Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Aracne90    19/11/2014    5 recensioni
"[...] Scrollandosi leggermente, Dippet decise di riprendere in mano la situazione, per quanto fosse inusuale e fuori dal comune; ma cosa lo era in quella scuola? Schiarendosi un poco la voce, si rivolse verso la figura lattiginosa che si trovava sulla soglia, alzando un po' la voce, che comunque rimaneva abbastanza tremolante. -Professor Ruf, sono passato oggi per informare che purtroppo stamattina uno degli insegnanti è stato trovato morto.-
Cuthbert sgranò gli occhi, colpito. -Un insegnante? Chi, Preside?-
Con un altro paio di colpetti di tosse, Dippet alzò di un'ottava il suo tono, cercando di rimanere il più professionale possibile. -Lei, Professore. [...]"

Storia partecipante al contest Forever Shot- 2° Edizione indetto da CeciliaMargherita sul forum di EFP e valutata da Harry_Potter992
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Armando Dippet, Cuthbert Rüf
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La particolare sensazione di leggerezza del Professore Cuthbert Ruf

 

Finalmente la giornata era finita. Con un gran sospiro, il Professore Cuthbert Ruf prese in mano il bicchiere, pieno di acquaviola, per sedersi davanti al camino della sua stanza, pronto a bere l'ultimo cicchetto della giornata prima di mettersi a letto.
Poggiando la schiena sulla poltrona di pelle marrone, il Professore Ruf rimase un paio di secondi a fissare le fiamme, sconsolato. Da quanti anni insegnava? Troppi, ormai aveva dimenticato la spinta che l'aveva portato verso l'insegnamento di Storia della Magia. Eppure, ogni volta che leggeva quei tomi polverosi, pieni di nomi di folletti e globin che evidentemente avevano deciso che era meglio uccidersi tra loro anziché allearsi contro gli umani, gli saliva spontaneo un sorriso. Come cavolo era possibile che quei ragazzi trovassero noiose ed insulse le sue lezioni? Dannazione, come si poteva andare avanti nella ricerca magica senza conoscere la Storia che aveva portato a quello che si era scoperto fino ad ora? Non li capiva proprio, quei giovani con i capelli corti, le giacche sopra la vita, i pantaloni indossati anche dalle donne. Scuotendo la testa, andò a bere il contenuto del calice in un solo sorso, per poggiarlo sul tavolino accanto al camino. All'improvviso, una fitta debole lo prese all'altezza del petto, portandogli via un misero mugugno, e sparendo con la velocità con cui era apparsa. Il suo vecchio e stanco cuore... L'indomani, si decise, lo avrebbe fatto vedere alla nuova infermiera, quella Poppy Chips; sperava solo che la ragazza fosse all'altezza dell'aspettative che erano state create tutte intorno a lei.
Sbadigliando, chiuse gli occhi un paio di volte, le palpebre sempre più pesanti. Sì, sarebbe andato a letto di lì a poco, ancora una decina di minuti, il camino era così caldo...
 
Quando il Professor Ruf si risvegliò, era ormai un nuovo giorno; del fuoco scoppiettante nel camino rimanevano solo poche braci ardenti, e raggi di luce bianca entravano all'interno della stanza, rendendo più visibili i contorni delle cose, così evanescenti nelle notti buie ad Hogwarts. Sorridendo, Cuthbert si rese conto di sentirsi definitivamente molto bene; si alzò di scatto, senza guardarsi indietro, e una strana sensazione di leggerezza lo pervase, dimentico ormai di tutta la stanchezza provata la sera precedente. Come poteva essergli venuto in mente di voler andare in infermieria, se ora stava così bene! Lo sapeva, il suo cuore era in gran forma, come tutto il suo corpo, del resto.
Eppure c'era qualcosa... Qualcosa che sentiva di dover fare, qualcosa che non aveva terminato, e che naturalmente non riusciva a ricordare. Ma cosa? Si fermò a pensarci un paio di minuti, scuotendo la testa; nulla, gli sarebbe dovuto venire in mente poi. D'altronde, aveva tutto il tempo del mondo.
Un rintocco lontano del grande orologio lo riportò alla realtà. Già le nove? Era tardissimo! Senza nemmeno cambiarsi, il Professor Ruf si precipitò alla porta, attraversandola velocemente per entrare all'interno del corridoio che portava alla sua classe. Diamine, non aveva nemmeno dovuto aprirla; che sbadato, l'aveva lasciata aperta la notte precedente. Strano però che non avesse percepito alcuno spiffero alla base della testa; quella stagione era molto fredda durante la notte... Senza darsi più cruccio per questi pensieri, il Professore si affrettò verso la sua classe, notando con piacere di non provare alcuna fatica durante questa azione. Come si sentiva bene, così riposato, così leggero... Quasi come una piuma!
Finalmente giunto a destinazione, il Professore notò con piacere che tutti gli alunni erano dentro la classe, seduti composti ognuno al suo banco. Qualcuno, alla cattedra, stava parlando con voce bassa, in mano il cappello che aveva posato sul petto; rendendosi conto che la persona che lo stava sostituendo era nientepocodimeno che il Preside Dippet, il Professor Ruf fece un colpetto di tosse, richiamando l'attenzione di tutti gli studenti, che lo fissarono a bocca spalancata.
-... Un vero luminare, in questo insegnamento; sappiamo già che ci mancherà molto...- le parole di Armando Dippet continuavano basse e lente, un fiume infinito di sillabe tutte legate tra loro. Cuthbert Ruf decise di fare un secondo colpetto di tosse, senza accorgersi che effettivamente non aveva dovuto inspirare alcunché per produrre quel suono; fu solo allora che il Preside alzò lo sguardo verso di lui, producendo sul suo viso la stessa espressione dei ragazzi seduti ai loro posti.
-Buongiorno, Preside Dippet.- disse alla fine il Professore, alzando le labbra in un gran sorriso. -Posso sapere cosa la porta qui?-
Armando Dippet aprì la bocca. Poi la richiuse. Poi la riaprì. Ripetè quest'azione un paio di volte, prima di decidersi a parlare, le parole leggermente tremolanti. -Professor Ruf... Ma... Ma lei...-
Cuthbert socchiuse appena gli occhi. Ma cosa voleva quel panzone di prima mattina? Optando per la diplomazia, decise di riformulare la domanda, addolcendo leggermente il tono. -Preside, ci sono dei problemi? Posso sapere come mai è nella mia classe stamattina?-
Scrollandosi leggermente, Dippet decise di riprendere in mano la situazione, per quanto fosse inusuale e fuori dal comune; ma cosa non lo era in quella scuola? Schiarendosi un poco la gola, si rivolse verso la figura lattiginosa che si trovava sulla soglia, alzando un po' la voce, che comunque rimaneva abbastanza tremolante. -Professor Ruf, sono passato oggi per informare che purtroppo stamattina uno degli insegnanti è stato trovato morto.-
Cuthbert sgranò gli occhi, colpito. -Un insegnante? Chi, Preside?-
Con un altro paio di colpetti di tosse, Dippet alzò di un'ottava il suo tono, cercando di rimanere il più professionale possibile. -Lei, Professore. Abbiamo trovato il suo corpo nelle sue stanze una mezz'oretta fa.
Con la bocca completamente aperta per lo stupore, Cuthbert Ruf andò a guardarsi le mani, le braccia, tutto il suo corpo, trovandolo lattiginoso e semitrasparente. Ecco per quale motivo si sentiva così leggero! Come aveva potuto non pensarci? Tutti quegli anni a portarsi dietro un corpo incredibilmente pesante, senza sapere cosa si provasse semplicemente a non doverlo più sballonzolare di qua e di là...
-Ehm, Professore?- la voce di Dippet lo risvegliò dai suoi pensieri, riportandolo velocemente a terra (letteralmente in questo caso, dato che senza accorgersene aveva cominciato a levitare). -Vorrebbe venire nel mio studio, magari per parlare?-
Cuthbert Ruf alzò gli occhi verso l'uomo ancora in carne, senza sapere cosa dire. Voleva parlare? E di cosa, poi? Insomma, così avrebbe fatto saltare la lezione ai ragazzi...
No, no, non poteva. Quei ragazzi avevano bisogno di lui, della sua materia, della Storia della Magia. Senza, chissà dove sarebbero finiti...
-No, grazie, Preside.- rispose alla fine, risoluto. -Ho lezione, casomai passerò dopo. Ragazzi- disse infine, rivolto ai giovani che ancora stavano fissando la scena, sempre più colpiti -aprite a pagina 327, dobbiamo finire il capitolo.-
E poi, improvvisamente, un pensiero gli balenò nella testa.
Non mi dovrò più prendere alcun giorno di malattia.

Spazio Autrice:
Salve a tutti, gente!!! Lo so che l'ora è tarda, ma ho buttato giù questa storia di getto, spero che vi piaccia!!!
Ciauz!!!
Dia
P.S.: questa storia partecipa al contest "Forever Shot - 2° Edizione" indetto da CeciliaMargherita sul contest di EFP e valutata da Harry_Potter992

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Aracne90