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Autore: WibblyVale    25/11/2014    1 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Choza ed Inoichi sedevano accanto al fuoco e preparavano la cena. In realtà, era il ninja del clan Akimichi che cucinava, cercando di impedire le interferenze del ninja biondo.
"Dai aggiungici un po' più di spezie!!"
"Smettila Inoichi. Se ne metto delle altre rovinerò il piatto!" gridò Choza.
Attivò la tecnica dell'espansione parziale e allontanò l'amico dalla pentola con la sua mano gigante.
Shiori stava seduto di fronte a loro, godendosi divertita la scena. Le era mancato andare in missione con la formazione Ino-Shika-Cho. Inoichi e Choza erano parte della sua famiglia, era come se fossero suoi fratelli. Anche loro le erano sempre stati vicini allennandola e non facendola mai sentire sola.
"Hey peste! Dobbiamo parlarti." cominciò Inoichi con un tono indifferente.
La ragazza alzò gli occhi al cielo. Sapeva che sarebbe finita così!
"Volete farmi anche voi la predica?" chiese esasperata.
"Una raccomandazione in più non guasta mai." affermò Choza.
Shiori scosse la testa disperata.
"Ci chiedevamo se la tua non sia una forma di ribellione."
"Davvero Inoichi? Vuoi psicoanalizzarmi? Sto solo uscendo con un ragazzo!"
"Con Kakashi Hatake. Ci siamo informati. Non è solito avere relazioni durature."
"Choza, ti prego! E' un ottimo ninja e un bravo ragazzo. E' solo... Ha avuto una vita difficile."
"Lo sappiamo. Però quando sono giovani, spesso, anche i bravi ragazzi hanno una concezione diversa delle relazioni sentimentali rispetto alle ragazze. Molte volte loro cercano cose... diverse... insomma..."
"Quello che Choza sta cercando di dire è che i ragazzi spesso non cercano una relazione stabile. Vogliono solo..."
"Quella cosa." concluse l'amico per lo Yamanaka.
"Si quella cosa. E quando l'hanno avuta se ne vanno. Poi devi tenere conto che, con i tuoi poteri, quella cosa potrebbe essere difficile da gestire."
Shiori non sapeva se scoppiare a ridere o meno. Sapeva che dicevano quelle cose per il suo bene, ma erano talmente in imbarazzo da essere ridicoli.
"Ragazzi potete stare tranquilli. Non credo che se ne andrà e credo di poterla gestire." cercò di rassicurarli.
"Sai che potresti interpretare male le emozioni che percepisci." affermò Inoichi. La ragazza sentì che entrambi erano preoccupati per lei. "So che andrà tutto bene. Davvero."
I due ninja furono colpiti dal senso delle sue parole.
"Oh... Ok." balbettarono.
"Digli che se ti farà del male lo faremo a pezzi." minacciò il biondo.
"Per il resto siamo molto felici per te." aggiunse Choza.
"Possiamo smettere di parlare di quel ragazzo per un po'."
Shikaku era tornato dal raccogliere la legna e la gettò sul fuoco.
Choza riempì le ciotole con il cibo e si rivolse a Shiori.
"Credo che tutto questo lo sconvolga un pochino."
"Io non sono sconvolto!"
"Si che lo sei! E chi non lo sarebbe? Io non farò uscire Ino con nessuno, almeno fino a che non avrà trent'anni."
"Che sciocchezza! Se ti assomiglia anche solo un po', comincerà a correre dietro ai ragazzi appena metterà piede in accademia." commentò Shikaku.
"Sempre meglio che non chiedere alla ragazza che ti piace di uscire per... cos'era imbarazzo o pigrizia?"
"Credo fosse perchè quando vedeva Yoshino le sue capacità intellettive andavano sotto zero e lui perdeva l'uso della parola." ridacchiò Choza.
"Ha parlato mister 'V...v....voresti... una patatina?' " lo prese in giro il Nara.
I tre ninja scoppiarono a ridere. Shiori li guardò confusa e divertita allo stesso tempo.
A volte, si scordava come era bello andare in missione con loro, stare seduti accanto al fuoco con una cena normale e non le solite pillole alimentari e ridere senza paura.
"Qualcuno mi spiega?"
Choza si grattò la testa, ridendo imbarazzato.
"Io e mia moglie uscivamo insieme da un po' di tempo e quel giorno avevo deciso di farle la proposta. Eravamo seduti su un prato, lei si rigirava tra le mani un fiore, io stavo mangiando le patatine. Mi sono voltato verso di lei serio e pronto a chiederle di sposarmi, ma quando i suoi occhi hanno incrociato i miei sono andato in panico. Così le ho offerto una patatina."
Le risate proruppero di nuovo.
"Non trovi che la racconti sempre meglio?" chiese Shikaku ad Inoichi.
"Diventa sempre più divertente." rispose questo.
"Ti aspetteresti che i tuoi migliori amici ti sostengano, invece guardali!" finse di indignarsi Choza, ridendo lui stesso.
Quando le risate si calmarono, Shikaku cominciò a spiegare loro come avrebbero affrontato la missione.

Giorni prima, un ninja di Konoha si era introdotto nella residenza del Raikage e aveva rubato uno scrigno. Le guardie preposte alla sicurezza della sede avevano riconosciuto il nemico, ma se lo lasciarono sfuggire.
Il Raikage informato dell'accaduto inviò all'Hokage un messaggio, nel quale affermava di sentirsi offeso e comunicava le sue intenzioni di vendetta.
Il Terzo cercò di calmare gli animi, informando il capo del Villaggio della Nuvola che non era stato lui ad ordinare quella missione. Inoltre, si impegnava a rintracciare il colpevole.
Shiori fu messa al lavoro e scandagliò numerosi suoi compagni, che erano stati in missione nel periodo in cui il furto aveva avuto luogo. Per ore aveva posto domande, percependo le sensazioni che provocavano. Dopo un'estenuante sessione di interrogatori aveva trovato il colpevole. Un chunin di nome Hachiro. Shiori lasciò quindi il ragazzo nelle mani di Inoichi, che con le sue abilità scoprì velocemente dove aveva nascosto lo scrigno.
Quando ebbero recuperato l'oggetto, l'Hokage ordinò a Shiori e alla formazione Ino-Shika-Cho di occuparsi del resto della missione. Avrebbero dovuto raggiungere il Raikage, porgere a lui le loro scuse e consegnargli lo scrigno.
Le cose però non erano filate del tutto lisce. Hachiro, qualche ora prima della loro partenza era fuggito. Sicuramente era stato aiutato da qualcuno. Il Terzo aveva ordinato ai ninja del clan Inuzuka di inseguirlo.

"Il Raikage vorrà sapere perchè Hachiro ha rubato il suo scrigno. Inoichi tu hai trovato qualcosa?" chiese Shikaku.
"Nulla. E' stato anche più difficile non conoscendo il contenuto dello scrigno. La mente di quel ragazzo era protetta, cosa strana per un semplice chunin."
Hachiro non aveva aperto lo scrigno e nessun'altro aveva osato farlo. Il Raikage era conosciuto come un uomo facile alla rabbia. Era meglio non alimentare quel fuoco, facendo qualcosa che avrebbe potuto offenderlo.
"Perchè credete che abbia nascosto lo scrigno senza consegnarlo a chi gli aveva dato l'ordine di rubarlo?" domandò Choza rivolto ai due Nara.
Shikaku si grattò il mento, lanciando un'occhiata alla sorella.
"Magari l'ordine non gli è arrivato da qualcuno del Villaggio."
Shiori sbuffò.
"Quindi quell'idiota, che è andato alla Nuvola per rubare un misterioso scrigno in gran segreto indossando il coprifronte della Foglia, ha avuto un lampo di genio ed è riuscito a fuggire da sotto il naso agli Anbu. Per favore, Shikaku almeno non dire sciocchezze!"
"A te è sempre piaciuto arrivare a conclusioni affrettate." disse Shikaku cercando di mantenere la calma.
"Amico, è evidente che l'ordine veniva dalla Radice." commentò Inoichi.
"Inoichi ti prego!" Shikaku si mise il volto tra le mani.
"Allora hai deciso di fare finta di niente?"
"Shiori, se Danzo ha fatto questo lo scopriremo, ma con la logica non con accuse campate per aria."
"Poi cosa facciamo? Lo diciamo all'Hokage? E lui come agirà? Una bella sgridata e tutto risolto. In fondo l'ha già fatto in passato, giusto?"
"L'Hokage sa cosa è meglio per il Villaggio. Dobbiamo fidarci del suo giudizio." commentò poco convito Shikaku.
"Al diavolo!" Shiori si alzò, immergendosi nella foresta.
Aveva bisogno di qualche minuto per stare sola. Era furiosa, avrebbe voluto prendere Danzo e sbatterlo in cella. Tutti sapevano che alla Radice accadevano cose strane, tutti sapevano che Danzo aveva aiutato Orochiamru a scappare, ma nessuno faceva nulla. Il fatto che suo fratello accettasse, senza fare commenti, la scelta del Terzo di ignorare la faccenda la irritava.
"Non ha tutti i torti e lo sai." commentò Choza.
"Si, lo so." rispose Shikaku, lanciando un pezzo di legna nel fuoco.

Shiori tornò dopo qualche minuto un po' più calma.
Shikaku riprese a parlare come se la litigata appena avuta non ci fosse mai stata.
"Il Raikage è furioso, quindi dobbiamo comportarci nel modo più diplomatico possibile per evitare qualunque tipo di incidente."
Dopo aver spiegato loro i vari piani che avrebbero dovuto attuare a seconda della situazione che si sarebbe presentata loro, il Nara lasciò che andassero a riposare. Inoichi e Choza si infilarono nei loro sacchi a pelo e si addormentarono immediatamente.
Shiori, invece, rimase seduta a fissare il fratello per un po'. Quando lui finalmente decise di aprire bocca, lei lo fermò.
"Credo di sapere cosa vuoi dirmi."
Shikaku rise.
"Probabilmente è vero, ma ti va di lasciarmelo dire?"
La sua sorellina annuì leggermente.
"Se qui in mezzo c'è una persona che vorrebbe tutti quei bastardi in cella, quello sono io. Io ricordo ogni tuo pianto, ogni tuo sguardo triste, la tua paura. Tu sei dovuta crescere troppo in fretta, nessun bambino si merita una cosa del genere. Però c'è una cosa che papà diceva sempre: 'Non essere impulsivo, non farti sopraffare dalle emozioni. Noi non possiamo permettercelo, perchè verremmo schiacciati. E' il cervello la nostra forza, quindi usalo.' Questo è quello che lui mi ha insegnato ed è così che ho imparato ad agire. Questo comporta che io abbia la pazienza necessaria per aspettare il momento migliore, per farla pagare a tutti quelli che ti hanno fatto del male. Però, come negli shogi, non si deve mai perdere la concentrazione, mai sbagliare una mossa. Se lo faccio potrei non avere mai la soddisfazione di vedere quelle persone cadere e potrei mettere in pericolo tutti i voi."
Finì il suo discorso, indicando i suoi compagni di squadra e puntando i suoi occhi neri in quelli della sorella.
Shiori sapeva quanto fosse raro che suo fratello si aprisse così. Probabilmente solo Yoshino sentiva tutti i suoi sfoghi. La giovane ninja però sapeva da sempre cosa c'era dentro di lui. Si alzò e si sedette accanto a lui, per poi stringere le mani del fratello nelle sue.
"Lo sai che non è colpa tua quello che mi è successo, vero?"
Shikaku fece un verso sarcastico.
"Mi dici come potevi prevederlo?"
"Potevo restare a controllarti tutta la notte. Ti dovevo proteggere."
"E ti sembra un ragionamento razionale?"
"No." disse con un tono di rassegnazione, simile a quello di un bambino che era appena stato sgridato.
"Ciò non toglie che dopo non sono riuscito a capire chi è stato. Almeno finchè non è stato evidente. Io dovevo capirlo!"
"Sei la seconda persona che me lo dice. Io penso che nessuno avrebbe potuto capire e che è inutile rimuginarci sopra. Possiamo fare qualcosa ora però."
"Quand'è che sei diventata così matura, peste? Sei cresciuta e non me ne sono nemmeno accorto."
Shiori posò la testa sulla spalla del fratello e lui l'avvolse con un braccio.
"Mi dispiace per prima."
"Lascia perdere. Quei due erano d'accordo con te. Ma ti ho detto le mie ragioni. Tengo troppo a voi, non sopporterei di perdervi."
"Anche io ti voglio bene fratellone."

La mattina successiva percorsero l'ultimo tratto di strada relativamente più rilassati rispetto alla sera precedente. Temevano l'incontro con il Raikage, ma almeno tra loro era tornata l'armonia.
L'incontro sarebbe avvenuto su una spiaggia. Non vi era nessun luogo dove i quattro ninja potevano nascondersi per studiare la situazione. Si fermarono quindi in una pineta a qualche kilometro di distanza.
Shiori si mise a scandagliare il perimetro.
"Al punto di incontro sono in due, ma ci sono altri due ninja nascosti tra gli scogli. Sembra che vogliano tenderci un imboscata."
"Shiori te la senti?"
La ragazza attivò la tecnica della moltiplicazione del corpo. Una sua copia perfetta le si materializzò accanto.
"Voi mi coprite le spalle, giusto? Fate in modo che quelli nascosti non mi facciano fuori."
"Mi raccomando peste." disse preoccupato Choza.
"Niente colpi di testa." Inoichi le fece l'occhiolino.
"Non ti perderò di vista nemmeno un secondo."
La kunoichi si diresse verso il punto di incontro. Alla sua destra c'era il mare. Il vento era forte e le onde si scontravano contro gli scogli. Quel rumore copriva tutto il resto e le pareti rocciose nascondevano eventuali nemici alla vista.
Shiori individuò presto i due uomini che la stavano aspettando. Con passo calmo, ma deciso li raggiunse. Il più alto e grosso dei due doveva essere il Raikage. Era davvero un uomo imponente. Indossava una tunica bianca che lasciava scoperto il petto muscoloso. Il suo volto era una maschera impassibile, ma dentro di lui una furia innarrestabile imperversava. La giovane ninja si chiese come facesse a non esplodere.
Il ninja accanto a lui, sebbene fosse leggermente più basso e meno imponente del Raikage, attirò per intero l'attenzione di Shiori. Il suo modo di atteggiarsi era in netto contrasto con la potenza che sembra sprigionarsi da lui. Stava fermo a gambe divaricate e braccia incrociate al petto.
La ragazza cercò di leggerlo, però qualcosa le impedì di entrare. Capì immediatamente di chi si trattava. Una sensazione così l'aveva provato solo con Kushina, anche se il Jinchuriki dell'ottacoda era completamente diverso da lei. La forza che l'aveva spinta via non era carica d'odio, il suo intento era solo quello di proteggere il ninja. La forza portante, che fino a qualche secondo prima sembrava persa nei suoi pensieri, portò la sua attenzione su di lei.
"Buongiorno Raikage-sama."
"Siamo le emissarie di Konoha. Le abbiamo riportato lo scrigno."
"Con le più sentite..."
"Due ragazzine? Il vostro Hokage sta cercando di prendermi in giro?" urlò l'uomo.
"Signore le assicuro che l'Hokage non intendeva offenderla. Anzi sta cercando in tutti i modi di riacciuffare il colpevole."
"Che voi come dei novellini vi siete lasciati scappare!"
Accanto a lui, il ninja con la bandana e gli occhiali da sole cominciò ad agitarsi.
"Che c'è Bee?"
"Otto mi informa,
che il conto non torna.
Una delle ragazze in questione
è solo un clone."

Il Jinchuriki cominciò a rappare, muovendosi in modo assurdo.
Shiori era combattuta tra il desiderio di ridere e la sorpresa di essere stata scoperta. Doveva immaginare che il demone, non si sarebbe fatto ingannare.
Il Raikage strinse i pugni.
"Allora non mi sbagliavo quando ho detto che cercavate di fregarmi!"
Shiori fece sparire la sua copia.
"Diciamo che non siamo stati noi i primi a fregare voi. I miei compagni hanno voluto assicurarsi che i due ragazzi sugli scogli non decidessero di farmi fuori."
Il Raikage era furente.
"Ti avevo detto fratello
di non esagerar,
perchè quelli di Konoha
son difficili da imbrogliar!"

"Stai zitto Bee! E ora cosa pensi che dovrei fare?" il suo tono di voce era potente come un tuono.
"I miei compagni hanno trovato i vostri ninja nascosti. Non vogliono fare loro del male. Penso che la soluzione migliore sia richiamare tutti qui e cercare di comportarci in modo civile. Come prima stavo cercando di dirle, noi siamo qui per scusarci dell'accaduto e assicurarle che il ninja non ha in alcun modo agito dietro ordine dell'Hokage."
Shiori fece segno ai suoi compagni di raggiungerla.
Shikaku arrivò dalla stessa strada percorsa dalla sorella, mentre gli altri due ninja scesero dagli scogli portando con sè i due ninja della nuvola.
Questi ultimi presero poi posto accanto al Raikage. Gli Shinobi si presentarono. Oltre al Jinchuriki ed al Raikage, vi erano due giovani jonin. Il primo, Darui, aveva la pelle scura e i capelli bianchi. Sembrava abbastanza annoiato, mentre il suo compagno era furente per essere stato scoperto. Il ninja si chiamava Shi, un ragazzo biondo dalla pelle diafana.
Shiori lasciò il posto della trattative a Shikaku, che rimase in silenzio ad aspettare che fosse il Raikage a prendere la parola.
"Voglio vedere lo scrigno." disse in tono severo ed autoritario.
La giovane Nara porse il pesante scrigno, ornato con dei meravigliosi intarsi dorati, al fratello.
Il Raikage lo prese, studiandolo con attenzione. Notò con piacere che il lucchetto era ancora intatto. Forse allora quelli di Konoha avevano davvero delle buone intenzioni.
In quel preciso istante, sia Shiori che Killer Bee notarono qualcosa.
"Avevate detto che non c'era nessuno nascosto." li accusò Shiori.
"Infatti, non c'è nessun altro!" la fulminò il Raikage.
"Allora siamo tutti spacciati.
I nostri nemici ci hanno giocati!"

Una pioggia di kunai cominciò a scendere su di loro. Gli otto ninja si ripararono prontamente e cercarono di schivare i colpi.
"Quanti sono?" chiese Shikaku.
"Troppi." urlarono in coro Shiori e Killer Bee.
"Credo Raikage-sama che sia il caso di collaborare."
"Chi mi dice che non sia un imbroglio?"
"Si fidi di me, la prego. O finiremo per morire tutti."
"Smettila fratello! Fidati!"
Il Raikage sbuffò, ma si arrese
"D'accordo, avete in mente qualche strategia?"
"Non ancora, ma mi dia qualche secondo e ce l'avrò." rispose il Nara sicuro di sè.
In quel momento furono accerchiati da un numeroso gruppo di nemici.
"Amico, credo che tu ti debba sbrigare." sussurrò Inoichi al suo orecchio.






Angolo dell'autrice.
Salve a tutti!!!
Per prima cosa scusatemi per il "rap" di Killer Bee. Volevo inserirlo a tutti i costi e questo è quello che è saltato fuori.
Finalmente però sono riuscita a portare nella storia il resto della formazione Ino-Shika-Cho, quindi sono abbastanza soddisfatta.
A presto!!!
WibblyVale
  
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