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Autore: heliodor    10/11/2014    1 recensioni
Capitan Freedom ― il Capo ― è il supereroe. Liberty Boy ― il Ragazzo Fantastico ― è la sua fedele spalla.
Insieme lottano contro i supercriminali che minacciano la pace nel mondo, in particolare Mantra, il loro arcinemico.
Nella battaglia finale il Capo e Mantra restano intrappolati in una dimensione parallela mentre Liberty Boy perde i suoi poteri.
Anni dopo, il Capo ritorna trasformato nella mente e nello spirito.
Liberty Boy è costretto a indossare di nuovo la maschera, perché adesso è Capitan Freedom il supercattivo...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Steve guarda gli enormi tubi color argento che spuntano dal pavimento e salgono fino al soffitto della cupola. Ognuno di essi è largo quanto un autobotte.
Lucy cammina al suo fianco. ― E questa è la stazione di pompaggio delle acque ― spiega indicando i pannelli color rame. Altri tubi più piccoli si diramano in tutte le direzioni correndo lungo le pareti. Tecnici in uniforme grigia e blu sciamano avanti e indietro degnandoli appena di uno sguardo.
― Perché mi stai mostrando tutto questo? Che scopo ha? ― Agita le braccia nell'aria mostrando le manette ai polsi. ― E queste sono proprio necessarie? Mi sentirei più a mio agio senza.
― Quelle sono per la tua sicurezza.
Steve la guarda sbalordita. ― La mia?
Lucy indica due uomini vestiti di nero che li seguono a una certa distanza. ― Li vedi quei due?
Steve annuisce.
― Sono della sicurezza. Se ti liberi o fai qualcosa di strano, qualsiasi cosa, hanno l'ordine tassativo di neutralizzarti.
― Neutralizzarmi ― ripete Steve annuendo.
― Esatto. E non ho alcun controllo su di loro. Di fatto sono i nostri angeli custodi, in un certo senso. Vieni, voglio mostrarti il pezzo forte della collezione.
***
La sala ha una forma di semisfera dal raggio di cinquanta metri. La superficie è formata da pannelli esagonali incastrati tra loro a formare un alveare.
Steve osserva col naso all'insù.
― Bello, eh? ― Lucy lo guida fino a una semisfera più piccola fatta di vetro. All'interno di essa una dozzina di tecnici in tuta grigia si muovono attorno a un'antenna color argento sistemata su di un supporto metallico. ― Questo è il cuore del progetto. ― Dà un colpetto con le nocche sul vetro. ― È infrangibile e insonorizzato. Per la nostra sicurezza, è ovvio.
― Ovvio.
Steve osserva i tecnici. Un uomo dai capelli bianchi, alto e imponente, li dirige dando delle indicazioni con dei gesti della mano.
― Quello è il professor Mathias Braun ― spiega Lucy avvicinandosi al vetro. ― È un premio nobel, membro di non so quanti comitati scientifici. Ed è anche il direttore del progetto.
― Che stanno facendo?
― Ricordi l'incidente di Baytown? Quell'antenna è tutto ciò che resta del disco usato da Mantra.
Steve sgrana gli occhi. ― Quell'affare l'ha costruito Mantra?
Lucy annuisce. ― Altissima tecnologia. Almeno un ventennio avanti alla nostra. All'epoca dei fatti, s'intende. Ora ci siamo avvicinati parecchio.
― State usando la sua tecnologia?
― Retroingegneria. Abbiamo ricavato parecchie informazioni da quell'antenna e da qualche altro giocattolo trovato in giro.
Steve scuote la testa. ― Questa è la cosa più stupida e pericolosa che abbia mai visto.
Lucy lo guarda stupita. ― Gli aggeggi di Mantra sono innocui. Non hanno mai dato problemi. E in caso di pericolo tutta l'area può essere messa in sicurezza in meno di...
― Siete come bambini che scherzano col fuoco. Finirete per bruciarvi se non lasciate subito perdere questa storia.
― Ah, davvero? E tu che cosa ne sai? Sei un esperto della tecnologia di Mantra?
― Ne so quanto te, ma è abbastanza per capire che quella roba dovrebbe essere distrutta prima che crei dei problemi più seri.
― Che genere di problemi?
― Non lo so. Ma non voglio essere qui quando succederà.
Lucy lo fissa per qualche istante. ― Perché non usi i tuoi poteri per andartene via? Perché non fai... quello che sai fare?
― Perché non posso. ― Steve agita le manette ai polsi facendole tintinnare. ― E ora, se non ti spiace, riportami indietro.
La sala viene inondata da una luce rossa pulsante.
― Che succede?
Lucy guarda le porte di metallo serrarsi. ― Niente. Deve essere in corso qualche esperimento e stanno mettendo in sicurezza la zona. Vieni, spostiamoci di qui.
Mentre si allontanano, Lucy non stacca gli occhi da quello che accade all'interno della sfera di vetro. Braun è chino sul pannelli di comando collegato all'antenna. ― Stanno per dare energia a quella macchina.
Steve la segue. ― Ed è sicuro?
― Credo di sì. L'hanno già fatto altre volte, ma non ha mai funzionato. Il sistema di alimentazione è uno dei grandi misteri che Mantra si è portato dietro.
I due raggiungono una delle porte. Su ciascun lato una sentinella vestita di nero monta di guardia sull'attenti. L'ampia lastra d'acciaio riflette le loro figure.
Al centro della sala, dentro la sfera trasparente, si accende un lampo viola. Braun sbraita verso uno dei suoi assistenti che si china verso il pannello e urla qualcosa in risposta.
― Sembrano piuttosto agitati.
Lucy si stringe nelle spalle. ― Fanno sempre così. Almeno credo.
― È da tanto che lavori per il governo?
― Cinque anni la settimana prossima. A questo progetto in particolare.
― E prima?
La sala viene inondata da un bagliore violetto. Sotto la semisfera di vetro la luce è così intensa da fra sparire macchinari e scienziati. Ombre confuse si muovono sotto la cupola.
Lucy si copre gli occhi. ― Ma che diavolo stanno combinando?
La sfera esplode con un suono cristallino. Milioni di schegge di vetro saettano in tutte le direzioni, rimbalzando contro le pareti di metallo e ricadendo al suolo.
Lucy e Steve si ritrovano distesi al suolo. L'intera struttura vibra come scossa dalla mano di un gigante.
Braun e si suoi collaboratori strisciano fuori dalla sfera infranta. L'antenna proietta verso l'alto un fascio di luce violacea che rimbalza contro i pannelli esagonali e si disperde tutto intorno. Lampi dello stesso colore percorrono la cupola metallica.
― Staccate l'energia ― grida Braun. ― Interrompete l'alimentazione.
Lampi di luce viola saettano in prossimità di pannelli e circuiti facendoli saltare in uno scroscio di scintille.
Lucy guarda in alto, dove il raggio color viola ha raggiuntola sua massima intensità. In quel punto si forma una bolla di energia del raggio di tre metri.
― Vi ho detto di interrompere... ― grida Braun, ma il resto della frase è coperto dal boato che si riverbera sui pannelli esagonali.
La bolla di energia esplode irradiandosi tutto intorno. Tutto ciò che investe nella sua corsa viene buttato a terra. L'antenna viene divelta dalla base e scaraventata contro una paratia, che si deforma nell'impatto.
L'energia color viola si disperde nell'aria lasciando dietro di sé qualche lampo isolato che si riverbera su una struttura di metallo.
Steve alza la testa verso il punto in cui la bolla di energia è esplosa. Lì, al centro esatto della semisfera di metallo, si erge una figura umana, il mantello che sventola nell'aria appena smossa. ― Capo ― sussurra con occhi sgranati.

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Arrivati a questo punto siamo a un terzo della storia.
Se volete lasciare un commento fate pure, meglio ancora se è una critica.
Tanto non vi mangio.
Sono a dieta :D
  
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