Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Elisabeth_Ice    10/11/2014    0 recensioni
La vita a volte può fare molta paura , ma con te tutto è migliore
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa, Hans, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Anna e Kristoff avevano appena terminato di danzare un valzer.
-Anna, dov è finita Elsa?- chiese l'uomo
- Non lo so!- affermò la principessa dubbiosa.
Anna ricordava ciò che la sorella le aveva detto più o meno tre ore prima.
Sua Altezza si allontanò e quasi tutti lo notarono, tutti tranne il marito che continuava a parlare con il duca delle Isole del Nord con cui Arendelle, in quel periodo, intratteneva rapporti commerciali.

Intanto....
Jack ed Elsa erano, ancora, nella camera di lei, ormai non parlavano più ma erano passati ai fatti: nella stanza cadevano leggeri, come piume, piccoli fiocchi e cristalli di neve, le finestre erano ghiacciate, il pavimento era ormai una grande lastra di ghiaccio nella quale i due potevano specchiarsi; tutto diventò freddo nella camera, Jack era nascosto dietro una trincea di neve e soffiando sulle sue mani creava piccole sfere di neve che subito venivano scaraventate su Elsa, che a sua volta, era seduta su un cuscino di velluto, nascosta da un muro di ghiaccio;  la ragazza si difendeva bene e tra un colpo e l'altro, i due scherzavano allegramente, ogni uno scherniva l'altro ed entrambi ridevano come non facevano ormai da anni.

Quella battaglia di neve li aveva incredibilmente riavvicinati, fisicamente e mentalmente. 
Quelle ore trascorsero serene e i giovani avevano ormai perso la cognizione del tempo, Jack non se ne accorse, ma Elsa si !
Qualcuno aveva bussato alla porta!
La regina di ghiaccio molto velocemente prese a far tornare la stanza com'era, agitava ansiosamente le mani mentre il guardiano, la osservava compiere quei gesti.
Bussarono nuovamente.
Elsa cercò di aggiustare, per quel che poteva, la sua acconciatura ormai sgualcita dai colpi ricevuti quella sera; ormai stufata da un ciuffo ribelle che non riusciva a sistemare, decise di sciogliere l'intero chignon, lasciando così la folta capigliatura sparpagliarsi lungo la schiena. Ma la ragazza non sembrava ancora soddisfatta.
Jack scese dal mobile sul quale era seduto e avvicinandosi alla regina, le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro 
- Ehi! Perchè ti affanni tanto? Sei perfetta! - le disse guardandola dritta negli occhi.
Elsa ricambiò quello sguardo e accennò un amichevole sorriso che fu bloccato da un'altra bussata di porta.
A quel punto sua maestà decise di aprire. 
Ella si aspettava un maggiordomo o una cameriera ma rimase alquanto meravigliata nel vedere Anna che con le mani portate ai fianchi la "rimproverò" quasi .

- Elsa ma dove sei stata, sono letteralmente tre ore che ti aspettano in sala.- Anna si fece strada entrando nella camera della sorella. 
Elsa fece un veloce segno a Jack, incitandolo a nascondersi.
 Il guardiano, però, credeva che la principessa ormai adulta non credesse più in lui, e che quindi non lo avrebbe visto.
Una volta nella stanza, Anna si ritrovò faccia a faccia con quell'individuo dai capelli bianchi .
- T-tu sei! Tu sei! Tu sei Jack Frost! - urlò la reale che vedendolo lo riconobbe subito.
La principessa non poteva credere ai suoi occhi, era incredibile che il soggetto dei suoi racconti e delle sue fiabe preferite fosse lì; era così emozionata, avrebbe voluto bombardarlo di domande ma cercò di avere un po' di contegno; quello che la sorella spesso le richiedeva.
- Perché mi vedi ?- chiese lui, incredulo di ciò cha aveva pronunciato Anna.
- Perché lei crede ancora in te, è lei che ha raccontato di te ai bambini!- intervenne Elsa allegra . Anna annuì silenziosamente guardando Frost.
- È perfetto, quanto rimarrai qui a palazzo Jack?- esclamò ospitale la principessa.
Al solo pensiero che Jack, forse, sarebbe rimasto del tempo lì, la regina iniziò a sorridere, senza farsi notare ovviamente.
- Anna, ti ringrazio, ma non posso restare tanto a lungo quanto vorrei, sono solo di pasaggio per portare l'inverno !- rispose dispiaciuto il guardiano
Quel sorrisetto della regina, si trasformò in un espressione malinconica e forse anche un po' delusa.
 Jack la notò e chiese cortesemente ad Anna di lasciarli un attimo soli. 
- Perché al posto di restare qui da soli non venite con me. Ci divertiremo, Jack ti presenterò tante persone e.....- ma a quel punto Anna fu interrotta da Jack
- Sarebbe bellissimo, ma anche se venissi al ballo con voi non potrei ugualmente conoscere nessuno! - disse lui sconfortato.
- Perchè no ?! - insisteva la principessa
- Anna, non tutti credono in lui, e dubito seriamente che i lord e i duchi presenti in sala siano tra coloro che credono nella leggenda di Jack Frost, nostra madre ci ha cresciute in modo diverso da tutti gli altri, ricordi?- intervenne Elsa sperando di far capire alla sorella perché il guardiano si stesse rifiutando.
- Ah, capisco! Ora con il tuo permesso Elsa, ritornerei dai nostri ospiti!- e pronunciando quelle parole, Anna uscì  chiudendo la porta della camera di Elsa dietro di se, tornando nella sala da ballo.

Jack approfittò di quei momenti di solitudine con Elsa per parlarle a quattr'occhi .
- Fiocco di neve, perché sei diventata improvvisamente triste?- chiese il guardiano sedendosi accanto a lei sul letto.
La regina tentò, in un primo momento, di negare alla domanda. Ma il guardiano insistette.
Elsa chinò la testa verso il basso, non rispose,era confusa con se stessa: perchè era così triste? E perché stava per piangere senza volerlo?  
Una lacrima le rigò il pallido volto.
Jack le alzò delicatamente il viso e appoggiò la mano destra sulla guancia della regina, con un leggero movimento del pollice le spostò via la lacrima, che al tocco del guardiano si cristallizzò. Lui teneva la goccia tra due dita che piazzò davanti agli occhi della regina.
- Ehi, cos'è questa?-  disse Jack, riferendosi alla lacrima
Elsa aprì lentamente gli occhi azzurri e guardò l'oggetto della domanda
- Wow, non mi ero mai accorto di quanto fossero belli i tuoi occhi!- esclamò stupito, poi continuò - Elsa, non voglio mai più vedere  una di queste scendere giù da quegli occhi meravigliosi, ok?- mentre pronunciava quelle parole, quel minuscolo cristallo che Jack aveva tra le mani, andò in frantumi.
Elsa gli sorrise guardandolo negli occhi.
- È così che mi piaci Fiocco Di Neve! - esultò Il guardiano facendo spalancare le finestre dal vento. 
La stanza fu pervasa da una fredda brezza che scompigliò leggermente i capelli di sua Maestà .
- Jack, ma che fai!!- rise la regina.
- Ora che vi ho rifatto sorridere Maestà temo di dover andare! - disse ironico.
- Tornerai?!- domandò preoccupata Elsa.
- Per voi sempre Maestà, ci rivedremo il prossimo inverno! -pronunciate quelle parole saltò fuori dalla finestra e scomparve portato chissà dove dal vento.
Elsa di avvicinò alla finestra e cercò di vederlo volare via, sperando di potergli fare un ultimo segno di saluto, ma non riuscì a vedere niente; tutto lì fuori era bianco, ricoperto dal suo elemento naturale, non si vedeva niente oltre quella neve, che cadeva lenta sui prati i quali riservavano ancora delle zone verdi rimaste, anche se ancora per poco, non innevate.
Elsa si sedette sul letto e prese in mano alcuni minuscoli pezzi di cristallo, probabilmente ciò che rimaneva della sua lacrima, li osservò a lungo.
- Al prossimo inverno Jack!- sussurrò accennando un sorriso.







   
 
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