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Autore: Midnight tears    26/10/2008    6 recensioni
Elena, Anna, Giulia. Tre amiche indivisibili, tre biglietti aerei, una macchina in affitto e un grande sogno che sta’ per realizzarsi: una vacanza on the road insieme in Australia.
Bill, Tom, Georg, Gustav. Un gruppo ultra famoso, i Tokio Hotel, quattro grandi amici, un cantante in crisi per il troppo stress, un gemello TROPPO buono, due amici troppo pazienti e succubi degli eventi, un’unica soluzione: una vacanza on the road come semplici turisti in Australia.
Strify, Kiro, Yu, Shin, Luminor. Una band emergente di grande successo, i Cinema Bizarre, un’amicizia fortissima, una felicità incontenibile e un grande regalo per festeggiare il loro successo e la loro amicizia: un viaggio on the road in Australia.
Anna, la sognatrice, è pazza dei Tokio Hotel e detesta i Cinema Bizarre.
Giulia, la casinista, adora i Cinema Bizarre e non sopporta i Tokio Hotel.
Elena, la boss tirapugni, mal digerisce entrambi i gruppi.
Cosa succederà dall’incontro di questi tre variegati e apparentemente incompatibili gruppi?   
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cinema Bizarre, Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap.2
Monsoon



Lunedì 12 luglio, ore 12.30
All’aeroporto di Sidney c’era un via vai impressionante di gente, e lo sbattere più o meno frettoloso di migliaia di scarpe di persone diverse si mischiava con gli annunci in inglese degli aerei in partenza e in arrivo, e al rumore dei motori degli aerei che ruggivano, creando un frastuono assordante.
Tra tutta quella gente, in mezzo alla sala, stavano immobili tre ragazze. La bionda teneva a tracolla una borsa rosa e a terra una valigia del medesimo colore, la rossa aveva in una mano uno zaino viola della Seven e un trolley, mentre la mora teneva uno zaino sulle spalle e una grossa sacca da ginnastica rossa a tracolla. Tutte e tre fissavano basite l’enorme struttura.
- Come facciamo a uscire? - domandò Giulia guardando le amiche.
- Beh, dalla porta immagino…- tentò Anna.
Elena si girò a guardarla, inarcando un sopracciglio:- Perché, tu hai anche solo una vaga idea di DOVE si trovi l’uscita? -
- Ehm…-
- Ecco, appunto -
Dopo che furono passati almeno altri due minuti in assoluto silenzio, Giulia tentò di farsi venire un’idea:- E se chiedessimo a qualcuno? Tanto ci sarà uno sportello informazioni, o magari un poliziotto, no? -
Le altre due decisero di assecondare l’amica e dopo qualche attimo di ricerca si diressero verso quello che sembrava un poliziotto.
Giulia si avvicinò all’uomo:- Excuse me? -
Il poliziotto le sorriso cordiale:- Yes? -
- Could you tell us where the exit door is, please? -
L’uomo sorrise di nuovo:- Of course! -
Dopo mezz’ora di spiegazioni in fitto dialetto australiano (fortuna che Giulia se la cavava egregiamente con le lingue straniere, in particolare con le varie forme di inglese nel mondo), le ragazze appresero che l’uscita si trovava circa 500 m dietro di loro, e che il parcheggio era immediatamente sulla sinistra all’uscita.
Alla fine, trascinandosi dietro i bagagli, le tre amiche riuscirono ad arrivare al parcheggio…
-…CHE OVVIAMENTE E’ GROSSO QUANTO L’AEROPORTO INTERO, PISTE D’ATTERRAGGIO COMPRESE!!!!!! - urlò Elena, pericolosamente vicina al limite della sua già esigua pazienza, facendo girare tutti i presenti, che fortunatamente non capivano l’italiano, verso le tre - E ORA MI DITE COME CAZZO FACCIAMO A TROVARE LA MACCHINA?!?!?! - strillò rivolta alle sue amiche.
- Elenuccia…- tubò Anna, cercando di calmarla - non ti preoccupare, quello che ce l’ha noleggiata mi ha detto esattamente dove l’avrebbe parcheggiata. Ci basta trovare il settore giusto e siamo a posto!! -
- Sì, Anna ha ragione! - rincarò Giulia - vedrai che la troveremo subito!! -

2 ore dopo…
- Subito, eh? - sbraitò Elena, disidratata, distrutta fisicamente e psicologicamente dopo due ore passate sotto il sole alla ricerca della macchina, che alla fine avevano finalmente trovato - E, tra l’altro, non sono nemmeno sicura che questa roba che voi vi ostinate a chiamare “macchina” possa trasportarci in giro per l’Australia per un mese! -
In effetti, la suddetta macchina era una specie di relitto bellico rosso scrostato di chissà quanti anni prima, lunga e stretta, con un enorme bagagliaio che comprendeva quasi la metà del veicolo e i sedili di pelle nera, che sicuramente non aiutavano a tenerle fresche.
- E manca l’aria condizionata, tanto per dirne un’altra!! - aggiunse, esasperata.
Elena era l’unica in grado di parlare, le altre erano quasi morte.
Non si sa come, riuscirono, tra le fitte del sole cocente e gli scleri di Elena, a sistemare i bagagli e a entrare in macchina, non prima di aver tenuto aperto l’abitacolo per permettergli di prendere aria, visto che all’interno aveva raggiunto una temperatura degna del deserto del Sahara.
- Chi guida? -
Invece di rispondere, Anna si sdraiò sui sedili posteriori, e Giulia si accasciò sul sedile del passeggero.
La pugile alzò gli occhi la cielo:- Ma non mi dire…- poi si sistemò al posto di guida.
Sorprendentemente, la macchina partì subito, e questo indusse Elena a sperare che almeno il motore fosse in buone condizioni. A causa del caldo, tenevano i finestrini spalancati, e l’aria che entrava scivolava sui loro volti bagnati dal sudore, asciugando le goccioline brillanti che imperlavano la loro pelle, dando alle ragazze un po’ di sollievo.
- Ditemi perché mi sono lasciata convincere a fare questa follia! - sbottò Elena ad un certo punto.
Giulia aprì un occhio e la fissò sorridendo:- Beh, è ovvio! - spostò il braccio che penzolava fuori dal finestrino intorno al collo dell’amica, mentre Anna la abbracciava da dietro.
- PERCHÈ CI  ADORI!!! - esclamarono contemporaneamente.
Lei rise:- Sì, certo, come no! Tornate a dormire, va, vi sveglio quando vedo un McDonald‘s!! -
- Agli ordini, capo! -
Entrambe tornarono alle loro posizioni di prima.
Anna prese la borsa rosa e estrasse da una tasca un iPod nano fucsia, si infilò le cuffie e chiuse gli occhi, gustandosi le note dolci e leggiadre di Monsoon, mentre la voce stupenda di Bill la faceva scivolare lentamente nel sonno.
*Running through the monsoon…… beyond the world
To the end of time…… where the rain won’t hurt
Fighting the storm…… into the blue
And when I lose myself…… I’ll think of you
Together we’ll be running somewhere new…… through the monsoon
Just me and you
Nel frattempo, Giulia aveva preso lo stesso oggetto, solamente che il suo era nero, e aveva fatto la stessa cosa dell’amica. A cullarla però c’era la voce di Strify che intonava Forever or never, la sua canzone preferita.
*I'm not gonna live forever
Said I'm not gonna live forever
better make it now or never
(ever, ever)
I'm not gonna live forever
Said I'm not gonna live forever
gotta make it now or never
(forever or never)
Elena, invece, si era infilata le cuffie del suo iPod blu e aveva selezionato la sua canzone preferita, Lose yourself di Eminem, lasciando che la voce del rapper americano le facesse compagnia durante il viaggio.
*You better lose yourself in the music, the moment
You own it, you better never let it go
You only get one shot, do not miss your chance to blow
This opportunity comes once in a lifetime yo

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* Correrò attraverso il Monsone…… oltre il mondo
Alla fine del tempo…… dove la pioggia non ferirà
Combattendo la tempesta…… nel dolore
E quando perderò me stesso…… penserò a te
Insieme correremo da qualche parte di nuovo…… attraverso il Monsone
Solo io e te

* Non vivrò per sempre
Dicendo che non vivrò per sempre
Meglio farlo ora o mai più
(mai più, mai più)
Non vivrò per sempre
Dicendo che non vivrò per sempre
Devo farlo ora o mai più
(per sempre o mai)

* È meglio che tu perda te stesso nella musica, questo momento
ti appartiene, faresti meglio a non lasciartelo scappare
Hai solo una possibilità, non perdere la tua occasione per sfondare
Questa opportunità capita una sola volta nella vita, yo.

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- Ma perché tutte a me?!?!? -
Tom era disperato. Erano partiti da Berlino 14 ore prima, il viaggio era stato orribile, c’era stata una turbolenza tremenda, che per uno come lui che soffriva il mal d’aereo era come essere messo in un frullatore acceso, erano arrivati a Sidney ma nessuno di loro capiva una parola di inglese, non sapevano dove andare, non sapevano dov’era la macchina che David aveva provveduto a noleggiare e, come se non bastasse, aveva perso una delle sue valige.
- Io lo sapevo che andava a finire così! Ma perché non me ne sono rimasto a casa?!?!? -
- Dai Tom - Georg gli mise una mano sulla spalla - non farla tanto tragica. In fondo hai altre quattro valige, no? Se ti manca qualcosa di vitale importanza possiamo sempre comprarlo -
Il chitarrista si girò disperato verso di lui:- Tu non capisci!! Dentro la valigia c’era una cosa di vitale importanza per me!!! -
Il bassista si allarmò:- Cosa c’era dentro? I soldi -
- No! -
- Il cellulare? -
- No! -
- La tua chitarra? -
- Ma stai scherzando?!?!? Se avessero perso la mia chitarra, a quest’ora avrei già fatto causa alla compagnia aerea per danni morali e psicologici!! -
-…ok, non è la chitarra. E allora cos’è che ti manca? -
Tom lo fissò disperato:- C’erano i miei preservativi lì dentro!! E ora io come faccio?!?! -
-…-
- Ma ti rendi conto, Georg? È terribile!! E adesso?!?!? Se mi capitasse di incontrare una che ci sta’, anche se la cosa non è molto probabile, vista che la scarsità di esseri di genere femminile con un bel paio di tette o un bel culo, non potrò fare sesso con lei, non posso mica rischiare di farla rimanere incinta!!!! -
Georg lo fissò sorpreso:- Da quando ti preoccupi delle ragazze con cui vai a letto? -
- Ma mica mi preoccupo per loro!! Mi preoccupo per me!! Pensa che succederebbe se si sapesse che Tom Kaulitz ha fatto rimanere incinta una ragazza. Nessuna vorrebbe più venire a letto con me!! Ma ti rendi conto?!?!? È un problema enorme!!! -
Georg si trattenne dal dire a Tom, per quanto fregasse a lui la cosa, dove poteva metterseli i suoi problemi enormi, e, per quieto vivere, cercò di venirgli incontro:- Dai, li compreremo qui. Sono sicuro che, nonostante tutto quello che dici, in Australia non vivono come rozzi selvaggi dell’età della pietra!! -
- NO!!!! -
Dopo l’urlo disperato di Tom, tutti si girarono a guardarli incuriositi. Georg fece un sorrisino nervoso e fece segno che era tutto a posto.
- Ma che cazzo urli, si può sapere?!?!?- sibilò a Tom.
Come se non l’avesse sentito, il chitarrista continuò nel suo monologo drammatico:- Non posso mica comprarli qui!! Sicuramente avranno marche diverse, la mia pelle è delicata, non posso mica rischiare con un prodotto che non conosco! E poi…-
Georg era sconvolto. E esasperato.
No, decisamente non era possibile passare un mese con lui, la sua sanità mentale non ne sarebbe uscita incolume.
“Dove diavolo è Gustav quando serve?!?!?”
Proprio in quel momento, la testa bionda di Gustav apparve tra la folla, seguita da quella di Bill, quel giorno meno evidente del solito visto che i capelli ricadevano lisci sulle spalle e solamente i ciuffi davanti erano sparati in aria.
- Ehi Georg, abbiamo recuperato le valige! - esclamò Gustav.
- Già, ci sono tutte, a parte quella di  Tom non ne manca nessuna!! - in quel momento Bill notò il gemello, che si stava ancora disperando, incurante del fatto che Georg oramai non lo ascoltava più.
- Che cos’ha Tomi? - chiese il gemello minore reclinando la testa di lato.
Georg alzò gli occhi al cielo:- È disperato perché nella valigia che ah perso c’erano i preservativi e ora lui non sa cosa fare nel caso incontri qualche ragazza scopabile, nonostante, a suo dire, ce ne siano veramente poche qui -
Gustav si morse le labbra:- Io devo stare zitto, io sevo stare zitto…-
Bill intanto si era avvicinato al gemello:- Tomi? -
In quel momento il chitarrista si risvegliò dal suo stato di trance e fissò il gemello:- Sì, Bill? -
- Non ti preoccupare, vedrai che troveremo una soluzione! - e gli sorrise come solo lui sapeva fare.
Il cuore di Tom si sciolse come burro:- Sì, certo, hai ragione! -
Bill lo abbracciò, poi, sempre con il sorriso sulle labbra:- Che ne dici se adesso andiamo a prendere la macchina? -
Il chitarrista sorrise a sua volta:- Hai ragione! -
Detto questo, si incamminò verso il parcheggio.
- Un giorno - disse Gustav rivolto al cantante - dovrai spiegarmi come fai a manovrarlo come un burattino! -
Bill gli strizzò l’occhio e si incamminò nella stessa direzione del fratello.

I Tokio Hotel trovarono la loro macchina molto più velocemente delle tre ragazze.
- Wow!! -
Fu il commento collettivo.
La macchina era un enorme fuoristrada a sei posti grigio metallizzato, che splendeva sotto il sole come un gioiello, come a voler urlare al mondo “sono nuova di zecca, e costo più di un aereo, inchinatevi al mio cospetto!”
- È magnifico…- mormorò Tom, sfiorandolo con timore reverenziale.
- David ha fatto proprio le cose in grande stavolta! - esclamò Gustav.
Georg e Tom si fissarono.
- LA GUIDO IO!!!!!!!!!!!! - urlarono all’unisono, fiondandosi contemporaneamente al posto di guida. Dopo qualche scazzottamento, e grazie soprattutto ad un calcio ben assestato nelle parti basse, il rasta riuscì a conquistare il posto di guida, lasciando il povero Georg per terra dolorante, che si teneva una mano sui gioielli tremendamente doloranti.
- Non vale…- esclamò con una vocetta acuta tipica dei castrati.
Tom sorrise trionfante:- In guerra e in amore tutto è lecito! -
- E per te questa è una guerra? - chiese Gustav scettico.
- NO!!! Questo è amore! Non posso mica permettere che quel grosso scimmione guidi questo tesorino, finirebbe per traumatizzarlo!! - accarezzò la macchina con occhi languidi - e poi la piccolina vuole stare con me, vero? No, tranquilla piccola, papà non ti lascia nelle mani di quel brutto cattivone, no no no…-
Sotto gli sguardi allucinati degli altri tre, Tom cominciò a dare dei piccoli bacini al manubrio, e pacche amichevoli all’interno della macchina, sussurrando paroline dolci.
Quando Bill colse il vezzeggiativo “picci picci” non si trattenne più, scoppiò a ridere convulsamente, tenendosi le mani sulla pancia e cadendo a terra, mentre le lacrime gli rigavano le guance.
Vedendolo così felice, Gustav, Georg (che nel frattempo si era rialzato) e Tom sorrisero dolcemente con fare protettivo. Era così bello vedere che aveva ripreso a sorridere…

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- CHE BELLOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!! SIAMO ARRIVATI!!!!!!!!!!! -
Mentre si limava le unghie, la giovane hostess sobbalzò e fece un salto all’indietro, spaventata da un acuto impressionantemente alto proveniente dalla sua sinistra. Ad un tratto un… un QUALCOSA si materializzò di fronte a lei. Era un affarino bianco, con una carnagione pallidissima e bianca, un paio di jeans chiari, una canotta bianca e i capelli, bianchi pure quelli, con dei ciuffi neri. Saltellava sul posto battendo le mani, il tutto ad una velocità folle, rimbalzando come una pallina di gomma, urlando chissà cosa in una lingua che non conosceva.
- CHE BELLO CHE BELLO CHE BELLO CHE BELLO CHE BELLO CHE BELLO CHE BELLOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!! -
Sembrava un criceto in calore imbottito di allucinogeni che aveva appena avvistato una mandria di cricetine vergini in cerca di marito!!!!    
- GUARDATE COM’E’ BELLOOOO!!!!!! - detto questo, il cosino bianco schizzò ad una velocità folle verso l’uscita, sollevando un polverone dietro di sé e facendo voltare nella sua direzione tutti i presenti nell’aeroporto.
Non fece in tempo a riprendersi dallo schock che un’altra figura alquanto bizzarra le passò davanti, correndo.
- KIRO, ASPETTAAAA!!!!!! - un altro tizio con i capelli lisci mechati di nero corse nella stessa direzione del ragazzo di prima, sollevando una ventata d’aria che le scompigliò i capelli.
Poi un tizio con un fisico da infarto messo in evidenza da una maglia nera senza maniche con i primi bottoni slacciati sul petto scolpito, i capelli neri con dei ciuffi rossi e un borsone a tracolla, saltellò verso la direzione degli altri due, felice come Heidi sulle montagne, ad una velocità meno sostenuta dei suoi compari, ma sicuramente non meno inusuale.
- BELLE GNOCCHE, ARRIVO IOOOO!!!!!!! -
Un istante dopo…
- EHI, ASPETTATEMI!!!!!!!!! KIRO, STRIFY, YU, PERCHE’ CAZZO DEVO SEMPRE PORTARLE IO TUTTE LE VALIGE, PORCA PUTTANA?!?!?! -
Un tizio con i capelli bianchi (“pure questo?!?!?”) e una carnagione altrettanto pallida, correva, si fa per dire, dietro agli altri tre, anzi, per essere precisi arrancava dietro agli altri tre con un numero indefinito di valige sulla schiena, piegato in due come una tartaruga.
Quando pensava di averle viste proprio tutte, rimase sconvolta per la quinta volta in un minuto. Un tizio con lunghi e setosi capelli neri, uno strato mostruosamente spesso di trucco sul viso, quella che somigliava in maniera preoccupante ad una gonna nera lunga fino ai piedi a coprirgli le gambe, e con stivali e maglia dello stesso colore, sfilò davanti a lei come una modella sfila ad un concorso di bellezza, trascinandosi dietro una valigia (indovinate di che colore?), accarezzandosi i capelli e guardandosi intorno in modo sdegnoso:- Ah, che barbari! Devono sempre farsi notare, ovunque vadano, non possono certo stare calmi e passare inosservati! -
Quando anche l’ultimo membro dei cinque fu passato, la ragazza rimase immobile a fissare il punto dove erano passati, con gli occhi sgranati e la bocca aperta in una O perfetta, mentre la limetta le cadeva dalle mani.
“Ok, da oggi basta birra a pranzo…”

- Allora Yu, cos’è che hai comprato? -
- Io resto dell’idea che non avremmo far dovuto scegliere a lui - borbottò Strify, preoccupato - si sa che Yu ha dei gusti strani…-
Il diretto interessato si voltò:- Ma non è vero! -
Vedendo come lo guardavano gli altri, si difese:- Sì, ecco, forse giusto un po’…-
- Sì, giusto un po’, come quella volta che per il compleanno di mia nonna chiamasti delle spogliarelliste che spuntarono fuori dalla torta quasi senza niente addosso cantando tanti auguri! Le venne un infarto e dovemmo portarla al pronto soccorso…-
- Ma non dicevi sempre che volevi che morisse? -
-…sei un caso senza speranza, Yu…- il cantante scosse la testa, rassegnato.
- Ehi, ragazzi, mi date una mano? - il povero Shin intanto stava rischiando di spaccarsi in due per il peso eccessivo delle valige sulla sua schiena.
Strify allungò un braccio e prese le sue due valige, mossa a compassione verso il più piccolo del gruppo.
Nel frattempo, Kiro avanzava a balzi verso il parcheggio, cantando una sciocca canzoncina tedesca usata dalle maestre per insegnare ai bambini dell’asilo a contare, battendo le mani e sorridendo talmente tanto che sembrava gli si dovesse spaccare la faccia a metà da un momento all’altro.
- QUANTO MI PIACE QUESTO POSTO!!! GUARDATE QUANTA BELLA GENTE!!!!! -
- Kiro! - esclamò Strify - piantala di saltellare come un canguro, ne vedremo anche troppi in questo posto, e vienei a darci una mano, a meno che tu non voglia essere portato in giro al guinzaglio e con la museruola! -
Luminor guardò il bassista sdegnato:- Sei sempre un peso inutile, essere! -
- Strifyyyyy!! - piagnucolò Kiro, nascondendosi dietro a lui - Luminor dice che sono un essere! Ma io non sono un essere!! Io sono…-
- Una piattola - borbottò il cantante, stringendo però Kiro con fare protettivo.
- EHI RAGAZZI!! ECCOLO QUA!!! -
“E ti pareva! Tanto se non è Kiro a farsi notare ci pensa Yu…”
Il suddetto Yu si trovava davanti ad un camper ENORME, grosso all’incirca come il loro appartamento, palesemente nuovo e palesemente COSTOSO.
- Non è una meraviglia? Il meglio del meglio, l’ultimo modello appena uscito sul mercato!! Ha di tutto e di più, raggiunge quasi la stessa velocità di una Ferrari ed è maneggevolissimo!! Per accaparrarmelo ho dovuto contrattare parecchio con altri tre milionari che continuavano a sparare somme più alte delle mie, ma alla fine me lo sono preso io! - esclamò orgoglioso il chitarrista
Kiro saettò in avanti, osservando il mezzo con gli occhi luccicanti:- Ohhh… Ma è bellissimo! -
- Per te tutto quello che abbiamo visto finora è “bellissimo”, essere dal vocabolario ristretto! - esclamò Luminor.
Intanto, Strify e Shin si scambiarono un’occhiata, preoccupati.    
- Yu…- cominciò il cantante -…quanto lo hai pagato esattamente? -
- Oh, ehm, un pochettino…- rispose Yu, evitando accuratamente il suo sguardo.
- QUANTO di preciso? - rincarò Shin.
- Beh… ecco… diciamo…-  Yu sussurrò il prezzo.
- QUANTO L’HAI PAGATO?!?!?!?!?!?! - l’urlo di Strify risuonò per tutto l’aeroporto, mentre i presenti alzavano gli occhi al cielo, rassegnati. Tanto, con tutto quello che avevano visto quel giorno…
- Strify, calmati… - disse il chitarrista, cercando di calmare l’amico che sembrava in preda ad una crisi isterica.
- TU STAI SCHERZANDO SPERO!!!! CON QUELLA CIFRA CI SFAMAVAMO IL TERZO MONDO!!!! MA COSA TI PASSA PER LA TESTA?!?!?! DOBBIAMO SOLAMENTE FARCI UNA VACANZA, NON VIVERCI PER IL RESTO DELLA NOSTRA VITA!!!!!!!!!!! -
- Ma suvvia, non farla così tragica…-
- LA COSA E’ TRAGICA!!!!!!!!!! MA TI RENDI CONTO?!?!?!? DOVREMO FARE TRE MESI INTERI CON UN CONCERTO SOLD-OUT AL GIORNO PER RECUPERARE QUELLA CIFRA!!!! MA CHE TI DICE LA TESTA?!?!?!? -
Mentre il cantante continuava ad urlare come un’adolescente alle prese con i sintomi del suo primo ciclo mestruale, Kiro era entrato nel camper e aveva cominciato a sistemare le valige, cercando il posto più comodo da accaparrarsi.
Vedendo che le cose tra Yu e Strify non sembravano appianarsi, Shin, sospirando, seguì l’amico sul camper, subito imitato da Luminor. Appena entrato non poté trattenere un fischio di ammirazione:- Wow, è più attrezzato di una suite a cinque stelle questo coso! -
Era enorme, aveva due letti a castello in fondo, due tavoli che si trasformavano in letti matrimoniali, uno dei quali già fatto, una bagno molto grosso, un’enorme cucina con relativo frigo, un televisore al plasma, una play station 3 con una pila di giochi alta fino al soffitto, e addirittura un idromassaggio!
- Io sto qui!!! - la voce di Kiro li fece girare verso i letti a castello. Kiro si era sistemato su uno dei letti in basso e aveva già provveduto a “sistemare le loro cose negli armadi”, ossia a buttare le valige a caso dentro quelli che sembravano i magazzini di un centro commerciale più che dei semplici armadi!
Shin valutò la situazione, e decise che non aveva la benché minima intenzione di dormire nel letto matrimoniale con il rischio di ritrovarsi Kiro appiccicato addosso perché durante la notte aveva avuto un incubo, quindi… - Io prendo questo! - esclamò sistemandosi nel letto sopra al bassista.
Luminor non disse una parola, si limitò a mettersi nel letto in alto rimasto.
- Secondo te riusciremo a partire? -
Shin si strinse le spalle:- Non saprei. Ma non dovrebbero metterci ancora molto -

Infatti, una ventina di minuti dopo…
- Grazie Strify, sapevo che avresti capito! -
- No, Yu, io avrei dovuto capire PRIMA quanto fosse da sadici masochisti mettersi nelle tue mani, e comunque oramai il danno è fatto, e di certo non intendo riempire di rughe la mia pelle stupenda prima del tempo solamente perché tu sei un idiota patentato! -
Shin ridacchiò di fronte alla, per così dire, modestia dell’amico, tentando di simulare la risata con un colpo di tosse, cosa che non gli riuscì troppo bene vista l’occhiata di fuoco rivoltagli da Strify.
Ovviamente quella dei posti letto era stata un altro paio di maniche, ma alla fine avevano concordato che Yu avrebbe dormito nel letto singolo rimasto e il cantante nel letto matrimoniale.
- Allora, se nessuno ha niente in contrario, guido io! - prima che chiunque potesse protestare, Yu si fiondò al posto di guida, tutto contento.
- Ragazziiii!!! Io ho fameeeee! - mugolò Kiro, facendo gli occhi dolci - possiamo andare da McDonald’s? Bitteeee!! -
- D’accordo, appena ne vedo uno mi fermo! -
- Che bello!!!!!! Hamburger, patatine…- Kiro si leccava le labbra, pregustando già il suo pranzetto distruggi-fegato preferito.
Shin fece una smorfia:- Sei una fogna, Kiro, pensi sempre a mangiare! -
- Oh, eccone uno! - esclamò Yu.
Mentre Strify guardava fuori dal finestrino, ignorando le chiacchiere degli altri dietro, sentì un brivido corrergli su per la schiena, facendogli accapponare la pelle, nonostante il caldo torrido.
“Ehi, ma che…?” si domandò.
Poi il rumore di una frenata brusca e un clacson che suonava violentemente lo riscosse, facendolo girare verso la strada davanti a loro.


- Ehi ragazzi, un Mcdonald’s! -
Tom fu il primo ad avvistare l’insegna gialla a forma di M che segnalava il loro fast-food preferito, facendo venire l’acquolina in bocca a tutti gli altri.
- Dai, Tomi, fermati qui! - esclamò Bill.
Il fratello sorrise:- Sicuro! Aspetta che faccio inversione! -
Georg sgranò gli occhi:- Ma non puoi farlo qui! -
- E chi se ne frega? Tanto non c’è nessuno! -
Ignorando la preoccupazione degli altri, Tom girò la macchina, invadendo la corsia opposta e girandola per entrare nel parcheggio a velocità sostenuta.
- TOOOM!!!! ATTENTOOOOO!!!!!!!!! -
Notò solo all’ultimo minuto la macchina che veniva dalla direzione opposta, dritta dritta contro di lui. Era troppo tardi, non poteva girare, non poteva indietreggiare, non poteva fare niente!!!!
- AAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!! -
La macchina davanti a loro inchiodò di colpo, il guidatore sterzò, facendo girare la macchina di traverso e immettendosi nella corsia dove prima si trovava Tom, riuscendo a fermarsi prima di andare a sbattere contro un cartello stradale.
I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo.
- Pericolo scampato! - esclamò Tom. Poi vide la portiera della macchina (sempre che macchina si potesse definire quel catorcio) spalancarsi e una ragazza uscirne venendo verso di loro come una furia, e il sorriso gli morì sulle labbra - O forse no…-


Una frenata improvvisa fece svegliare di botto Giulia e Anna, che cascò giù dai sedili a causa della brusca frenata.
Entrambe urlarono mentre Elena riusciva miracolosamente a girare la macchina prima di scontrarsi con il fuoristrada che aveva invaso la loro corsia, immettendosi in quella opposta e fermandosi a un soffio da un cartello stradale, bloccando la strada che fortunatamente era deserta.
Per un istante rimasero tutte e tre immobili e senza fiato, fissandosi a vicenda con gli occhi sgranati. Poi quelli viola di Elena si ridussero a due fessure, mentre stringeva i pugni e prendeva fiato - IO LO DEVASTOOOOO!!!!!!!!! - dopo aver urlato a pieni polmoni, la ragazza spalancò la portiera e si diresse verso l’altra macchina a passo di marcia.
Nel frattempo Tom era uscito dal suo veicolo “Posso sempre giocarmi la carta ‘mi dispiace, sono straniero e non capisco cosa dici’. Tanto gli australiani non capiscono il tedesco!”
Quindi, quando la ragazza gli si avvicinò, sorrise e disse in tedesco - Scusa, io…-
Ma prima che potesse finire la frase, la ragazza lo afferrò per la maglia e lo sbatté contro la carrozzeria della sua macchina:- RAZZA DI COGLIONE!!!!!! MA CHI CAZZO TI HA DATO LA PATENTE, TUA NONNA?!?!?!? CI HAI QUASI INVESTITE, PORCA PUTTANA, IO TI DISINTEGRO, SOTTOSPECIE  DI  AMEBA  AMBULANTE CON UNA SCOPA AL POSTO DEI CAPELLI!!!!!!!! -
Sentendosi urlare quella raffica di maledizioni in perfetto tedesco, Tom si sentì male “Ma che cazzo, proprio una tedesca dovevo incontrare? Beh, fortuna che ho gli occhiali e il cappello, almeno non dovrebbe riconoscermi…”
Nonostante la ragazza lo stesse mandando a quel paese in tutte le lingue che conosceva, l’istinto di SexGott di Tom lo incitò ad osservare meglio la figura che aveva davanti: gambe lunghe e robuste, ma tutto sommato belle, fisico asciutto, decisamente forte (nonostante la ragazza gli arrivasse alla spalla lo stava praticamente sollevando da terra!), seno prosperoso, capelli neri corti, viso carino, nella norma… In definitiva, anche se non uno schianto, era un bocconcino decisamente niente male, soprattutto fisicamente!
“Oh, uau, baby…” istintivamente fece scendere lo sguardo sulla scollatura e prese a leccarsi le labbra, tormentandosi il percing con la lingua, cominciando a chiedersi se non fosse il caso di farsi riconoscere e divertirsi un po’ con lei.
Quando Elena si rese conto che il ragazzo le stava fissando il seno, andò fuori di testa. Ma prima che potesse dire qualcosa, Tom fece scivolare la mano nella tasca posteriore dei suoi jeans, tastandole il sedere e sorridendo.
Lei lasciò andare la sua maglietta, momentaneamente spiazzata. Poi riprese a urlare a pieni polmoni:- RAZZA DI MANIACO PERVERTITO, MA COME CAZZO TI PERMETTI?!?!? MA GUARDA CHE IO TI SPACCO LA FACCIA!!!! -
Intanto, da dentro la macchina, Bill si stava passando una mano sul volto:- Ma allora è deficiente!! - esclamò.
- Direi proprio di sì - confermò Gustav - quella tra un po’ gli spacca la faccia e lui le guarda le tette?!?! -
- Beh, non ha tutti i torti, guarda che culo che ha la tipa…-
Cantante e bassista fulminarono Georg con lo sguardo.
- Che ho detto? -
Bill sospirò, poi riportò lo sguardo verso la scena davanti a lui:- Scommettiamo che adesso ci prova con lei? - disse, vedendo l’espressione del fratello.
- Scommettiamo che tra un po’ gli fa tutti e due gli occhi neri? - stava dicendo intanto Giulia ad Anna.
Quest’ultima annuì:- Sì, forse è il caso che andiamo a salvare quel ragazzo -
Ma prima che le ragazze potessero correre in aiuto di Tom, lui fece la sua mossa:- Dai tesoro, non ti agitare! Perché non vieni a bere qualcosa con me? Dopo avrai tutto il tempo di scaldarti, baby -
Elena sgranò gli occhi.
Ma. Come. Si. Permette?!?!?!
Prima ancora che se ne rendesse conto, una furia cieca si impossessò di lei, e sferrò un cazzotto micidiale nello stomaco del ragazzo che lo fece piegare in due sull’asfalto, sputando e tossendo.
Immediatamente Anna e Giulia si precipitarono verso l’amica, prendendola per le spalle e trattenendola dall’infierire su Tom, mentre Bill, Georg e Gustav erano corsi fuori ad accertarsi  che quest’ultimo stesse bene.
- IO TI UCCIDO!! TI DISTRUGGO!!!!! TI SBRANOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!! -
Nel frattempo, un camper si era fermato a pochi metri da loro, nonostante nessuno lo avesse notato.
Da dentro, Yu, Strify, Kiro, Shin e Luminor fissavano basiti la scena.
- Wow, che caratterino!! - esclamò Yu.
Shin si girò verso di lui:- Meglio che non ti fai venire strane idee, Yu! Mi sa che quella è davvero capace di staccarti le palle e fartele mangiare!! -
Strify ridacchiò, ma quando tornò a fissare la scena, lo sguardo gli cadde non sulla furia che ancora scalciava e si dimenava, ma su una delle due ragazze che la stavano tenendo. Era un po’ bassina, aveva un fisico molto magro, indossava un paio di pantaloni neri a pinocchietto e una canotta viola.  I capelli ricci e ribelli le inondavano il volto, impedendogli di vedere bene il suo viso, ma qualcosa nel suo modo di fare attirò subito la sua attenzione.
Ad un certo punto, la ragazza girò la testa verso di loro e li vide.
“Bella” fu l’unica cosa che riuscì a pensare. Poi la sua testa smise di funzionare. Così. Senza un motivo.
Quando la ragazza si girò a dire qualcosa alla tipa coi capelli biondi, lui continuò a vedere i suoi occhi verdi che lo fissavano.
- Anna, c’è gente! -
Anna si voltò e vide anche lei il camper a qualche metro da loro, anche se non riusciva a vedere le persone all’interno a causa del sole che si rifletteva sul vetro. Poi spostò lo sguardo sugli altri tre ragazzi, anche loro con gli occhiali da sole sugli occhi e i cappellini con la visiera, che tentavano di far alzare il tizio che Elena aveva colpito.
- Forse è il caso di andarcene, è? -
L’amica annuì, ed entrambe presero Elena di peso, trascinandola verso la macchina, mentre la ragazza ancora imprecava contro il tipo con i rasta, buttandola sui sedili posteriori.
- Guido io! - esclamò Giulia mettendosi al posto di guida.
Un attimo dopo erano ripartite sgommando.




Scusate scusate scusate scusate!!!!!! Mi perdonate per il ritardo, vero? Giuro che non ci ho fatto a posta, non è stata colpa mia! I miei genitori sono partiti per Pisa e mi hanno lasciato da mia nonna, che però non ha internet, quindi, anche se il capitolo era pronto, non ho potuto postarlo! Sono tornata oggi e ho provveduto ad aggiornare immediatamente la storia. Mi avete perdonato, vero? Grazie, vi voglio bene^_^
Allora, adesso passo ai ringraziamenti:
XxXBizarrinaXxX: E dopo le interminabili lezioni lezioni di greco e latino durante le quali mi hai dato una mano a mandare avanti questa storia, finalmente ecco il secondo capitolo!!! Sai già perchè non l'ho messo prima, ma i miei mi hanno promesso che adesso mi mettono internet illimitato, quindi potrò aggiornare più spesso! Certo che me l'hai ispirata tu, chi è che mi ha fatto vedere tutti quei video sui CB (soprattutto quello dove c'è Strify che balla?!?!?!)? :-*
tokiohotelina483: Sì, ne vedremo sicuramente delle belle!! Continua a seguire questa FF!!
xx_meggy: Grazie della mega recensione!!!! Direi che mi hai decisamente superata, sia per la lunghezza che per la bellezza!! Sì, lo so che la storia è un po' incasinata, ma è nata per esserlo, non volevo farne una banale!! Io continuo ad aspettare che tu aggiorni (sai quanto mi piaccia "Vier element"!). Ora che io ho postato, devi farlo pure tu! Grazie tantissime dei complimenti!
eleonor483: mi fa piacere sapere che la storia ti ha fatto ridere!! L'idea del canguro non so nemmeno come mi sia venuta, è uscita così mentre scrivevo!! Se anche questo cap è divertente, fammelo sapere!!
shaka: Eh sì, sono 12 pazzi in partenza per l'Australia! Lo so che ci sono un po' di forzature, (in teoria a luglio in Australia non dovrebbe essere poi così caldo) ma visto che è una storia di pura fantasia penso di potermelo permettere, no? Grazie per i consigli, (e per la correzione sul plettro!) e anche per le critiche, vedrò di fare più attenzione la prossima volta!!
Grazie anche e tutti quelli che leggono senza recensire e a chi ha messo questa storia nei preferiti!
Vi prometto che aggiornerò presto, grazie di tutto!!
Kisses.

Midnight Tears
  
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