Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    20/11/2014    7 recensioni
Gli avvenimenti di Arendelle dopo il lieto fine trovato al termine della storia che tutti conosciamo.
Tanti fatti simpatici e avventurosi stanno per arrivare! Un matrimonio, la simpatia di Anna, la "freschezza" di Elsa, il simpatico Olaf, l'impacciato Kristoff, Jack Frost, chi lo sa magari anche un bambino e tanti tanti nuovi personaggi.
Un crossover interessante per chi ama le favole, ma... non è tutto rose e fiori: qualcosa succederà alla nostra amata Anna...e non solo...
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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La sera prima, Elsa dovette aspettare quasi un’ora prima di vedere entrare la sua famiglia in sala da pranzo finalmente riconciliati. Era felice certo che i due coniugi avessero fatto pace, ma in parte si sentì di nuovo sola.
Anche la mattina seguente Elsa era da sola al castello e non aveva udienze programmate.
 C’era troppo silenzio quel giorno. Anna era all’esterno del palazzo per la visita settimanale con gli abitanti del regno e sarebbe tornata nel pomeriggio, Kristoff, invece, sarebbe rientrato in serata avendo degli scambi commerciali piuttosto importanti di cui occuparsi. Troppo silenzio! A Elsa non piaceva più stare da sola. Anna aveva ragione perché quando si è soli, i pensieri vengono espulsi molto più facilmente facendoci stare male e facendoci agitare.
Quella mattina Elsa non chiamò Jack, ma decise di stare con lui in un altro modo. Prese dal cassetto la scatola dei dentini e lasciò che qualche nuovo ricordo della sua vita passata con la presenza di Jack si mostrasse ai suoi occhi. Sapeva di andare incontro a dei ricordi brutti per lei, ma decise di affrontarli comunque.
 
 
Era una fresca e simpatica mattina primaverile e il regno di Arendelle si stava lentamente svegliando, escludendo i pazienti lavoratori che erano già all’opera da più di un’ora. Tutto era ancora racchiuso in un dolce silenzio rinvigorito ogni tanto dal soffio del vento e dal canto degli uccelli.
A palazzo, però, l’atmosfera era tesa e agitata. Parecchie domestiche correvano per il palazzo brandendo tra le loro mani teli bianchi e ciotole piene d’acqua. Fuori dalla camera matrimoniale reale, il re marciava agitato avanti e indietro per il corridoio, mentre, nella camera vicina sua moglie stava partorendo il loro secondo figlio.
Il re sperava che fosse un maschio, ma anche una bambina lo avrebbe reso felice, ma lo spaventava il suo futuro. Anche il secondo figlio avrebbe avuto poteri come la primogenita che dormiva beata nella sua cameretta.
Stava considerando tutte queste cose quando un pianto di un bambino lo risvegliò.
“ Vostra Maestà è una bambina!” annunciò la balia aprendo le porte della stanza.
Il re sorrise, senza esitare entrò e si sedette al fianco della moglie affaticata per il parto.
Le baciò i capelli castani e poi guardò il fagottino che teneva tra le braccia.
“ Quindi Elsa ha una sorellina ora” disse lui sorridendo accarezzando la minuscola mano della figlia.
“ Sì. Saranno delle sorelle bellissime…”
“ Vostre Maestà mi scuso per l’intromissione, ma ero pronto per scrivere il nome della principessa nei registri reali ed ho trovato questo foglio.” Disse il maggiordomo porgendo ai sovrani un’antica pergamena.
Il re prese il foglio tra le mani e lesse. Era una lista di nomi e il sovrano rimase colpito da un nome in particolare scritto più grande degli altri che diceva: “ANNA: coraggiosa e perseverante è consapevole che nella vita occorre lottare anche di fronte alle sconfitte. Il suo carattere tenace nasconde però anche un lato dolce, protettivo e tenero, che fa di lei una persona molto apprezzata.”
“ Gerda, so come chiamare nostra figlia…Anna…” disse il sovrano ricordando di aver già letto in precedenza quel foglio. Il maggiordomo si sbagliava, perché quella pergamena apparteneva alla sua famiglia e spesso, da piccolo, leggeva i significati dei nomi, solo si era dimenticato dell’esistenza di esso.
“ Perché?” domandò la regina guardando la figlia che ormai si era addormentata fra le sue braccia.
“ Perché avrà bisogno di forza. Dovrà essere coraggiosa e sostenere Elsa in qualsiasi cosa, dovrà essere felice e non arrendersi mai.”
“ Allora Anna è perfetto” concordò la moglie.
“Aspetta, dovrebbe esserci un’altra cosa” disse il marito con la fronte corrugata guardandosi intorno.
“ Dove l’hai trovato questo biglietto?” domandò rivolto al maggiordomo.
“ Era contenuto in questa busta, Vostra Maestà” rispose lui porgendogli la busta rovinata.
Il re aprì la busta e ne tolse un ciondolo a forma di fiocco di neve e lo regalò alla moglie.
“ Questa collana e questa lettera appartenevano a mia madre. Un giorno li trovò fuori dalla finestra della sua camera racchiusi in una busta. Ci spiegarono che il gioiello si diceva fosse in grado di proteggere la famiglia e donarle forza perché esso rappresentava il vento, elemento con il quale si dica sia stato forgiato, quindi uno degli aspetti più potenti della natura. Ora voglio che lo metta tu e non lo tolga mai perché esso proteggerà le nostre bambine.”
Dopo aver espresso queste parole, la porta si aprì di nuovo ed entrò una piccola bambina dai capelli bianchi raccolti in due simpatici codini che si strofinava gli occhi siccome la luce mattutina, riflessa sull’iride azzurra glaciale, le procurava fastidio.
“ Elsa! Tesoro vieni qui!” disse il padre andandole incontro.
“ Cos’è quella cosa li che ha la mamma?” domandò la principessa porgendo le braccia al padre per essere presa in braccio senza però distogliere lo sguardo dal fagottino.
Il padre la sollevò e una volta seduti sul letto, tenne Elsa sulle ginocchia.
I sovrani non dissero nulla e con un sorriso sulle labbra guardarono la figlia maggiore scrutare e osservare la sorellina che dormiva.
“ E’ la mia sorellina?” domandò poi la bambina rivolgendo lo sguardo al padre.
“ Sì, si chiama Anna” rispose il re.
“ E’ un po’ brutta e piccola” commentò severamente Elsa.
“Vedrai che crescerà con te, quindi ti accorgerai che Anna sarà una sorella magnifica e giocherete molto insieme” spiegò la madre.
“ Allora lei sarà con me sempre…le voglio già bene”
Tutta la famiglia sorrise, perfino la piccola Anna pareva sorridesse nel sonno. Il re, allora, per rendere ancora più bello quel momento, prese la mano di Elsa e la pose su quella della sorellina poi esse vennero racchiuse tra le mani dei genitori come una perla custodita da una conchiglia e sussurrò:
“ Resteremo sempre uniti, perché siamo una famiglia”
 
 
Una nuvola azzurra riportò Elsa di nuovo nel suo studio. La regina ansimava e aveva le lacrime agli occhi. Quell’avvenimento non lo ricordava, molte cose probabilmente le erano sfuggite. La colpì la nascita del suo amore per la sorella e le frasi dei suoi genitori, ma restò anche turbata per la storia della collana della madre. Una volta sorto il pensiero della collana le venne in mente una cosa. Istintivamente Elsa strinse a sé la collana che aveva al collo, che Jack le aveva regalato. La osservò bene e solo in seguito ne notò la stressa somiglianza con quella della madre.
“ Se è quello che ti stai chiedendo…si” disse il ragazzo dai capelli bianchi appena entrato nella stanza subito dopo aver sentito la chiamata di Elsa.
“ Sei stato tu? Tu hai creato il ciondolo di mia madre e lo hai posto al palazzo dei miei parenti!” constatò Elsa.
“ Sì. E’ da molto tempo che proteggo la tua famiglia. Sapevo che prima o poi sarebbe successo qualcosa di straordinario in essa ovvero che prima o poi sarebbe nato un erede dai poteri glaciali e dovevo starvi vicino. Sembra una semplice collana, ma in realtà aveva il potere di donare forza, saggezza e coraggio che aiutarono i tuoi genitori a educarti e a crescerti senza mostrare paura o preoccupazione. Ed è per questo che sottolineai il nome Anna perché è quello che rappresenta meglio il potere del ciondolo.”
 
“ Els…” fuori dallo studio della sorella, Anna la stava per chiamare pronta a raccontarle ciò che aveva scoperto nel regno, ma sentendo delle voci, si accostò alla porta semi aperta e sbirciò.
 
“ Quindi è grazie a te! Ci sei sempre stato per noi e non te ne sei mai andato…scusami per come ti ho trattato” disse la regina rivolta al ragazzo. Anna, però, non notò il giovane, infatti, quella frase, Elsa la pronunciò rivolta alla finestra.
“ Sta diventando davvero pazza adesso! Devo dirlo a Kristoff…” e detto questo in modo stupito, la principessa si recò fuori dal palazzo alla ricerca di suo marito.
 
“ Non devi scusarti...non piangere” la consolò Jack.
“ E’ che fa male. Ho rivisto i miei genitori in questo ricordo e adesso vorrei che fossero qui. Per aiutarmi a governare il regno e vedere Anna e il futuro nipote! Vorrei che fossero qui perché non voglio restare sola…”
“ Elsa tu non sei mai sola e te lo posso dimostrare…” sentendo il quartetto che da poco aveva iniziato a suonare fuori dal palazzo, il ragazzo si inchinò alla regina e domandò:
“ Mi concede l’onore di questo ballo?”
Elsa rimase esterrefatta! Le avevano già proposto di ballare, ma lei aveva sempre rifiutato per paura di congelare qualcuno. Fin da piccola sognava di poter danzare, ma nessuno glielo aveva insegnato e Jack questo lo sapeva.
Per la prima volta Elsa spaccò il suo muro di ghiaccio, si sciolse e accettò.
Il contatto con le mani di Jack la fece stare bene. Era la prima persona che non poteva congelare, la prima che non aveva paura di lei esclusa Anna, la prima con cui ballò, la prima con cui si sentì al caldo e tutto questo perché lui era uguale a lei. Fu così che passo dopo passo la regina iniziò a danzare, sorridendo e ridendo come un bambino impara a camminare e si sentì libera…per la prima volta.
 
Kristoff era appena tornato dallo scambio commerciale e decise di recarsi dalla sovrana per parlare della mercanzia, ma, quando si avvicinò alla porta, notò anche lui qualcosa di strano:
la cognata rideva e scherzava da sola, ballando in modo goffo con il suo cavaliere: l’aria.
Kristoff rimase allibito di questo e confuso pensò: “Devo dirlo ad Anna!”
 
 
Angolo Autrice: Ciao a tutti... prima cosa mi scuso per aver aggiornato in ritardo, ma ho avuto problemi con la connessione internet qua a casa mia. Comunque... questo capitolo non mi convince molto, forse è un po' strano, ma è necessario. In qualche modo la famiglia deve venire a conoscenza di Jack Frost! Lo so è probabile che non abbiate capito molto della collana e della busta, ma ho provato a ragionare alla Once Upon A Time ahah...(quanto lo sto amando!) Questi capitoli sono un po' leggeri e magari noiosi, ma vi consiglio di gustarveli perchè tra minimo 3 capitoli succederà una cosa veramente brutta.(ok basta spoilers) Per questo capitolo ringrazio i miei amici,in particolare Hakinaki(dimmi che si scrive così ti prego!) alla quale voglio davvero bene(e credetemi che sopportarmi è davvero difficile)e in generale tutti quelli che recensiscono(spero di avere più recensioni in futuro! Dove siete finiti tutti?)seguono e hanno messo la storia tra le preferite. A presto Feisty Pants - Anna
  
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