Lo sconforto
Nella mia camera c’è una piccola finestrella che invece di affacciarsi all’esterno, comunica con la camera di mio fratello. Una notte mi svegliai di soprassalto dopo un incubo, e mi sembrò di scorgere il volto di mio fratello che mi guardava attraverso la finestra anche se le luci erano spente. Ma pensai di essermelo immaginato essendo ancora scossa dal sogno. Dopo essermi tranquillizzata mi riaddormentai, ma il mio sonno fu tutt’altro che sereno, infatti sognai le persone che vivevano prima di me nella mia casa. Nella mia stanza dormivano due gemelle di 6 anni: Emily era la più carina e solare delle due, mentre Vicky era una bambina molto solitaria con gli occhi sempre lividi. Questo perché ogni notte restava sveglia per impedire allo Sconforto di uccidere sua sorella. Lo Sconforto era un essere orribile che appariva solo a Vicky.
“Non puoi stare sveglia per sempre Vicky… appena chiuderai gli occhi tua sorella morirà.”
“Vattene via! Lascia stare Emily!”
Questa storia andava avanti da troppo tempo, e Vicky era esausta. Una notte  si abbandonò al sonno e lo Sconforto uccise Emily. Vicky, divorata dai sensi di colpa, morì pochi giorni dopo per la tristezza. Quando mi svegliai capii tutto: mio fratello mi sorvegliava perché non fossi uccisa dallo sconforto.