Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: AlexVause    18/11/2014    4 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
-----------------------------------------------------------------------------------------
Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5
 
Il mattino seguente, Regina andò al Granny’s per verificare come se l’era cavata Malefica, nel riparare grazie alla magia, la tavola calda.
La strega si era offerta di rimediare ai danni in modo che l’amica non avesse da preoccuparsi ulteriormente.
Davanti ad una tazza di caffè bollente, si mise a pensare a ciò che aveva scoperto la notte stessa.
Dopo l’attacco, l’Evil Queen andò al mausoleo dei Mills a cercare qualcosa che smentisse Zelena, trovando così una lettera scritta dalla madre.
Aveva sempre creduto che si riferisse a lei…che per una volta nella vita sua madre fosse fiera di lei, ma tanto orgogliosa da non ammetterlo. Così non era.
L’ex Sindaco fissava un quadro appeso alla parete, ma senza vederlo davvero.
“Non ti arrendi mai, eh…sorellina?
Quella frase continuava a rimbombarle nella mente come un eco senza fine.
- Sorellina…
Ripeté Regina in un bisbiglio.
“Nostra madre non ti ha detto tutto, a quanto pare”.
L’Evil Queen sospirò in un misto di tristezza, rabbia e frustrazione.
- Vuoi un po’ di caffè con quello zucchero?
Domandò sorridendo Emma, notando la mora continuare a versare il dolcificante nella bevanda.
- Non lo prendevi amaro?
Aggiunse la bionda sedendosi accanto alla mora.
Regina parve scuotersi dai pensieri, facendo ritorno alla realtà.
Guardò la zuccheriera ormai semi vuota e quel caffè decisamente imbevibile.
Non si era resa conto di ciò che aveva fatto, tanto era persa a riflettere.
- Stai pensando a ciò che Zelena ha detto ieri vero?
L’Evil Queen non rispose.
- Malefica ci ha fatto risparmiare un sacco di soldi e lavoro, riparando tutto con la sua magia.
Emma cercò di ottenere una qualche reazione da parte della donna seduta al suo fianco, ma ella non si voltò nemmeno a guardarla.
- Regina, risolveremo tutto.
Intervenne Emma con tono triste, poggiando delicatamente una mano sull’avambraccio dell’ex Sindaco.
- Non risolveremo nulla. Zelena non mentiva.
Rispose la mora controllando la sua voce e scostandosi malamente da quella lieve carezza di conforto che la bionda le stava offrendo. Non voleva mostrare alcuna emozione.
- Vuoi dire che è davvero tua sorella?
Domandò Malefica sedendosi di fronte all’amica.
Regina mise una mano nella tasca del cappotto estraendo un foglio ingiallito dal tempo. Lo posò sul tavolo, la mano aperta sopra di esso.
- Cosa c’è scritto?
Chiese Emma incuriosita.
L’Evil Queen chiuse la mano, accartocciando con rabbia il foglio su cui poggiava.
- Nulla.
Rispose l’ex Sindaco svanendo in una nube viola.
Malefica anticipò la sua mossa e afferrando per un braccio l’amica riuscì a svanire con lei.
 
Le due donne comparvero nel meraviglioso giardino di casa Mills.
Un grande albero di mele troneggiava nel prato ben curato, al quale era accostata una panchina di legno lavorato su cui erano sedute.
Rose rosse e fiori variopinti ornavano il resto del giardino, rendendolo bellissimo agli occhi di chi lo guardava.
L’aria del mattino era fresca e il sole era nascosto da nuvole cariche di pioggia.
Regina guardò Malefica al suo fianco, alzando un sopracciglio.
- Amica mia, ti conosco da anni.
Disse la bionda strega accomodandosi in relax sulla panchina.
Regina distolse lo sguardo dall’amica.
Dopo qualche attimo di silenzio, la mora porse la lettera a Malefica che cautamente la prese per leggerla.
- “Mia adorata Cora. Ho finalmente messo le mani sulla tua primogenita. Non avrei mai creduto di trovarla e ora so perché. È la strega più potente che abbia mai incontrato, persino più potente di te. Strepitosa ad ogni modo”.
- Ho letto quella lettera forse un centinaio di volte. Nei momenti più bui, la leggevo per trovare conforto. Mi dava sollievo…mi dava una spinta quando mi serviva, perché ho sempre pensato che parlasse di me.
Il tono di Regina era un misto di tristezza e delusione.
- Posso essere onesta?
Domandò Malefica all’amica che non rispose.
- Tu non hai bisogno di una spinta o di trovare conforto. Nella vita devi imparare a essere tu stessa il tuo conforto.
La bionda strega si voltò verso la mora che alzò lo sguardo a fissare i suo occhi color zaffiro, misti ad ambra dorata.
- Lo sai benissimo che sul tuo cammino si trovano molte salite e poche discese. Per quanto possa essere ripida la tua strada o difficile quell’ostacolo, la forza devi trovarla in te stessa. È sbagliato contare su qualcuno perché se un giorno ti ritroverai sola, sarai perduta amica mia.
Regina rimase in silenzio, tornando ad appoggiarsi allo schienale della panchina.
- Sai che ho ragione, ma ti è difficile ammetterlo.
Aggiunse Malefica sorridendo.
- Non mi è difficile ammettere che tu abbia ragione, sto solo riflettendo sulle tue parole.
Rispose l’Evil Queen.
- Mi sento saggia.
Disse sorridendo la bionda strega.
- Sicuramente lo sei più di me.
Ammise la mora che poi si soffermò a riflettere su un particolare che le rodeva.
- E come sempre Gold sapeva ogni cosa.
Sbottò con rabbia Regina.
- E non ha informato nessuno. Toccherà a noi farlo…immagino.
Constatò Malefica.
- Immagini bene.
Un ghigno si fece largo sulle labbra della mora.
 
- Swan!
Esclamò Regina, comparendo con Malefica davanti alla scrivania dello Sceriffo intenta a compilare scartoffie.
Emma sussultò per la loro comparsa e, presa alla sprovvista, cadde dalla sedia.
- Ma che diavolo!
Imprecò la bionda massaggiandosi il fondoschiena.
- Gold sapeva tutto. Voglio che sia presente quando parlerò a quell’uomo, così da testimoniare che se questa volta lo ammazzo, un buon motivo c’è.
Disse Regina tutto d’un fiato.
- Spiegati.
Chiese Emma alzandosi in piedi.
- Quello che Regina vuole dire è che Rumplestiltskin conosceva l’identità di Zelena sin dall’inizio.
Spiegò più dettagliatamente Malefica.
- E voi come lo sapete?
Domandò Mary Margaret seduta sul divano. La loro entrata era stata così veloce che non si erano nemmeno accorte della sua presenza.
- Ho una lettera scritta di suo pugno che lo testimonia.
Rispose Regina con rabbia.
- E allora, andiamo a fargli un paio di domande.
Disse Emma con tono deciso.
 
Regina comparve nel negozio di Gold, notando l’uomo prendere alcuni oggetti alla rinfusa e metterli in una borsa in pelle.
- Va da qualche parte, Signor Gold?
L’uomo sbuffò notevolmente per poi fermarsi davanti l’ex Sindaco.
- Non ho tempo per le chiacchiere Regina.
Rispose Rumplestiltskin aprendo la porta del suo negozio per uscirne in fretta.
Malefica ed Emma apparvero di fronte all’uomo sbarrandogli la strada.
- Il tempo lo troverà.
Il tono della bionda strega era freddo.
- Ha saputo fingere bene davanti a tutti, non è vero Gold? Recitava la parte della persona ignara dei fatti, invece di informarci subito del pericolo a cui andavamo incontro. Del resto, lei ha sempre agito così…mi corregga se sbaglio.
Disse la mora con aria di disprezzo.
- Così come, Regina?
Chiese Rumple voltandosi verso l’Evil Queen.
- Alle spalle delle persone.
Rispose Emma al posto dell’ex Sindaco.
- Non mi piace che si insinui.
- Non insinuo nulla, glielo sto dicendo in faccia.
Sbottò lo Sceriffo delusa e frustrata.
- Lei sapeva ogni cosa di Zelena e della nostra parentela.
Intervenne nuovamente Regina.
- Sono molte le cose che io conosco, mia cara, e non sono di certo tenuto a dirle.
L’insolenza dell’uomo fece infuriare l’Evil Queen.
- Ma se rischiamo tutti la vita, informarci è sua prerogativa!
Il tono della mora era più alto del solito.
Poche volte Emma l’aveva vista così arrabbiata.
- Come ho detto, ora non ho tempo per le chiacchiere. Se volete scusarmi…
Rumple si apprestò ad uscire dal negozio.
- Non si muova di qui Gold!
Urlò Regina afferrando l’avambraccio dell’uomo.
Quel gesto causò una reazione a cui le tre donne non erano preparate.
Il Signore Oscuro creò un onda d’urto così potente da scaraventare l’Evil Queen contro una libreria a muro. Malefica ed Emma, fuori dal negozio di pegni, vennero lanciate dall’altro capo della strada.
Regina tentò di mettersi a sedere ma Rumplestiltskin, lanciò un coltello dall’elsa lavorata contro la mora che andò a conficcarsi sul muro vicinissimo al viso della sua ex allieva.
L’uovo sistemò i gemelli ai polsi della giacca del suo elegante completo, sogghignando soddisfatto.
- Il mio tempo è denaro.
Furono le sue ultime parole prima di svanire.
Doloranti, Malefica ed Emma si alzarono precipitandosi nel negozio per vedere come stesse Regina.
La mora afferrò il pugnale nascondendolo nel suo cappotto per poi alzarsi in piedi.
- Regina, stai bene?
Chiese Emma con una vena di preoccupazione.
La donna in risposta tossì facendo poi un cenno d’assenso con il capo.
Nel negozio sembrò essere esplosa una bomba.
I vetri dei due banconi, entro cui era esposta la merce, erano andati in frantumi.
Vari libri e oggetti erano finiti a terra.
- Arrivare al punto di distruggere parte del negozio, pur di non darci spiegazioni ed andarsene…non è da lui.
Constatò Regina.
- A che pensi?
Chiese malefica.
- Deve esserci sotto altro.
Intervenne Emma.
- E come sempre, Gold ha la risposta.
Aggiunse Regina.
- Oppure è lui stesso la risposta.
La voce di Belle fece voltare le tre donne.
- Prego?
Regina era incuriosita da quell’affermazione.
- Qualcuno ha rubato il suo pugnale.
- Ne sei certa Belle?
Chiese Emma. La preoccupazione iniziò a farsi strada.
- Purtroppo sì.
Rispose tristemente la bibliotecaria e compagna di Gold.
 
- Perché le cose tendono sempre a complicarsi?
Sbottò Emma sbuffando.
- Possibile che non possiamo mai avere un attimo di tranquillità?
Regina, seduta sul sofà della centrale di polizia, ascoltava quelle domande in silenzio. Dopotutto la bionda davanti a se che camminava avanti e indietro nervosamente, diceva ciò che tutti stavano pensando.
I Charming parlavano di possibili piani d’attacco e difesa, poggiati ad una scrivania.
Malefica, seduta accanto all’Evil Queen e al piccolo Henry, modellava fiori di ghiaccio con la magia nel palmo della propria mano mentre il ragazzino incantato la guardava sorridendo.
- Miss Swan…
Tentò Regina.
- Niente Miss Swan. Inizio ad essere stanca di svegliarmi ogni mattina chiedendomi “oggi cosa succederà?”. Per non parlare della costante paura di perdere qualcuno di voi.
I presenti si voltarono verso Emma che avendo alzato la voce, attirò l’attenzione su di se.
- E tu, Regina, vedi di smetterla di darmi del “Lei”. Ci conosciamo da anni e un po’ di confidenza credo di averla con Vostra Maestà!
Sbottò contro la mora per poi sedersi di peso su di una sedia.
- Finito con il suo sfogo?
Domandò Regina quasi seccata.
- Credo di sì.
Rispose la bionda quasi come se si fosse resa conta solo ora che tutti i presenti l’avevano ascoltata.
- Se è vero ciò che ha detto Belle, la situazione si è complicata. Abbiamo bisogno di più magia possibile e per questo motivo servi tu…Emma.
Annunciò l’ex Sindaco.
- Non puoi darla in pasto ad una strega così potente. Si farà uccidere!
Biancaneve si aizzò contro la matrigna.
- La porteremo in un campo invisibile a persone esterne. Vogliamo insegnarle qualche trucchetto.
Intervenne Malefica.
- E comunque non sarà sola, come puoi ben vedere.
Aggiunse Regina con tono serio.
Biancaneve sembrò ricomporsi, sebbene non fosse di certo felice che la figlia usasse la magia.
- Insegnerete la magia a mamma? Fico!
Henry era eccitato.
- Potete sempre darle l’amuleto che assorbe i poteri.
Propose Belle, attirando su di se gli sguardi delle due maghe come se avesse mostrato carne fresca a delle leonesse.
- Non dirmi che Gold ne possiede uno e che sai dove si trova.
Disse l’Evil Queen incredula.
- Posso dirvi che non è di Tremotino.
Belle con quelle parole aveva attirato maggiormente l’attenzione su di se.
Le due maghe sembravano mangiarsela con gli occhi.
La ragazza deglutì nervosa.
- S..sistemando alcuni libri, ho trovato una lettera. È caduta da uno di essi. Non ricordo quale. Io…io ho letto la sua ubicazione in quei fogli ingialliti e… se è reale quanto lo siamo noi, non dev’essere troppo lontano da qui.
Regina e Malefica si scambiarono un’occhiata.
- Puoi mostrarci quei fogli?
Chiese la bionda strega con tono cortese.
- Io…io…
- Tu?
L’Evil Queen la fulminò con lo sguardo. Vedere la ragazza agitarsi era indice di qualcosa di spiacevole.
- Io…ho dato i fogli a Rumple…
- E?
Malefica spronò Belle a parlare.
- E…li ha buttati.
- Che cosa??
Chiesero le due maghe alzandosi dal divano nello stesso istante.
- Ha detto che deve rimanere nascosto e che nemmeno lui deve sapere la sua ubicazione. Ha detto anche che la lettera se è stata nascosta un motivo c’era e che quell’amuleto non è il solo segreto che essa nasconde.
- Sicura che lui non l’abbia letta?
Domandò Emma alzandosi in piedi anch’essa.
- Sicurissima.
Belle era visibilmente sincera.
- Può averla scritta lui stesso.
Constatò Regina.
- No, la scrittura non era la sua.
- Non ricordi proprio nulla di ciò che diceva la lettera?
Chiese Biancaneve con tono rilassato per tranquillizzare Belle.
- C’erano troppi numeri e simboli…le indicazioni erano scritte per metà in una lingua strana.
Rispose la ragazza prontamente.
- Ricordi dov’è stata buttata?
Domandò Emma. Magari si poteva recuperare.
- Rumple l’ha fatta a pezzettini e buttata nella pattumiera che ieri ho svuotato nel bidone dell’immondizia dietro al negozio dei pegni.
Regina scosse la testa rassegnata.
- Malefica…ho idea che dovremo andarla a recuperare.
Disse poi la mora disgustata.
 
- Hai sentito che ha detto, è stata fatta a pezzettini e poi gettata. Come faremo a trovarla in mezzo a tutto quello…schifo?
Domandò la bionda strega guardando orripilata l’immondizia che si trovava nel bidone davanti a lei.
- La troveremo. Ora ti farò da scaletta e tu andrai dentro.
- Che cosa??
Malefica era sconcertata da ciò che aveva appena udito.
- Perché non mettiamo dentro la biondina assieme a Belle?
- Ci metterebbero troppo. Una volta dentro usi la magia e Belle ti aiuterà, sia mai che riconosca il sacchetto.
- È nero.
Ammise con cautela la ragazza, sapendo di ricevere una sgridata.
- Ah, ma grazie! Non poteva essere rosso, no eh? Un sacco nero in mezzo a sacchi neri…fantastico!
La bionda strega era frustata e parve rassegnarsi.
- Non puoi andarci tu?
Chiese a Regina in una supplica.
- No, passo. Sono in debito nel fare una cosa disgustosa al posto tuo.
Emma fece salire Belle, mentre l’ex Sindaco fece da scaletta con le mani a Malefica in modo che potesse entrare, ma ella si fermò a fissare l’amica.
- Dai malefica, sbrigati.
La spronò Regina.
- La mia dignità…
Piagnucolò la strega poggiando una mano sul bordo del cassonetto per issarsi.
- Al mio tre, io spingo e tu fai un bel salto.
L’Evil Queen avvertì l’amica.
Belle ed Emma non potevano fare a meno di sghignazzare.
- L’inferno Regina, sto guardando l’inferno!
Esclamò Malefica con sguardo di terrore.
Regina si trattenne dal ridere.
- Pronta?
- Non sarò mai pronta per questo.
- 3!
L’ex Sindaco gettò letteralmente l’amica nel grosso bidone di metallo, che per non caderci dentro totalmente, dovette aggrapparsi a Belle.
- È meschino ciò che hai fatto.
Sbottò la bionda strega.
- Mi farò perdonare. Dai su Belle cerca della spazzatura familiare e tu Malefica cerca di creare un richiamo magico per quei simboli scritti.
Le due donne iniziarono a frugare fra l’immondizia, nella speranza di trovare al più presto i frammenti di quella lettera.
- Ho fatto così tanta strada nella mia vita, per finire così?
Borbottò Malefica.
 
Passò almeno un’ora quando qualcosa sembrò luccicare in fondo al cassonetto.
- Eccolo è qui!
Esclamò Malefica al settimo cielo.
Belle tirò fuori il sacchetto sepolto da altra spazzatura ed effettivamente qualcosa brillava.
La ragazza lo tirò a Regina che lo bloccò a mezz’aria.
Gli occhi della bionda strega si ridussero a due fessure.
- Che c’è…non vorrai mica che tocchi questa roba.
Sbottò la mora stizzita prima di aprire il sacchetto con un gesto della mano.
Facendo roteare il dito indice fu come se richiamasse a se i piccoli puntini dorati contenuti nel sacchetto.
Almeno un centinaio di piccole luci gialle come lucciole, uscirono roteando nell’aria come mosse dal vento, sino ad arrivare a terra.
In un attimo ben tre fogli furono ricostruiti con l’aiuto della magia.
- Et voilà… facile come fare un puzzle.
Sorrise l’Evil Queen.
Malefica scosse la testa. Conosceva la mora da fin troppo tempo per potersi stupire.
Con l’aiuto di Emma le due donne uscirono dal cassonetto.
- Hai letto che dice?
Chiese la bionda strega avvicinandosi all’amica.
- Dovremo studiarlo. I simboli sono scritti mediante codice decifrabile con l’aiuto di qualche libro...ma prima, tu andrai a farti una bella doccia…o due.
- Attenta amica mia che potrei decidere di sommare al debito anche i ventotto anni di segregazione, così da farti scontare una bella pena disgustosa…o anche due.
Sogghignò Malefica dopo il cenno di assenso disperato da parte della mora.




Nota di Alex: Bentornati a tutti e sempre più numerosi! E' fantastico che così tanti utenti leggano le mie storie. Siete una soddisfazione unica!!
Le nostre eroine troveranno ciò che cercano? Cos'accadrà?
Ho adorato mettere molta azione in questa storia ma non temete che arriveranno pure momenti SQ :)
Ringrazio moltissimo chi mi segue, chi ha messo la storia fra i preferiti e chi pubblica recensioni...sono sempre meravigliose da leggere le vostre opinioni.
Fatemi sapere che ne pensate del capitolo e della storia.
Grazie a tutti/e e alla prox :)
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: AlexVause