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Autore: heliodor    12/11/2014    1 recensioni
Capitan Freedom ― il Capo ― è il supereroe. Liberty Boy ― il Ragazzo Fantastico ― è la sua fedele spalla.
Insieme lottano contro i supercriminali che minacciano la pace nel mondo, in particolare Mantra, il loro arcinemico.
Nella battaglia finale il Capo e Mantra restano intrappolati in una dimensione parallela mentre Liberty Boy perde i suoi poteri.
Anni dopo, il Capo ritorna trasformato nella mente e nello spirito.
Liberty Boy è costretto a indossare di nuovo la maschera, perché adesso è Capitan Freedom il supercattivo...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Librandosi nella cupola di metallo, Capitan Freedom si guarda attorno con espressione neutra.
Steve lo segue con gli occhi e la bocca spalancata. Accanto a lui, Lucy emette un sospiro. ― È lui. È proprio lui, vero?
Steve annuisce. Si alza, le mani ancora strette nelle manette. ― Capo ― grida all'indirizzo della figura che fluttua sopra di loro. ― Ehi. Sono qui.
Capitan Freedom gli lancia una rapida occhiata, poi volge la sua attenzione verso uno dei pannelli e lo raggiunge volando. Con entrambe le mani lo stacca dalla parete e lo lascia cadere di sotto.
― Ma che sta facendo? ― domanda Lucy.
Steve scuote la testa. ― Non lo so. Non mi ha riconosciuto.
Capitan Freedom si infila nell'apertura. Si sente un tonfo sommesso e poi il rumore di metallo che viene divelto e travi d'acciaio che scricchiolano e si spezzano sotto l'azione di una forza tremenda.
― Sta facendo a pezzi la cupola ― esclama Lucy allarmata.
Dall'alto piovono pezzi di metallo contorti, una trave che sembra masticata e pannelli piegati in due. Subito dopo un rombo assordante precede l'acqua che si fa strada nella cupola e precipita come una cascata.
Una luce rossa pulsante invade la semisfera.
― Che succede? ― domanda Steve spaventato.
― È stata violata l'integrità della cupola ― risponde Lucy armeggiando col pannello vicino alla porta.
― Da dove viene quell'acqua?
― Dalla baia.
― Dalla baia? ― Steve si guarda intorno. ― Vuoi dire che siamo sott'acqua?
― Settecentoventitre piedi sotto il livello del mare, sette miglia a ovest di Baytown.
― Perché proprio qui?
― È il punto dove si trovava l'ultimo laboratorio segreto di Mantra. Praticamente gli hanno costruito la base attorno. ― Lucy stacca il pannello. Dai fili contorti e anneriti si alza uno sbuffo di fumo denso.
― Voi avete fatto questo?
― All'epoca deve essere sembrata la scelta più logica, da un punto di vista logistico. ― Annoda due fili dopo averli spuntati con i denti. ― Col senno di poi è stata una grossa sciocchezza.
― Ci puoi giurare.
Lucy riattacca il pannello e pigia sui tasti. ― Niente. È andato.
Al centro della cupola, venti metri più in basso, si è formato un minuscolo lago alimentato dalla cascata.
Braun e i suoi collaboratori raggiungono la piattaforma dopo essersi arrampicati per una scaletta.
Lucy guarda verso il foro. ― Il sistema di contenimento non è entrato in funzione.
― La scarica ha fatto saltare tutti si sistemi ― spiega lo scienziato. ― Anche quelli di sicurezza e di riserva. Picchia sulla porta con un pugno. ― Siamo bloccati. ― Si volta verso la cascata. ― Almeno l'esperimento è riuscito.
― Quale esperimento? ― domanda Steve.
Braun lo squadra dall'alto in basso. ― Lei chi è? E che ci fate qui? Questa è un'area riservata.
― Risponda alla mia domanda, professor Braun.
― Le consiglio di rispondere ― dice Lucy.
Braun scuote la testa. ― Erano anni che cercavamo di collegare l'antenna a una fonte di energia stabile, ma niente sembrava funzionare. Così abbiamo deciso di usare uno dei generatori abbandonati da Mantra. E ha funzionato.
― Ha funzionato anche troppo ― dice Lucy.
Steve agita i pugni contro lo scienziato. ― Vi rendete conto di che cosa avete fatto? Non dovevate giocare con la roba di Mantra.
Braun lo fissa con disprezzo. ― E lei chi crede di essere per dirmi cosa devo o non devo fare?
― Liberty Boy ― sussurra Lucy.
Lo scienziato la fissa stupito. ― Che cosa ha detto?
Lucy indica le mani di Steve. La catena che univa le manette è spezzata.
― Devono essersi rotte nella confusione ― dice Steve.
― Quello è superacciaio temprato. È una lega virtualmente indistruttibile ― dice Lucy. ― Steve, tu sei l'unico che può tirarci fuori di qui.
― Io non...
La donna indica l'acqua che ha quasi raggiunto la pedana. ― Tra un paio di minuti saremo sommersi.
Steve guarda la porta di metallo. ― Okay, allontanatevi.
Lucy, gli scienziati e le guardie fanno una decina di passi indietro.
Steve respira a fondo, appoggia le mani alla porta e inizia a spingere. I muscoli si tendono nello sforzo, il viso si contrae. Il metallo scricchiola, i piega su sé stesso e infine qualcosa cede e la porta scivola di lato su di un binario nascosto nel pavimento. ― Andiamo ― dice infilandosi nell'apertura. Un corridoio immerso nel buio si allunga nel ventre di metallo della cupola. Solo una tenue luce rossastra indica il cammino da seguire.
Lucy è la prima a seguirlo. ― Lo sapevo ― esclama entusiasta. ― Lo sapevo che eri proprio tu. Perché non hai usato prima i tuoi poteri? Perché?
Steve scuote la testa. ― Non li avevo. Te lo giuro.
Dietro di loro, Braun emette un grido sommesso.
Una dozzina di soldati emergono da un corridoio laterale, le armi spianate.
― Fermi ― urla Jones. ― Non fate un altro passo.
Steve e Lucy si voltano di scatto.
Braun si avvicina a Jones. ― Lui è...
Jones indica una telecamera fissata al soffitto. ― Abbiamo visto tutto. Tu sei Liberty Boy, non è vero?
Lucy gonfia il petto con orgoglio. ― Che ti dicevo? Non sono stata brava?
― Agente Miller ― dice Jones. ― Si allontani dal bersaglio. Subito.
Lucy scuote la testa. ― Bersaglio?
― Per il suo bene ― dice Braun. ― Si allontani da lui.
I soldati puntano le armi contro Steve.
― Ascolta, Lucy...
― No, ascolta tu ― dice la donna alzando la voce. ― L'ho portato io qui. È sotto la mia responsabilità.
― È una minaccia, non capisci? Il suo compare sta demolendo la cupola. È del tutto fuori controllo.
Steve avanza di un passo, i soldati alzano i mitra. ― Sentite, non so cosa sia successo al capo... a Capitan Freedom. Forse è solo confuso o disorientato. Sono sicuro che se potessi parlargli riuscirei a chiarire ogni cosa. Per favore, fidatevi di me.
― Che state aspettando? ― grida Braun all'indirizzo di Jones. ― Ordini ai suoi uomini di sparargli. È una questione di sicurezza nazionale, l'ha dimenticato?
― Lucy, ti prego non costringermi...
― Jones, se lo devi fare, fallo ― dice la donna con aria di sfida.
― Fate fuoco ― ordina Jones. ― Eliminateli!
Steve getta a terra Lucy e si lancia verso una paratia. Una pioggia di pallottole si riversa su di lui. Con le mani afferra uno dei pannelli d'acciaio e lo stacca dal muro come se fosse di carta. Bulloni e viti volano per tutto il corridoio.
I soldati avanzano con le armi puntate.
Steve si accovaccia dietro la paratia, le pallottole che rimbalzano contro la superficie producono un rumore simile a quello della pioggia sulle tapparelle. ― C'è un modo per uscire di qui?
La donna annuisce.
― Andiamocene allora. ― Steve lancia la paratia contro i soldati, afferra Lucy per la vita e la solleva coma una piuma, si volta e inizia a correre nella direzione opposta.

 
  
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