Il ragazzo affiancò John, guardandolo interrogativo, mentre Testa Bruta si aggrappava al braccio del Dottore, fissando il nuovo arrivato, con gli occhi spalancati dallo stupore.
Tony era un giovanotto sui 18 anni, magro ma muscoloso, con gli occhi verdi e una massa di disordinati capelli castani. In poche parole era la copia sputata di Hiccup! Sì, okay, questo ragazzo aveva due gambe integre e degli abiti differenti, ma per il resto era identico al giovane capo vichingo.
"Dottore..." sussurrò, quasi terrorizzata "Perché questo tizio è identico a Hiccup?"
L'alieno puntò il suo cacciavite sonico contro il giovane, controllandone poi il risultato e guardando la sua versione più anziana.
"Okay... ora ditemi da quanto tempo i Cybermen hanno iniziato a viaggiare nel tempo e sfruttare le falle interdimensionali lungo la trama del tempo terrestre... e soprattutto come hanno fatto ad anticiparla di 300 anni, creando un gran casino con i punti fissi nella storia?" domandò, gesticolando come un indemoniato
"Ecco... è una lunga storia..." rispose John, guardandosi intorno "Magari se tu e la tua... amica... volete entrare per una tazza di tè..."
"Ho un'idea migliore. Venite a Berk, alla casa del capo tribù. Sono in buoni rapporti con lui, e sono più che certo che anche lui sarà molto interessato alla tua storia." propose l'altro, quindi si rivolse alla bionda "Anzi, facciamo una cosa: Bruta, vai al villaggio e raduna tutti i Cavalieri a casa di Hiccup. Chiama anche Skarakkio e Valka, potrebbero essere utili. Di' che sto arrivando con ospiti che hanno cose importanti da dirci. È chiaro?" Testa Bruta annuì, ma esitò ad andare, così il Dottore si abbassò su di lei e la baciò "Ora vai. Io arrivo subito."
La ragazza corse più veloce possibile e John guardò di nuovo il Dottore, alzando un sopracciglio.
"Non è un po' troppo giovane per te?" domandò.
"Oh, lo sai, non è facile trovare una donna della mia età, in questo universo..." rispose l'altro, con le mani nelle tasche "Ora andiamo. Dammi un passaggio, per piacere."
John annuì e i tre entrarono nella cabina rossa. Il Dottore si guardò intorno, mentre gli altri due si misero ai comandi.
"Ehi, non lo hai arredato come il mio!" esclamò.
"Sì, ho pensato che un po' di aria di novità non avrebbe fatto male. Che ne pensi?" rispose John, afferrando una leva e spostandola.
"Non mi piace." rispose l'altro, facendo una smorfia "Mi ricorda quello che avevo in quel periodo..."
"Ah, si, il periodo del Guerriero. Me lo ricordo."  disse l'uomo, controllando su uno schermo alcuni dati "Lo so, tu non ci vai fiero, ma io ormai l'ho accettato. È, e sarà sempre, una parte di me."
"Quello ha ucciso miliardi di persone!" ringhiò il Dottore, stringendo il cacciavite sonico con rabbia.
"Sai, dopo un po' che vivevo nell'altro universo mi sono accorto di avere dei ricordi in più." continuò John, senza smettere di manovrare le leve "E ho cercato di andare a fondo sulla questione. A quanto pare, il mio cervello umano non è in grado di sostenere alcuni blocchi dovuti a paradossi temporali e li ha rimossi. E grazie a ciò ho rivalutato quel vecchio pazzo. Non posso dirti altro, però. Tu hai ancora bisogno di tempo, molto tempo."
Il Dottore borbottò, guardandosi intorno, mentre il veicolo si muoveva. Quando lo sentì atterrare andò verso la porta ed uscì, trovandosi di fronte al corpo dei Cavalieri di Berk al completo.
"Oh, bene!" esclamò, facendo segno agli occupanti del TARDIS rosso di aspettare "Siete tutti qui. Entrate in casa, vi raggiungo subito con i miei ospiti."
Hiccup fece per obiettare, ma il Dottore lo guardò severo, quindi rinunciò e fece entrare tutti in casa sua. L'alieno fermo Bruta e la guardò serio.
"Hai detto loro di Tony?" domandò.
"Certo che no!" esclamò la ragazza "È una cosa troppo assurda! Come facevo a spiegarla al Capo?"
"Va bene." la rassicurò "Hai fatto benissimo. Ora vai con gli altri."
La lasciò andare e rientrò nella cabina, richiudendo la porta e guardando Tony.
Il ragazzo indossava un paio di jeans pratici e una felpa azzurra con cappuccio, e ai piedi aveva un paio di anfibi. completavano l'abbigliamento un pugnale attaccato a una fibbia su una coscia, un arco a tracolla e una faretra colma di frecce. L'alieno si avvicinò e gli fece calare il cappuccio sulla testa, in modo da nascondere il viso e i capelli.
"Bene. Resta così, non mostrare il viso finché non sarà il momento giusto." ordinò "Hai visto la reazione che ha avuto Testa Bruta? Beh, ora capirai perché ha fatto così. Cerca di mantenere la calma, mi raccomando."
Tony annuì, e tutti e tre uscirono all'aperto, facendo i pochi passi che li separavano dalla capanna del capo e entrando in casa.
I Cavalieri erano già ai loro posti. Hiccup era seduto sulla sua poltrona, a capotavola, alla sua destra, sulla panca, stava seduta Astrid, e alla sua sinistra Moccicoso, in quanto capotribù e suoi secondi, mentre gli altri erano in piedi, attorno al tavolo, e guardavano verso l'alieno e gli altri due.
Il giovane capo fece loro cenno di sedersi sui posti vuoti delle panche e sullo sgabello all'altro capotavola, e così fecero, il Dottore al centro e gli altri due ai suoi lati.
"Signori, loro sono John Smith e Tony Tyler." li presentò "Ci saranno molte cose da dire, quindi vi prego di sedervi e mettervi comodi." attese qualche secondo, poi riprese a parlare "Dovrò cominciare da lontano... Come vi ho già detto, la trama del tempo è molto complessa, e cambia continuamente, ma ci sono dei punti fissi che non possono essere spostati. In questo caso ne abbiamo uno che non è stato spostato, ma è stato in qualche modo alterato, portando a gravi conseguenze nel futuro di questo mondo. Mi spiego meglio: il punto fisso è la presenza di un certo numero di draghi, sulla Terra, intorno a questo periodo, per una durata massima di 50 anni..."
"Ma noi i draghi li abbiamo da più di 300 anni!" obiettò Hiccup, interrompendo il racconto dell'uomo.
"Esatto, giovanotto." continuò l'altro "Il punto di arrivo dei draghi è stato anticipato di parecchi decenni, dilatando la finestra temporale della loro presenza. In teoria dovremmo essere vicini alla loro scomparsa, ma..."
"Cosa?! Scomparsa?!" lo interruppe Astrid, alzandosi in piedi.
"Per favore, Astrid, calmati e facci finire il racconto." la rassicurò il Dottore, facendole cenno di sedersi "Stavo dicendo che in teoria dovrebbero scomparire dalla storia della Terra in questo periodo, ma la falla è abbastanza amplia e non so se succederà. Fino ad oggi ho cercato di capire chi fosse stato il responsabile di tale disastro, ma poi ho trovato questo." mostrò la semisfera metallica che aveva trovato nella radura "E come ulteriore conferma sono arrivati loro."
"Spiegati meglio, per favore." lo incoraggiò il capo di Berk.
"Va bene... ora arriva il difficile..." sospirò l'altro, portandosi una mano nei capelli e guardando gli altri due.
"La versione breve è che non esiste solo questa realtà, quella dove vivete ora, ma un certo numero di realtà parallele." intervenne John "Di solito sono separate, ma in certi momenti si creano delle crepe, delle anomalie attraverso le quali gli universi comunicano in qualche modo. Ed è così che sono arrivati i draghi: si è creata una crepa tra il nostro universo e il vostro, e loro sono passati da questa parte. In teoria la crepa doveva durare 50 anni al massimo, ma non è stato così."
"Esatto. Ora vi racconto ancora una cosa..." continuò il Dottore "A circa mille anni da ora è scoppiata una guerra civile sulla loro Terra." indicò John e Tony "Tra due... chiamiamo le specie... Gli umani e i Cybermen. Questa guerra cercherà di coinvolgere anche questo mondo, ma, fino a poco tempo fa, pensavo che i Cybermen non avessero la tecnologia per viaggiare nel tempo, almeno finché non ho trovato questo auricolare Cyberman nella radura, così ho capito che c'entravano loro con l'anomalia. L'unica cosa che dovevo capire era perché questo tempo. Cosa ha di speciale. Ora lo so, ma lascio la parola a John e Tony, saranno loro a spiegarlo."
"Oh, beh, la storia è molto semplice..." intervenne John "Sono andati indietro nel tempo per cercare di eliminare il capostipite dei Tyler. Peter, il padre di Tony, è stato il primo capo della rivolta, e, per quanto ne sappiamo, il suo primo antenato conosciuto risale a questo periodo."
"Ma se avete detto che siete di un altro universo... perché qui? Perché Berk, poi?" obiettò Hiccup, ormai preso dal racconto. "
"Perché, con la chiusura della crepa, assieme ai draghi è passato anche un piccolo gruppo di uomini e donne." rispose Tony, restando a testa bassa, senza mostrare il suo volto "E tra questi ci sta il mio antenato. I Cybermen sono venuti per ucciderlo prima che riesca a riprodursi, così da evitare la nascita di mio padre e, di conseguenza, anche la mia."
"Va bene, quindi tu hai un antenato di Berk, che va protetto." sintetizzò Hiccup "Chi è?"
Il giovane non parlò, si limitò a scoprirsi la testa, mostrando a tutti il suo volto, nel silenzio generale. Hiccup lo guardò sorpreso, posando alternativamente gli occhi sulla compagna, infine si alzò e si avvicinò al suo discendente, abbassandosi alla sua altezza, per guardarlo meglio negli occhi.
"Siete qui per proteggere me?" domandò.
Tony annuì, ma Astrid si intromise, parlando a voce chiara, ma senza guardare nient'altro che le sue mani, abbandonate sul tavolo.
"No, Hiccup, non è esatto." disse "Hanno detto che uccideranno il capostipite prima che possa riprodursi, quindi non sono venuti per te." si alzò e, finalmente, alzò lo sguardo, sostenendo quello del compagno "Perché tu ti sei riprodotto. Sono venuti a proteggere me, che porto in grembo tuo figlio. È lui il capostipite di cui parlano, non te."