Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: LateNight_01    16/11/2014    4 recensioni
Un anno dopo gli eventi di 'Here I stand' scopriremo le sorelle molto diverse da come l'avevamo lasciate.
Le loro vite procedono tranquille accanto alle persone che amano, fino a quando una scoperta improvvisa porterà la famiglia a fare scelte che non avrebbe mai dovuto fare.
E non sempre si può tornare indietro.
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Seguito di 'Here I Stand', leggibile anche separatamente. Lasciate una recensione ;-)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Here I stand'
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pm
"Author of the moment, can you tell me
do I end up, do I end up happy?"
-Happily ever after (He is we)




Nessuno può prevedere l'inizio di qualcosa, come nessuno può capire quando finirà tutto. Il destino di ognuno è solo un insieme di circostanze, fatti, scelte, casualità, che date in un certo ordine, segnano il passato, il presente e il futuro di ogni singolo individuo.
Ci sono momenti in cui sembra che vada tutto male, come ci sono momenti in cui sembra che vada tutto per il meglio: ma l'unica cosa che possiamo sapere di sicuro è che nulla è in eterno, che dobbiamo vivere ogni istante di gioia come fosse un regalo prezioso ed irripetibile.
Un pomeriggio passato a scherzare con la tua migliore amica.
Il primo bacio con la persona che ami.
Un abbraccio dato dopo tanto tempo.
Un "ti voglio bene" detto quando tutto sembra perso.
Momenti che si ricordano anche a distanza di anni -e che ci fanno sorridere come la prima volta- anche se agli occhi degli altri sembrano stupidi ed insignificanti. Quelle cose tanto semplici, e allo stesso tempo tanto profonde e belle, che ci fanno sentire unici, speciali, amati, felici.
A tutti è capitato, magari durante un momento di noia, che ci venga in mente senza una ragione precisa un ricordo bello o divertente, e che ci si metta a ridere sotto lo sguardo interrogativo dei presenti.
E solo noi conosciamo il motivo di quella risata, il senso della nostra gioia.
E così come per i momenti felici, bisogna saper accettare anche i momenti storti. Pensare che anche se in quel periodo ci si sente sperduti, tristi, incompleti, inutili, prima o poi passerà e terremo quell'esperienza come una lezione di vita.
A volte è difficile pensarla così, e molti lo sanno bene. Quanti di noi stanno buttando all'aria la propria vita inutilmente?
Tantissimi.
Allora, pensandoci bene, che senso ha farlo? E' meglio mollare tutto ora, oppure arrivare alla vecchiaia, potendo dire "Io non ho mollato"?
Perchè ognuno di noi è forte, non fragile come siamo convinti. Basta così poco e la nostra intera esistenza può cambiare completamente, e in meglio. Basta solo un piccolo sforzo in più, mettercela tutta, trattenere l'ennesima lacrima dopo un fallimento e dire "No, io sono più forte e ce la posso fare".
Tutti ne siamo capaci, anche se agli occhi degli altri sembriamo solo degli esseri insignificanti e facili prede.
Quindi possiamo decidere quello che succederà in futuro?
No.
Possiamo solo decidere il presente, sperando che le nostre azioni influenzeranno positivamente il corso degli eventi.
E poi, si sa, arriverà per tutti quel momento di felicità irripetibile, per quanto possa sembrare tutto difficile.




Quando Hans fece la sua comparsa sull'isola, la prima cosa che notò fu che la tempesta si era placata.
Ma quello che lo fece rimanere immobile e muto per la sorpresa fu vedere sua moglie, che girata di spalle, abbracciava Anna. All'abbraccio si era unito anche Kristoff e...una bambina dai capelli platinati?
Fu proprio la bambina ad alzare gli occhi per prima, e nei tratti delicati che la caratterizzavano, nei profondi occhi verdi, nella pelle chiara Hans riconobbe sua figlia.
Non ebbe il tempo di parlare, che la ragazzina si staccò dal gruppo, il suo sorriso si trasformò in un'espressione seria, e allungò un braccio puntando il dito contro lo sconosciuto appena apparso.
-Mamma! Chi è quello lì?- fece la piccola, la sua voce cristallina risuonò come un eco lontano nella testa di Hans.
La donna che fino a quel momento non si era voltata, si girò di scatto.
Il principe si poteva aspettare tutto, ma non quello che accadde in quel momento.
Elsa rimase per pochi secondi con gli occhi celesti puntati in quelli dell'estraneo, per poi levarsi lentamente in piedi. Hans notò come la moglie non fosse cambiata per niente in quei sette anni, di come i suoi occhi fossero rimasti brillanti, la sua pelle pallida e perfetta, il suo corpo magro e slanciato, i suoi capelli lunghi e luminosi. Quella bellezza gelida che aveva sempre portato con sè dalla nascita non si era per niente smorzata col passare del tempo, anzi in lei c'era qualcos'altro.
C'erano sul suo volto i segni delle lacrime versate dopo la scomparsa del marito. C'erano dentro di lei -e si vedevano bene, anche se nascosti in profondità- la gioia e il dolore di aver cresciuto una figlia da sola. C'era in ogni centimetro del suo corpo l'orgoglio che aveva conservato per giorni, mesi, anni, l'orgoglio che le aveva impedito di crollare ogni volta che aveva visto, sotto forma di un ritratto su un muro, il volto dell'uomo che credeva di aver perso per sempre. 
Ma quello che colpì di più Hans non fu tutto questo, ma le emozioni che passarono sul volto della moglie nel giro di pochi attimi.
All'inizio ci fu solo stupore, poi si intravise una specie di rabbia -rabbia dovuta ad anni di solitudine-. Il labbro inferiore cominciò a tremarle un secondo dopo, e gli occhi le si riempirono di lacrime, ora in lei c'era solo dolore. E poi, tutto d'un tratto, sulla sua bocca rosea si dipinse un sorriso. Così, all'improvviso, spontaneo, sincero, il sorriso che cercava da tanto tempo. Una lacrima le cadde sulla guancia, ma non se ne accorse nemmeno, si limitò a correre verso il marito e a stringerlo in un abbraccio sperando che tutto quello non fosse solo uno dei sogni che faceva tutte le notti, al termine dei quali si svegliava nel cuore della notte piangendo abbracciata ad un cuscino.
Non era un sogno, e trovò la conferma nel contatto con il corpo di lui, che la fece rabbrividire. Fu allora che la fredda Regina dei Ghiacci ritrovò la felicità persa. Negli occhi dolci del marito, nel calore della sua stretta, nella mano che le accarezzò i capelli come per rassicurarla, come per dire "Io resto qui".
Rimasero minuti interi così abbracciati, sotto lo sguardo commosso dei presenti. Fu una vocina limpida che fece interruppe quel momento così intenso.
-Papà?- chiese dubbiosa Kayla, muovendo alcuni passi incerti in direzione dell'estraneo.
Hans ed Elsa si scambiarono un'occhiata dolce e un po' divertita, mentre Anna e Kristoff li guardavano sorridendo e tenendosi la mano.
Era quella la vera felicità?
-Sono io, piccola- rispose lui, semplicemente, e abbassandosi in modo da poter guardare la bimba negli occhi.
Kayla allora gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte, senza esitare un solo attimo.
Il principe si ricordò di come tanti anni addietro, aveva desiderato che l'abbraccio dato alla figlia prima della sua partenza non fosse stato l'ultimo.
Un sorriso apparve sulle sue labbra.
Non lo sarebbe stato.




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Note dell'Autrice:
Fine della seconda stagione!
Eh già, così si conclude il secondo capitolo della mia luuuuunga serie. Ma non vi preoccupate, non sarà l'ultimo (è difficilissimo liberarsi di me su questo fandom ihihih XD).
Comunque, come dicevo, presto arriverà la terza parte, con tante nuove sorprese e misteri da svelare. Si chiariranno tanti interrogativi e avrete la risposta a tante cose rimaste in sospeso durante la storia. Spero che mi segurete come avete fatto fin ora, rendendomi davvero davvero felice.
Ringrazio GeneraleKesserling, Hera 85, Piccola Elsa, e ogni singolo recensore. Davvero, sono così tanti che non potrei scriverli tutti, ma vi giuro che è stato grazie a voi se la storia è andata avanti, in ogni piccola critica o incoraggiamento che avete fatto <3
Ringrazio tutti coloro che hanno seguito, preferito e ricordato la storia, e addirittura mi hanno messo fra gli autori preferiti. Vi adoro, ragazzi.
E ringrazio mia sorella e la mia migliore amica, cui la serie è dedicata, che mi sostengono sempre. Vi voglio tanto bene.
E per ultimi, ma non meno importanti, ringrazio TUTTI i lettori, uno ad uno. In fondo senza di voi le mie idee sarebbero rimaste abbandonate in un angolino del mio cervello.
Ho scritto questo capitolo ascoltando "Happily ever after" degli He is we, credo che gli si addica moltissimo, ed è anche la mia canzone preferita.
Detto ciò, vi invito come sempre a farmi sapere il vostro parere con una recensione, promettendovi che la terza stagione uscirà prestissimo (Here I stand 3)  e sperando che sia al livello -o migliore- delle precedenti.
Non vi spoilero nulla, ma vi dico solo che cercherò di essere più puntuale possibile e che le vostre idee sono sempre ben accolte.
Vi mando un bacio
                                                  LateNight_01


   
 
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