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Autore: katyjolinar    27/11/2014    3 recensioni
Un misterioso uomo compare a Berk e porterà guai per gli abitanti dell'isola, umani e rettili
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Astrid non riusciva a smettere di piangere, e lo stesso valeva per Valka.
Dopo qualche minuto Skarakkio si avvicinò alla castana, che ancora piangeva tra le braccia del Dottore, e la portò a casa sua, in modo che potesse calmarsi stando vicina a un amico.
La ragazza, invece, non voleva lasciare il corpo del marito, e lo stesso valeva per Sdentato, che si lamentava e piangeva, cercando di farsi toccare dalla mano ormai inanimata del suo Cavaliere.
Moccicoso, Gambedipesce, Testa Bruta, Testa di Tufo ed Ereth si avvicinarono di nuovo. Moccicoso posò una mano sulla spalla della bionda, abbassandosi alla sua altezza e guardando un po' lei e un po' l'animale.
"Andiamo, devono preparare il corpo per il funerale, e devono preparare la barca." cercò di convincerli, asciugandosi le lacrime per cercare di sembrare forte almeno per mantenere un po' di lucidità e sostenere Astrid in quel momento difficile.
"Niente... niente barca." singhiozzò la giovane, con un filo di voce "Voglio che venga sepolto lassù." indicò in direzione della statua colossale di Stoick "Accanto alla statua di suo padre. Voglio che stia sempre con noi, che suo figlio possa vedere dove sta suo padre. Non voglio che il suo corpo si perda nella cenere di una nave bruciata."
"Va bene, come desideri." acconsentì il giovane "Ci occuperemo di tutto noi, ma ora tu e Sdentato tornate a casa. Resterà sempre qualcuno con voi, così se hai bisogno non sei sola."
Astrid annuì e fece un cenno al Furia Buia, poi si alzarono e, poggiandosi uno all'altra, si diressero verso casa, accompagnati da Gambedipesce, Tempestosa e Muscolone. Moccicoso si voltò verso il corpo del cugino e lo guardò, rispettoso.
"Mi occupo di tutto io, Hiccup." disse "Potrai, finalmente, essere fiero di me."
Detto questo, diede qualche ordine alla gente intorno, che si mise subito al lavoro, e guardò l'alieno e i due uomini del futuro, uno dei quali era il diretto discendente dell'uomo appena morto, salvandogli la vita. Si fissarono per qualche secondo, poi il moro distolse lo sguardo: era difficile guardare gli occhi verdi di quel giovane, era davvero identico a Hiccup.
"Io entro 24 ore devo tornare nel mio universo." disse il Dottore, dopo un attimo di silenzio "Ma se posso dare una mano..."
"C'è da scavare una buca accanto alla statua di Capo Stoick." rispose Moccicoso "già se ne stanno occupando, ma se li aiuti faremo prima."
Il Dottore annuì e si allontanò, lasciando il vichingo da solo con gli altri due.
"Voi lo sapevate?" domandò, facendo dei respiri profondi "Sapevate che sarebbe successo?"
"No, davvero..." confessò Tony "Ma dopo quello che è successo, ciò che viene detto in alcune cronache di Berk ha più senso."
"Cosa viene detto?" insistette Moccicoso.
"Non so se posso... Le linee temporali..." esitò il giovane.
"Non me ne frega nulla delle linee temporali!" sbottò il moro "Mio cugino è appena morto, lasciando una madre che già ha perso da poco il marito, una moglie che ha fatto appena in tempo a sposare e un figlio che non vedrà mai nascere! Voglio che mi rispondi! Cosa viene detto in quelle dannatissime cronache?!"
John e Tony si fissarono di nuovo, indecisi, poi il ragazzo parlò.
"Dicono che Astrid avrebbe succeduto Hiccup a capo di Berk, e che tu saresti stato il suo secondo, e dopo di lei sarebbe toccato al figlio, il giorno in cui avrebbe sposato tua figlia." disse "E poi c'è la storia della femmina di Furia Buia, che verrà trovata tra poco più di tre anni, e che sarà Astrid ad addestrare. Effettivamente inizialmente mi sembrava strano che il Cavaliere del Furia Buia non addestrasse di persona la futura compagna del suo drago, ma evidentemente quello che è successo doveva succedere. Mi dispiace."
Moccicoso borbottò qualcosa di incomprensibile, poi diede qualche altro ordine agli uomini che erano venuti a prelevare il corpo del capo e si allontanò.
Fece qualche passo verso le case, poi si fermò, girò l'angolo e si poggiò con la schiena contro un muro, ignorando due Terribili Terrori che stavano litigando accanto a lui.
Si portò una mano sugli occhi e, conscio del fatto che nessuno lo avrebbe visto, scoppiò a piangere per la seconda volta in quella mezz'ora, mentre le sue gambe cedevano, facendolo cadere in ginocchio.
Qualche minuto dopo, sentì avvicinarsi e sedersi accanto a lui qualcuno. Alzò lo sguardo, cercando di calmarsi, e vide Testa Bruta, seduta con le ginocchia al petto, che fissava il vuoto con gli occhi arrossati dal pianto. Moccicoso le passò una mano sulle trecce e lei, senza dire nulla, si avvicinò ancora, poggiando la testa sul petto del ragazzo e lasciandosi abbracciare da lui per la seconda volta in mezz'ora.
Restarono in silenzio per alcuni minuti, un silenzio rotto solo dai rispettivi singhiozzi, non trattenuti perché entrambi consci del fatto che nessuno dei due avrebbe mai giudicato l'altro per la temporanea debolezza. Avevano bisogno entrambi di piangere, e avevano bisogno di una spalla su cui farlo.
"Non ci credo ancora..." sussurrò la ragazza "Hiccup è..."
"Se penso a tutte le volte che l'ho preso in giro, da bambini, o che non ho eseguito i suoi ordini..." disse Moccicoso, senza mollare la giovane, e carezzando l'esile mano che si era stretta nella sua "Vorrei tanto tornare indietro e cambiare tutto... lui era il migliore di tutti noi, lo è sempre stato..."
"Lui era mitico." continuò Bruta "Come faremo ora, senza di lui?"
"Andremo avanti." ammise Moccicoso "Lo faremo per Astrid e Sdentato, e per il bambino che non conoscerà mai suo padre. Dobbiamo farlo."
Testa Bruta annuì, continuando a tenere la testa sul petto del giovane, ascoltando quel cuore. Batteva forte, era un battito diverso da quello del Dottore. due soli battiti alla volta, molto più tranquillo dei quattro battiti dell'alieno. Un solo cuore. Quell'unico cuore, spezzato dalla perdita di una persona cara, esattamente come era il suo, e quello di tutti i suoi amici, ma ancor di più quello di Astrid, che non aveva perso solo un capo, aveva perso il suo migliore amico, il suo amante, l'uomo che amava, il padre del bambino che portava in grembo. Moccicoso aveva ragione: dovevano andare avanti con la loro vita, farlo per Hiccup, che era morto per salvare il loro futuro.
"Sai, Tony mi ha detto che è anche un mio discendente." confessò il moro, dopo un po' "Dice che mia figlia sposerà il figlio di Astrid."
"Io non voglio conoscere il futuro." si lamentò la bionda "Conoscere il futuro porta sfiga. Però se nostra figlia sposerà un Haddock non potrò far altro che essere orgogliosa di lei."
Alzò la testa, guardando il giovane uomo negli occhi. Se doveva andare avanti con la propria vita, Bruta voleva farlo accanto a qualcuno che la amasse come Hiccup amava Astrid, e che meritasse di essere amato da lei. Se ne era resa conto solo in quel momento: aveva perso tutto quel tempo correndo dietro a ragazzi che lei aveva ritenuto fighi, come Ereth o il Dottore, senza sapere che quello davvero figo, l'uomo giusto, le era accanto da sempre, e quell'uomo era quel piccoletto bruno che ora la stringeva e cercava di confortarla dal dolore per la perdita.
Il ragazzo non parlò. Non c'era nulla da dire. Con delicatezza prese il volto della giovane donna tra le mani e lo avvicinò al proprio, fino a far combaciare le sue labbra con le proprie.
Fu un bacio delicato, rassicurante, diverso da quelli aggressivi e possessivi che il moro aveva sognato di dare a Bruta fin dal giorno in cui si era reso conto di essere innamorato di lei, ma era ciò di cui in quel momento avevano bisogno. Lei ricambiò subito, lasciandolo condurre, mentre lui spostava le sue labbra sulle sue gote, seguendo la linea salata delle sue lacrime, fino agli occhi chiusi, su cui Moccicoso posò un ultimo bacio, prima di allontanarsi e guardarla di nuovo.
Si sorrisero, poi Moccicoso si alzò, aiutando la giovane a mettersi in piedi.
"Andiamo, ci sono un sacco di cose da fare." disse "Il funerale non si prepara da solo.
La bionda annuì e, insieme, andarono ad aiutare i compaesani.
Intanto, a casa Haddock, Gambedipesce e Muscolone tenevano d'occhio Astrid e Sdentato, senza lasciarli mai soli, inoltre, fuori dalla capanna, Tempestosa faceva la guardia., accucciata vicino alla porta in rispettoso silenzio.
Sdentato, appena entrato nella cucina, si era andato ad accucciare nel suo angolo, nascondendo la testa tra le ali e la coda e riprendendo a piangere triste; Muscolone si era accovacciata accanto a lui e, saltuariamente, gli riservava una leccata rassicurante, con tutta la dolcezza che solo quel Gronkio sapeva donare.
Astrid era seduta al tavolo, sulla panca, al suo solito posto, e fissava la poltrona vuota a capotavola, con sguardo spento. Aveva smesso di piangere, ma era ancora molto lontana dalla serenità, e lo sarebbe stata ancora per molto tempo.
Gambedipesce le posò davanti una tazza d'acqua fresca, prima di posarle una mano sulla spalla e sedersi accanto a lei, guardandola preoccupato.
" Non si era mai abituato davvero al suo ruolo." disse la donna, dopo qualche minuto di silenzio "Non voleva mai sedersi su quella sedia, la riteneva ancora il posto di suo padre."
"Hiccup non si è mai ritenuto un capo." ammise il corpulento biondo "Diceva sempre che non faceva per lui."
"Ma lui era..." continuò Astrid, facendo dei respiri profondi "Lui aveva un gran cuore, lui sapeva leggere nell'animo delle persone... questa è una dote che tutti i capi dovrebbero avere... era per questo che io..." non riuscì a continuare, perché le lacrime ripresero a scorrere. Senza cercare di fermarle, la ragazza chiuse gli occhi e si portò una mano sulla pancia.
"Tutti gli volevamo bene, Astrid." la rassicurò Gambedipesce "E faremo di tutto perché il suo ricordo non svanisca. Tu sei sua moglie, e tutti ti daremo una mano. Lo so che non è lo stesso, ma per quanto mi riguarda sarò sempre presente per qualunque cosa tu o tuo figlio abbiate bisogno."
Astrid annuì, respirando profondamente e cercando di calmare le lacrime, poi si voltò verso i due draghi, sulla cuccia. Sdentato sembrava essersi calmato, ma aveva ancora l'aria molto triste; ora teneva la testa poggiata vicino a Muscolone, che amorevolmente gli leccava il muso, donandogli tutto l'amore di cui il Furia Buia aveva bisogno in quel momento, per alleviare la perdita del suo migliore amico. La bionda si alzò e si diresse verso l'animale, sedendosi accanto a lui e carezzandogli la testa. Sdentato si voltò verso di lei e i due si guardarono negli occhi.
"Sdentato, io..." disse la ragazza "io... io non credo di potercela fare da sola... e credo neanche tu... io... io diventerò il tuo Cavaliere, se tu vuoi... lo so che non è lo stesso, ma... ma... secondo quello che mi ha detto Tony tu vivrai più a lungo di tutti noi, e mi piacerebbe che onorassi la promessa fatta a Hiccup: diventa il drago di mio figlio, quando nascerà, per favore. Lo so che non è lo stesso, ma... il lui c'è comunque una parte del tuo Cavaliere, e avendo te vicino sarà come avere suo padre sempre lì a proteggerlo. Ti prego... fallo per Hiccup..."
Il drago fece un lamentoso verso di assenso, alzando la testa e poggiandola sulle gambe della donna: avrebbe onorato la promessa, occupandosi della famiglia del suo primo Cavaliere in quel modo, diventando il drago dei suoi discendenti e proteggendoli da ogni pericolo.
In quel momento bussarono alla porta, e Gambedipesce andò ad aprire. Tony entrò, e Astrid lo fissò sconcertata, per un attimo. Quel ragazzo era davvero tale e quale al suo amato, e vederlo lì, in piedi, le aveva mandato il cuore in frantumi per l'ennesima volta in quella giornata.
Tony notò lo sguardo, e fece un passo indietro, a disagio.
"Ehm, scusa..." si scusò "Non ci ho pensato... la mia faccia è l'ultima che vorresti vedere, in questo momento..."
"No, va bene." lo interruppe Astrid "Volevi dirmi qualcosa?"
"S... sì... Moccicoso dice che è tutto pronto." riferì "Aspettiamo solo te e Sdentato per cominciare."
"Va bene." annuì la donna, alzandosi in piedi "Vai a dire agli altri che sto arrivando. Datemi solo qualche altro minuto."
Il ragazzo fece un sorriso rispettoso e corse nuovamente fuori, mentre Astrid si passava una mano sul viso per cercare di sembrare più presentabile davanti al suo popolo, poi insieme a Gambedipesce e ai draghi salì verso il luogo della sepoltura.
Quando arrivarono, la ragazza si avvicinò, assieme a Valka, alla tavola su cui era stato adagiato Hiccup. Chi si era occupato di lui aveva fatto un buon lavoro: lo avevano ripulito e gli avevano sistemato l'uniforme, ed ora sembrava addormentato, con quell'espressione serena e rilassata che Astrid gli aveva visto spesso, durante le notti che avevano passato insieme. Le braccia erano piegate sul torace, e tra le mani gli avevano messo l'elmo.
Astrid gli passò una mano nei capelli, per l'ultima volta, aggiustando gli una delle due treccine che gli aveva fatto tempo prima, poi si allontanò, lasciando che il Dottore ricoprisse il corpo con un candido lenzuolo, prima che alcuni draghi sollevassero la tavola e la portassero verso la buca, facendola calare sul fondo.
Moccicoso e il resto dei Cavalieri si avvicinarono a Astrid e Valka, e il moro si schiarì la voce, prima di intonare l'inno funebre di rito.
"Possano le Valkirie accoglierti dentro il grande campo di battaglia di Odino." disse "Possano cantare il tuo nome con amore e rabbia, così che noi possiamo sentirlo risuonare dalle profondità del Valhalla e capire così che hai avuto il posto che ti spetta al tavolo dei Re, accanto a tuo padre e ai tuoi grandiosi antenati. Poiché è caduto un grande uomo, un guerriero, un capo tribù, un figlio, un marito, un amico!"
Fece di nuovo silenzio. Avrebbe voluto aggiungerci una delle sue solite battute, ma, per rispetto verso Astrid, si trattenne, facendo un passo indietro e afferrando la mano di Testa Bruta, mentre la giovanissima vedova si faceva avanti e, raccolta una margherita dal prato dove era stata fatta la buca, la lasciò cadere sul corpo dell'amato, prima di fare un cenno a due uomini con le pale, che si misero al lavoro, rimettendo la terra al suo posto per proteggere Hiccup dalle insidie del tempo.
La ragazza restò di spalle, abbracciando Valka, mentre Sdentato lanciava un ultimo urlo disperato, l'ultimo saluto al suo amico, al suo compagno di mille avventure, e sparava in aria una sfera di plasma, seguito a ruota da tutti i draghi di Berk.
   
 
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