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Autore: karter    20/11/2014    2 recensioni
*Storia partecipante al LawxMargaret day*
dal testo:
"-Come sto?- chiese, infatti, uscendo dal bagno e ruotando su se stessa per mostrarsi interamente al marito.
Law rimase incantato ad osservarla. Era bellissima.
Indossava un abito prugna con lo scollo a cuore, un bustino che le risaltava le forme perfette e una gonna in tulle che assieme ai tacchi vertiginosi le metteva in mostra le gambe chilometriche. I capelli erano lasciati sciolti con qualche boccolo sulle punte.
-Chiudi la bocca che entrano le mosche!- lo prese in giro scherzosamente la moglie prendendo una stola dall’armadio e posandosela sulle spalle nude –E datti una mossa!- lo riprese scherzosamente –Ace sarà già in ansia perché Nami non arriva, non vorrai farlo morire d’infarto non vedendo nemmeno due dei testimoni!- aggiunse sorridendo come solo lei sapeva fare.
Law la guardò qualche secondo prima di sorridere."
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Margaret, Trafalgar Law
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 "Contro ogni legge, contro ogni regola,
per quegli occhi di ghiaccio capaci di incendiarle il cuore"


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LA NOSTRA STORIA



 

~~Un pioggia violenta si stava abbattendo incessante sulla città da diverse ore, ormai.
Fiumi di acqua grondavano dal cielo terso di nuvoloni neri che oscuravano i raggi del sole, mentre qualche lampo rischiarava per pochi secondo il cielo, prima che ripiombasse nell’oscurità.
Un uomo dai corti capelli corvini e due intensissimi occhi grigi sorseggiava un bicchiere di brandy, mentre lo scoppiettio del fuoco gli faceva compagnia.
Amava quei momenti di pace in cui riusciva a stare da solo con i suoi pensieri senza essere disturbato da rumori che era solito definire molesti. Gli piaceva perdersi nella sua mente e poter riportare alla memoria momenti indimenticabili di un passato che pian piano si stava sviluppando assieme a lui.
Istintivamente portò lo sguardo a quel quadro appeso sopra il camino, mentre un ghigno gli dipingeva le labbra sottili.
Era il giorno del suo matrimonio, uno dei più belli di tutta la sua vita anche se probabilmente non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce. Il momento ritratto nella foto, però, era uno dei più intimi tra lui e la sua consorte e non capiva perché sua moglie avesse scelto di ingrandire proprio quella, tra tutte le altre centinaia di foto scattate quel giorno.
Ricordava perfettamente il momento in cui era stata scattata e non avrebbe mai potuto dimenticarlo.

La musica aleggiava soave nella sala scelta per la cerimonia.
Decine di coppie erano scese in pista per ballare sulle incantevoli note di My heart will go on, la colonna sonora di quell’amore incredibile che aveva condotto i due sposi all’altare, ed era proprio su di loro che si concentrava lo sguardo di tutti gli invitati. Del resto, mai era stata vista coppia più bella agli occhi dei presenti.
La sposa era incantevole nel suo abito bianco che le metteva in risalto la vita stretta, la morbida forma del seno e i fianchi sinuosi. I corti capelli biondi erano raccolti in uno morbido chignon dal quale sfuggiva qualche ciocca ribelle. Era bellissima.
Accanto a lei, anche lo sposo era meraviglioso. Avvolto nel suo impeccabile smoking bianco, ogni donna presente alla cerimonia lo fissava incantata.
Erano meravigliosi insieme, stretti in un magico abbraccio, mentre muovevano lentamente piccoli passi sulla pista da ballo. Non erano interessati a tutto ciò che li circondava, l’importante era potersi stingere l’uno all’altra e specchiarsi l’uno negli occhi dell’altro.
-Non mi sembra vero!- iniziò la donna posando il capo sul petto di quello che finalmente era diventato suo marito.
L’uomo non rispose, ma strinse più forte sua moglie per i fianchi posandole un bacio tra quella folta chioma bionda che aveva amato sin dal primo momento.
-Ti amo Trafalgar Law e oggi mi hai reso la donna più felice del mondo!- aggiunse rubandogli un tenero bacio a fior di labbra.
-Ti amo!- sussurrò l’uomo, non appena si furono separati facendo specchiare i suoi occhi grigi in quelli cioccolato della consorte.
In quel momento pareva fossero chiusi in una bolla. Non sentivano nessuno intorno a loro, c’erano solo loro due e i loro occhi che si incontravano e insieme danzavano.
Era una sensazione magnifica.

Ed era stato proprio in quel momento che la foto era stata scattata.
Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a vedere il sorriso malandrino sul volto di quella che era diventata la sua sorellina e che da sempre era stata una sorella per la sua amata, mentre portandosi una ciocca ramata dietro l’orecchio correva a far vedere quello scatto rubato al suo fidanzato di una vita. Nami era davvero incredibile quando ci si metteva.
Chi l’avrebbe mai detto, però, che uno scatto rubato sarebbe stato il ritratto che la sua sposa avrebbe scelto di mostrare al mondo.
-Voglio che tutti vedano la luce nei nostri occhi mentre ci guardiamo e che capiscano che tra noi le cose non sono cambiate da allora- gli spiegò Margaret quando gli chiese il motivo di quella scelta -E poi dovresti sapere che amo i tuoi occhi!- aggiunse poi scoppiando a ridere e irradiando tutta la casa con la sua magnifica risata.

A quei pensieri quel ghigno si trasformò in un tenero sorriso che, escluso il giorno del matrimonio, aveva ornato il suo volto in pochissime altre occasioni e tutte queste avevano come protagonista proprio la donna della sua vita.

-Sei pronta?- chiese un uomo dai capelli corvini sistemandosi il papillon davanti allo specchio in attesa di sua moglie.
Era il loro primo evento ufficiale dal giorno del loro matrimonio e la signora Trafalgar era davvero emozionata.
-Come sto?- chiese, infatti, uscendo dal bagno e ruotando su se stessa per mostrarsi interamente al marito.
Law rimase incantato ad osservarla. Era bellissima.
Indossava un abito prugna con lo scollo a cuore, un bustino che le risaltava le forme perfette e una gonna in tulle che assieme ai tacchi vertiginosi le metteva in mostra le gambe chilometriche. I capelli erano lasciati sciolti con qualche boccolo sulle punte.
-Chiudi la bocca che entrano le mosche!- lo prese in giro scherzosamente la moglie prendendo una stola dall’armadio e posandosela sulle spalle nude –E datti una mossa!- lo riprese scherzosamente –Ace sarà già in ansia perché Nami non arriva, non vorrai farlo morire d’infarto non vedendo nemmeno due dei testimoni!- aggiunse sorridendo come solo lei sapeva fare.
Law la guardò qualche secondo prima di sorridere.
-E ora perché ridi?- chiese confusa Margaret.
A volte non riusciva proprio a capire cosa passasse nella mente di quel fanatico di suo marito.
L’uomo scosse il capo attirandola a sé. Adorava sentire i loro corpi vicini, parevano nati per incastrarsi perfettamente.
-Sei impossibile!- le sussurrò soavemente sul collo, facendole venire la pelle d’oca, prima di guardarla intensamente negli occhi e in essi Margaret riuscì a leggere tutto ciò che il marito voleva comunicarle.
Del resto se a volte non capivano ciò che l’altro pensava bastava che si guardassero negli occhi affinché tutto diventasse chiaro.

Se ci pensava bene, Margaret era stata la luce della sua vita. Era stato solo grazie a lei che le tenebre che lo avevano circondato fin dall’infanzia si erano completamente diradate e non poteva essergliene più grato.
Era stata la sua ancora di salvezza quando credeva di non meritare una vita vera e il bagnino che lo aveva accompagnato a riva prendendosi cura di lui durante una tempesta.
Era riuscita a donargli quella stabilità che non aveva mai avuto e a fargli ricordare cosa volesse davvero dire la parola felicità.
Era una donna speciale e da lei non poteva che nascere un qualcosa di meraviglioso come la loro bambina.
Non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui l’aveva presa tra le braccia per la prima volta, perché anche se cercava di fare il duro, quel piccolo fagottino rosa era riuscito a far breccia nel suo cuore senza rendersene conto.

Margaret era esausta.
Il travaglio era stato infinito, eppure non poteva che essere più felice di stringere tra le sue braccia quel piccolo fagottino di carne che la osservava con occhi vispi.
Non era nata che da qualche minuto, eppure Margaret era certa che la sua bimba gli avrebbe dato parecchie gatte da pelare come il suo papà!
-Si può?- chiese una voce fin troppo nota interrompendo i suoi pensieri, varcando la soglia della sua stanza ospedaliera.
Nonostante Law fosse uno dei migliori chirurghi di tutto l’ospedale, le infermiere avevano dovuto cacciarlo dalla sala parto il giorno della nascita della sua bambina.
-Ehi!- lo salutò la bionda con un sorriso stanco sul volto.
Nonostante fosse esausta era felice di avere accanto a sé la sua famiglia.
-Come stai?- le chiese posandole un bacio tra la folta chioma bionda tutta arruffata.
Nonostante non fosse in condizioni ottimali Law la vide bella come mai lo era stata.
-Bene!- rispose la donna lasciandosi cullare da quel leggero contatto.
Amava sentire le labbra del suo amato su di sé.
-Allora ti va di conoscere la new entry della nostra famiglia?- gli chiese porgendogli il pargoletto che stringeva tra le braccia.
Law la guardò qualche attimo esitante.
Non era abituato a trattare con i bambini, non sapeva come prenderla. Aveva paura di farle male, ma gli bastò osservare l’amore che trasmettevano le iridi cioccolato della sua dolce metà per far passare ogni timore. Quella donna aveva il potere di tranquillizzarlo in ogni occasione.
-Ѐ bellissima!- sussurrò l’uomo non appena si ritrovò a stringerla tra le braccia.
-Ha i tuoi occhi!- gli fece notare la bionda con un sorriso –E credo di amarli quanto i tuoi, forse anche di più!- ammise poi facendo sorridere il marito che non distoglieva gli occhi da quella creaturina celestiale.
-Come la chiamiamo?- chiese Law dopo qualche secondo di silenzio, tornando a osservare la figura della moglie che alla sua domanda aveva leggermente aggrottato la fronte, prima di sorridere.
-Hoshiko!- rispose decisa come mai era stata.
Il chirurgo rimase qualche secondo in silenzio a riflettere.
Hoshiko. Trafalgar Hoshiko. Non suonava male e poi aveva un significato meraviglioso.
Hoshiko significava stella e quella bambina era proprio la stella nata nel cielo del loro amore.
-Benvenuta in famiglia Trafalgar Hoshiko!- disse quindi Margaret sorridendo alla sua bambina.
In tutta la loro vita non avrebbero mai potuto sognare un futuro migliore.

Si ritrovò a sorridere da solo a tutti quei pensieri prendendo un ennesimo sorso dal suo drink, quando lo scattare della serratura lo riportò alla realtà. La pace era finita.
-Papà!- urlò infatti una bambina sui cinque anni dai lunghi capelli biondi correndo incontro al padre con un enorme sorriso su volto.
-Ciao pulce!- la salutò l’uomo prendendola in braccio e perdendosi in quegli occhi così simili ai suoi, mentre una bellissima donna bionda entrava in stanza con tra le braccia un bambino di due anni che dormiva serenamente tra le braccia della sua mamma.
-Non urlate voi due!- li ammonì quest’ultima con cipiglio severo –Yahiro si è appena addormentato!- aggiunse portando il piccolo nel suo lettino sotto lo sguardo divertito di padre e figlia.
-Vi siete divertiti con la mamma?- chiese l’uomo alla sua principessa avviandosi anche lui verso la stanza dei bambini.
Anche se pareva piena di energie anche la piccola Hoshiko era molto stanca, infatti non ci volle molto prima che si addormentasse tra le braccia del suo papà.

-Sai…- iniziò Margaret una volta tornati in salotto e stringendosi nel caldo abbraccio di suo marito –A volte mi pare che la nostra vita sia troppo bella per essere vera- disse guardando la leggiadra danza delle fiamme nel caminetto –Guardaci. Abbiamo due bambini meravigliosi, una fantastica casa, facciamo il lavoro dei nostri sogni e in più ci amia…- ma non riuscì a finire la frase che Law si impossessò delle sue labbra.
Fu un bacio dolce, romantico. Non c’era fretta. Entrambi avevano bisogno di quel contatto e con esso volevano comunicare tutto l’amore che nutrivano l’uno per l’altra.
-Sei impossibile!- le disse non appena si furono separati, prima di far unire le loro fronti e perdersi l’uno negli occhi dell’altra.
Perché se non erano mai stati bravi con le parole, i loro occhi parlavano per loro.
Margaret si sentì subito meglio.
Del resto amava ogni minima parte del suo uomo, ma a farla innamorare erano stati proprio quegli occhi capaci di esprimere tante, forse troppe emozioni.
No, la sua vita non era un sogno, era la realtà più dolce che le potesse capitare.

 





Anche se in ritardo, ecco a voi, popolo di EFP la mia prima LawxMargaret che sono riuscita a scrivere solo grazie al “LawxMargaret day”.
Non so bene cosa sia uscito dalla mia mente malata, ma il risultato non mi pare così male, quindi lascio a chiunque abbia un po’ di coraggio l’ultima parola sul mio lavoro, sperando possa piacervi.
È una delle prime volte che tratto il personaggio di Trafalgar Law e non credo di essere riuscita a renderlo bene, neanche in un contesto AU, quindi spero non mi trinciate se c’è qualcosa che non va.
Grazie a tutti coloro che leggeranno
Un bacio
karter
ps la frase in alto avrebbe avuto avere una formattazione diversa, ma il testo HTML mi ha dato un pò di problemi...

  
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