- Basta! Non ne posso più di ascoltarti.
Regolamento. Regolamento.
Basta! Non parli di altro. Non ci vediamo da anni e l’unica
cosa che sai dirmi
è questo.- Il ragazzo si alzò dalla sedia e si
allungò verso di lei e le tolse
gli occhiali. –Sì. Così può
andare… ma… forse…- Allungò
di nuovo le mani verso
le trecce delle ragazza e le sciolse lentamente passandole le dita tra
i lunghi
capelli castani. La ragazza rimase immobile non sapeva come
comportarsi, il suo
cuore batteva fortissimo era come paralizzata dallo sguardo serio di
Masaki.
Era come incantata, di certo non si aspettava un comportamento del
genere da
parte del ragazzo. Di certo doveva essere impazzito! Lui non aveva mai
avuto
tutto quell'interesse per lei e sembrava che alla ragazza non
dispiacesse il
tocco di Masaki. Si sentiva spaesata, tra le nuvole, in un mondo
irreale. –Ecco
così stai molto meglio! Ah… un’ultima
cosa…- Masaki prese il fiocco della divisa
tra le mani e lo sciolse rilegandolo a mo’ di cravatta.
–Adesso sì che sei
perfetta! Guardati ora. Stai molto meglio se non sei la solita Sae
rigida al
regolamento.- La ragazza si distolse dai suoi pensieri riportando la
sua testa
sulla terra ferma. -Ma che hai fatto? Sei impazzito? Io sono la
presidentessa
dovrei essere la prima a rispettare le regole!- Il ragazzo si
scostò
bruscamente. –Grazie per avermelo ricordato!- Le disse in
tono duro. Si alzò e
si diresse verso la porta. –Bene. Se non hai una punizione da
darmi io me ne
andrei. Arrivederci signora presidentessa!- Quest’ultima
frase lo disse con un
tono acido. Sae rimase solo nell’aula a pensare a
ciò che era successo. Prese
dalla sua cartella uno specchietto e osservò
quell’immagine che si rifletteva
su di esso, quella non era lei, non era mai stata così. Si
alzò e si diresse
verso il bagno per riprendere le solite sembianza che il rigido
regolamento
d’istituto le imponevano di avere.
Nel bagno, intanto che si dava una sistemata,
pensava alla stupidità di
quel ragazzo e di quanto le stava rendendo il suo lavoro a scuola molto
difficile, lei sperava di passare quel suo ultimo anno in modo
tranquillo,
invece era arrivato un tornado a rendergli la vita impossibile.
All'improvviso
senti dei passi così guidata dall'istinto si nascose dentro
un bagno. Sentì la
porta aprirsi per far entrare delle ragazze. -Oddio! Ragazze guardate!
Mi si è
rovinato tutto il trucco grazie al gavettone di quell'idiota di Tetsu!
Devo
subito aggiustarlo...-
- Quel ragazzo è un idiota ma
è simpatico... e poi è il miglior amico
di Miura! Ah... Miura! Lui sì che è un 10 e lode!-
- Hai proprio ragione. Peccato che sprechi il suo
tempo con la
presidentessa. Quella bacchettona non l'hanno mai degnata di uno
sguardo e
d'improvviso arriva nella scuola il ragazzo più bello in
assoluto degli ultimi
10 anni e lui cosa fa? Chi è la prima persona a cui rivolge
la parola a scuola?
La nostra cara signorina rappresentante degli studenti e signorina
presidentessa del comitato disciplinare! Non è possibile che
il ragazzo più
carino della scuola scelga la più racchia!-
- Ma in realtà Sae non è
proprio racchia... se si sciogliesse un po' i
capelli, si mettesse le lenti a contatto, poi un po' di trucco e
smettesse di
avere quell'aria perfettina tutta seria da bacchettona, secondo me
sarebbe
proprio una bella ragazza.-
- Hai ragione. Peccato che come va in giro non
è per niente bella.
Credo che anche Miura l'abbia notato.-
- Forse lui le da tutte quelle attenzioni
perchè sono vecchi amici di
infanzia, sembra che alle elementari loro fossero stati amici...-
- Adesso si spiega tutto! Lui le rivolge la parola
solo per pietà in
nome della vecchia amicizia.-
- Bene. Ecco fatto. Sono di nuovo come prima. Meno
male che mi sono
portata i trucchi a scuola. Se mi dovesse scoprire la presidentessa mi
darebbe
una bella settimana di punizione! Ah ah ah! Andiamo ragazze.-
Ormai era arrivata anche l’estate. Sae
odiava l’estate. I motivi erano tanti che la portavano ad
odiare questa
stagione erano diversi, con i troppi impegni che aveva non le rimaneva
del
tempo libero per andare in spiaggia e poi lei si sentiva parecchio a
disagio a
mostrarsi in bikini. –Nakamura! Fermati subito.-
- Cosa c’è Kayama?-
- Vediamo un po’… oggi la tua
gonna è più
corta di 6 cm…-
- Dai! Potresti anche chiudere un occhio!-
- Niente da fare! Una violazione alle regole
è sempre una violazione!-
- Uffa! A volte sei peggio dei professori.-
- Deve essere così!-
- Sae!-
- Ancora a creare problemi presidentessa?-
Le due ragazze si girarono trovandosi di fronte un frivolo e sorridente
Masaki.
–Miura! Stamattina sei più frivolo del solito.
Quante volte devo dirtelo che ti
devi allacciare la camicia come si deve.- Infatti Masaki aveva la
brutta
abitudine di portare la camicia fuori dai pantaloni con i primi tre
bottoni
slacciati da far intravedere il petto. –Dai Sae! Lascialo
stare. Se una cosa è
bella deve essere mostrata e no nascosta!-
- Tu Nakamura fatti gli affari tuoi. Ok?-
Molto arrabbiata, Sae, afferrò la camicia di Masaki con
l’intenzione di
allacciarla, ma nello stesso istante il ragazzo si
spostò di qualche passo indietro,
così nel
tirare la camicia si staccarono i bottoni. Sae si trovò
davanti il petto
perfetto di Masaki con la sua camicia tra le mani. –Ma quanta
audacia abbiamo
oggi!- scherzò il ragazzo. La ragazza si allontano
velocemente come se si fosse
scottata. –Ehm… no… ecco…
è meglio che ti copri.-
- Mi dispiace. Ormai è troppo tardi. Hai
visto parte di me che nessuna ragazza ha mai visto. Per questo ti
dovrò
punire.-
- Ma… cosa? Che intendi?- Il ragazzo le
si
avvicinò e le sollevò il mento con un dito
fissandola negli occhi. –Dai,
stupida. Stavo scherzando! Se non l’ha capito, ti ho appena
preso in giro.-
- Sei un idiota.-
- Sai, per farti perdonare potresti venire
in spiaggia con me.- le frese la mano e intrecciò i loro
mignoli. – è una
promessa. Non puoi ritirarti.- E così se ne andò
uscendo dalla classe lasciando
la ragazza in fiamme dall’imbarazzo.
Sae camminava sulla spiaggia in attesa di
Masaki. Indossava un vecchio vestito lungo a fiore che non lasciava
intravedere
niente e non mancavano le solite trecce e gli occhiali sul naso. Aveva
la sua
solita aria da secchiona e quello sguardo che diceva “Ragazzi
state lontani o
vi mordo!”. All’improvviso si sentì
afferrare da dietro. –Ciao! Scusa il
ritardo.- Il ragazzo la osservò per un po’.
–Ma come ti sei vestita? Guarda che
in spiaggia si viene in costume. Dai forza mettiti subito in costume.-
Allungò
le mani per aiutarla a levarsi il vestito e ricevette uno schiaffo
dalla
ragazza. –Sei un porco! Se ti avvicini ti mordo! Cosa credevi
di fare?-
-Scusa. Volevo aiutarti. Tanto sotto hai il
costume.-
- No. Non ho il costume.-
- Come? Vieni in spiaggia e non ti metti il
costume? Guarda che così coperta avrai parecchio caldo.-
- Io non sono così frivola da mettere in
mostra il mio corpo come fanno certe ragazze!-
- Ok. Ok. Ho capito. Dai, facciamo che ti
offro qualcosa da bere. Però prima…- le tolse gli
occhiali e se li mise in
tasca. –Ma che fai?-
- Stai meglio così. Là fuori
c’è un modo che
tu non puoi vedere attraverso i tuoi occhiali. Oggi voglio mostrarti
com’è la
vita che tu critichi tanto, quindi devi per un po’ lasciare i
tuoi panni da presidentessa.
Quindi i tuoi occhiali sono sequestrati.-
- Ma io senza non vedo niente.- Il ragazzo
le sorrise e le prese la mano. –Non ti preoccupare. Ci
sarò io con te.- I due
ragazzi passarono un bel pomeriggio insieme. Sae non credeva che il
vero Miura
fosse così. Si accorse che forse sbagliava a giudicare le
persone solo
dall’aspetto, perché in Miura c’era
molto di più del bel ragazzo pieno di soldi
e si vergognò terribilmente nel sentirsi così
superficiale. Pensando a questo
la ragazza prese una decisione, così prese per mano Masaki e
lo trascinò dentro
un negozio. Il povero non riusciva a capire che cosa ci facevano dentro
un
negozio di abiti femminili. Si sentiva molto imbarazzato
perché mentre
aspettava Sae fuori dal camerino le ragazze continuavano a fissarlo e a
sghignazzare. Gli sarebbe piaciuto sapere per quale motivo si trovava
lì. Dopo
circa 20 minuti una ragazza uscì dal camerino. Masaki non ci
poteva credere.
Quella era Sae! Si era sciolta le trecce e indossava un corto
prendisole
giallo. Rimase lì incantato a bocca aperta, non aveva parole
per descrivere la
sorpresa. –Beh? Allora? Come sto?-
- Stai… stai benissimo…
ma… perché?-
- Lo hai detto tu che devo vedere il mondo
che c’è oltre il mio ruolo di presidentessa.-
Masaki era senza parole. Sae lo
prese per mano e lo trascinò fuori. –Dai forza
andiamo! Mi è venuta voglia di
un gelato!- I due ragazzi camminavano uno di fianco all’altro
in silenzio,
molto imbarazzati. Masaki stava pensando che così la ragazza
non era niente
male, invece Sae stava riflettendo sul suo comportamento…
forse era stata
troppo audace? –Ma guarda un po’ chi
c’è! Miura.- Sae pensò che era proprio
una
gran sfortuna incontrare le loro compagne di classe. –Ciao
ragazze.-
- Uhmm?- La ragazzo la fissò per un
secondo.
–Ma… che? Ma tu sei la presidentessa!
Però! Sei diversa dal solito. Non è da te
quel vestito. Non l’avrai fatto per far colpo su Miura,
vero?- Le ragazze
cominciarono a ridere di lei. A Sae le tornarono in mente i discorsi
che aveva
ascoltato in bagno. –Ah…-
- Sei ridicola! Ahahah!-
- Ragazze!- Miura si intromise per difendere
Sae, ma venne interrotto dalla ragazza. –Su dai ragazze! Io
sto solo indagando
sul comportamento degli studenti del nostro istituto per migliorare nel
mio
lavoro di presidentessa. Lo sapete benissimo che lui per me
è sempre stato solo
un peso…- Miura era sbalordito. La guardò negli
occhi incredulo poi le voltò le
spalle. –Allora
è così. Bene. Scusa se
ti ho disturbato.- La ragazza si accorse solo in quel momento di
ciò che aveva
detto. Imbarazzata corse via piangendo.
Sae non chiuse occhio per tutta la notte,
doveva chiedere assolutamente scusa a Miura per il suo comportamento
del giorno
precedente. –Oh! Buongiorno Sugisaki. Per caso hai visto
Miura?-
-Beh… sì. Di solito a
quest’ora è in
terrazza. Sai, per sfuggire alle sue fans.-
- Oh… ok. Grazie.-
Appena arrivò in terrazza lo vide
appoggiato
alla rete che osservava il paesaggio e si avvicinò.
–Miura… io ti devo…-
-Che cosa vuoi?- Il suo tono era brusco,
sembrava molto arrabbiato. Si fece coraggio e riprovò a
parlargli. –Lo so che…
mi sono comportata male… ma…- Il ragazzo si
girò di scatto a guardarla in modo
severo.
- Ma… cosa?- Ok. Se l’era
meritato. Ma
quello sguardo non la aiutava per niente, anzi, le metteva paura.
- Io…- Il ragazzo la spinse contro la
rete e
appoggiò le mani al lato della testa. I suoi occhi erano
pieni di rabbia. La
ragazzo cominciò a tremare. –Dimmi un
po’ mia cara presidentessa, ti sei divertita?
Ti è piaciuto prendermi in giro?- Sae non sapeva cosa
rispondere, lei non
voleva offenderlo, le parole erano uscite fuori dalla sua bocca da
sole.
Cominciò a piangere e si coprì gli occhi con le
mani. –Scusa… sigh…sigh…
scusami…- Masaki avvicinò il suo corpo a quello
di Sae tenendola schiacciata
tra la rete e lui. –Scusami veramente…
sigh… in realtà tu mi piaci…
sigh… ma
ero troppo orgogliosa per ammetterlo.-
- Che seccatura…- La ragazza lo spinse
via
separando i loro corpi. –Cosa hai detto?-
- Sei proprio una seccatura.-
- Eh?-
- Ormai sei entrata nel mio cuore e non te
ne vuoi più andare. Io mi sono avvicinato a te solo
perché volevo farti
ritornare la ragazza che conoscevo un tempo, ma sono rimasto fregato.
Però
quando hai parlato in quel modo mi hai ferito davvero e soprattutto mi
hai
deluso…-
- Scusami… però potevi dirmi
la verità-
- Sai che figuraccia! Tu mi odiavi!- La ragazza si strinse al ragazzo e rimasero abbracciati felici di essersi chiariti.
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BENE... è UN ALTRO CAPITOLO è ANDATO... COL IL PROX CAPITOLO CREDO KE FINIRà LA PARTE SUL PASSATO DI SAE E MASAKI...
CIAO A TUTTI E AL PROX CAPITOLO...
miyabi