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Autore: Ossimoro Vivente    09/11/2014    3 recensioni
"-Ma io so che un giorno tu uscirai dal tuo bozzolo. Non importa il tempo che ci impiegherai, so che non è così facile uscirne, ma ce la farai. Diventerai forte. Tutti usiamo questa scusa del “non saper come comportarsi”, ma poi arrivano momenti nella vita in cui sorpassi quella linea e combatti tutte le tue debolezze. Tutti hanno la paura, è vero, ma anche il coraggio: bisogna solo impegnarsi nel cercarlo e scovarlo. Io credo in te, Crona. Quando tu lo avrai trovato riuscirai a credere in te stessa.-"
Anche voi avete sempre pensato che Crona sia una cavolo di femmina piatta, vero?! (certo che sì!!) Beh, ecco una CroxKid basata su 8 simmetrici (o quasi) capitoli che descrivono i loro momenti e il modo in cui si sono conosciuti questi due personaggi che, a mio parere, stanno meravigliosamente insieme.
Spero tanto di avervi interessato.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crona, Death the Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4: SANGUE
Era un disastro.
Come si aspettavano che una maldestra fifona come lei sapesse anche solo minimamente giocare a basket? Già solo nei combattimenti era una frana, senza un minimo di convinzione: di solito faceva tutto Ragnarok.
-R-ragazzi, io non so come comportarmi a basket. Non ci ho mai giocato in tutta la mia vita…- disse al gruppetto di amici che passeggiava allegramente verso il campetto. Maka, che le era vicino le diede subito conforto con un sorriso.
-Tranquilla Crona, neanche io me la cavo-
-“Non te la cavi”? Sarebbe meglio dire che fai proprio pena, Maka!- le rise in faccia Soul.
Un altro Maka-Chop andato perfettamente a segno.
Camminando Crona si rese conto che tutti, come lei, avevano degli abiti sportivi e comodi, così le venne il curioso istinto di girarsi  a rilento, senza farsi notare, per vedere Kid, che di solito era con quei vestiti così simmetricamente fighi accurati.
La giacca nera sbottonata, la t-shirt carminio sotto, quei jeans e quelle converse nere gli davano un’aria molto più naturale.
Lei provò un certo sconforto, visto che, essendo sempre stata un po’ maschiaccio, aveva una semplice tuta con felpa e pantaloni lunghi a palloncino che le aveva prestato Maka; e si sentiva brutta davanti a Kid, che anche in vestiti casual, rimaneva sempre un figo una persona ordinata e bella.
Neanche passarono i primi dieci minuti di basket che Crona dovette appiopparsi in faccia due sonore pallonate. Ma non c’è mai due senza tre.
Infatti, passando al gioco di palla a mano, l’aggressivo Black Star non esitò a spiaccicarle praticamente il naso con la palla. Ovviamente ciò causò una violenta sboccata di sangue che, nel caso della povera figlia di Medusa, era nero come la pece. Rimase con le mani bloccate in aria nel panico più totale, mentre il suo naso fungeva da rubinetto rotto; nel contempo gli altri erano occupati a sgridare Black Star. Tranne uno.
-Non so come compor…-
-Crona-
Kid la prese saldamente per il polso e la tirò subito a sé.
-Vieni che ti curo-
Maka si girò in tempo per vederli mentre se ne andavano ai bagni, e sospirò scuotendo leggermente la testa, con un sorriso sulle labbra: non le aveva dato neanche il tempo di occuparsi della sua amica.
-Quante attenzioni…-
 
Portata ai rubinetti, Kid si mise prontamente ad aprirne uno, e le fece segno con la mano di avvicinarsi. Lei fece come chiesto mentre si copriva il naso con le mani ormai sporche di nero. Si sentiva tremendamente in imbarazzo e per niente a suo agio.
-E’ che… non so come…-
-Shh!- le fece mettendosi un dito davanti al naso con movimento noncurante  -Smettila di dire quella frase e sciacquati-
-Come si fa?-
L’asimmetrico alzò un sopracciglio un po’ sconvolto.
-“Come si fa”?! Ti avvicini al rubinetto e ti sciacqui il naso-
Lei allora ci provò in modo impacciato, lasciando espandere, come inchiostro, il suo sangue sul lavabo.
Kid fissava quella macchia con aria pensierosa mentre appoggiava una mano sul bordo del lavandino.
-N-non la smette di uscire!-
-Tranquilla, è normale. Una volta pulito il naso, se esce ancora troppo sangue, portati la testa all’indietro- consigliò il ragazzo del tutto calmo. Crona era il perfetto opposto in quel momento.
Mentre faceva ciò che gli aveva detto, la violetta si chiedeva come facesse lui a essere sempre con l’aria così tranquilla e convinta.
-Crona, calmati, ti è solo scattato il naso- cercò di placarla Kid con la fronte corrucciata -Succede, ed è una cosa normalissima-
Poi si mise in azione lavandosi le mani e, pian piano, ne utilizzò una per lambirle la frangia portandogliela all’indietro, e l’altra per metterla sulla sua fronte. A quel tocco lei si irrigidì un po’ emozionata e confusa rivolgendo quella sua instabilità al soffitto con la bocca semi aperta. Era una posizione abbastanza scomoda, e  Kid, approfittando del fatto di non essere visto, non si trattenne dal risolino nel vedere la povera violetta: le faceva così tanta tenerezza.
-P-perché mi hai messo una mano bagnata in testa?-
Lui istintivamente sbuffò verso il basso sorridendo a occhi socchiusi.
-E’ fresca: quando non hai ghiaccio si usa la mano bagnata per ristabilire la pressione-
-Come fai a sapere tutte queste cose?-
-Sono bazzecole , tutti le sanno…perché tu no?-
Crona rimandò in avanti la testa chiudendosi in modo incerto, ma anche adorabile e infantile, il naso tra il pollice e l’indice. Si ritrovò davanti a lui.
-Medusa non mi ha mai insegnato a curarmi-
Kid sbuffò mostrandole un viso profondamente amareggiato.
-Ecco perché non sai come comportarti nemmeno con te stessa: lei ti ha solo insegnato a distruggerti-
   
 
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