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Autore: AlexVause    25/11/2014    5 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6
 
Il Sindaco, appartatasi in un angolo della biblioteca, si era messa a cercare informazioni sul pugnale lavorato lanciatole da Gold.
Sulla cima dell’elsa vi era uno zaffiro, molto simile a quello portato al collo da Zelena.
Confrontò l’arma con l’immagine trovata sul libro dinanzi a sé.
Le sarebbe stato utile contro la sorella? Che Gold volesse suggerirle un indizio?
Dei passi si udirono diretti verso di lei. Regina, velocemente, ripose il coltello nella tasca del cappotto.
- Avete scoperto qualcosa?
Domandò Emma avvicinandosi alla mora.
- Sono a buon punto e dico “sono” giusto perché ci sto lavorando solo io, mentre Malefica dorme.
Sbottò in risposta Regina, abbastanza infastidita.
- Non dormo…medito.
Rispose la bionda strega sdraiata ad occhi chiusi sul sofà, poco distante dalle due donne.
- Ah, si dice così dalle vostre parti?
Ironizzò Emma divertita.
- Che ne dici se t’insegno qualcosa di magia? Qualcosa di semplice che ti aiuti a difenderti.
A quella proposta lo Sceriffo rimase senza parole.
- S-sì…immagino che sia…sia ora.
La voglia di scherzare che aveva Emma poco prima, svanì in un istante.
- Immagini bene Emma. Siediti accanto a me.
Disse Regina scostando una sedia e ponendola dinanzi a sé.
Emma si sedette seppur tentennante.
Sembrava agitata ed era così. Il suo cuore correva veloce, senza che la ragazza potesse capirne il motivo.
- Come prima cosa, devo insegnarti a comprendere da quale emozione puoi attingere il potere.
Mi spiego meglio. La mia magia prende la sua forza dalla rabbia e a ciò mi aggrappo per renderla viva e darle forma.
- Capisco.
- Tu sei una ragazza impulsiva e il tuo potere potrebbe essere di certo scaturito dall’amore che provi per le persone al tuo fianco. Vorrei che ti concentrassi su questo sentimento…ma prima, è buona cosa uscire da qui. Troppe cose infiammabili.
Sorrise l’Evil Queen alzandosi in piedi.
Emma notò che la donna che aveva davanti, non era mai stata così gentile nei suoi confronti.
Sperava che la cosa, non fosse solamente legata al “bisogno” che ella aveva nell’ usufruire dei suoi poteri, ma bensì fosse un passo avanti nel loro essere madri di uno splendido ragazzino.
Giunte all’esterno della biblioteca Regina rese l’area in fianco all’edificio invisibile a chiunque passasse nelle vicinanze, in modo che Zelena non sapesse cosa stessero facendo.
- Ora Emma…concentrati su una situazione che veda in pericolo i tuoi genitori.
Il tono dell’ex Sindaco era calmo e paziente.
Emma chiuse gli occhi cercando di immaginare un eventuale pericolo per sua madre e suo padre.
- Riesci a sentire un’energia crescere in te?
Sul viso della bionda si dipinse una smorfia.
- Uhm…non proprio.
Lo Sceriffo ci stava provando con tutte le sue forze, ma senza esito.
L’Evil Queen fece un passo verso la Salvatrice. Nel frattempo le due donne furono raggiunte dai Charming, Henry, Hook e Malefica.
- Proviamo in un altro modo.
Disse la mora poggiando una mano sul cuore della bionda Swan.
- Dovresti riuscire a sentire del calore nascere proprio da qui…
Regina prese una mano della ragazza posandola sopra la propria, sul petto dello Sceriffo.
- …e poi crescere. Prova ancora.
Emma chiuse nuovamente gli occhi e le parve di sentire un lieve calore proprio nel punto indicatole dalla mora.
L’Evil Queen scostò la mano, ma la ragazza la fermò trattenendola con la sua.
- Aspetta…
Sussurrò Emma ancora ad occhi chiusi.
E sentì quel calore crescere lentamente e farsi sempre più forte…più grande.
- Lo senti?
Chiese Regina speranzosa.
Il sorriso sulle labbra della bionda le fece capire che sentiva l’energia magica crescere.
- Sì.
La risposta di Emma fu un sussurro.
Regina prese la mano della ragazza e le tese il braccio in avanti.
- Ora prova a spostare quell’energia lungo il tuo braccio fino alla mano, immaginando sul palmo una lieve fiamma a cui devi dare vita.
Emma lo sentiva…sentiva quell’immenso calore spostarsi nel suo braccio lentamente fino alla mano.
- Riesci a immaginare la fiamma?
Chiese Regina con tono calmo.
- Sento l’energia spostarsi, ma non riesco a dar vita alla fiamma.
- Non arrenderti Emma. Concentrati.
Dopo alcuni minuti la bionda Swan sentì Regina scostarsi velocemente. La ragazza sorrise pensando di esserci riuscita.
- Allora, ce l’ho fatta?
Domandò Emma speranzosa, aprendo gli occhi.
- Direi di sì… il mio stivale ha preso fuoco.
Sbottò la mora pestando energicamente a terra con il piede per spegnere le ultime piccole fiamme residue.
- Bel lavoro Swan.
La inneggiò Hook felice.
Gli occhi della mora divennero due fessure.
- Lascia che faccia io.
La bionda strega si propose come insegnante.
Regina fece qualche passo indietro ponendosi al fianco di Malefica e facendole cenno di farsi avanti.
- Ha talento la biondina.
Bisbigliò l’amica sogghignando.
- Ah sì? E dove l’ha messo?
Chiese infastidita la mora. Sentiva il peso del tempo contro di loro.
Era certo che non avrebbero mai fatto in tempo ad insegnare l’uso della magia ad Emma in così poche ore.
Malefica chiese al piccolo Henry di avvicinarsi a lei. Si chinò verso il ragazzino per bisbigliarli una cosa all’orecchio.
Henry fece un ampio sorriso. Cos’avevano in mente quei due?
- Perdonami Regina, ma ti prego…non fare nulla di avventato.
A quelle parole dette dalla bionda Strega, l’Evil Queen alzò un sopracciglio con fare interrogativo, dopodiché accadde tutto in un attimo.
Hook, Regina e i Charming, vennero imprigionati in una morsa magica e sollevati da terra.
Il terreno iniziò a tremare sotto i piedi di Emma che se dapprima era confusa ora era colta da ansia.
- Che cosa stai facendo Malefica?
Domandò la ragazza quasi nel panico.
- Io credo nell’apprendimento sul campo.
- Ma…ma no, mi sembrava di aver ottenuto qualcosa prima. Regina!
- Il “Qualcosa” non è abbastanza. Tieni a mente le parole di Regina sull’energia e sfrutta il suo breve insegnamento per creare e colpire.
- Creare e colpire? Non capisco!
- Lo capirai presto.
Disse con un sorriso di sfida la bionda strega.
Fu in quell’istante che Regina comprese ciò che aveva in mente l’amica. Usufruire di Henry per spronare Emma ad usare la magia.
Henry era solo, fermo immobile, in mezzo al parcheggio di fianco alla biblioteca.
Poco lontano dal ragazzo un fumo nero e denso, prese forma in un animale mostruoso.
Henry sgranò gli occhi.
- Mamma?
Chiamò il ragazzino.
Emma fece un passo avanti per correre verso di lui, ma alzando il bastone e lanciando una magia, Malefica la fermò.
- Ma sei impazzita??
Gridò la giovane nel panico.
L’enorme animale a quattro zampe e zanne aguzze, avanzò lentamente verso Henry.
- Creare e colpire.
Disse nuovamente Malefica.
- Ci sarà un altro modo!
Esclamò Emma. Il suo cuore correva veloce nel vedere il figlio spaventato.
- Biondina, tic toc, il tempo scorre.
Lo Sceriffo non riusciva a concentrarsi per paura…paura che Henry fosse ferito.
- Per favore lascialo andare!
Urlò la bionda con quanto fiato aveva in corpo.
Regina si dimenava senza esito. Voleva liberarsi da quell’incantesimo.
La belva con un balzo in avanti attaccò il ragazzo che svanì prima di essere colpito e comparendo poco distante dall’animale.
- Mamma aiutami. Ce la puoi fare lo so.
L’animale dopo l’attacco a vuoto si voltò, sferrandone un altro in direzione del ragazzo.
Henry arretrò lentamente per sottrarsi alla furia dell’animale famelico, deciso a non lasciarlo fuggire.
- Concentrati Emma, so che puoi riuscirci.
Urlò Snow in ansia. Una morsa le attanagliava lo stomaco.
La belva scattò nuovamente e un raggio di luce bianco la colpì in pieno.
I Charming, Hook e Regina vennero rilasciati all’istante e l’animale scomparve.
- Brava mamma, ce l’hai fatta!!!
Esclamò orgoglioso il figlio correndole incontro.
Emma, che aveva chiuso gli occhi, li riaprì.
- Ce…ce l’ho fatta? Ce l’ho fatta! Certo che ce l’ho fatta!
Urlò a sua volta la ragazza abbracciando il figlio.
- Regina ce l’ho fatta hai visto?
Sorrise la bionda Swan soddisfatta.
- Tieni a mente ciò che hai sentito nel farlo. Ora ci eserciteremo un po’ tu ed io.
Disse con tono secco l’Evil Queen.
- E tu…
Aggiunse poi avvicinandosi a Malefica.
- Non osare più ad usare mio figlio per i tuoi esperimenti.
- Un grazie basterebbe.
Ringhiò la bionda strega.
- Procedo con la traduzione. Voi…arrangiatevi.
Disse poi la strega andandosene.
- Aspettami!
Gridò Henry a Malefica, che lo attese tenendo aperta la porta della biblioteca per poi accarezzargli i capelli velocemente e svanire con lui oltre la soglia dell’edificio.
I Charming e Hook, sebbene riluttanti nel lasciare Emma nelle mani di Regina, seguirono gli altri nella biblioteca.
Regina si sedette di peso su di un barile in metallo e alzò gli occhi verso Emma che la stava raggiungendo ridendo.
- Hai notato come ti ha guardato Henry quando hai sgridato Malefica?
Chiese la ragazza.
- Sembrava arrabbiato.
Sorrise la mora.
- Non so come faccia quel ragazzino, a fare amicizia con le persone più impensabili.
Ammise Emma orgogliosa e stupita allo stesso tempo.
- Ha preso dalla madre.
Rispose secca Regina volgendo lo sguardo su alcune auto parcheggiate.
- Che vorresti dire?
Domandò Emma incuriosita spostandosi nel campo visivo dell’ex Sindaco.
- Tu e Hook. Relazione con personaggio improbabile.
- Io e…
La bionda s’interruppe dando sfogo ad una risata nervosa.
- …io e Hook? Ma dai!
Lo sguardo di Regina si fece serio per poi fare un sorriso sghembo.
- Ah…lo sai…
Il tono di Emma sembrò quello di una persona che si sentiva in colpa verso chi aveva di fronte.
- Se parli del bacio, sì lo so. Poi dai, è palese il suo attaccamento a te.
- Non significa nulla.
“Perché sento il bisogno di giustificarmi?” Si chiese lo Sceriffo fra se e se.
- Non sono affari miei.
Disse in fine Regina alzandosi in piedi. Le mani nelle tasche del cappotto.
- Non siamo qui per chiacchierare. Si sieda, avanti.
Emma a quelle parole sospirò, sedendosi dove prima vi era la mora.
L’Evil Queen fece comparire un altro bidone in metallo così da poter sedersi davanti alla ragazza.
- Ricordi ciò che hai sentito prima quando sei riuscita a colpire l’animale? La sensazione che hai provato…legati ad essa.
Emma annuì.
- Prova a fare come me. Mano tesa in avanti e concentrati. Immagina che quell’energia scorri nel tuo braccio sino alla mano per creare una sfera luminosa.
Lo Sceriffo ubbidì.
Nel palmo della mano di Regina nacque una piccola sfera di fuoco che crebbe fino a divenire grande quanto una mela.
Emma la guardava attentamente per poi fare lo stesso nella sua mano, ma senza alcun esito.
Passarono svariati minuti, ma non ci fu alcun risultato visibile da parte della bionda che sbuffò demoralizzata.
- Non spazientirti. Riprova.
Disse Regina con tono gentile per poi alzarsi in piedi, portandosi alle spalle di Emma.
- Non ti voltare. Continua a concentrarti.
La mora poggiò la mano sinistra sul dorso di quella aperta della ragazza.
Con la mano destra invece afferrò quella di Emma e la pose a mezz’aria sopra la sinistra.
Emma s’irrigidì a quel contatto e concentrarsi fu molto più difficile. Il profumo della mora la inebriava mentre, seppur involontariamente, erano cinte in un abbraccio.
Il viso dell’ex Sindaco quasi sfiorava la sua guancia.
- Prova così.
Le disse la mora in un sussurro e di nuovo quel calore nacque in Emma, espandendosi fino a creare una piccola sfera bianca che assunse forma ingrandendosi a vista d’occhio.
- Visto? Quando vuoi ti impegni.
Sorrise la mora soddisfatta.
Emma si voltò a guardare la sua insegnante, trovandosi con le labbra vicinissime a quelle dell’altra.
I loro respiri erano uno soltanto, mentre il tempo sembrava si fosse fermato.
- Per oggi basta.
Sussurrò l’Evil Queen che sembrava non volersi spostare da quella posizione.
Emma si sentiva attirare da quelle labbra così belle, mentre si perdeva in quello sguardo così profondo.
La ragazza lentamente si avvicinò. Voleva baciarla, sentire Regina ancor più vicina…ne sentiva il bisogno.
E Regina…lei avrebbe voluto ricambiare ma il peso che fosse solo uno sbaglio la bloccava.
Le loro labbra si sfiorarono. Fu un tocco lieve ma ciò che entrambe percepirono fu assai intenso.
- E allora come procede?
- Ha fatto progressi.
Rispose l’ex Sindaco scostandosi da Emma e raggiungendo Malefica che era uscita a vedere come se la cavasse la biondina.
- E non solo lei, a quanto vedo.
La prese in giro l’amica di vecchia data. Frase a cui Regina di certo non badò.
- Ti è passata?
Sorrise poi la mora cercando così di cambiare discorso e ricevendo in risposta una smorfia.
- Ho trovato l’ubicazione del talismano.
- Ben fatto. Meditare ti fa bene, quindi.
Malefica diede una lieve spinta a Regina che si voltò verso Emma.
- Entri con noi?
Domandò l’Evil Queen tenendo aperta la porta della biblioteca.
- S…Sì.
Rispose la ragazza alzandosi, ancora con la testa ferma sull’accaduto di poco prima.
 
 
 
Nota di Alex: Rieccoci con un nuovo capitolo :)
Per la gioia di molte di voi che attendevano con ansia, è arrivato il momento di vedere all'opera Emma e Regina.
La pace non regna di certo sovrana per cui lo spazio per i sentimenti è gran poco, ma pian piano...un pò alla volta...
Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi :)
Alla prox :D
  
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