Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: FairyQueen78    14/11/2014    19 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quando più tardi Inuyasha tornò nella sua stanza, Koga se n'era andato e Kagome era intenta a leggere il volume che aveva trovato in quel vecchio magazzino e che si era portata dietro. Era così concentrata nella lettura che non si accorse subito di lui e Inuyasha si soffermò un attimo sulla soglia ad osservarla silenzioso: era ancora seduta dove l'aveva lasciata, con la schiena appoggiata al muro e le gambe distese e accavallate davanti a sé, il libro in grembo... quel grembo dove adesso stava crescendo il loro bambino, pensò sorridendo felice. La vide spostarsi una ciocca di capelli dietro un orecchio, quelle orecchie così diverse dalle sue, chissà come sarebbero state quelle del bambino?!

“Scegli quelle della mamma, piccolo, sono molto più carine e ti daranno molti meno problemi!” pensò Inuyasha osservando Kagome che, con estrema attenzione e delicatezza, girava pagina, senza staccare gli occhi dal libro, per poi portarsi la mano alla bocca e iniziare a mordicchiarsi distrattamente l'unghia del pollice come un tempo faceva con quegli strani bastoncini di legno che usava per scrivere, se li ricordava bene, il aveva visti tante volte abbandonati distrattamente sul suo tavolo, nella sua vecchia stanza, con quei piccoli segni appena visibili lasciati dai bei denti di lei, così poco affilati rispetto alle sue zanne... Quei bastoncini sapevano terribilmente di lei! Quanto li aveva invidiati! A quei tempi si sarebbe preso volentieri anche un morso pur di sfiorare quelle labbra, ma adesso... quelle labbra erano sue di diritto! Come la loro proprietaria! Così sua che stava per dargli un figlio!

Entrò deciso nella stanza e andò dritto verso di lei. Kagome finalmente si accorse di lui e sollevò il viso sorridendogli felice, mentre lui si sedeva accanto a lei.

- Sei tornato finalmente, hai parlato con tuo padre? -

- Sì – rispose Inuyasha accarezzandole una guancia e attirandola a sé per baciarla, prima con dolcezza e poi con maggior passione – Mie... - bisbigliò a fior di labbra prima di darle un altro bacio dolcissimo e staccarsi da lei per tornare a guardarla negli occhi.

- Come dici? - chiese lei guardandolo con le guance arrossate.

“Eccola qua, la madre di mio figlio, che ancora arrossisce per un bacio!” pensò

- Dico che sei bellissima! - le rispose invece

- Mmhhh... Ancora per poco... - mormorò lei abbassando lo sguardo imbarazzata – Tra qualche mese sarò una cicciona e non mi vorrai più! - aggiunse rattristandosi appena

- Non dire assurdità! - le rispose lui serio – Sarai una bellissima cicciona e io ti vorrò sempre! - aggiunse scherzando.

- Ah... che carino... grazie... adesso sì che mi sento sollevata! - rispose lei ridendo – Chibiki è venuto a dirmi che il bagno è libero... vuoi fare un bagno “quasi caldo” con una “quasi cicciona”? - scherzò

- Volentieri... - mormorò Inuyasha baciandola di nuovo.

Raggiunsero il bagno, si spogliarono ed entrarono in vasca. Inuyasha non le staccava gli occhi di dosso, era la stessa Kagome di sempre, la stessa con cui aveva fatto l'amore proprio in quella stanza solo un paio di giorni prima eppure non riusciva a guardarla con gli stessi occhi, la desiderava come sempre, ma adesso era il desiderio di proteggerla a prevalere su tutto il resto. Lei dovette intuire i suoi pensieri perché si sedette vicino a lui e lo abbracciò stringendosi al suo petto

- Fammi capire: hai intenzione di ignorarmi fino alla nascita del bambino? Perché lo sai, vero, che poi sarò io a ignorare te quando sarò tutta presa a fare la mamma... - gli chiese a metà tra il divertito e il malizioso.

- No, non credo proprio che potrei resistere così a lungo. - rise Inuyasha - Però adesso... riesco a pensare solo al nostro piccolo tesoro dentro la tua pancia... - bisbigliò poi arrossì leggermente e aggiunse – Kagome, posso... toccarti? - le chiese fissando il punto nell'acqua in direzione della sua pancia. Di colpo gli era venuta paura di sciuparla.

Kagome lo guardò stupita e poi sorrise:

- Ma certo, scemo! Che domande fai?! Ma guarda che non c'è molto da toccare per ora... - precisò

- Non importa... - mormorò Inuyasha appoggiando delicatamente una mano sul ventre di lei mentre le cingeva le spalle con l'altro braccio – Eccole qua... le cose più preziose che ho... adesso sono due -


 

Quando tornarono nella loro stanza, Chibiki aveva già preparato gli abiti da indossare per la festa. Inuyasha non fu affatto contento di scoprire che non avrebbe indossato la sua solita veste di Hinezumi ma bensì un kimono simile a quello di Sesshomaru, ma quando vide Kagome con indosso un lungo kimono con una fantasia di ninfee, verde e rosa, i lunghi capelli sciolti sulle spalle, fermati appena sulla nuca, smise di protestare. Da quando si erano sposati l'aveva vista sempre e solo col chihaya e gli sembrò infinitamente più bella del solito.

Inuyasha e Kagome, insieme a Sango e Miroku, si recarono nel cortile, dove le lunghe tavole imbandite adesso erano due, arrivarono insieme al Generale, a sua moglie e a Sesshomaru e furono accolti da un coro esultante di fischi e grida. Il Generale prese subito la parola esclamando con entusiasmo:

- Amici! Fratelli! Questa sera i Demoni Cane hanno molto da festeggiare! Tutti voi vi siete fatti grande onore in battaglia e il nemico è stato sconfitto, annientato, distrutto!! Che si sappia! Questo è ciò che aspetta chi osa sfidarci! Questa è la forza dei Demoni Cane, quando combattono uniti sotto la guida di un valoroso Generale! -

Un boato di grida esultanti lo costrinse a interrompersi e qualcuno tra la folla gridò:

- Viva il Grande Generale Cane!! -

Il Generale sorrise e riportò il silenzio con un gesto della mano prima di proseguire:

- Vi ringrazio, ma non sono certo io quel Generale, bensì mio figlio: Sesshomaru! - per un attimo calò il silenzio più totale e Sesshomaru si volse di scatto a guardare suo padre, il volto impassibile, ma lo sguardo carico di stupore. Ma il Generale sembrò non accorgersene e proseguì il suo discorso – E' a lui, alla sua intelligenza, al suo sangue freddo e alla sua forza che dobbiamo la vittoria di oggi! Senza la sua guida e la sua capacità di prendere anche decisioni difficili, saremmo stati spazzati via prima ancora di scendere sul campo di battaglia! Sesshomaru – disse voltandosi verso suo figlio ancora seduto di fianco a lui e invitandolo ad alzarsi – hai sempre desiderato batterti con me per dimostrare a tutti, ma soprattutto a me e a te stesso, il tuo valore. Ebbene figliolo, quest'oggi tu mi hai battuto, io mi dichiaro ufficialmente sconfitto! Hai guidato il clan meglio di quanto avrei saputo fare io stesso e se non fosse stato per il tuo intervento... beh... sarei ancora là con tutti quegli scimmioni addosso! - esclamò ridendo e strappando qualche risatina anche tra i presenti, ai quali tornò a rivolgersi serio – E' per questo motivo che, questa sera, vi chiedo ufficialmente di accogliere mio figlio Sesshomaru come vostra nuova guida, come vostro nuovo Generale! -

Di nuovo il gelo più totale calò su tutti i presenti. Fu solo per un istante, ma Kagome vide chiaramente un lampo di amarezza attraversare lo sguardo di Sesshomaru, lo stavano di nuovo rifiutando persino dopo aver dimostrato il suo valore... ma in quel momento un nuovo boato festante riempì l'aria con ancora più forza di prima.

Sesshomaru alzò lo sguardo su tutti i presenti senza più riuscire a nascondere un certo stupore, lo stavano veramente accettando o era solo perché l'aveva detto suo padre?! Non riusciva a capirlo...

Sentì Kagizume, dal fondo della tavolata, gridare:

- Dis-cor-so! Dis-cor-so! - proprio lui che non l'ascoltava mai, adesso voleva sentirlo parlare e a lui si unirono anche gli altri.

Si voltò verso suo padre, in cerca di una spiegazione, e lo vide sorridergli orgoglioso, mentre gli assestava pacche su una spalla.

Sentì sua madre, seduta di fianco a lui, sfiorargli una mano e mormorare:

- Forza! Di' qualcosa, Sesshomaru! - lei, proprio lei, gli stava sorridendo e... cos'erano quelle piccole gocce intrappolate tra le sue ciglia?! Lacrime?! Sua madre si stava mostrando commossa davanti a lui... davanti a tutti??!!!

Ma la cosa che lo stupì più di tutte fu vedere Inuyasha di fianco a loro fare un gran baccano e sorridere allegro gridando:

– Vai, fratellone!!! - e anche sua moglie, Kagome, sorrideva e batteva le mani.

Suo fratello Inuyasha era felice per lui, anzi era persino orgoglioso di lui!!! Sì, non c'erano dubbi! Quello scemo era sempre un libro aperto, come diceva suo padre, sapeva capire gli altri al volo e non riusciva a fingere. Se questa era la sua reazione ciò significava che anche gli altri erano sinceri, perché se così non fosse stato quello stupido mezzodemone se ne sarebbe accorto subito e sarebbe saltato su tutte le furie...

“Ma che sto dicendo?!” si chiese Sesshomaru “Perché do per scontato che mio fratello si arrabbierebbe se io subissi un torto?! Lui mi detesta! Mi vorrebbe morto! Ci siamo sempre azzuffati! Non abbiamo quel tipo di rapporto... però...” rivide come un lampo, davanti ai suoi occhi, tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni, da quando lui aveva accettato di sottostare al suo comando fino a quel momento. Avevano parlato molto in quei giorni, dei nemici e di come affrontarli, di come riportare in vita loro padre... niente di che... ma avevano parlato, senza attaccarsi o sguainare le spade, solo parlato e non era mai successo prima! Si erano punzecchiati, stuzzicati, dandosi di stupido l'uno con l'altro in mille modi ma... era stato... Sesshomaru non riusciva a credere ai suoi stessi pensieri... era stato DIVERTENTE?! Sì, a modo suo, lui si era divertito a infastidire suo fratello, a vederlo saltare come una molla a ogni minima insinuazione... la faccia che aveva fatto di fronte a Gozu e Mezu... si sorprese a trattenere ancora un sorriso a quel ricordo... e poi... la sua voce disperata che lo chiamava, che lo pregava di non lasciarlo solo... qualcosa dentro di lui l'aveva costretto a riaprire gli occhi solo per vedere Inuyasha lanciarsi a capofitto, senza riflettere, contro il mostro che l'aveva atterrato... e quando l'aveva visto cadere nel vuoto... si era mosso senza nemmeno rendersene conto, incurante della testa che gli doleva, solo per salvare quell'idiota di suo fratello... si era detto di averlo fatto solo perché in quel momento lui gli serviva vivo, ma la verità era che aveva avuto... PAURA?! Sì, paura. Come quando era Rin ad essere in pericolo, come quando l'aveva visto crollare sulla sua schiena, pallido come un lenzuolo, dopo aver toccato il Segugio... l'aveva tenuto in spalla perché non lo rallentasse... no... per essere sicuro di sentirlo respirare! Ma che diavolo gli era preso?!!! Mettersi a fare certi pensieri, proprio in quel momento. Il Grande Sesshomaru non si preoccupava mai per nessuno! Nessuno al mondo era degno della sua preoccupazione! A parte Rin, ma con lei era... diverso...

“Lei non conta!” si disse deciso cancellandola dai suoi pensieri

Tornò a rivolgere la sua attenzione ai demoni festanti davanti a lui, che lentamente iniziavano ad acquietarsi in attesa di una sua parola. Era lui che festeggiavano... aveva atteso così a lungo quel momento... da tutta la vita... da quando aveva iniziato a capire quanta responsabilità comportasse essere il figlio del Generale Cane... e adesso quel momento era veramente arrivato?!

Si voltò di nuovo a guardare suo fratello, che adesso abbracciava sua moglie felice, ma che in quel momento si voltò di nuovo a guardarlo, curioso di sapere cosa avrebbe detto. Gli bruciava, gli bruciava da morire ammetterlo ma... aveva ragione suo padre, era anche merito di quello stupido se lui aveva avuto la sua chance e se tutto questo si stava realizzando. Inuyasha lo aveva appoggiato, sempre! Mai una volta aveva vacillato e si era trascinato dietro tutti gli altri, conquistando la loro stima e la loro fiducia con una rapidità impressionante... era come se...

Ormai il silenzio lo circondava, un silenzio carico di attesa, e allora Sesshomaru si decise a parlare:

- Vi ringrazio! Vi ringrazio tutti e ringrazio mio padre per la fiducia e l'onore che mi concede anche se... avrei comunque voluto battermi con lui. - disse serio e col suo solito tono piatto, ma molti risero a quelle parole che dovevano essere suonate come una battuta – Mi impegno fin da adesso a dare sempre il massimo per difendere il nome e la reputazione del nostro antico clan. Adesso mi è chiaro il senso delle vostre parole, Padre, dell'ultimo insegnamento che avete voluto darmi. Voi avete detto che il clan ha bisogno della guida di un “valoroso Generale” e adesso ho capito cosa rende “valoroso” un Generale: la sua forza, la sua astuzia, la sua intelligenza, come avete detto voi, ma anche qualcos'altro: il suo carisma, il suo desiderio di proteggere, la sua capacità di farsi rispettare, di coinvolgere e capire i suoi sottoposti. In poche parole, un bravo Generale ha bisogno di due cose: testa e cuore! Voi, Padre, siete ampiamente dotato di entrambi ma... per me purtroppo non è così! - un mormorio generale, di stupore, accolse quelle parole e anche il Generale guardò stupito e preoccupato suo figlio che proseguì – Io ho passato la mia vita a concentrarmi sulla forza fisica e sulla “testa”, ma trascurando completamente il resto... su quello avrò molto da lavorare e non credo che vi raggiungerò mai. Ma per fortuna qui c'è qualcun'altro che di “cuore” e di desiderio di proteggere ne ha ereditato un bel po' da voi, molto più di me... mi riferisco a mio fratello, Inuyasha! - si voltò a guardarlo e incrociò il suo sguardo che lo fissava incredulo mentre un tenue vociare iniziò a risalire dai presenti, ma Sesshomaru zittì subito tutti con un gesto della mano – Io sarò felice di guidare questo clan, ma so che potrò farlo al meglio solo se potrò continuare a fare affidamento sull'appoggio di mio fratello... Allora, accetti?! Vuoi essere il mio braccio destro?! - gli chiese impassibile.

Inuyasha lo guardò sconvolto riuscendo solo a balbettare:

- I-io?! -

- Certo, stupido! Quanti altri fratelli credi che abbia?! - sbottò Sesshomaru indispettito poi guardò suo padre serio e chiese – Non ne ho altri, vero?! - un nuovo coro di risate accolse quelle parole e anche il Generale rise di gusto rispondendo:

- No! Tranquillo, figliolo! Allora Inuyasha, cosa rispondi a tuo fratello?! Accetti la sua proposta?! -

Inuyasha continuava a fissarlo a bocca aperta, incapace di credere che stesse succedendo veramente, in cerca di un punto fermo in mezzo a quel “tutto” che sembrava ruotargli vorticosamente intorno, si voltò verso l'unica certezza della sua vita, Kagome, guardandola come se sperasse che rispondesse lei, ma lei lo guardò sorridente e gli disse semplicemente:

- Restare uniti e insieme lottare, questo è il destino dei demoni cane... Ma io penso che il tuo destino devi deciderlo tu, tesoro. In ogni caso io sarò al tuo fianco. -

Inuyasha si voltò di nuovo a fissare Sesshomaru, suo Padre e poi anche gli altri e riuscì solo a balbettare:

- Ma i-io... sono... un mezzodemone... -

Il grido di Kagizume si alzò di nuovo dal fondo della tavola:

- E meno male, sennò chi la usa Tessaiga!!! - e tutti risero di nuovo.

- Visto, fratello. - commentò serio Sesshomaru – Mi servi! Con te presente persino quello stupido di Kagizume usa il cervello! - e questa volta le sue parole furono accompagnate da un debolissimo sorriso e da un altro coro di risate.

- Decidi in fretta, cagnolino! Abbiamo fame! - fu il grido di Koga che scatenò altre risate

- Io... o-ok... - mormorò imbarazzato e incredulo delle sue stesse parole – N-non so proprio come potrei aiutarti ma... v-va bene... se per voi va bene... i-io a-accetto! -

Di nuovo grida e schiamazzi ancora più forti dei precedenti, accolsero la sua risposta e ci volle un bel po' prima che si calmassero. Alla fine Sesshomaru riprese la parola:

- Però, per questa sera, Padre... vorrei che foste ancora voi il nostro Generale! Infondo questa festa l'avete voluta voi e questa... è l'ultima sera che passerete con noi... - aggiunse serio e... triste?! Sì, era appena percettibile, ma sul volto di Sesshomaru c'era tristezza e se ne accorsero tutti.

Suo padre gli sorrise orgoglioso e comprensivo:

- E sia, figliolo! - rispose deciso poi si rivolse agli altri – Mi dispiace gente, ma a quanto pare dovrete sopportarmi ancora per un po'! - esclamò ridendo e anche gli altri risero – Stasera, oltre alla nostra vittoria e a un nuovo Generale, c'è anche un'altra cosa da festeggiare: un nuovo membro del nostro clan! - disse poggiando una mano sulla spalla di Inuyasha ancora seduto vicino a lui, poi spostò lo sguardo su Kagome e aggiunse – Anzi due! - poi sollevò gli occhi al cielo con fare pensieroso e aggiunse ancora – Facciamo tre!! - e sorrise felice guardando le facce stupite di tutti i membri del clan – Tutti voi avete assistito alla “non proprio brillante ma molto efficace” prestazione in battaglia della mia bellissima e coraggiosissima nuora umana che ha usato Tessaiga... beh... diciamo “a modo suo”! Ma c'è un motivo se questo prodigio è stato possibile: tutto merito del sangue demoniaco del mio nipotino! Ebbene sì, tra non molto, avremo un nuovo membro in famiglia e da quel che abbiamo visto oggi... si direbbe che prometta bene! -

Nuove grida di esultanza accolsero la bella notizia e Inuyasha e Kagome si guardarono imbarazzati ma felici finché non ricominciò il coro di

- Dis-cor-so! Dis-cor-so! - che costrinse anche Inuyasha ad alzarsi in piedi impacciatissimo davanti a tutti quei demoni

- Beh... io... ecco... - balbettò – Grazie a tutti e... - con la coda dell'occhio vide Chibiki e gli altri Komainu attendere pazientemente con i vassoi in mano, lungo la veranda - ... e Buon Appetito! - concluse semplicemente.

Tutti scoppiarono a ridere mentre il grido di Koga si alzava dall'altro tavolo:

- Bravooo!!! -


 

Questa volta i festeggiamenti non si limitarono alla sola cena, ci furono anche danze e canti, accompagnati dai tamburi dei Demoni Lupo e da fiumi di sake.

Incitati da tutto il clan, persino il Generale e la Signora Shitsuki si unirono alle danze.

- Non ci credo! Mio padre sa ballare! Ora le ho viste veramente tutte! - esclamò Inuyasha allegro, seduto con Kagome e Sesshomaru, ai lati del cortile.

- Erano una bella coppia... - mormorò Sesshomaru, più rivolto a sé stesso che agli altri, osservando serio i suoi genitori volteggiare l'uno di fianco all'altro, sorridenti.

Kagome si voltò un attimo a guardarlo e sorrise appena osservando il profilo austero di suo cognato, chissà cosa stava pensando in quel momento. Sarà stata quella proposta improvvisa, fatta a Inuyasha, ma per qualche strano motivo, quella sera Sesshomaru le sembrava meno distante del solito.

- Sesshomaru... posso farti una domanda?! - gli chiese in un soffio stupendosi lei stessa di tanta audacia.

Sesshomaru la guardò con la coda dell'occhio, sollevando appena un sopracciglio, leggermente stupito e rispose serio:

- L'hai appena fatta, no?! -

Kagome scoppiò a ridere e rispose:

- Intendevo un'altra... -

- Voi femmine umane ridete sempre così tanto? - le chiese lui perplesso da quella reazione.

- Beh... se qualcuno fa una battuta sì... ma se mi stai paragonando a Rin, mi sa che non c'è gara. Lei non la batte nessuno! Non credo d'averla mai vista piangere o rattristarsi... tranne forse... quando te ne vai. Mentre ti guarda andare via ha sempre uno sguardo così triste... ma è solo un attimo, poi solleva subito la mano e ti saluta felice mentre stringe a sé il suo regalo... perché lo sa che tornerai. -

- Come ci riesci? - le chiese serio

- A fare cosa?! - chiese stupita Kagome

- A capire cosa pensano gli altri. Anche Rin capisce sempre cosa penso... e anche tu in questi giorni... mi hai stupito. - ammise Sesshomaru

- Ah! Era stupore il significato di quelle occhiate assassine che mi lanciavi di tanto in tanto?! Non l'avrei detto! Come vedi non sono poi così brava a capire cosa pensi... - rispose Kagome con un sorrisetto ironico

- Non mi piace! Se volessi far sapere cosa penso, lo direi! - rispose secco – Ma credo sia anche questa una delle cose di cui difetto, secondo mio padre... - ammise più gentilmente – Allora, cosa volevi chiedermi, Kagome? -

Kagome si riscosse appena, era così strano sentire Sesshomaru chiamarla per nome, ma si guardò bene dal fare commenti per timore che lui tornasse a chiudersi a riccio. Volse di nuovo lo sguardo al Generale e a sua moglie e infine gli chiese:

- L'altra sera... i tuoi genitori... perché siamo rimasti ad ascoltare la loro conversazione? Erano cose personali... se ci fossimo mostrati subito... -

- Non lo so. - la interruppe Sesshomaru osservando anche lui i suoi genitori – Erano secoli che non li sentivo parlare in quel modo... senza urlare... litigare... non volevo interromperli. -

- Capisco... - mormorò Kagome con un sorriso “Alla fine, anche il grande e potente Sesshomaru è pur sempre un figlio.” pensò continuando ad osservarlo pensierosa.


 

- Beh! Allora?! Voi giovani non vi date alla pazza gioia?! - esclamò il Generale tornando vicino a loro, insieme a sua moglie, appena terminata la danza.

- Touga, non dire sciocchezze! Kagome, deve riposarsi, adesso! Ha già sopportato anche troppa fatica, nella sua condizione! - lo rimproverò la Signora Shitsuki.

Alla notizia che Kagome era in dolce attesa, la madre di Sesshomaru aveva completamente cambiato atteggiamento nei suoi riguardi, adesso era dolce ed estremamente protettiva, sembrava quasi che la ragazza portasse in grembo suo nipote. In realtà Kagome aveva il sospetto che questo avesse a che fare con la conversazione che avevano origliato di nascosto, lei, Inuyasha e Sesshomaru; non riusciva a togliersi dalla testa quelle poche parole carpite per sbaglio, avrebbe voluto riempirli di domande...

- Peccato! - esclamò il Generale – E io che avrei voluto tanto ballare un lento con la mia bella nuora... -

- Un lento?! - chiese curiosa la Signora Shitsuki mentre Kagome scoppiava a ridere.

- E' una lunga storia... - commentò evasivo Inuyasha.

- Sarebbe un onore, Padre! - rispose Kagome – Ma ci manca la musica... e poi qui hanno troppa voglia di fare baldoria! - ammise indicando i Demoni Lupo che stavano di nuovo trascinando tutti in uno dei loro balli dai ritmi forsennati.

- Beh... ci arrangeremo! - disse il Generale, per niente scoraggiato, porgendole la mano, con un gesto galante e scortandola dolcemente ai margini di quella che ormai era una vera e propria pista da ballo.

- Sei il solito incosciente! - lo rimproverò ancora la Signora Shitsuki – E tu, mia cara, non dovresti assecondarlo! -

- Non vi preoccupate, un lento non è una cosa stancante... - le rispose Kagome con un sorriso.

- Non farci caso, figliola, Shitsuki è fatta così... - commentò il Generale stringendo sua nuora tra le braccia come un perfetto cavaliere.

- Voi dite? Io invece non mi spiego questo improvviso cambiamento nei miei confronti... - rispose timidamente Kagome – Credevo che mi odiasse... insomma... l'ho persino presa a schiaffi... -

- E le hai fatto un gran bene, credimi. Erano secoli che nessuno osava tenerle testa... nemmeno io, a dir la verità... - rispose con una punta di tristezza il Generale.

- Non sarà piuttosto... perché sono incinta?! - ammise Kagome raccogliendo tutto il suo coraggio – Mi è sembrato di capire che vostra moglie sia piuttosto sensibile a quest'argomento... -

Il Generale la guardò stupito e allora Kagome non riuscì più a trattenersi:

- E va bene! Ve lo dico! Tanto prima o poi lo scoprireste lo stesso, no?! - confessò – L'altra sera... mentre parlavate... senza volere... ecco... vi abbiamo sentito. -

- Ah, capisco! - esclamò il Generale con un sorriso – Allora posso anche raccontartelo, tanto dubito che quei due lo faranno mai. - scherzò ammiccando con la testa in direzione di sua moglie e suo figlio – Ma promettimi che non lo racconterai a Inuyasha. Voglio che sia Sesshomaru a farlo, se e quando se la sentirà, è una cosa tra loro due. -

Kagome lo guardò perplessa:

- A dire la verità non mi piace avere segreti con Inuyasha ma... se dite che è necessario... - mormorò arrendevole.


 

- Sei davvero sicuro di quello che fai?! - chiese Inuyasha a Sesshomaru appena rimasero soli – Mischiarti con un mezzodemone?! Credevo d'essere un disonore per te... -

- Non è mia abitudine fare cose di cui non sono sicuro. - rispose semplicemente Sesshomaru

Inuyasha lo guardò poco convinto:

- Sì, ma di preciso, che dovrei fare? -

- Ciò che hai fatto in questi giorni – rispose di nuovo Sesshomaru guardandolo con la coda dell'occhio – Ciò che io non so fare... - aggiunse in un sussurro appena udibile, poi si alzò in piedi, mettendo fine a quella conversazione, mentre la musica tornava a farsi più tranquilla e si avvicinò a sua madre.

- Madre, vi andrebbe di concedere un ballo a vostro figlio. - le chiese porgendole galantemente la mano.

La Signora lo guardò stupita, ma subito un tenue sorriso fece capolino sul suo volto:

- L'ultima volta che mi hai chiesto di ballare non mi arrivavi nemmeno alla spalla. - rispose divertita – Sei sicuro di ricordarti ancora come si fa? -

- Ho avuto un'ottima maestra . - ribatté sicuro Sesshomaru

- In questo caso... Con immenso piacere. - rispose gentile Shitsuki sorridendogli con più convinzione.

- Vi chiedo perdono, Madre. - esordì Sesshomaru mentre ballavano – Immagino che la mia decisione di coinvolgere Inuyasha nella nostra famiglia vi arrechi un immenso dispiacere... -

Shitsuki lo guardò con la coda dell'occhio e gli rivolse di nuovo un tenue sorriso:

- Se sei convinto di ciò che fai, figlio mio, non ho nessuna obbiezione. - rimase un attimo in silenzio immersa nei suoi pensieri, poi guardò di nuovo Sesshomaru – Sarò sincera con te... in realtà... l'unica cosa che mi dispiace di Inuyasha... è di non essere sua madre... - mormorò

Sesshomaru la guardò serio:

- Il vostro unico figlio, dunque, non vi aggrada? - chiese gelido

- Non dire sciocchezze – lo ammonì dolcemente – Non era certo questo che volevo dire! Avrei solo voluto che fossimo davvero una famiglia, ancora unita... felice... e forse vostro padre... sarebbe ancora con noi... - mormorò con un nodo in gola, ma si riscosse subito e tornò a guardare decisa Sesshomaru, negli occhi – Non sono brava a dimostrartelo, lo so, ma ricorda che mai... Mai! Nemmeno per un istante! Tua madre non è stata orgogliosa di te! - esclamò decisa fermandosi e accarezzandogli il viso.

- Madre... - mormorò Sesshomaru imbarazzato da quell'improvviso gesto affettuoso, abbassando lo sguardo e guardandosi intorno preoccupato con la coda dell'occhio.

- Vi chiedo perdono, Generale, non succederà più. - ribatté sua madre trattenendo un sorriso e rimettendosi a ballare.


 

- E' incredibile! Non ne avevo idea! - mormorò Kagome quando il Generale terminò il suo racconto.

- Capisci adesso perché ti ho chiesto di mantenere il silenzio? - le chiese il Generale.

- Ma certo! E sono daccordo con voi... anche se ho proprio paura che Sesshomaru non ne parlerà mai con Inuyasha. - mormorò preoccupata – Però... potrò raccontarlo almeno a mio figlio, quando sarà più grande? - gli chiese dolcemente

- Mmmhhh... perché questa richiesta? - le chiese sospettoso il Generale sorridendole con aria di rimprovero.

- Beh... mi sembra ovvio... - rispose Kagome abbassando lo sguardo rattristata – Perché, quando un giorno non ci sarò più, voglio che ci sia qualcuno al fianco di Inuyasha che sappia la verità... in caso di bisogno. Non voglio portarmi questo segreto nella tomba... non voglio fare come avete fatto voi con i Nue! - lo rimproverò dolcemente.

- Ehi-ehi-ehi! Che sono questi discorsi?! Abbiamo vinto per merito tuo; aspetti il tuo primo bambino dall'uomo che ami e che ti ama così tanto da farmi quasi sfigurare agli occhi di sua madre; siete stati accettati dal clan con tutti gli onori; sei giovane e bella... che altro vuoi?! Pensa a festeggiare e lascia certi argomenti ai vecchi bacucchi e alle mummie rinsecchite come me! - esclamò scoppiando a ridere e strappando un sorriso anche a lei.

- Ma sì... avete ragione! - rispose Kagome – Anche se credo di aver festeggiato abbastanza per oggi. - aggiunse con una punta di rammarico sciogliendosi dall'abbraccio del Generale e appoggiandosi una mano sul ventre con un sorriso – Non è il caso che sprechi energie per me stessa... qui c'è qualcuno che ne ha molto più bisogno di me. -

- Hai ragione, figliola! Il mio nipotino innanzitutto! - dichiarò allegro il Generale prendendola sottobraccio e scortandola di nuovo da Inuyasha – Mi dispiace solo che non potrò essere qua per conoscerlo... o conoscerla, quando arriverà. -

Kagome si bloccò di colpo, folgorata da un pensiero:

- Ah! A proposito... posso farvi una domanda? - gli chiese timidamente.


 

Inuyasha osservava curioso sua moglie e suo padre che ballavano abbracciati mentre chiacchieravano ininterrottamente; che avranno avuto da dirsi, quei due?! Koga e i suoi stavano facendo un tale baccano che non riusciva a sentire una parola. Finalmente sembrò che stessero per tornare, ma poi Kagome si fermò di nuovo e ricominciò a parlare con suo padre che alla fine si chinò su di lei e le bisbigliò qualcosa in un orecchio, prima di condurla di nuovo verso di lui. Vide anche Sesshomaru tornare a raggiungerli mentre la Signora Shitsuki veniva trascinata di nuovo in pista da suo fratello Chikara.

- Tutto a posto, Kagome?! - le chiese premuroso Inuyasha prendendola subito per mano e avvicinandola a sé.

- Sì, tranquillo, ma penso che sia meglio se adesso vado a riposare. - rispose lei con un sorriso.

- Ok, allora ce ne andiamo subito a letto... - esclamò deciso Inuyasha accingendosi a congedarsi da tutti.

- Ma no, tesoro... Sono io quella incinta... tu... resta pure con tuo padre, eh! - mormorò dolcemente - Vi troverò ancora qui domattina, Padre?! - chiese poi rivolta al Generale.

- Temo di no, figliola! - rispose dispiaciuto - Il mio tempo scadrà all'alba... e se faccio tardi poi chi la sente Izayoi! - scherzò.

- Cercherò comunque di essere presente per potervi salutare ma... se qualcuno dovesse impedirmelo... - ammise ammiccando verso la sua pancia – voglio che sappiate che è stato un piacere e un onore potervi conoscere e vi prego di portare i miei saluti e la mia più profonda gratitudine anche alla Signora Izayoi. - esclamò con un sorriso.

- Lo sa già, figliola, lo sa già... E anche lei ti ringrazia tanto per aver reso così felice suo figlio! - mormorò amorevole il Generale ricambiando il suo sorriso e accarezzandole una guancia.

- Vieni, tesoro, ti accompagno in camera. - mormorò Inuyasha sorridendole dolcemente e cingendole le spalle protettivo.


 

- Davvero non vuoi che resti con te? - le chiese Inuyasha preoccupato quando raggiunsero la loro stanza, dove trovarono il futon già pronto.

- Ma no, amore mio... Questa è l'ultima sera con tuo padre... non sprecarla. - gli rispose dolcemente Kagome iniziando a spogliarsi – Io sto benissimo... anzi “noi” stiamo benissimo! Ci faremo una bella dormita, domattina ci alzeremo presto e andremo a salutare il nonno, vero tesoro?! - mormorò accarezzandosi piano la pancia attraverso la sottoveste.

Inuyasha le sorrise felice e l'abbracciò stringendola forte a sé:

- Non mi sembra ancora vero... - mormorò

- Cosa c'è?! Non ti fidi?! Vuoi controllare di nuovo?! - gli chiese Kagome divertita.

- Posso?! - ribatté raggiante Inuyasha.

- Ma certo che puoi! - rise Kagome

Inuyasha non se lo fece ripetere due volte: si inginocchiò davanti a lei e le scostò appena la sottoveste appoggiando l'orecchio sotto il suo ombelico, chiuse gli occhi e un sorriso beato gli si dipinse sul volto:

- E' il suono più bello del mondo... - mormorò sospirando felice, rimettendosi in piedi, abbracciando di nuovo Kagome e chinandosi su di lei per baciarla – Allora... io torno fuori... - annunciò un po' incerto.

- Sììì... vai, tesoro, non preoccuparti! - lo incitò Kagome sfiorando appena le sue labbra

- Buonanotte amori miei! - sorrise felice Inuyasha dandole un ultimo dolcissimo bacio e avviandosi verso la porta

- Buonanotte papà! - lo salutò ridendo Kagome.


 


 

- Sei davvero pronto, Sesshomaru? - gli chiese suo padre mentre se ne stavano entrambi in disparte, seduti a terra sul bordo della veranda ad ammirare il cielo stellato davanti a loro.

- Perché mi avete nominato vostro successore, se pensate che non sia pronto? - ribatté lui perplesso

- No... - sorrise il Generale – quello che volevo dire è: sei davvero pronto ad accettare tuo fratello? La tua decisione mi ha stupito molto. - confessò

- E perché? - chiese Sesshomaru alzando appena un sopracciglio – Non era ciò che desideravate? Che tenessi mio fratello con me?! Che imparassi da lui?! Che... andassi... daccordo con lui?! - concluse quasi riluttante.

Non era da lui dar voce ai suoi pensieri in quel modo eppure quella sera, in quel momento, sembrava non riuscire a frenarsi, c'era stato un tempo... molto... molto tempo prima, quasi in un'altra vita, in cui aveva sognato di poter parlare così con suo padre, col grande e temuto Generale Cane.

- Puoi biasimarmi, Sesshomaru?! Quale padre non vorrebbe veder andare daccordo i propri figli? - gli rispose con un sorriso – Ciò nonostante, non eri obbligato... i miei erano consigli, non ordini. Ne devo dedurre che tu abbia deciso di provare a seguirli e questo non può che farmi piacere o devo pensare che sia solo un modo come un altro per poter sfruttare il potere di Tessaiga? - gli chiese con un'occhiata indagatrice.

- Non ho più bisogno di quella vecchia spada arrugginita! - rispose stizzito Sesshomaru – Ho la mia Bakusaiga adesso! -

- Quindi alla fine hai capito perché non ho lasciato a te Tessaiga?! - ribatté il Generale sorridendo soddisfatto

- Per Inuyasha e per permettermi di ottenere la mia spada – rispose Sesshomaru, come se fosse ovvio.

Il Generale sorrise ancora e ribatté:

- Sì, ma... non solo per quello. Tessaiga è una spada che protegge, è vero, ma lo fa dispensando morte e distruzione; Tenseiga invece lo fa preservando e restituendo la vita. Morte e vita, non sono cose con cui di possa giocare... di cui si possa abusare... Se avessi lasciato a te Tessaiga avresti spazzato via ogni avversario, dal più temibile al più insignificante, senza pensarci due volte. E allo stesso modo, se avessi lasciato Tenseiga a tuo fratello... beh... probabilmente avrebbe finito per salvare sempre tutti. I poteri di Tessaiga e Tenseiga vanno usati con oculatezza, con parsimonia. Tu non sei facile alla compassione, alla pietà, ma sapevo anche che dentro di te, infondo, eri in grado di provarle, per questo ti ho potuto lasciare Tenseiga: sapevo che, pur potendola usare, non avresti abusato del suo potere. Allo stesso modo anche se Inuyasha è... un “botolo ringhioso” - ridacchiò – ero sicuro che, crescendo con sua madre, avrebbe imparato ad amare, e ad usare la forza solo quando è necessario, per questo, e non solo per proteggerlo da sé stesso, ho lasciato a lui Tessaiga. E infondo anche Tenseiga l'ho lasciata a te, anche per proteggerti da te stesso... - ammise - Sai figliolo, quando ero ancora vivo, non ti nascondo che ho pensato spesso che tu fossi interessato solo al potere; solo da morto ho potuto vedere nel tuo cuore e ti ho capito davvero. Perdonami figliolo, per colpa mia non hai avuto vita facile nemmeno tu... - mormorò.

- Anche per me non è stato facile capirvi – rispose serio Sesshomaru – per anni mi sono chiesto perché mi aveste lasciato proprio Tenseiga, una spada che per molto tempo ho disprezzato reputandola inutile, ma poi... Immagino di dovervi ringraziare. - ammise con un certo sforzo.

Il Generale gli sorrise orgoglioso mettendogli una mano sulla spalla:

- Sono felice che ti sia stata utile e ancor di più sono felice che tu abbia trovato qualcosa da proteggere, era ciò che mi auguravo. La forza da sola è ben poca cosa, se non si sa come usarla, se non si ha uno scopo. -

- Però ciò che mi è caro... adesso non può più essere protetto da Tenseiga... Mi dispiace per voi Padre, ma la vostra spada è tornata ad essere inutile. - ribatté Sesshomaru

- Ne sei proprio sicuro? Pensi davvero di non avere più niente da proteggere? - chiese sorridendo il Generale – Ti ricordo che adesso hai un intero clan da guidare e... da proteggere. E in futuro... chissà... la vita è piena di sorprese... potresti scoprire che c'è anche qualcun altro che vuoi proteggere. - buttò lì distrattamente.

Sesshomaru gli rivolse un'occhiata dubbiosa e il Generale ridacchiò:

- Non l'hai notato, mentre combattevano, al tempio... -

Sesshomaru non rispose e allora il Generale proseguì:

- Inuyasha... ha chiesto a te di proteggerlo dai Nue... C'ero anch'io, eppure lo ha chiesto a te... E' a te che ha affidato la sua vita e quella della sua preziosissima Kagome, in quel momento. -

- E credete davvero che quello stupido si sia reso conto di ciò che stava facendo? Che abbia riflettuto? - ribatté Sesshomaru – Conoscendolo avrà chiamato il primo nome che gli è venuto in mente... - aggiunse freddo.

- E che, guarda caso, era il tuo... - ridacchiò di nuovo il Generale – Te l'ho detto, rassegnati, sei un “fratellone” adesso! - lo canzonò.

Sesshomaru sbuffò appena, spazientito, distogliendo lo sguardo, ma non rispose.

Un odore familiare li spinse a voltarsi entrambi nella direzione da cui proveniva:

- Ehm... scusate... vi disturbo? - mormorò impacciato Inuyasha avvicinandosi a loro.

- Ma certo che no! - esclamò allegro il Generale – Vieni, figliolo, vieni... siediti qui con noi! - lo incitò assestando qualche pacca leggera al pavimento di legno vicino a lui – Parlavamo di spade! Non ho potuto seguire molto la tua battaglia, ma mi è sembrato di notare che i miei consigli ti siano stati utili. - esordì tranquillamente.

- Già! - ammise sorridendo Inuyasha, ma rattristandosi subito dopo – Peccato... che non potrete darmene altri... - mormorò avvertendo la fastidiosa sensazione di qualcosa che gli chiudeva la gola.

- E perché no?! - esclamò il Generale – Abbiamo ancora un po' di tempo, in fondo. Avanti, tira fuori Tessaiga! - aggiunse deciso alzandosi in piedi e sguainando la sua spada.

- Tessaiga?! - chiese stupito Inuyasha – Ma... Padre... -

- Non crederai che tema la mia spada, figliolo?! - rise il Generale – E comunque... che potrà mai succedere? Al massimo potresti spedirmi all'altro mondo con qualche ora d'anticipo! Ma dubito che succederà... - scherzò riuscendo a strappare un sorriso anche a suo figlio.

- Sì, avete ragione! - esclamò Inuyasha balzando in piedi e sguainando anche lui la sua spada.

- Vediamo se riesci a tenermi testa, ragazzino! - lo canzonò suo padre facendogli segno di farsi sotto.

Iniziarono a duellare, il Generale teneva la spada con una mano sola e si muoveva appena mentre Inuyasha impugnava Tessaiga a due mani lanciandosi contro suo padre, che lo incitava ad attaccare:

- Che c'è? Hai paura di farmi male?! Kagome ha fatto di meglio, sai?! Credi forse che tuo padre sia più debole di un Nue? - lo provocava il Generale

A quelle parole Inuyasha si decise ad attaccarlo con sempre maggior vigore e convinzione, ciò nonostante il Generale continuava a parare e respingere i suoi attacchi senza nessuno sforzo apparente, mentre continuava a correggerlo e fargli notare i suoi errori.

- Perdete il vostro tempo, Padre. Gli mancano i fondamentali. - commentò, a un certo punto, indifferente Sesshomaru

- Tsk! Infatti sono io quello che c'ha rimesso un braccio! - ribatté ironico Inuyasha, spingendo con tutte le sue forze contro la lama di suo padre.

- Mi dispiace Inuyasha, ma temo che tuo fratello abbia ragione – intervenne il Generale che con un rapido movimento dell'avambraccio fece roteare la spada strappando Tessaiga di mano a Inuyasha; la spada volò via e si conficcò a terra poco lontana da loro.

- Maledizione! - sibilò Inuyasha arrossendo appena e correndo a recuperare la sua spada.

Gli bruciava aver fatto una simile figura davanti a suo padre e soprattutto davanti a quel pallone gonfiato di Sesshomaru, che lo aveva appena criticato. Possibile che fosse davvero così scarso?! No, era suo padre che era imbattibile, ne era sicuro! Però...

“Cavolo! Anch'io sto per diventare padre... che penserà di me mio figlio?!” pensò di colpo preoccupato

- Col poco tempo che ho posso fare ben poco – proseguì il Generale – Perché non gli insegni tu, Sesshomaru?! - propose all'improvviso

- Che cosa?! - risposero all'unisono Inuyasha e Sesshomaru, guardandolo come se fosse impazzito

- Non ho tempo da perdere con un simile inetto! - aggiunse Sesshomaru

- Non ho intenzione di prendere lezioni da uno che ho sempre sconfitto! - gli fece eco Inuyasha

- Che cosa?! - ribatterono di nuovo all'unisono, questa volta rivolgendosi l'uno all'altro, rendendosi conto di ciò che si erano detti.

Il Generale scoppiò a ridere:

- Bene! Vedo che finalmente vi trovate daccordo su qualcosa! - esclamò divertito, poi aggiunse più serio – Sesshomaru, hai proposto tu a Inuyasha di essere il tuo braccio destro, vuoi davvero avere al tuo fianco “un inetto”? - lo provocò – Non credo proprio che sarà “tempo perso” quello che dedicherai a tuo fratello. Sono sicuro che ne trarrai vantaggio anche tu. - concluse sorridendo allusivo.

Sesshomaru gli rivolse un'occhiata cupa:

- Immagino che abbiate ragione... - mormorò infine poco convinto - … come sempre. - aggiunse quasi scocciato.

- E cosa dovrei imparare da lui?! - ribatté scocciato Inuyasha – Gli ho sempre tenuto testa, non ha niente da insegnarmi, sa solo criticare! - borbottò infastidito

- Hai sentito Sesshomaru?! Qualcosa mi dice che tuo fratello abbia bisogno di una dimostrazione delle tue capacità! - rise di gusto il Generale – Avanti figliolo, tocca te adesso a provare a tener testa al tuo vecchio! In fondo... era quello che volevi, no?! - aggiunse con un sorrisetto divertito, facendo roteare agilmente la spada con un rapido movimento del polso, prima da un lato e poi dall'altro, mentre con l'altra mano gli faceva segno di farsi sotto.

- Non chiedo di meglio! - sibilò Sesshomaru scattando di colpo in piedi con una strana luce negli occhi e un sorriso eccitato sul volto: la prima vera espressione che Inuyasha gli avesse mai visto in faccia.

– Mettiti comodo e guarda bene figliolo – disse tranquillo il Generale, invitando con un gesto Inuyasha a tornare a sedersi sulla veranda – Ora tuo padre e tuo fratello ti faranno vedere come usa davvero la spada un Demone Cane! - esclamò prima che Sesshomaru gli si lanciasse contro rapidissimo.

“Ma quando ha estratto Bakusaiga?!” si chiese stupito Inuyasha.

Il Generale fu prontissimo a parare il colpo, ma fu comunque costretto a fare un balzo all'indietro per ammortizzare l'urto.

- Però! Sei migliorato, Sesshomaru! Mi sa che questa volta dovrò fare sul serio... - ammise con un sorrisetto divertito

- Non sono più un ragazzino, Padre. - rispose sicuro Sesshomaru - Sono il Generale, adesso, l'avete deciso voi, ve lo siete dimenticato? -

- Sbagliato, figliolo! Il titolo di Generale non si eredita, bisogna guadagnarselo! - ribatté lanciandosi a sua volta contro Sesshomaru e colpendolo con una serie di affondi che costrinsero il giovane demone a indietreggiare, ma che vennero parati prontamente, uno dopo l'altro, senza la minima indecisione.

Il fragore delle spade che cozzavano richiamò l'attenzione degli altri Demoni Cane presenti e dei loro ospiti che si avvicinarono subito, incuriositi ed eccitati: a quanto pareva il tanto atteso scontro padre/figlio, predecessore contro successore, avrebbe infine avuto luogo.

Inuyasha li osservava a bocca aperta, faticando a seguire i movimenti rapidissimi con cui si muovevano entrambi. La forza di suo padre non aveva mai nemmeno osato immaginarla, ma era convinto di conoscere quella di suo fratello. Scoprì che si sbagliava! Contro loro padre sembrava muoversi molto più velocemente di quanto ricordasse, alternando sequenze di combattimento a terra ad attacchi aerei, volti a non dare tregua all'avversario. Se avesse combattuto così contro di lui, lo avrebbe spazzato via in un secondo, con o senza Tessaiga. Ma aveva davvero cercato di prendergli la sua spada?! O l'aveva solo preso in giro?!

Sesshomaru e il Generale si lanciarono l'uno contro l'altro, parando ognuno l'assalto dell'altro contemporaneamente, e continuando a premere le lame delle rispettive spade l'una contro l'altra, senza che nessuno di loro riuscisse ad avere la meglio. Il tempo sembrò fermarsi per un lungo interminabile istante mentre i due demoni si scambiavano un gelido sguardo intimidatorio, in quel momento non erano padre e figlio ma semplicemente avversari, quasi nemici, che si scontravano l'uno contro l'altro per stabilire davvero chi dei due fosse il più forte. Alla fine fu il Generale che, con una potente spinta della sua spada, riuscì a respingere il figlio, allontanandolo da sé quel tanto che bastava per lanciargli contro un paio dei suoi micidiali fendenti, con cui aveva abbattuto i Nue. Era impossibile respingere quelle potenti lame di aria, affilate come rasoi, e Sesshomaru poté solo schivarle, ma evidentemente non fu abbastanza veloce, perché una di quelle lame incise un altra linea rossa sulla sua guancia, ma lui non batté ciglio e non si prese nemmeno la briga di asciugare il sangue che colava dalla piccola ferita, rispondendo all'attacco di suo padre con un identico crepitante fendente della sua Bakusaiga. Se avesse colpito il Generale lo avrebbe di sicuro fatto a pezzi, ma lui fu più rapido e con un balzo fu di nuovo davanti a suo figlio, bloccandogli la spada con la sua.

- Fai sul serio, allora... interessante! - ridacchiò

- Sapevo che l'avreste evitato – rispose sicuro Sesshomaru respingendo di nuovo il suo attacco.

Questa volta però il Generale spiccò un balzo e con una capriola in aria scavalcò Sesshomaru atterrando dietro di lui pronto a colpirlo alle spalle, ma il giovane demone non si fece sorprendere: si abbasso veloce e, senza nemmeno voltarsi, tese Bakusaiga sopra la sua testa parando il colpo. Solo allora, mentre teneva ferma la spada di suo padre con la sua, si rimise in piedi e si voltò, fece roteare rapido Bakusaiga e questa volta fu la spada del Generale a volare via e il Grande Demone Cane si ritrovò la lama del suo primogenito puntata contro la gola.

Un boato assordante si alzò dai presenti, mentre il Generale, dopo un attimo di stupore, sorrise felice e sollevò le mani in segno di resa.

- Che mi venga un colpo! L'ha battuto sul serio!!! - mormorò Inuyasha stupefatto – Grande fratellone! Mi rimangio tutto quello che ho detto!!! - gridò entusiasta in direzione di Sesshomaru che lo guardò con la coda dell'occhio e non riuscì a trattenere un sorrisetto sprezzante, rinfoderando Bakusaiga.

- Ha ragione lui, figliolo, questa volta m'hai battuto sul serio! - esclamò orgoglioso il Generale attirandolo a sé in un abbraccio – Sono fiero di te, Generale! - gli mormorò in un orecchio mentre Sesshomaru rimase impietrito a occhi sbarrati, fissando il vuoto sopra la spalla di suo padre, completamente scioccato da quel gesto improvviso.

Sentì qualcosa chiudergli la gola, una parte di lui, la parte più nascosta del suo animo, avrebbe voluto ricambiare quel gesto, ma riuscì solo a stringere i pugni. Era la sua ultima occasione, se ne rendeva conto, l'occasione di fare pace con suo padre e con sé stesso, con quel demone forte e fiero che aveva sempre visto camminare un passo avanti a lui, che aveva inseguito per tutta la vita senza mai riuscire a raggiungerlo, sentendosi sempre inadeguato e indegno di lui. Adesso l'aveva raggiunto, l'aveva raggiunto davvero! Con uno sforzo enorme, lottando contro sé stesso e contro secoli di autodisciplina, riuscì finalmente a piegare e sollevare le braccia fino ad appoggiare le mani sulle spalle di suo padre. Fu il massimo che riuscì a fare, ma ci pensò suo padre a stringerlo a sé ancora di più, per un lungo istante, prima di lasciarlo andare e tornare a guardarlo in faccia, orgoglioso.

- Lunga vita al Generale Sesshomaru! Evviva! - fu il grido unanime che si alzò dai presenti


 

Quando le manifestazioni di esultanza intorno a loro si placarono, il Generale e Sesshomaru, tornarono di nuovo da Inuyasha.

- Allora?! Ti sei convinto adesso, figliolo?! Non c'è niente che io potrei insegnarti, che non possa insegnarti anche tuo fratello. - gli disse sereno il Generale

- Sì... - ammise mestamente Inuyasha – anche se dubito che sarà la stessa cosa... Lui non ha i vostri modi e la vostra pazienza! - precisò con un sorrisetto ironico in direzione di Sesshomaru

- Sei ancora vivo, no?! Direi che ne ho avuta fin troppa di pazienza... - rispose atono.

Si sedettero di nuovo tutti e tre sulla veranda continuando a parlare: della battaglia appena passata, dei vecchi nemici del clan che probabilmente si sarebbero trovati ad affrontare di nuovo, degli scontri passati tra Inuyasha e Sesshomaru... di tutto e di niente.

- Qualcosa ti preoccupa, figliolo?! - chiese a un certo punto il Generale a Inuyasha, vedendolo serio.

- No... - mentì in un bisbiglio, ma se ne pentì subito, non poteva permettersi ritrosie con suo padre, non ne avevano il tempo, così si corresse – Solo... prima, vedendovi combattere... mi sono reso conto... che non vi raggiungerò mai. - confessò mestamente

Sesshomaru gli lanciò un'occhiata, con la coda dell'occhio, che valeva più di mille parole.

- Sì, lo so, me l'hai sempre detto! Che sono una nullità, indegna di nostro padre... il disonore della famiglia e bla bla bla... Non m'hai detto altro per anni! - sbottò Inuyasha scocciato dando voce ai pensieri di suo fratello – Però... -

- Però?! - lo incalzò suo padre

- Però adesso... non è con voi che mi sento in difetto. Vi ho ammirato per tutta la vita... e a giusta ragione! Stasera ne ho avuto la conferma! Volevo diventare un demone completo... sognavo di essere come voi... insomma, è normale, no?! Che un figlio pensi certe cose di un padre?! Ma io... io non sarò mai come voi... io sono solo... Inuyasha... Che penserà di me mio figlio? - confessò infine.

Il Generale gli rivolse un ampio sorriso

- Ti svelo un segreto figliolo... - disse tornando per un attimo serio – Anch'io sono solo Touga! - confessò con un altro sorriso cingendogli le spalle con il braccio – Ma per qualche strana ragione i miei figli hanno visto cose in me, che a me sono sempre sfuggite, che non credevo nemmeno di possedere. Tuo figlio penserà di te ciò che ogni figlio pensa del proprio padre: mio padre è il migliore del mondo! Anche quando litigherete, la penserete diversamente e crederete di non capirvi, tu per lui resterai sempre una guida da seguire, una meta da raggiungere. - aggiunse cingendo anche le spalle di Sesshomaru con l'altro braccio e sorridendogli comprensivo prima di tornare a rivolgersi a Inuyasha – Non temere, figliolo, sono sicuro che te la caverai! - asserì sicuro

Il Generale tornò ad osservare il cielo che lentamente iniziava a rischiarasi verso est:

- Incredibile! In questo momento ci sono tre generazioni della nostra famiglia sotto questo tetto! L'avreste mai detto?! - commentò felice e soddisfatto – Il vecchio ha appena lasciato il posto al nuovo, ma il futuro è già dietro l'angolo! -

- Touga... manca poco, ormai... - mormorò triste alle loro spalle la Signora Shitsuki raggiungendoli. Non aveva osato interromperli fino a quel momento.

- Sì, mia cara! - esclamò il Generale alzandosi e sciogliendosi da quell'abbraccio – E' meglio se inizio a salutare tutti! - disse tornando verso i tavoli dove i membri del clan che erano ancora in piedi, stavano svegliando quelli che erano crollati.

Di nuovo, come la sera del suo arrivo, il Generale lì salutò e parlò con ognuno di loro, ma questa volta i sorrisi erano tirati e gli occhi lucidi. Il cielo iniziava a farsi sempre più chiaro quando finalmente il Generale raggiunse sua moglie e la strinse nel suo abbraccio depositandole un dolce bacio sulla fronte:

- Mi mancherai, Touga... - bisbigliò lei con un filo di voce.

Lui le rivolse un ampio sorriso e rispose:

- Tu no! Tu sei sempre qui! - scherzò indicando il suo petto – E ogni volta che mi penserai io ti sentirò – disse abbracciandola di nuovo.

Infine tornò verso i suoi figli, in piedi, di fronte ad entrambi, mise una mano sulla spalla a ognuno di loro:

- So che lascio il clan in buone mani, le migliori! - dichiarò orgoglioso, poi alzò lo sguardo di fronte a sé e vide Kagome, sulla veranda, insieme a Chibiki, con un lungo kimono sulle spalle e una tazza di tisana in mano. Le sorrise, mentre lei lo salutava con la mano e i primi raggi del sole lo sfioravano.

Spostò di nuovo l'attenzione sui suoi figli rivolgendo a entrambi un ultimo, lungo sguardo: a Inuyasha che si sforzava di sorridere trattenendo le lacrime e a Sesshomaru che lo guardava serio con gli occhi appena un po' più lucidi del solito. I suoi figli, così diversi agli occhi del mondo, eppure così uguali ai suoi occhi.

- Vi voglio bene, figli miei. E sarò sempre fiero di voi. - disse semplicemente, con un ampissimo sorriso, iniziando lentamente a scomparire sotto i raggi del sole.

Inuyasha e Sesshomaru si guardarono per un istante prima di rivolgersi di nuovo al Generale e dirgli altrettanto semplicemente:

- Grazie di tutto, Padre. -

prima che quel sorriso si dissolvesse per sempre nella luce del mattino.







----------------------------------

Angolo dell'autrice

Ci credereste... siamo a novembre e io sono su questo capitolo da luglio. Rimanda-rimanda credevo davvero di non farcela a finirlo per la mia solita pubblicazione del venerdì (oggi è mercoledì e fino a ieri ne avevo scritto solo la metà). Probabilmente nemmeno io ero pronta a dire addio al Generale, per questo non riuscivo a scrivere questa parte, anzi non riuscivo proprio a pensarla! Poi oggi, forte dell'impegno che ormai ho preso con voi, mi sono imposta di scrivere e... BAM! E' venuta fuori, quasi di getto! Quindi GRAZIE, questo capitolo lo devo a voi! ;)

Domani lo riguarderò, ma sarà in assoluto il capitolo meno revisionato di tutta la storia. E' anche più lungo del solito, ma non ho avuto cuore di dividerlo. Spero di non fare pastrocchi e di non rovinare tutta quanta la storia con un solo capitolo, eppure qualcosa mi dice che... in fondo va bene così! ^^

Ditemi se mi sono sbagliata.

Alla prossima T_T


 

PS. Tranquilli i prossimi 4 capitoli (tutti slice of life) sono già pronti da un pezzo ;) e mi lasciano giusto il tempo di realizzare i successivi. Quanti saranno, ancora non lo so. ^^'

PPS. Wow! 21 commenti per un solo capitolo, avete di nuovo battuto il record! E io, di nuovo, posso solo dirvi GRAZIE ^_^

   
 
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: FairyQueen78