Era onda,
per infrangersi sugli scogli
e rieccomi in mare aperto.
Era aria,
per poterlo respirare
e rieccomi ad annaspare.
Era buio,
per togliermi la luce,
e rieccomi
nella profonda paura.
Era notte,
e rieccomi sugli scogli
con lo sguardo al mare aperto,
avevo ripreso a respirare,
ma era
ormai
quasi l'alba.
Lì,
tutta la notte,
al buio,
era quel filo di fioca luce a regalmi
ancora
speranza.
Perchè il dolore è ciò che viene
trascinato
dalle onde in mare aperto.
Perchè il dolore
si nasconde nelle viscere del silenzio
Perchè il dolore al buio
è sempre forte,
ma è la
luce più effimera
a scacciarlo.
Il dolore penetra e si trasforma,
il dolore penetra e si assorbe,
sta a te.
Dipende da te.
Fa parte di te.
Può uccidere.
Rianimare.
Sta a te:
se farti trasformare
o assorbire.
Sta a te:
se usarlo per lenire e riprendere a vivere
o distruggerti.
Come farmaco.
Come malattia.
Sta a te
se seguirla o meno
questa dannata cura,
dai risvolti opposti
nelle tue quattro mura:
e avere così
la possibilità di essere
in contemporanea
carcerato e carceriere.
Qualsiasi sarà la tua scelta,
almeno in un giorno della tua vita
rimpiangerai di non aver mai più ceduto al contrario.