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Autore: heliodor    16/11/2014    1 recensioni
Capitan Freedom ― il Capo ― è il supereroe. Liberty Boy ― il Ragazzo Fantastico ― è la sua fedele spalla.
Insieme lottano contro i supercriminali che minacciano la pace nel mondo, in particolare Mantra, il loro arcinemico.
Nella battaglia finale il Capo e Mantra restano intrappolati in una dimensione parallela mentre Liberty Boy perde i suoi poteri.
Anni dopo, il Capo ritorna trasformato nella mente e nello spirito.
Liberty Boy è costretto a indossare di nuovo la maschera, perché adesso è Capitan Freedom il supercattivo...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Steve si ferma davanti alla porta di metallo. ― Aspetta un secondo, Lucy. Mi stai dicendo che avete organizzato tutto questo in previsione del ritorno del Capo?
― Diciamo che volevamo essere pronti per ogni evenienza. Anche quella peggiore. ― Lucy spalanca la porta. Oltre la soglia c'è una sala rettangolare con allineate lungo le pareti di acciaio una dozzina di console. Al centro torreggia un monolite scuro che si innalza fino al soffitto. La superficie dell'oggetto è ricoperta di led che ammiccano nella semioscurità.
Appesi alla parete di fondo tre schermi panoramici mostrano le immagini di una città aggrappata ai promontori di una baia, un grattacielo e un complesso industriale.
L'unica poltrona presente è occupata da un tizio grassoccio in camice bianco e capelli biondi tagliati a spazzola.
Lucy si avvicina allo schermo centrale. ― Lui è Karl.
― Salve.
Karl quasi cade dalla sedia quando vede Steve. ― Tu devi essere... sei...
Steve annuisce. ― Sono io.
― Grande. ― Karl gli stringe la mano agitando il braccio come se volesse staccarglielo. ― Il ragazzo fantastico. Sembravi più alto nelle foto.
― Mi riprendevano dal basso.
― Certo, ovvio.
― Karl, perché non spieghi al nostro ospite cosa facciamo qui e cosa sta succedendo?
Karl si accomoda sulla poltrona. Le dita volano sulle tre tastiere che ha di fronte. ― In breve, dal nostro piccolo nascondiglio segreto, teniamo d'occhio tutto quello che succede nel mondo. Possiamo controllare i satelliti, sorvegliare il traffico aereo, filtrare le chiamate via cellulare e così via.
― E tutto questo è legale? Chi paga per le attrezzature che usate?
Karl guarda Lucy.
― Legale? ― la donna sorride. ― Ben poco di quello che fa la nostra agenzia potrebbe definirsi legale. Il fatto è che la nostra è, diciamo così, un'iniziativa indipendente. Nessuno sa che cosa combiniamo qui dentro, specialmente i nostri superiori. Se lo sapessero, ci caccerebbero via. O ci sbatterebbero in galera.
Steve guarda lo schermo. L'immagine ora è una ripresa aerea di un'autostrada affollata di auto. ― Perché fate tutto questo? Che senso ha?
― Il senso è che nessun altro lo sta facendo. Dieci anni fa il governo ha deciso che era troppo costoso dedicare tempo e personale alla ricerca di voi due. Così decisero di chiudere il dipartimento che si occupava di voi.
― C'era un dipartimento? ― domanda Steve.
Kalvin annuisce grave. ― Lo dirigeva Jones. All'epoca era ossessionato dalla vostra scomparsa. Lo so perché lavoravo in una delle sue squadre. Poi un giorno arriva quello scienziato, Braun e di botto cambia tutto. La vostra sorte passa in secondo piano e ogni risorsa viene dirottata verso lo studio dei giocattoli di Mantra.
― Vi hanno abbandonati ― dice Lucy. ― Ma noi no. In un certo senso, siamo i vostri ultimi e più fedeli fan.
Steve scuote la testa. ― Io... ancora non riesco a credere a questa cosa. Voi avete fatto tutto questo per me?
Reya annuisce. ― Ti abbiamo cercato a lungo, ma tu avevi fatto perdere le tracce. All'epoca noi eravamo ancora dei bambini e tutto il materiale venne posto sotto segreto militare dopo l'incidente di Baytown.
― Ogni singolo bit di informazione recuperato mi è costato ore e ore di lavoro ― dice Karl orgoglioso. ― Ma non mi dispiace averlo fatto. Qui tutti siamo un po' fissati con la vostra storia. Ragazzi, voi eravate davvero forti.
Lucy gli fa cenno di tacere. ― Okay. Ora tocca a te completare il quadro.
Steve la guarda perplesso. ― Che intendi dire?
― È il momento di raccontarci cos'è accaduto realmente a Baytown quel giorno.
― Non lo so di preciso. Sembrava una missione come tutte le altre, ma ora che ci penso era come se Mantra ci stesse aspettando. Credo che in un certo senso sapesse cosa sarebbe accaduto.
― E non sai dov'è stato Capitan Freedom in tutti questi anni?
Steve scuote la testa. ― L'ho rivisto oggi per la prima volta dopo la sua scomparsa.
― Quello che non ho mai capito ― dice Jimmy puntandogli contro l'indice. ― È perché sei scomparso anche tu. Insomma, passi Capitan Freedom, ma tu eri qui. Potevi continuare la sua opera, rimettere un po' le cose a posto. Avevi i tuoi poteri e tutto il resto.
― No ― dice Steve.
― No?
― I miei poteri dipendono dal capo... da Capitan Freedom. Senza di lui non sono niente.
― È una specie di... emanazione?
Steve scuote la testa.
― Telepatia? Telecinesi? Teletrasporto? Trasmissione a distanza dell'energia? ― lo incalza Lucy.
― Non lo so ― risponde Steve esasperato. ― So solo che senza di lui sono solo un tizio col costume.
― E adesso che è ritornato? Hai riacquistato i tuoi poteri?
Steve scrolla le spalle.
― Ma nella base sembrava che...
― Sento che qualcosa è cambiato ― dice Steve.
Karl fa schioccare le dita. ― Che ne dite di sottoporlo a qualche prova? Non so, gli spariamo addosso un missile o un fascio di particelle. Ce l'abbiamo ancora quell'acceleratore di seconda mano del Cern?
― Buona idea ― fa Reya. ― Se non sbaglio nel magazzino c'è quel lanciamissili che abbiamo recuperato del deposito di munizioni della Nato.
― Ehi ― Steve alza la voce. ― Non mi sparerete niente addosso. L'hanno già fatto in quella dannata cupola.
― E sei sopravvissuto ― dice Karl umettandosi il labbro con la punta della lingua. ― hai la superforza e la superresistenza. Perché non fai una prova di volo per vedere se è tornato anche quel potere?
― Giusto ― dice Jimmy. ― Così non c'è bisogno di spararti niente addosso.
Steve rivolge un'occhiata a Lucy.
― I ragazzi hanno ragione. Quest'area è interdetta ai voli civili e militari. Un piccolo regalo di Reya.
La ragazza arrossisce.
― Saresti libero di svolazzare libero e di... fare le tue cose. Che ne pensi?
***
Steve guarda in alto. Il soffitto dell'hangar si apre con un ronzio sommesso mostrando un cielo all'imbrunire appena velato da qualche nuvola di passaggio.
Lucy e gli altri si dispongono a formare un cerchio attorno a lui. ― Quando vuoi.
Steve sospira. ― Non mi ricordo più come si fa.
― Non è come andare in bicicletta? ― domanda Karl.
― Secondo me dovresti provare a darti una spinta verso l'alto, come se volessi saltare ― suggerisce Kalvin.
― Giusto ― fa Jimmy battendo le mani. ― È una buona idea.
― Smettetela voi due ― dice Lucy. ― Steve. Fallo come lo sai fare. Come l'hai sempre fatto.
Steve guarda in alto. Le stelle ammiccano dall'apertura rettangolare nel soffitto dell'hangar. Il cielo velato dalle nubi si allarga, si espande fino a riempire tutto l'hangar.
Steve guarda giù. Sta fluttuando al di sopra delle teste di Lucy e degli altri, che lo fissano a bocca aperta. Un istante dopo schizza verso l'alto.

 
  
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