Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Phenix893    24/11/2014    3 recensioni
Se la maledizione non fosse mai stata lanciata? Se Regina avesse davvero scelto una nuova vita con suo padre Henry?
Questa FF è ambientata nella Foresta Incantata, nessuna Storybrooke e nessun campanile....
Castelli, pozzi dei desideri, magia e tutto ciò che le favole racchiudono... Compreso l'Amore
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fu la notte più bella che entrambe avessero mai avuto, solo dolci e teneri sogni cullarono le due donne. La mente vagava tra i momenti vissuti il pomeriggio precedente ed un tempo non ben definito nel quale non c’erano evasioni o rifugi segreti dove il loro amore poteva sfociare e consumarsi. Ma come in tutti i più bei sogni fu il bagliore di un raggio di sole a risvegliarle.

 

Un nuovo giorno, un giorno che iniziava con un bellissimo sorriso e il pensiero vagava già in quel luogo, il loro luogo. Entrambe le famiglie si accorsero che qualcosa nelle loro figlie era cambiato, una luce nuova si ammirava negli occhi di entrambe, ed era impossibile non leggere tra le righe e capire che qualcosa era successo.

 

Un uomo dalle vesti eleganti, con uno sguardo fiero e dai modi signorili bussò pesantemente alle porte del palazzo di Regina. Al suo fianco un robusto cavallo riportava sulla coperta presente sotto la sella l’inconfondibile stemma del regno di Biancaneve. Le porte si aprirono lentamente e l’uomo s’incamminò con assoluta tranquillità lungo il percorso che l’avrebbe condotto all’entrata principale del castello.

 

Regina comparve dall’uscio del grande portone, dal quale solitamente usciva il padre Henry per accogliere gli ospiti e nel vedere chi aveva di fronte un sussulto la colpì in pieno petto.

 

“I miei più sentiti ossequi Vostra Altezza” disse l’uomo dopo aver fatto un plateale inchino “Ho ricevuto l’ordine dalla Regina Biancaneve di portarVi questo scritto” detto ciò l’uomo estrasse dalla sacca del suo fidato destriero una pergamena chiusa che consegnò tra le mani alla mora.

 

“Possibile che Biancaneve abbia scoperto ciò che era accaduto il giorno prima? O che Emma avesse raccontato alla madre tutto?” I brividi percorsero la sua schiena al pensiero di ciò che poteva esserci tra le righe di quel foglio. Con un cenno del capo ringraziò il guerriero davanti a lei che senza altre parole montò sul cavallo e attraversò nuovamente le grandi porte, lasciandosi alla spalle una Regina persuasa da dubbi.

 

La donna rimase qualche istante a contemplare ciò che aveva in mano, non poteva nuovamente perdere la persona amata. Anche per lei doveva esserci un lieto fine, si era redenta molti anni prima, possibile che quello sforzo fatto non avesse cambiato nulla? Una nube viola cosparse il suo corpo e si trovò nelle sue stanze. In quel luogo nessuno avrebbe potuto vedere eventuali lacrime versate.

 

Il sigillo di cera venne rotto e con la mano lievemente tremante il foglio venne srotolato con molta cautela.

 

“Mia Cara Regina,

Sono stata davvero entusiasta nel rivederti a palazzo durante la cerimonia. E da quella sera non faccio altro che pensare a quanto io abbia sbagliato molti anni fa. Il tempo può lenire tante cose ma il malessere che provo nell’averti rovinato la vita mi mangia ancora oggi. Spero davvero in un tuo perdono. Ero una ragazzina ingenua e mi sono fidata della persona sbagliata. Non avrei mai pensato che Tua Madre potesse arrivare a fare un gesto simile. So quanto hai sofferto per aver sposato un uomo che non hai mai amato ma purtroppo non me ne sono mai resa conto fino al giorno in cui compii il primo passo sull’altare. Al mio fianco ho l’uomo che ho amato dal giorno in cui l’ho incontrato la prima volta e non posso minimamente pensare alla tristezza che provasti tu nel fare quel passo verso un futuro che non ti apparteneva.

Voglio dissolvere quell’odio che tu provi nei miei confronti, e riavere un’amica accanto, trovare nel tuo abbraccio la stessa sicurezza che provai il giorno in cui mi salvasti la vita.

Sarei molto entusiasta se accentassi l’invito per il pranzo di oggi presso il mio castello per sanare quell’attrito che c’è tra noi.

Biancaneve”

 

Era un misto di rabbia, rancore e sollievo quello che la mora provò non appena ebbe finito di leggere. Nella sua mente ancora vagava la sofferenza che quella giovane bambina provocò, ma il tempo allevia anche le ferite più profonde ed era arrivato il momento di cambiare pagina, se aveva provato tutto quel dolore un motivo c’era, magari quello era il prezzo di un errore che aveva dovuto pagare sulla sua pelle. Ma ora il destino aveva di nuovo condotto un Amore nel suo cuore… Un Amore che era proprio il sangue del sangue di quella persona che tanti anni prima aveva rovinato la sua vita.

 

Stivali di pelle, pantaloni aderenti, un corpetto aderente ed un sontuoso soprabito ricamato, il tutto di un nero impeccabile comparvero sul suo corpo e per dare un altro tocco d’eleganza un cappello in tinta venne posizionato sopra i lunghi capelli ondulati della donna. La sua bellezza era inaudita, qualsiasi uomo sarebbe rimasto abbagliato da ciò. Peccato che la sua fama antecedeva il suo corpo cosi perfetto.

 

L’elegante carrozza attendeva la donna esattamente dove il soldato qualche ora prima s’era fermato. Era già la seconda volta che nel giro di pochi giorni faceva ritorno in quel castello, se avesse pensato una cosa del genere qualche anno prima di certo non ci avrebbe creduto.

 

I pensieri le fecero compagnia per tutto il tragitto, avrebbe rivisto Emma, la Sua Emma tra le mura di quel palazzo che le aveva fatte incontrare, conoscere.  Ma avrebbe dovuto valutare ogni parola, sguardo e comportamento per non far insorgere nella madre i sospetti di un loro incontro o altro. L’attesa nel rivederla era divenuta massacrante, eppure s’erano viste il giorno prima, ma tutto le ricordava quegli incantevoli occhi verdi, quelle labbra morbide, quel corpo forte e quel profumo inebriante.

 

Le lunghe gradinate di corte furono percorse velocemente da Emma, era dalla sera prima che sentiva dentro di se un energia nuova e le pareva quasi impossibile che fosse l’Amore che le concedeva tutto questo. Aveva una gran voglia di abbracciare i suoi genitori per ringraziarli involontariamente di quel ballo, di quella possibilità che le era stata concessa per conoscere quelle donna che tanto desiderava, che tanto aveva atteso.

 

Trovò sua madre intenta a assaporare una tazza di infuso caldo davanti al camino e, dalla finestra del salone poteva scorgere il padre che si esercitava con la spada insieme ad alcuni soldati. Senza i tacchi ai piedi il suo passo non rimbombava all’interno della stanza e dopo aver inciampato nel tappeto sotto le sedie si posizionò davanti al camino.

 

“Ti vedo alquanto esuberante ed allegra stamattina figlia mia”

“Assolutamente si Madre, ho passato un ottimo pomeriggio in compagnia ieri e questo mi rallegra molto le giornate”

 

Ricordava benissimo la reazione avuta dalla figlia la mattina precedente così Biancaneve eclissò il discorso senza chiedere ulteriori informazioni.

 

“Emma cara, oggi a pranzo avremo un ospite di cui non t’ho mai parlato, ho commesso un errore madornale in passato ed ho causato la rabbia e l’infelicità di questa persona. Oggi voglio dimostrare che non solo lei è cambiate, ma anche io”

“Cosa è accaduto di così tanto grave madre?” rispose la bionda incuriosita

“Ho negato a questa persona di poter amare l’uomo che tanto riempiva d’amore il suo cuore, e per colpa di questo mio malinteso e mia ingenuità egli è morto per mano di un essere talmente spregevole da indurre questa donna all’utilizzo della magia nera e al potere. E se questo non bastasse è stata obbligata a sposare un uomo che non ha mai amato. So che è una cosa orribile quella che ho fatto ma all’epoca ero solo una bambina e come tale mi sotto fatta abbindolare da sua madre.” Lo sguardo di Biancaneve era perso all’interno di quella tazza davanti a se, quasi non volesse leggere negli occhi di Emma l’emozione causata da quella confessione.

“Possibile che questa donna si sia lasciata trasportare da questo desiderio vendicativo?”

“Vedi cara, il suo unico scopo era quello di vedermi soffrire tanto quanto io ho fatto soffrire lei. Ogni persona che mi nascondeva veniva uccisa, ed in ogni dove erano appese locandine che chiedevano la mia morte. Quando lei sposò mio padre, quindi tuo nonno, all’interno del suo cuore già provava rabbia nei miei confronti. E quando lui morì non esitò nemmeno per un istante a darmi la caccia.”

“Ma questo è orribile”

“Sai Emma, so di aver sbagliato e me ne pento ancora oggi della sciocchezza commessa, ma so anche che questa donna si è redenta ed il suo cuore non è più bramoso di rabbia e potere. E’ stata a lungo lontano dal resto del mondo ed ora voglio che tutto venga dimenticato e che si ricominci una nuova vita. Voglio che lei possa perdonarmi come io ho perdonato lei.”

“Ma questa donna ha commesso delle cose spregevoli, mi rendo conto che la rabbia ha la meglio sulle emozioni ma possibile che ella posso essere perdonata?” chiese con disprezzo Emma

“So benissimo che molte vite sono state infrante, ma potevano essere salve se io non avessi spezzato quella del suo amato Daniel. Quando si ha al proprio fianco la persona che più ami e ti viene portata via allora la reazione che si ha è devastante e ti spinge a fare cose orribili”

“Me ne rendo conto anche io adesso, ho incontrato una persona che mi sta rendendo felice senza fare nulla di eccezionale e non so cosa farei se qualcuno impedisse questa mia gioia”

 

Un sorriso malinconico si dipende sul volto di entrambe. Nel frattempo la sontuosa carrozza di Regina stava entrando nel cortile del castello di Biancaneve. Il cavalli si arrestarono ed un ragazzo si avvicinò alla porta della carrozza e dopo un solenne inchino, la bruna fece capolino dall’interno mentre la polvere alzata dalle ruote pian piano andava ad adagiarsi a terra.

 

Il passo elegante di Regina si faceva strada tra i corridoi del castello preceduta soltanto da una guardia che l’avrebbe accompagnata al cospetto di Biancaneve. Il tacchettio riecheggiava in quei lunghi corridoi e solo l’eco rompeva quel silenzio. All’interno della stanza si distinsero i bussare alla porta d’entrata. Biancaneve, voltatasi, incitò il suo soldato ad entrare mentre Emma dal canto suo s’era messa di spalle ed osservava dalla finestra la dimestichezza del padre.

“Vostra Altezza. La Vostra ospite è arrivata”

 

Un piccolissima pausa seguì quella frase e la figura della mora face la sua comparsa all’interno della stanza.

 

“Mi fa veramente piacere tu abbia accettato l’invito Regina”

Dopo aver sentito quel nome Emma si girò e trovò di fronte a se la figura della mora vestita di tutto punto. Possibile che la donna che il suo cuore le aveva indicato come il Vero Amore era un essere crudele e spietato e per di più era anche la matrigna di sua madre.

“E’ un vero piacere per me essere qui Biancaneve”

Gli occhi di Regina andarono poi ad incontrarsi con quelli di Emma e non ci trovò più del tenero. Ora si poteva leggere stupore, tristezza e incredulità.

“Emma ti presento Regina, lei è la persona di cui ti ho parlato poco fa”

“Regina questa è mia figlia Emma, non credo di aver avuto modo di presentartela al ballo”

Il quel momento la mora colse ogni singola spiegazione di quello sguardo e si vergognò di tutto quanto. Per la seconda volta il Vero Amore si stava allontanando dalla sua vita per colpa di Biancaneve.

 

_____________________________________________________________________

 

Eccomi con un nuovo capitolo di questa FF.

Chi poteva non incrinare un Amore sul nascere se non Biancaneve?! Lo zampino ce lo mette sempre…

Resto in attesa dei Vostri graditissimi pareri.

Alla prossimaaaaaaa

 

Trish

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Phenix893