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Autore: inattivo ciao ciao    09/11/2014    1 recensioni
"Ecco il tuo the" è il sussurro che arriva improvvisamente al suo orecchio. Louis emette uno strillo disumano e con uno scatto sprofonda la testa sotto il primo cuscino che trova.
Un verso spaventato, accompagnato da un rumore di cocci infranti, a sua volta seguito da un esasperato "Cristo, Lou!", gli giungono alle orecchie e gli fanno fare due più due. Emergendo dal nascondiglio improvvisato si inginocchia sul divano e si affaccia dallo schienale.
Trova Harry intento a fissarlo con gli occhi sgranati, ai suoi piedi i resti colorati di una tazza -"la mia preferita" constata con rammarico Louis.
Harry/Louis
Genere: Commedia, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Larry and tv'
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Louis si copre gli occhi con una mano, lasciando tra un dito e l'altro lo spazio necessario per dare comunque una sbirciatina alla visuale che si staglia di fronte a sé. Dio, odia i film dell'orrore. Okay, non è vero. Lo affascinano ma allo stesso tempo sa già che vederne uno implica il dormire soffocando in una presa quasi mortale Harry, con le orecchie tese -pronte a captare il minimo scricchiolio- e la testa sotterrata sotto le lenzuola.
La musica di tensione che preannuncia l'ennesima scena terrificante è sufficiente per convincerlo della vitale importanza che ha in quel momento il dover abbassare lo sguardo per sistemarsi la sciarpa che gli avvolge il collo. Louis si schiarisce la gola dolorante e, facendosi coraggio, ritorna a prestare attenzione al film.

"Ecco il tuo the" è il sussurro che arriva improvvisamente al suo orecchio. Louis emette uno strillo disumano e con uno scatto sprofonda la testa sotto il primo cuscino che trova. Un verso spaventato, accompagnato da un rumore di cocci infranti, a sua volta seguito da un esasperato "Cristo, Lou!", gli giungono alle orecchie e gli fanno fare due più due. Emergendo dal nascondiglio improvvisato si inginocchia sul divano e si affaccia dallo schienale.
Trova Harry intento a fissarlo con gli occhi sgranati, ai suoi piedi i resti colorati di una tazza -"la mia preferita" constata con rammarico Louis.

"Cazzo mi hai fatto venire un infarto!" esclamano all'unisono, e tutti e due si stringono il pettorale sinistro tentando di calmare il battito veloce del rispettivo cuore.

"Io?!" replicano contemporaneamente. Harry scoppia a ridere e Louis finge di svenire, accasciandosi su se stesso. Chiude gli occhi e fa penzolare la lingua, sghignazzando tra sé e sé quando sente due braccia muscolose circondargli la testa e un respiro caldo sulla sua bocca.

"Riprenditi, aquila urlatrice" lo prende in giro Harry con tono divertito. Louis apre un occhio e borbotta:

"Ho bisogno di una respirazione artificiale, sai, un idiota mi ha appena fatto perdere vent'anni di vita".

"Ma cosa dici che mi hai reso sordo e fatto compiere un tazzicidio!" esclama indignato il riccio.

"Beh non sarebbe successo se non fossi sbucato alle mie spalle, nel buio totale, sussurrando come un fottuto psicopatico!" ribatte Louis.

"Innanzitutto" elenca il riccio "sei tu che vuoi guardare gli horror a luce spenta! Seconda cosa, ho bisbigliato per non disturbarti e, infine, sono sbucato dalla cucina per portarti un the caldo!". Harry conclude la sua arringa pungolandogli più volte i fianchi morbidi. Louis si contorce e, tra le risate, ordina con tono imperiale:

"A proposito, muovi il culo e portamene un' altra tazza che mi brucia da morire la gola". Ottiene come risposta l' alzata di un sopracciglio e, quindi, prende a battere le ciglia e a mugolare come un cucciolo lasciato sotto la pioggia. Harry gli morde il naso e miagola un "Vediamo se riesci a convincermi".
Louis gli lecca le labbra e lo tira a sé con un malizioso "Accetto la sfida". Harry scavalca il divano e atterra su di lui, riuscendo miracolosamente a non schiacciarlo. Louis si solleva un po', riuscendo a sedersi contro il bracciolo, e inizia a stampargli uno, due, tre baci a stampo sulle labbra schiuse. Per evitare di tossirgli in bocca, si abbassa sul suo collo prendendogli un lembo di pelle tra i denti. Mentre alterna morsi leggeri a leccate vigorose, porta la mano alla cerniera dei jeans di Harry. Il riccio alza il fondoschiena dal suo bacino, per aiutarlo a sfilargli gli skinny che porta. Louis li fa scorrere fino alle ginocchia e inizia ad stuzzicare con l'indice il membro intrappolato dai boxer grigi. Succhia il collo liscio e infila un altro dito oltre il bordo dell'intimo, abbassandolo e rialzandolo per farlo impazzire. Harry sbuffa e si disfa da solo dell'indumento -accantonandolo allo stesso livello dei jeans- e si riappropria della bocca di Louis.

"Mmm qualcuno qui è impaziente" mugola mordicchiandogli un labbro. Harry, per tutta risposta, gli afferra una mano e se la porta all'erezione indurita. Louis sorride sulle sue labbra e la afferra saldamente, iniziando a stabilire un ritmo lento. Scorre il pugno su e giù, accarezzandogli occasionalmente la punta già umida. Harry geme e gli carezza il polso per spronarlo ad aumentare la velocità. Louis muove la mano più freneticamente e gli sfiora il fianco nudo con l'altra, mentre Harry va incontro alle sue stoccate con spinte di bacino. Louis, sentendo il proprio rigonfiamento nascosto dai pantaloncini farsi più bisognoso, inizia a gemergli nell'orecchio sinistro un ansante "Il tuo cazzo è il paradiso, Haz".
Harry spalanca le labbra in un 'ah' muto e rabbrividisce eccitato. Louis avverte un formicolio ai tendini dell'avambraccio ma non interrompe il ritmo e, con il pollice, preme su una vena sporgente.
Un tremolante "Ci sono quasi, Lou" gli fa scorrere le dita sulla sua pelle tesa e calda altre due volte; il riccio non respira per un secondo e inarca la schiena per poi scoppiare con un forte gemito. Louis si irrigidisce e cerca di non venire a sua volta, mentre accompagna l'orgasmo di Harry con una scia di baci lungo il collo leggermente sudato. Harry si accascia su di lui, socchiudendo gli occhi e solleticandogli la pelle con le lunghe ciglia. Louis infila una mano tra i loro corpi e gli massaggia lo stomaco con il palmo, calmando piano piano il guizzare occasionale dei muscoli e il battito frenetico del cuore. Harry strofina la guancia contro la sua e attorciglia un dito nei capelli castani e fini. Inizia a gorgogliare emulando le fusa di un gatto e Louis sbuffa divertito grattandogli un punto dietro l'orecchio per stare al gioco. Sul viso di Harry si dipinge un ghigno improvviso ed il ragazzo si alza di scatto dal suo grembo. Si libera dei pantaloni e si risistema i boxer con una smorfia, il tutto sotto un paio di -confusi- occhi azzurri. Harry supera il divano e si dirige con andatura ancheggiante in cucina.

"Scusa dove credi di andare?" gli urla dietro Louis con voce roca, un po' per il mal di gola e un po' a causa dell' eccitazione che, pronta ad esplodere da un momento all'altro, lo sta decisamente torturando. Il riccio lo ignora e quando il ragazzo lo vede riemergere dalla porta armato di scopa e paletta, prende un cuscino e se lo schiaccia forte sul viso. Ci soffoca un piccolo urlo strozzato e lo stringe più forte che può, conficcando le unghie nella fodera. Sente Harry prendere a spazzare via i cocci di ceramica abbandonati fino a quel momento sul parquet.

"Okay" si dice Louis "conta fino a dieci". Uno, due, tr-

"Allora vieni o no?" ringhia.

"Appena fatto, amore, non ricordi?" risponde il riccio scoppiando a ridere rumorosamente per la sua stessa battuta. Louis alza gli occhi al cielo e scaraventa a terra il cuscino. Si stroppiccia le palpebre e libera il collo dalla sciarpa pesante. Unisce le gambe più forte che può nel tentativo di allentare il contrarsi convulso del suo membro bisognoso di attenzioni.

"Cazzo!" impreca ad un tratto Harry. Louis sporge la testa oltre il divano e fissa il riccio con aria interrogativa.

"Mi sono tagliato" spiega Harry con un mugolio di dolore, mostrandogli il sangue che scorre veloce lungo il suo indice. Louis sussulta e subito lo raggiunge, scavalcando in punta di piedi i pezzi della tazza. Gli afferra il polso e lo fa corricchiare fino in camera da letto, intimandogli un "Siediti".
Harry si succhia il dito per evitare di sporcare il copriletto e osserva Louis, intento a rovistare tra le ante dell'armadio per trovare il kit di pronto soccorso.

"Mai che trovi una cazzo di cosa quando ti serve" borbotta tra i denti, facendo sorridere il riccio, che ama questo suo lato premuroso.
Finalmente Louis trova l'occorrente e si inginocchia ai suoi piedi, sfilandogli l'indice dalla bocca. Lo esamina con uno sguardo concentrato e lo disinfetta, per poi avvolgerlo in un cerotto sufficientemente grande a ricoprire l'intero taglio. Gli bacia la parte offesa e gli scosta un boccolo dagli occhi.

"Grazie, amore" sussurra Harry donandogli un bacio con schiocco finale.

"Vedi? Se fossi rimasto sul divano con me al posto di trasformarti in una casalinga disperata, a quest'ora avresti ancora tutte le dita" lo rimprovera con tono scherzoso Louis.

"Il karma mi ha punito" sospira teatralmente Harry.

"Ho peccato e adesso devo pagare".

"Già" annuisce Louis tappandogli le narici.

"Sei in debito con me" aggiunge solenne.

"Purtroppo non posso espiare le mie colpe con le mani" dice Harry con voce nasale. Si libera dalla presa di Louis e fa stendere il ragazzo -che ghigna consapevole- accanto a lui.

"Per fortuna" bisbiglia eccitato mentre gli abbassa i pantaloncini con i denti "posso ancora usare la bocca".


ANGOLO AUTRICE:

Come sempre, spero che vi sia piaciuta ;) non siate timidi e regalatemi una recensione (anche piccola) perchè è sempre bello ricevere qualche commento! Vi bacio tutti e vi ricordo che prima o poi pubblicherò la quarta ed ultima (?) one shot di questa raccolta. Sarà rossa e si intitolerà "Let's make a baby" :)


  
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