Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SignorinaS    24/11/2014    2 recensioni
La vicenda si svolge due anni dopo il film. Ad Arendelle regna la pace grazie alla regina Elsa. Tutto va per il verso giusto finalmente, ma un giorno uno strano varco spaziale compare ai confini di Arendelle. Tocca ad Elsa, in qualità di regina, e alla sorella Anna, con gli inseparabili Kristoff, Sven e Olaf, scoprire dove porta il varco. Una volta oltrepassato si ritrovano in una città esattamente uguale ad Arendelle, con una piccola piccola differenza: tutti i suoi abitanti sono gli stessi della città a loro conosciuta, ma di sesso opposto. È qui che Elsa fa la conoscenza di Elson (il suddetto personaggio non mi appartiene, è ripreso dalla FF “Frozen alla conquista della Queen” di Le Cicche, io ho solo apportato delle modifiche, eliminando la parentela con Elsa), con il quale stringerà un fortissimo legame che andrà ben oltre l’amicizia. Al fianco di Elson troveranno Andy, fratello minore di Elson , la sua fidanzata Kristeen, la renna Silvy e Olly, un piccolo pupazzo di neve femmina. Elsa troverà in tutti loro dei nuovi e grandissimi amici. Però un altro mondo non vuol dire solo nuovi amici, ma anche nuovi nemici.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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POV ELSA
Il mattino ha l’oro in bocca, ma non mi aspettavo che qualcuno potesse prendere così alla lettera un proverbio; eravamo tutti stetti attorno ad Andy che stava gridando per il dolore dopo quello che era appena accaduto. “Che cosa” vi state chiedendo? Lasciatemi spiegare.
Quella mattina mi svegliai più allegra del solito, quello che era successo ieri mi aveva reso molto felice e si vedeva. Mi vestii velocemente ed indossai la collana che Elson mi aveva regalato accarezzando la pietra centrale con l’indice e il medio, poi uscii dalla camera fischiettando. Non era un comportamento che si addiceva ad una regina, ma d’altronde io qui non ero regina di niente.
Raggiunsi la sala da pranzo, dove trovai Elson, i due pupazzi di neve, Andy e Kristeen già seduti a tavola. Mi salutarono tutti calorosamente e anche io presi porto aspettando mia sorella e Kristoff. Quando arrivarono ebbe inizio la colazione, la quale proseguì tranquilla e senza intoppi fino a che un grido di dolore non distrusse la quiete venutasi a creare.
-Andy! Va tutto bene?- Elson si alzò di scatto dalla sedia precipitandosi dal fratello che si teneva una mano stretta sulla guancia. –no- intanto prese qualcosa dalla bocca usando due dita. Nella sua mano ora splendeva un anello d’oro con al centro un rubino. Tutti lo fissammo esterrefatti mentre Andy, dopo aver gridato per altri secondi a causa del male provocatosi ai denti, fece rigirare l’anello in mano ed esclamò –Eccolo qui! Pensavo di averlo perso! Probabilmente l’altro giorno dopo averlo mostrato alla cuoca deve essermi caduto in qualche impasto e ora eccolo qui nella mia pagnotta!-  
-che cos’è?- chiese Anna.
-Non si vede? Un anello.-
-Cosa te ne fai di un anello da donna?-
-Non è mio! L’ho preso per chiedere a Kristeen di sposarmi!-
Di tutta risposta la bionda prese la ciotola del latte e la versò in testa ad Andy. Tutti ci facemmo cogliere dalle risate fino a che ci accorgemmo dell’espressione furiosa di Kristeen.
-adesso facciamola finita. Andy io non ho intenzione di sposare nessuno, non per ora. Se non sei pronto ad accettare questa mia decisione allora è meglio che la facciamo finita qui!-
Si alzò da tavola lasciando cadere a terra il candido tovagliolo bordato di grigio –quando avrai imparato ad accettare le decisioni altrui e a non vivere nel tuo egocentrismo fammelo sapere, magari vedremo se sarò in grado di riaccettarti. Addio per ora Andy.-
La ragazza abbandonò la sala da pranzo nel silenzio più totale. Andy si alzò barcollando sulle gambe sottili –Kris, ti prego, aspetta!- Elson lo fermò prima che il fratello potesse correre dietro alla ragazza senza pensare alle conseguenze. – Ascoltami Andy, lasciala da sola per un po’, lei ti ama davvero, vedrai che le passerà. Cerca solo di non stressarla troppo.- Andy annuì flebilmente, ma sul suo viso giovanile si leggeva chiaramente il dolore, non tanto per aver perso Kristeen, quanto per essere stato lui la causa della delusione della giovane.

 
A pranzo Kristeen non si presentò, così come neanche a cena. Il giorno seguente scoprimmo che se ne era andata, lasciando un messaggio di poche ma letali parole, che diedero il colpo di grazia al cuore già crepato di Andy, mandandolo in pezzi.

 
Il mondo è grande,
cercherò qual è il mio posto.
Spero di rivedervi un giorno o l’altro.
Grazie per quello che avete fatto per me.
Kristeen.

 
Andy strinse il biglietto tra le mani accartocciandolo. Il suo viso era distorto dal dolore e una lacrima gli solcò la guancia. –eeh…aah…scusatemi!- Si voltò e lasciò la stanza tra i singhiozzi. Noi rimanemmo li, incapaci di trovare una soluzione. Anna e Kristoff si allontanarono come a non voler ricordare il legame che c’era tra Kristeen ed Andy. Elson mi guardò con espressione triste prima di seguire il fratello per consolarlo.
Mi sentivo impotente. Sapevo cosa voleva dire essere abbandonata da tutti, non volevo che anche Andy soffrisse tanto. Speravo solo che fosse una complicazione temporanea e che tutto si sarebbe risolto in fretta.

 
POV ELSON
Raggiunsi la camera di Andy e bussai tre volte, ma lui non rispose. Sospirai rassegnato, ma mentre stavo per andarmene mi tornò in mente cosa Andy fece per me il girono in cui morirono i nostri genitori. Tornai alla porta e schiarendomi la voce intonai la strofa di quella canzone.
-Andy, puoi lasciarmi entrare,
prima eri sempre accanto a me.
Vorrei sapere perché proprio tu
Non vuoi avermi più accanto a te…-
Stavo per terminare quando Andy aprì la porta e tra le lacrime bisbigliò –Non verrà mai il giorno in cui non ti vorrò accanto a me Elson- mi abbracciò appoggiando il mento sulla mia spalla e in breve la sentii inumidirsi di lacrime. Tenevo stretto tra le mie braccia il mio fratellino, il bambino fragile ma combattivo che aveva passato anni a bussare alla mia porta per giocare e farmi compagnia, anche se andava contro le proibizioni dei nostri genitori. Ora era cresciuto, ma per me sarebbe sempre rimasto quel bambino bisognoso d’amore e del suo fratellone.
-Andy, io non credo di poter capire come ti senti…ma se hai bisogno di me ricordati che io ci sarò sempre, così come tu ci sei sempre stato per me.-
-grazie…-
Lo riaccompagnai in camera e lo feci sdraiare sul letto facendogli appoggiare la testa sulle mie gambe. I sussulti del pianto si erano placati, ma ancora non aveva smesso di lacrimare. Mi abbassai per baciargli la fronte e feci per andarmene, ma lui mi prese una mano chiedendomi di restare ancora un po’ con lui. –Sei sicuro? Non preferisci restare solo?-
-no, era da tanto che non passavamo da soli nel tempo noi due.-
-si è vero!-
Mi sdraiai di fianco a lui sul letto accavallando i piedi. Andy rimase in silenzio per qualche minuto ma poi mi fece una richiesta che non udivo da molti anni ormai. – Elson…mi canteresti la ninna nanna di mamma? Eri piuttosto bravo…-
Quando avevo dieci anni, ormai la mia voce aveva cambiato timbro, ma lo accontentai comunque. Mi resi conto come quella canzone cadesse sempre perfettamente per Andy.
-Non pianger tesoro, sono qui con te.
Se non mi vedi non temere perché,
ovunque sarò, su di te a vegliare starò.
Scende la neve l’inverno è inoltrato,
ma nel  tuo cuore il fuoco hai appiccato,
con il tuo amore il mondo riscalda…-
Mi bloccai quando mi accorsi che Andy si era già addormentato. Silenziosamente mi alzai e uscii dalla camera chiudendo la porta.
Davanti a me trovai Elsa molto preoccupata. –Cosa c’è?-
-Giugno! Elson è giugno!-
-Si lo so! Allora?-
-Olaf…Olly…si stanno sciogliendo…-
 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

Buonasera! Sono finalmente tornata, volevo chiedervi scusa per il ritardo, ma voi potete solo immaginare quanto la scuola mi stia impegnando :’-(  Per questo mi addolora dirvi che 
ho preso una decisione. Per tutto il mese di Dicembre non pubblicherò più, se non uno speciale di “Cuori di ghiaccio” e di “La sirena di Grandeblu” per natale. Questo per due motivi:

1.      Mercoledì parto per New York e per una settimana sono senza Wi-Fi.

      2.      La scuola sta diventando un incubo ad occhi aperti. Per questo ho bisogno di tutto il tempo possibile. Non smetterò di scrivere, tranquilli, ma mi prenderò questo mese sabbatico        per poter scrivere più capitoli e meglio, così che da gennaio potrò pubblicare più regolarmente. Anzi ne approfitto per chiedere scusa se questo capitolo sarà disordinato, ma ero               fuori allenamento.

Bacioni
Signorinas

   
 
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