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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    12/11/2014    1 recensioni
La storia di Glimmer, la sua vita ed i suoi pensieri prima degli Hunger Games, il suo rapporto con Marvel, le sue amicizie. Poi i Giochi, con la morte incombente, i suoi rapporti con Cato, Clove e gli altri tributi. La storia di una ragazza spaventata che sa di non potercela fare, ma che spera lo stesso. La storia di una ragazza non molto forte né agile e con molte paure nascoste sotto una maschera di indifferenza nota solo a pochissime persone a lei care, come i suoi genitori. La storia di una ragazza che sa di andare a morire.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Favoriti, Katniss Everdeen, Lux, Marvel, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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Il suono della sveglia mi ricorda che un’altra giornata di addestramento sta per iniziare. Be’, “addestramento” è una parola grossa, per quel che mi riguarda. Sì, certo, me la cavo abbastanza bene col tiro con l’arco, ma per il resto non sono un granché. Comunque, se non hanno pescato il mio nome dalla boccia di vetro della mietitura in questi cinque anni, non penso che lo faranno proprio questo, né il prossimo. Insomma, confido nella mia buona stella. Appena esco dalla mia stanza, mia madre mi viene incontro. – Ciao, tesoro. Pronta per oggi? – chiede. – Mamma, la mietitura oramai non mi spaventa più. Sta’ tranquilla e non preoccuparti. Non mi succederà niente. – Questo sembra calmarla un po’, così continuo. – Che c’è per colazione? – dico. – Palline di cioccolato al malto – mi risponde. – Mmm, le mie preferite! – esclamo. – Dov’è papà? – domando. - È uscito presto per andare a lavorare – replica, così mi dirigo in cucina e mangio una giusta porzione di quella delizia, senza rovinare la mia bella linea. Dopodiché, saluto mia madre con un bacio e vado ad allenarmi. Per fortuna, il campo è qui vicino. Dopo cinque minuti, sono già arrivata, e mi dirigo verso la postazione di tiro con l’arco, dove trovo Olivia, la mia migliore amica. – Ciao, Lux. Tutto bene? – si informa. – Preferirei che non usassi certi soprannomi. Insomma, non significa niente! – ribatto. – Ok, Glimmer. Allora, stai bene? – mi interroga. – Abbastanza. Tu, invece? – le chiedo. – Un po’. Sono agitata per oggi. Alle due, sceglieranno i tributi – risponde. – Già – dico. – Allora, ci alleniamo o continuiamo a perdere tempo? – scherza. – Direi la seconda opzione – replico. E scoppiamo tutte e due a ridere, senza un motivo preciso. Poi prendiamo un arco e una freccia ciascuna e ci mettiamo a tirare. Lei colpisce perfettamente il manichino al cuore; io, invece, lo manco di una spanna, come al solito. – Hai sbagliato posizione – dice una voce alle mie spalle. Al solo sentire il suo tono tranquillo, le mie guance si infiammano. Mi volto, e trovo Marvel. Che mi sorride. – Dammi l’arco, ti faccio vedere come si fa – mi dice. Un secondo dopo, dal cuore di un manichino esce l’asta di una freccia affondata fino alla punta. – Però, sei proprio bravo! – commenta Olivia, ammirata. – Io vado ad allenarmi al lancio dei coltelli. Tu, Glimmer, puoi restare qui con Marvel, che può insegnarti a centrare i bersagli – dice poi, in tono complice. E se ne va. Nella mia mente le urlo un “grazie!” gigantesco per avermi lasciata sola con il ragazzo per cui ho una cotta da sei anni. – Sei agitata per oggi? – mi domanda lui. – Insomma. Tu? – mi informo. – Be’, se mi scelgono, forse ho qualche probabilità di vincere – ribatte, poi mi spiega che devo mirare bene al cuore e mi fa provare. Centro perfetto! – Oh, Dio, grazie! – esclamo. – E di che? – mi interroga lui. – Hai fatto tutto da sola – dice poi, sorridendomi. Poi andiamo a tirare qualche lancia, ad allenarci con la spada ed alla fine raggiungiamo Olivia al lancio dei coltelli. All’ora di pranzo, quando torno a casa, sono convinta che niente possa rovinare questa splendida giornata. Appena arrivo, trovo mio padre che mi saluta dal divano. – Ciao, cara. Com’è stato l’allenamento? – mi chiede. – Piacevole – rispondo. Poi mi blocco. – Oh, mio Dio! Ma quello è per me? – domando esterrefatta, guardando un meraviglioso abito bianco steso sul divano. – Certo, piccola. È per la mietitura – conferma lui, rivolgendomi un sorriso. Dopo aver mangiato, vado a farmi un bagno, mi pettino e lo indosso. Guardandomi allo specchio, mi rendo conto che mi calza a pennello: sembra essere stato fabbricato apposta per me. – Ti piace? Sono riuscito a farlo arrivare direttamente dal Distretto 8 – dice mio padre, comparendo all’improvviso dietro la mia schiena. – Oh, papà, grazie! È bellissimo! – dico, al settimo cielo per la felicità. Poi usciamo per andare in piazza. Appena arrivata, vado a registrarmi, poi mi introduco in un gruppo di diciassettenni e trovo Olivia, anche lei bellissima come me. Poi l’accompagnatrice, Eleanor Ann Jensen, inizia il suo discorso. – Benvenuti, benvenuti, benvenuti! Ho qui un filmato molto speciale che viene direttamente da Capitol City! – esclama. Poi parte il solito video sugli orrori della guerra. – Dio, quanto mi piace! – dice lei alla fine del video. – E adesso, è venuto il momento di scegliere un giovane uomo e una giovane donna che avranno l’onore di rappresentare il Distretto 1 ai Settantaquattresimi Hunger Games! – Detto questo, si dirige verso la boccia delle ragazze e ne estrae una strisciolina di carta. Poi ritorna verso il palco. – Vediamo chi è – si sente la sua voce appena sussurrata al microfono. Io ho solo sei biglietti, lì dentro non può esserci il mio nome. Poi l’accompagnatrice legge il biglietto, con voce alta e chiara. E voglio sprofondare. – Glimmer Belcourt! – cioè io.
Angolo dell’autrice: Ciao a tutte! Mi sono appena iscritta e questa è la mia prima fanfiction, quindi, per favore, non siate troppo severe! J Glimmer non è uno dei miei personaggi preferiti, ma ho cercato di immaginare come fossero gli Hunger Games per lei. Ho intenzione di farlo con tutti i personaggi principali del film ed anche con qualcuno inventato da me. Che ne dite di una piccola recensione? Si accettano critiche di qualsiasi tipo, non mi offendo, anzi. Spero che la fanfiction vi piaccia, e, se non è così, ditemi in cosa devo migliorare. Ho fatto un piccolo accenno ai Glarvel. Un abbraccio da JackiLoveCatoniss4ever! Ciao!
   
 
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