo, questa volta con aria di sfida.

“E cosa non dovresti dire esattamente a Ron? Avanti, spiegami.”

“Beh, mi pare ovvio. Non gli basteranno complimenti smielati e atteggiamenti gentili nei tuoi confronti per far breccia nel tuo cuore, ora che tu hai già perso la testa per qualcun altro.”

Hermione questa volta non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere ma Fred le tappò subito la bocca con la mano libera.

“Sssssh. Ma sei pazza! Vuoi proprio svegliare tutti allora.”

Hermione scosse il capo e gli fece capire che non avrebbe più riso. Fred la liberò dalla propria stretta.

“Sei tu il pazzo, Weasley. Stai raccontando solo un mucchio di idiozie. Io non ho perso la testa per nessuno, siamo intesi?”

“Hermione, Hermione… non lo sai che non si dicono le bugie? Non te l’ha insegnato la Umbridge?”

Hermione lo guardò disgustata.  “Quest’ultima cosa potevi davvero risparmiartela. Era veramente pessima!”

“Touché. Si dice così, giusto?” Fred la guardò con aria complice.

“Mi pareva di averti detto prima che se tu eri George, io avrei potuto essere Fleur. Ma siccome tu non sei George e io non sono Fleur, parlami in inglese così ci capiamo.”

“Ti confiderò un segreto. In certi casi, per capirsi, non serve parlare” e con quell’ultima frase enigmatica, prima che Hermione riuscisse a coglierne il significato, Fred annullò la distanza che c’era fra loro. Dopo aver appoggiato sul bancone della cucina quell’unica fetta di pane e marmellata che aveva preparato, posò deciso le sue labbra su quelle di Hermione.

A quel contatto la ragazza si irrigidì e sentì le guance ardere come mai prima d’allora. Ci mise alcuni secondi a realizzare quello che stava succedendo.

Fred la stava baciando, in mezzo alla cucina della Tana, all’una di notte.

All’una di notte, in mezzo alla cucina della Tana, Fred la stava baciando… Fred la stava…

Hermione ritrovò quel tanto di lucidità che bastò per spingerlo via.

“Ma cosa ti è saltato in mente?” questa volta dovette davvero trattenersi dal non urlare altrimenti avrebbe sicuramente fatto crollare  la Tana e il giorno dopo non ci sarebbe stato un matrimonio bensì un funerale. Sì, il funerale di Fred Weasley che ora se ne stava di fronte a lei con una faccia da schiaffi talmente impertinente che Hermione dovette trattenersi dallo Schiantarlo sul colpo. Fu un bene per Fred che, nel contatto inaspettato fra i due, Hermione avesse lasciato cadere la propria bacchetta.

“Ti ho dimostrato che per certe cose ci si capisce benissimo anche senza parlare” spiegò soddisfatto il ragazzo riprendendo in mano la fetta di pane e marmellata. Era chiaro che Fred si stesse divertendo, e anche tanto, a giudicare dal suo atteggiamento sfrontato e disinvolto. Sempre continuando a fissare dritto negli occhi Hermione, diede un morso alla croccante fetta di pane.

“Tu mi hai solo dimostrato di essere un idiota! Cosa ti è saltato in mente di… di…” Hermione non riusciva nemmeno a pronunciare quella parola. Già aveva faticato a pensarla, figurarsi poi dirla ad alta voce di fronte al ragazzo per il quale si era presa una cotta!

Ferma, ferma, ferma! Per tutti i dannatissimi Schiopodi Sparacoda di Hagrid! Che cosa accidenti aveva appena pensato? Da quando lei, Hermione Granger, ammetteva di avere una cotta per Fred Weasley, fratello di uno dei suoi due migliori amici? No, c’era decisamente qualcosa che non andava.

“Di baciarti? Suvvia, Hermione. Sei grande ora. Hai quasi 18 anni, non pensavo avessi ancora paura di ammettere i tuoi sentimenti nei miei confronti. Cosa c’è? Hai forse paura che io non possa ricambiare? Oppure hai paura della reazione che potrebbe avere Ron?”

“Io non ho paura di queste cose! Ci sono cose più importanti per le quali dovremmo avere paura.” 

Un lampo di infinita tristezza e consapevolezza attraversò lo sguardo di Hermione. Fred se ne accorse. Sapeva esattamente a cosa si stava riferendo la ragazza. Sapeva che, dopo il matrimonio di Bill e Fleur dell’indomani, Hermione sarebbe partita con Ron e Harry per portare a termine una certa missione che Silente aveva affidato loro prima di morire. E sapeva che quella missione, se fosse andata a buon fine, li avrebbe portati dritti dritti tra le braccia di Voldemort. Il che non era di certo una consolazione.

Fred le rispose con un tono stranamente serio, la fetta di pane e marmellata ancora stretta in mano. “Lo so perfettamente a cosa ti riferisci. Lo so che in tempi come questi ci sono motivi davvero seri per avere paura di qualcosa. Ma so anche che hai paura di amare, Hermione. Lo leggo nei tuoi occhi. Hai paura di amare perché hai paura di perdere le persone a te care. Ron si è lasciato sfuggire quello che hai fatto ai tuoi genitori per salvarli e tenerli lontani da te. Hai cancellato il tuo ricordo dalle loro menti. Wendell e Monica Wilkins sono liberi di andarsene in Australia ora, giusto?”

Hermione era rimasta basita. Erano poche le volte che aveva sentito Fred parlare in tono così serio e di cose così importanti. Non che non ne fosse capace, certo, ma con lei non aveva mai affrontato un discorso del genere e, quel che era peggio, era che stava dicendo delle cose assolutamente vere.

Fred interpretò il silenzio di Hermione come un consenso a continuare.

“Ma ci sono casi in cui è necessario rischiare, capisci cosa intendo? Tu, mio fratello ed Harry partirete. Rischierete giorno dopo giorno pur di portare a termine la vostra missione, qualunque essa sia. Ecco, io ho fatto la stessa cosa poco fa. Ho rischiato. Mi sono messo in gioco con quel bacio. Capisci, Hermione? Capisci cosa ho voluto dimostrarti? È stato il mio modo per dirti che non devi più aver paura di amare qualcuno. Hai rinunciato ai tuoi genitori ma, finita questa guerra, non sarai sola. Harry tornerà da Ginny, lo so e tu, sei vorrai, potrai tornare alla Tana ed io sarò qui per te.”

Fred si era ancora pericolosamente e nuovamente avvicinato a lei.

“Sempre che tu non preferisca prendere questa fetta di pane e marmellata e condividerla con Ron invece che con me. In tal caso, giuro che mi farò da parte” il classico sorriso sghembo era ricomparso sul volto di Fred mentre le diceva queste ultime parole, riportando l’atmosfera a un calma più naturale.

Il cuore di Hermione di fronte a quel sorriso perse un battito. Fred le aveva praticamente fatto una dichiarazione in piena regola o si stava sbagliando? Le aveva appena detto che ci sarebbe stato per lei e, di certo, quel bacio che le aveva dato - per quanto casto, inatteso e per niente lungo fosse stato - le confermava che lei per lui, non era esattamente come una sorella minore o una semplice amica. Era qualcosa di più.

A quel pensiero un altro battito venne a mancare. Se fosse andata avanti così sarebbe morta prima del matrimonio dell’indomani e non a causa di Voldemort ma a causa di Fred Weasely! Sicuramente, il genere di morte per mano di Fred sarebbe stato di gran lunga migliore rispetto a quello per mano di Voldemort. Ma lei non voleva morire! Non era pronta! Non ancora per lo meno. Di certo non ora che, nella sua mente, si stava facendo strada una nuova consapevolezza. Cioè che quello che provava da più di anno a quella parte per Fred, non era più solo stima e ammirazione per la sua intraprendenza imprenditoriale, ma anche affetto; tanto, troppo affetto che era sfociato in…

Per Merlino!

Non poteva crederci! Non poteva essere vero. Non poteva davvero essersi innamorata ora che doveva mettere a repentaglio la sua vita per salvare il mondo magico. Non poteva permettere che il suo amore per qualcuno mettesse in pericolo quel qualcuno stesso. Aveva rinunciato ai suoi genitori ed ora non poteva assolutamente lasciare che Fred entrasse così nella sua vita e rischiasse la propria solo perché lei si era scoperta finalmente non solo innamorata di lui ma, a quanto pareva, anche ricambiata. Semplicemente non poteva.

“Fred, io…” una lacrima solitaria le rigò il volto.

Ma ancora una volta fu Fred ad annullare la distanza fra loro e questa volta la fetta di pane e marmellata finì a terra, dimenticata. Fred la baciò come non aveva mai baciato nessuna ragazza prima d’allora e sentì che stava facendo la cosa giusta quando Hermione ricambiò il bacio.

Era sbagliato. Lo sentiva con ogni fibra del suo corpo, Hermione. Sentiva che ricambiare quel bacio l’avrebbe costretta ad accettare quella nuova situazione che avrebbe dovuto portarsi appresso in quella guerra. Ma non poteva farne a meno. La bocca di Fred era così calda, invitante e… sapeva di marmellata alla ciliegia, la sua preferita. Era qualcosa di squisito che le scaldava il cuore e l’anima. Il cervello di Hermione d’un tratto riprese a funzionare.

Un momento! Da quando Fred mangiava la marmellata alla ciliegia? Lui odiava la marmellata alla ciliegia!

E, come poco prima, fu ancora Hermione a concludere il bacio, anche se questa volta non lo spinse via e gli permise di tenerla ancora fra le sue braccia.

“Fred, da quando mangi la marmellata alla ciliegia?”

Il ragazzo inarcò un sopracciglio. “No, Hermione, fammi capire bene. Dopo tutto quello che ti ho detto, dopo tutto quello che ti ho confessato, l’unica cosa che ti viene in mente dopo che ti ho baciata di nuovo -nel giro di pochi minuti è… rullo di tamburi… da quando mangio la marmellata alla ciliegia?”

Hermione arrossì. Si rese conto della stupidità della sua domanda e per un attimo se ne vergognò. Ma Fred decise che, in fin dei conti, non gli importava più di nulla ormai. Hermione aveva ricambiato il suo bacio e per questo era valsa la pena anche di mangiare quella maledetta marmellata alla ciliegia che lui odiava ma che sapeva che lei amava così tanto.

Fred guardò le rosse guance di Hermione e sorridendole complice la baciò ancora, ancora e ancora.

Aveva capito, Hermione. Fred era da un po’ che pianificava quella serata: i rumori in cucina, la fioca luce che sprigionava ancora la sua bacchetta abbandonata sul tavolo ed infine quella fetta di pane tostato e marmellata alla ciliegia che ora giaceva ai loro piedi, dimenticata.

Di certo non sarebbe più stata mangiata, ma Hermione, ormai, di una cosa era del tutto certa: avrebbe combattuto quella guerra e poi, un giorno, sarebbe ritornata alla Tana e avrebbe finalmente condiviso quella benedetta fetta di pane e marmellata con lui, con Fred Weasley, perché era questo che il suo cuore desiderava.

 

 

 

 

 

Angolo Mirty_92:

‘Seeera a tutti quanti! Ritornata (per il piacere di qualcuno e per il dispiacere di altri)!
Comunque ecco a voi una nuova e -ehm ehm-  “fantasiosa” OS su una coppia che per me è ormai una fissa: una classica Fremione.
Se siete arrivati fin qui vuol dire che avete letto la fic (almeno è ciò che presumo!). 
Alcuni chiarimenti: l’ho immaginata alla fine del settimo capitolo di Harry Potter e i Doni della Morte. La considero a metà tra il dolce/romantico e il riflessivo. Da un lato la tematica dell'amore e dall’altra il sentore di una guerra ormai imminente. Spero vi sia piaciuta.
Ringrazio tutti quanti leggeranno fin da ora.

Alla prossima,
Mirty

  
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