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Autore: Lola Hurricane23    19/11/2014    1 recensioni
... Non era mai stata brava con le parole lei, Pansy Parkinson, la cosiddetta Regina di ghiaccio, e con lui, Draco Malfoy, era anche più difficile del solito. Lo fissó, come se non lo vedesse da tanto tempo, e quando prese fiato per parlare, si rese conto di non sapere cosa dire.
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Theodore Nott, Un po' tutti | Coppie: Draco/Pansy
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 1.

 

Draco Malfoy era tornato a Hogwarts dopo la fine della guerra, e dal momento in cui aveva deciso di farlo, aveva sempre rimpianto quella scelta. Voleva assolutamente finire la scuola, così almeno in qualcosa avrebbe potuto riscattarsi. Tuttavia, ogni volta che usciva dalla sala comune dei Serpeverde, sentiva gli sguardi di chiunque su di se: non si trattava soltanto degli studenti delle altre case, di loro non gli era mai importato molto, e l’avevano sempre fatto seppur per motivi diversi da ora; dal suo ritorno anche i professori avevano preso a fissarlo con insistenza, e così anche i quadri e tutte le creature che popolavano il castello. “Al diavolo tutti” pensava ogni volta, ormai così stanco di tutta quella situazione. Non aveva realmente bisogno di altre persone, si ripeteva, ma sarebbe stato contento se qualcuno gli avesse rivolto la parola per fare due chiacchiere e non per insultarlo. Le sue giornate erano tutte uguali, monotone: andava in sala grande a fare colazione, ignorando i sussurri che si facevano strada fino a lui, e poi seguiva le lezioni; si sedeva da solo, prendeva appunti, e alla fine si alzava e se ne andava con l'aria da menefreghista che aveva sempre avuto fin da bambino, e tornava in camera sua. "Sempre la solita merda" ripeteva ogni giorno, prima di buttarsi sul letto e mettersi a studiare. Perché quello, era rimasto da fare al giovane Malfoy: passava le ore a studiare e a leggere, senza mai uscire dalla propria camera. Quell’anno suo padre era riuscito ad ottenere, nonostante tutto, una camera singola per lui, onde evitare rappresaglie da parte di altri studenti, e la McGranitt gliel’aveva concesso: sicuramente più per paura di una reazione del ragazzo, che per salvaguardare la sua incolumità. Ma a Draco questo non importava: aveva ottenuto ciò che voleva, e poteva essere semplicemente se stesso, senza dover nascondere continuamente le cicatrici e i segni che la Grande Guerra gli aveva lasciato, moniti e ricordi infimi di ciò che era stato fatto e che aveva visto. Draco, così come Hogwarts e tutto il mondo magico, non era più lo stesso, e così doveva essere.

 

 

Da quando Draco era tornato a scuola, Pansy Parkinson era irriconoscibile: non parlava con nessuno, se non con Theodore Nott, e passava le sue giornate a fissare il biondo con aria sognante. Aveva una gran voglia di avvicinarlo e ricominciare da capo, facendo finta di niente, ma non era sicura di esserne pronta, o ancora più semplicemente di riuscirci e di far finta di niente. Quel pomeriggio, così come quasi tutti quelli che l’avevano preceduto, si trovava nella camera di Nott, a far finta di studiare: non ne aveva voglia, e mai ne aveva avuta, e il suo amico non diceva niente a riguardo. Tutti i pomeriggi gli stessi, misurati, e ripetitivi gesti: buttava la borsa per terra e si sedeva sul davanzale a guardare fuori dalla finestra le acque del lago nero, e tutto ciò che lo popolava, con un libro sulle gambe che attendeva di essere letto, mentre lei si perdeva nei suoi pensieri. "Prima o poi gli parlerai vero?" Le chiese Theo, continuando a leggere il suo libro. "Mmh" rispose lei, fissando i fondali neri e cupi del lago. "Anche se provassi a parlargli mi respingerebbe" sospirò, più parlando a se stessa che all’amico. Amava Draco Malfoy, si era innamorata di lui dalla prima volta che lo aveva visto, quando erano piccoli, e in poco tempo era diventata la sua migliore amica. Erano sempre stati molto uniti, e avevano condiviso ogni tipo di avventura, ma da quando lui era diventato un Mangiamorte, si era allontanato da tutti, anche da lei. "Secondo me invece non lo farebbe.” Continuò Theodore strappandola ai suoi ricordi “ Pansy, sei la sua migliore amica, non ti ferirebbe mai." Theo aveva ragione, era la sua migliore amica, ma non era sicura che non l'avrebbe ferita, perché già l’aveva fatto più di una volta. Si alzò dalla finestra, raccolse la sua roba, e rivolgendosi al ragazzo disse “Non credo sia ancora il momento, non so se è davvero ciò che voglio. Torno in dormitorio, ci vediamo dopo." Così dicendo, uscì silenziosa dalla camera del suo amico, lasciandolo al suo libro. Percorse il corridoio del dormitorio dei ragazzi lentamente, sicura che non avrebbe incontrato nessuno. Pensierosa, senza accorgersene, si ritrovò davanti alla camera di Draco: aveva passato così tanto tempo in quella camera, che già solo la porta le rievocava diversi ricordi, più o meno felici. Mentre ancora si perdeva in quella miriade di ricordi, all’improvviso, non si rese conto di aver bussato. Fu risvegliata dalla voce spazientita e un po’ sorpresa di Draco che chiedeva chi fosse. Quella voce la pietrificò, e non riuscì a dire una parola, mentre il ragazzo continuava a chiedere chi avesse bussato, sempre più spazientito. Quando finalmente credeva di aver trovato la forza di andarsene e far finta di nulla, la porta si aprì, e i suoi occhi color smeraldo incontrarono degli occhi fatti di acciaio fuso.

  
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