Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Ehris    16/11/2014    6 recensioni
Dopo aver miseramente fallito nella conquista del potere assoluto, le Trix, troveranno nuovi potenti e temibili alleati. Amici e nemici, non ci si potrà fidare di nessuno...
Tratto dal capitolo 18:
-Vogliamo il potere; vi chiediamo aiuto a conquistare una delle scuole più prestigiose ed importanti dell’intera Dimensione Magica ed in cambio vi ridaremo la libertà che tanto agognate e che vi è stata strappata molti anni fa- spiegò Icy con molta calma e con fare suadente.
-Impossibile!- urlò lo spettro furente -La nostra libertà è andata persa per sempre! Il nostro destino ci impone queste condizioni per l’eternità. Una vita insulsa, fra le pareti di queste montagne. Una vita che non può essere vissuta ma allo stesso tempo che non ci dà pace. Una vita da non morti!-
Una storia che racconta di come il desiderio di vendetta dia sfogo alla malvagità più oscura; di come a volte occorri tirare fuori coraggio e grinta. Una storia incentrata sulla forza dell'amore e dell'amicizia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Specialisti, Trix, Winx
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 16 – Lotta contro il mostro

 
La certezza della sconfitta non è una ragione per non combattere
Charles Reese
 

-Non tutto è perduto. Lotta ancora, credi in te stesso e nelle tue azioni. Mostra nuovamente la tua forza. Sii valoroso un’ultima volta. Dai speranza a Musa e sconfiggi il male-

Voltandosi in direzione della foresta per cercare la figura di Alissia, Riven, si era ritrovato direttamente faccia a faccia con il mostro generato dalle Trix.

Si trattava di una creatura immensa e spaventosa, che osservava il giovane con aria minacciosa. Aveva tre teste differenti: una era quella di un enorme orso bianco, un’altra quella di una pantera nera mentre la testa centrale era quella di un leone, possente e maestoso. Il corpo era diviso in due metà perfette: infatti il lato destro era bianco e a pelo lungo e riprendeva il corpo dell’orso. Il lato sinistro, invece, era nero come la pece, il pelo era raso e riprendeva la figura della pantera. Sulla schiena, poi, partivano due grosse ali di un’aquila, che permetteva a quella bizzarra creatura di spiccare il volo.

Riven non avrebbe mai creduto possibile l’esistenza di una bestia come quella.

Improvvisamente il mostro scattò verso lo specialista che, con un agile balzo laterale, riuscì a schivare l’attacco del suo nemico appena in tempo. Senza attendere un secondo di più il ragazzo iniziò a correre verso la foresta. Lì la vegetazione era abbastanza fitta perciò Riven sarebbe riuscito a guadagnare un po’ di vantaggio sull’animale che, a differenza sua, era piuttosto ingombrante e lento.

Il giovane correva in mezzo alla natura selvaggia e quando la sterpaglia gli sbarrava il percorso lui sfoderava la sua scimitarra e la eliminava con un colpo secco e deciso. Il suo istinto di sopravvivenza lo spronava ad essere veloce, più veloce, anche se poi il ragazzo iniziò a domandarsi se in quella situazione poteva parlare davvero di sopravvivenza. Lui era morto? O forse no? Cominciava ad avere dei dubbi a questo proposito.

La bestia non aveva alcuna intenzione di perdere la sua preda, anzi voleva imporsi su di essa perciò con ferocia era partita all’inseguimento di Riven, lasciando dietro a sé la natura completamente devastata dal suo irruento passaggio.

Lo specialista sapeva che se avesse voluto avere anche solo una minima possibilità di scagliare contro il mostro un colpo vincente avrebbe dovuto fermarsi, smettere di fuggire ed affrontarlo, così cominciò ad arrampicarsi su di un albero ad alto fusto e quando ne raggiunse la cima prese ad osservare i movimenti della creatura che a grandi passi si avvicinava alla sua posizione.

La mente di Riven tornò al suo incontro con Musa, in quel luogo senza spazio e senza tempo.

“Ti amo”

Era riuscito a lasciarla senza parole; proprio lei che era una testa dura e che solitamente pretendeva di avere sempre l’ultima parola.

“Non tutto è perduto. Lotta ancora, credi in te stesso e nelle tue azioni. Mostra nuovamente la tua forza. Sii valoroso un’ultima volta. Dai speranza a Musa e sconfiggi il male”

Se c’era anche solo una piccola e misera opportunità di tornare da Musa lui avrebbe lottato e se la sarebbe guadagnata perché dopo aver tenuto quella fata meravigliosa fra le braccia e dopo averla sentita cantare per lui, stravolta da un pianto disperato, non era più disposto a lasciarla da sola. Non voleva perderla per sempre. Lui non voleva assolutamente che lei lo dimenticasse o che si innamorasse di un altro. Lui aveva dato la sua vita per lei e lo avrebbe rifatto ancora e ancora perciò egoisticamente parlando Riven non credeva che ci potesse essere qualcuno al mondo in grado di meritarla più di lui.

Ad Alissia aveva detto il contrario ma ora… ora sentiva di volerla al suo fianco più che mai.

Presto il mostro raggiunse i piedi dell’albero su cui Riven si era appollaiato. Quando ciò accadde, lo specialista, che era impaziente di scagliare il suo attacco, si lanciò sopra il corpo della bestia, atterrando esattamente sulla sua schiena; successivamente infilzò la sua scimitarra fra le ali dell’aquila e con forza l’affondò nel suo corpo.

La bestia emise un lamento disperato di dolore puro e si alzò sulle zampe posteriori. Riven si ritrovò ben presto scaraventato al suolo e nella caduta picchiò anche la testa.
 
***

Musa teneva fra le braccia il corpo senza vita di Riven. Sentiva freddo, sentiva gli occhi gonfi, si sentiva svuotata e priva di qualsiasi speranza nonché prospettiva di vita.

Improvvisamente però il mostro generato dalle Trix si lasciò cadere a terra fra un lamento sofferente e l’altro.

Winx e specialisti si guardarono un attimo. Non riuscivano a spiegarsi quella strana situazione fino a quando sopra il corpo di Riven apparve il talismano di Alissia: fluttuava nell’aria e brillava di una luce intensa.

Musa si asciugò velocemente le lacrime e quando guardò Riven gli vide muovere le dita della mano. Fu un movimento quasi impercettibile ma alla fata non sfuggì e servì a ridarle un po’ della speranza che aveva perduto.

-Riven- sussurrò, con il cuore che accelerò il suo battito per l’emozione.
 
***

Riven

Lo specialista sentì chiaramente la voce di Musa chiamarlo così aprì velocemente gli occhi e cercò di rimettersi in piedi. Davanti a lui c’era il mostro, a terra. La sua scimitarra era ancora saldamente infilzata fra le sue ali così si avvicinò alla creatura e con un movimento sicuro e deciso la estrasse da quel corpo massiccio, procurandole ulteriore dolore.

Senza perdere tempo approfittò della situazione e attaccò l’animale ancora una volta. Ferì la zampa anteriore dell’orso che però si rivoltò dandogli una potente zampata. Il giovane in poco tempo si ritrovò nuovamente a terra, impotente, con il mostro in piedi, davanti a lui: il leone ruggiva; ruggiva con arroganza. Era arrabbiato, era dolorante ma soprattutto era pronto a distruggere l’umano davanti a sé una volta per tutte.
 
***

Fate a specialisti videro la bestia alzarsi e rimanere in equilibrio sulle zampe posteriori. Era pronta ad attaccare. Ruggiva e sbatteva le grandi ali.

Musa intuì che dietro a tutta quell’agitazione e aggressività doveva esserci Riven. Lui aveva mosso la mano, lei lo aveva visto e ne era più che certa. Il talismano brillava di una luce splendente sopra il corpo del giovane così la fata racimolò tutte le sue forze e si alzò in piedi.

Con i pungi serrati, gli occhi ridotti a due fessure e il corpo scosso dal freddo avanzò di qualche passo verso il nemico.

-Musa?...- la chiamò Stella incerta, chiedendosi cosa passasse per la testa dell’amica.

-Non è ancora finita. Questa battaglia deve ancora iniziare!- rispose con determinazione la ragazza di Melody che poi avanzò ulteriormente verso la bestia. Senza alcuna parola Aisha, Tecna e Sky fecero un paio di passi e si avvicinarono a Musa e dopo poco, senza bisogno di ulteriori spiegazioni gli altri fecero lo stesso.

Winx e specialisti erano un gruppo, erano uniti e mai e poi mai avrebbero smesso di sostenersi e di coprirsi le spalle a vicenda. Troppo presto si erano dati per sconfitti. Troppo presto avevano posato le armi dichiarando chiusa una battaglia che però, come aveva sottolineato Musa, doveva ancora avere un inizio.

Sky si lanciò con la sua spada verso il mostro e Brandon lo seguì a ruota con il suo spadone. Helia usò i lacci del suo guanto e Flora fece crescere delle radici che immobilizzarono immediatamente la creatura, impedendole quindi di potersi difendere dall’attacco dei due specialisti.

Le streghe, intanto, osservavano la scena da lontano. Erano divertite e sicure che il mostro da loro appena creato non sarebbe mai uscito sconfitto da quell’attacco. Era troppo potente per dei ragazzini stremati.
 
***

Riven era a terra, impotente, col fiato sospeso mentre il gigante si ergeva sopra di lui, pronto ad attaccarlo e a finirlo. Il giovane non fu in grado di spiegarsi tutto ciò che accadde l’istante successivo: la creatura infatti sembrava essere stata immobilizzata da qualcosa a lui perfettamente
invisibile ed attaccata. Lo specialista approfittò allora di quella manciata di secondi per rialzarsi e recuperare nuovamente la sua scimitarra.
 
***

Il mostro, malgrado gli attacchi appena subiti da Sky e da Brandon, non era ancora disposto a dichiararsi sconfitto. Senza fatica spezzò le redici create da Flora e con forza tirò i lacci laser che allora Helia richiamò a sé per evitare che andassero distrutti; successivamente si alzò in volo e atterrò pesantemente dietro al gruppo di giovani, facendo tremare il terreno sotto i loro piedi.

Prontamente Tecna intervenì, creando una barriera di energia che avrebbe protetto lei e i suoi compagni dal successivo attacco della creatura. Aisha aiutò la fata della tecnologia costruendo attorno al suo scudo verde una resistente barriera morphix.
 

Le Trix, intanto, cominciavano ad innervosirsi. Non capivano come il mostro non avesse ancora dominato su quei mocciosi ficcanaso e cosa per l’appunto non stava funzionando a dovere. Il talismano, l’incantesimo, la creazione del gigante avrebbero dovuto assicurare loro un futuro di dominio e potere assoluto ma lo spettacolo a cui stavano assistendo non sembrava pendere in quella direzione, anzi, le tre streghe iniziavano a sentire tutta la forza e l’energia dell’amuleto, presente nei loro corpi, affievolirsi lentamente.

-Qualcosa non va!- Esclamò Stormy.

-Tu dici sorella?- la rimbeccò adirata Icy, che poi, stufa di starsene a guardare, scagliò un improvviso attacco contro le fate che avevano la loro attenzione rivolta nella direzione opposta.
 

-Ahi!- Gridò Stella, cadendo a terra, ferita da uno dei ghiaccioli appuntiti della strega del ghiaccio. Brandon schizzò dalla sua fata, preoccupatissimo, inginocchiandosi al suo fianco per soccorrerla e controllare le sue condizioni mentre Musa e Flora creavano a loro volta una barriera che avrebbe fatto da scudo al gruppo dai colpi magici delle Trix.

-Amore stai bene?- domandò Brandon a Stella, cercando di aiutarla a rimettersi in piedi.

-Sì, è solo un graffio- rispose lei, accennando un debole sorriso mentre il braccio le sanguinava.

La creatura nel frattempo picchiava con forza sulla barriera creata da Tecna ed Aisha.

-Non resisteremo a lungo!- gridò la fata della tecnologia.

-Dobbiamo attaccare questo animale e smettere di subirne i colpi!- esclamò Sky.
 
***

Ancora una volta la creatura cercava di arrivare a Riven ma sembrava esserne impossibilitata a causa di una barriera trasparente che proteggeva il giovane. Lo specialista iniziò così a capire di non essere solo nello scontro. Fisicamente lui si trovava disperso in quel luogo a combattere contro il mostro generato dalle Trix ma nel mondo che aveva lasciato quando aveva sacrificato la sua vita per salvare quella di Musa c’erano i suoi amici che stavano combattendo la sua stessa battaglia.

Ancora con la scimitarra stretta fra le mani spiccò un salto ed arrivò alla testa del leone, tranciandogliela di netto con un colpo secco e deciso.
 
***

-Quando vuoi Sky- esclamò Brandon che era tornato al fianco del suo principe. A quelle parole allora il biondo fece un cenno col capo.

Entrambi spiccarono contemporaneamente un salto ed arrivarono alla testa dell’orso e a quella della pantera, tranciandole di netto con un colpo secco e deciso.

L’animale emise un lamento disperato e poi si accasciò a terra, finalmente sconfitto, prima di ridursi in un mucchietto di cenere e scomparire dalla vista dei ragazzi.
 
Le Trix sbiancarono; erano incredule, furiose e di nuovo deboli. Avevano sopravvalutato la forza del talismano. Con passi veloci si avvicinarono al gruppo di fate e di specialisti che erano in posizione di allerta, pronte a non farsi sorprendere in alcun modo dalle loro acerrime nemiche.
 
***

La bestia era stata sconfitta. Riven lo aveva visto trasformarsi in cenere e scomparire dalla sua vista.

-Ce l’hai fatta!- esclamò Alissia facendo sobbalzare lo specialista che prontamente si voltò.

-Così sembra- rispose lui semplicemente.

-Nutrivi dei dubbi a riguardo?- chiese allora la strega, percependo una certa incredulità nel timbro di voce del giovane.

-Cosa ne sarà di me adesso?- domandò di rimando Riven.

-La maledizione del talismano poteva essere infranta solo per mezzo di un profondo sacrificio. Se tu non fossi annegato per salvare Musa, te e i tuoi amici, non sareste mai stati in grado di sconfiggere quel mostro. Grazie a te ora anche io sono libera, così come sono liberi Zeno e tutti gli umani trasformati in lupo- spiegò dolcemente Alissia.

-Ed io?- domandò incerto lo specialista, che più di tutto temeva di rimanere intrappolato in quel luogo in eterno.

-Anche tu sei libero naturalmente. Sei libero di tornare a vivere ma soprattutto sei libero di tornare al fianco della ragazza che ami- rispose la giovane strega mentre il ragazzo si lasciava sfuggire un sospiro: lui ce l’aveva fatta.

Tutto d’un tratto Riven sentì la testa iniziare a girargli vorticosamente mentre la vista gli si annebbiava; il corpo della donna si trasformò in una macchia non definita, così come la natura che lo circondava.

Presto lo specialista si ritrovò di nuovo nelle fredde acque del lago. Ancora una volta l’aria gli mancava: non ne aveva ma la pretendeva. Ne aveva bisogno per respirare e sopravvivere. Alzò lo sguardo e sopra di lui vide un’intensa luce calda indicargli il cammino. Il ragazzo allora chiuse gli occhi, mentre si dava un'ultima e forte spinta con le gambe e con le braccia. Poi sentì di aver finalmente raggiunto la superficie e si riempì i polmoni di ossigeno. Ora era salvo. 
 
***

Il mostro era stato sconfitto e il nuovo giorno era iniziato. Fate e specialisti erano stanchi, esausti, senza forze e feriti ma ugualmente avevano la testa alta e lo sguardo sostenuto, pronti ad affrontare anche lo scontro con le Trix.

Improvvisamente il talismano, che non aveva smesso un attimo di fluttuare e brillare sopra il corpo di Riven, si accese di una luce ancora più intensa; le ragazze, i ragazzi e le tre streghe si coprirono istintivamente gli occhi, accecati dal bagliore dell’amuleto che poi, l’istante successivo andò in frantumi, scomparendo. In quel momento l’aria si fece più calda e la natura mutò il suo aspetto: infatti da tenebrosa e inquietante diventò accogliente e ricca di colori vivaci e vivi. La cosa che tuttavia sorprese e lasciò tutti senza fiato fu ritrovare Riven in piedi sulle rive del lago, vivo. Il ragazzo stava bene, aveva qualche livido e qualche graffio superficiale ma niente di irrimediabilmente incurabile.

Le fate di Alfea e i ragazzi di Fonterossa lo fissarono, felici ed increduli, per un lungo momento e senza proferire parola. Il cuore di Musa perse un battito e presto gli occhi le si velarono di lacrime.

Le Trix erano sconcertate ed adirate. Sapevano di aver fallito anche se stavolta erano andate veramente vicine alla vittoria.

-Avete vinto questa battaglia ma la guerra è ancora nelle nostre mani- esclamò con rabbia Icy al gruppo di amici.

Musa, che era rimasta come imbambolata ad osservare Riven, si sentì strattonare un braccio; si voltò e si trovò faccia a faccia con Darcy.

-Fossi in te mi guarderei le spalle d’ora in avanti. Tornerò e ti schiaccerò come una formica; questa è una promessa!- ringhiò la strega alla fata di Melody che in tutta risposta si liberò dalla presa della sua rivale con una mossa decisa, mentre le altre Winx le stavano attorno pronte ad intervenire.

Le Trix rimasero ancora un momento ad osservare i ragazzi per poi scomparire nel nulla.

Passò una manciata di secondi e poi tutti raggiunsero a passo di corsa Riven, lieti di poterlo finalmente riabbracciare.

-Pensavate di esservi liberati di me? Così facilmente?- esclamò il giovane con un sorriso sghembo.

-Assolutamente no amico!- gli rispose Helia stringendoli la mano e dandogli una solida pacca sulla spalla destra.

Musa era dietro al gruppo, nascosta. Si sentiva sotto shock. Era tesa e il suo stomaco era un groviglio di emozioni: era imbarazzata, incredibilmente felice ma allo stesso tempo ancora travolta dall’ondata di disperazione che aveva dovuto sopportare il suo cuore fino a qualche minuto prima.

Sarebbe voluta correre da Riven, abbracciarlo, baciarlo ma allo stesso tempo sarebbe voluta correre da lui e piantargli uno schiaffo in pieno viso per i suoi comportamenti stupidi e rischiosi: prima infatti si era tuffato nelle acque del lago per salvarle la vita e poi l’aveva spinta sempre in quelle acque per farla tornare indietro. Il ragazzo aveva dovuto prendere due decisioni e le aveva sbagliate entrambe!

La fata non avrebbe mai voluto che lui rischiasse in quel modo la sua vita per lei. Lei non avrebbe mai voluto vedersi costratta a rinunciare allo specialista per sempre. Avrebbe invece preferito andarsene lei in eterno.

Una volta salutati tutti Riven si soffermò a guardare il volto sconvolto di Musa, che a sua volta lo stava fissando con occhi lucidi. Lui la guardava e voleva riuscire ad entrarle nella mente per capire quali fossero i pensieri che in quel momento la tormentavano in quel modo. La guardava e pensava a quanto era meravigliosamente bella. La guardava e si rendeva conto quanto ne fosse valsa la pena di lottare per tornare da lei.

Stava per fare un passo nella sua direzione quando una voce familiare attirò la sua attenzione.

-Non vi ringrazierò mai abbastanza per aver evitato all’intera Dimensione Magica che quelle tre streghe conquistassero il potere assoluto… ma soprattutto non ringrazierò mai abbastanza te, Riven, per aver spezzato dopo lungo tempo questa maledizione orribile e per aver ridato alla foresta di Selvagrande il suo infinito splendore-

Le fate e gli specialisti si voltarono verso Alissia e rimasero incantati dalla sua umile bellezza. Al suo fianco c’era un giovane, Zeno. Era un bel ragazzo, anche se in quell'occasione appariva piuttosto trasandato: infatti aveva i vestiti sporchi e strappati. Dietro ai due amanti, poi, c’era un numeroso gruppo di uomini e donne di età differenti. Quelli erano i lupi che finalmente erano riusciti a riconquistare la libertà e la loro forma umana.

-Cosa farete ora?- domandò Tecna che trovandosi davanti Alissia e Zeno riprovò i brividi e le sensazioni provate durante la lettura della loro storia. I due amanti si guardarono per un breve istante e dai loro occhi si poteva ben notare quanto fossero incondizionatamente innamorati l’uno dell’alltra.

-Quello che non abbiamo avuto modo di fare molto tempo fa- rispose semplicemente Zeno.

-Rincominciare da zero- concluse Alissia sorridendo.

-Mi sembra una buona prospettiva per il vostro futuro insieme- esclamò allora Tecna, felice che alla fine i due ragazzi potessero avere il loro meritato lieto fine.

-Mi dispiace per la vostra amica- disse improvvisamente Zeno, dopo qualche esitazione -Sono stato io a morderla- continuò poi, evidentemente in imbarazzo da quella situazione.

-A quest’ora avrà già ripreso la sua forma umana, come tutti voi- disse Alissia stringendogli dolcemente la mano.

Dopo aver salutato le Winx e i loro compagni, la giovane strega e il suo innamorato si incamminarono verso le rive del lago. Lì comparve dal nulla la barchetta che per lungo tempo li aveva pazientemente attesi, pronta a condurli ovunque loro volessero.

Allo stesso modo gli uomini e le donne raggiunsero la foresta, scomparendo poi fra la natura, pronti a ricostruire le loro vite ed il loro villaggio.

Riven approfittò di quel momento per avvicinarsi con passo deciso a Musa. Lei vedendolo arrivare con la coda dell’occhio si voltò nella sua direzione.

-Riven io…- La fata abbassò lo sguardo, sentendo ancora una volta gli occhi farsi umidi per via dalle lacrime.

-Musa ascolta…- Lo specialista non voleva che la giovane dicesse nulla. Era lui a dover parlare tuttavia non riuscì a proseguire.

-Ragazzi non so voi ma io non ho intenzione di trascorrere qui un minuto di più!- esclamò Stella interrompendo quindi le parole di Riven.

-Ho bisogno di vedere Bloom!- disse Sky tutto d’un fiato.

-Venite tutti qui allora. Salutate questo meraviglioso posto, si torna ad Alfea- la fata del sole e della luna fece disporre il gruppo di amici attorno a lei e poi mosse energicamente il suo scettro, simbolo del suo mondo -Solaria!- gridò la ragazza teletrasportando infine  tutti nel cortile di Alfea.







Note dell'autrice: Buonasera popolo di EFP! Eccomi qui con quello che inizialmente doveva essere il penultimo capitolo della mia storia. Purtroppo mi sono affezionata al racconto e non ero pronta psicologicamente a mettere la parola fine, così ho approfittato dell'alone di mistero che avvolge la nostra cara Griffin per iniziare a farmi qualche idea sul seguito ;)
Riven è sano e salvo e penso per la gioia di molti :D eheheh.
Allora come avete trovato questo capitolo? Ci ho messo una vita a scriverlo e francamente ancora non mi convince. Non lo so... non vorrei che sembrasse che lo scontro contro il mostro generato dalle Trix sia stato buttato là un po' così e risolto troppo in fretta... spero che nessuno sia rimasto deluso, ecco... d'altronde si era detto che la maledizione sarebbe stata spezzata per mezzo di un profondo sacrificio; Tecna lo aveva letto ai suoi compagni nello studio della Griffin a Torrenuvola.
Mi auguro anche che non ci siano errori!
Bene, nella speranza di sentirvi numerosi vi abbraccio e vi mando un bacio.
A presto, Ehris :)
 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Ehris