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Autore: HOPE87    31/10/2008    7 recensioni
Un cielo pieno di stelle... e la consapevolezza di non appartenere a nessuna di esse. Quanto luminosa può essere la strada di chi sa di dover brancolare nel buio totale?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III

The end… and a new beginning

 

 

Fermate il mondo… fermate il mondo… fermate il mondo…

-         Reiko, fermati – sento dirmi col solito tono fermo e dolce da Mu, che mi afferra per un braccio con l’intento di aiutarmi a fare quello che mi ha chiesto, visto che da quando ci siamo teletrasportati non la smetto di ondeggiare a destra e a manca come una trottola ubriaca.

E finalmente il mondo intorno a me, molto lentamente, comincia a fermarsi. Chiudo gli occhi per disperazione. Mi sta salendo la nausea.

     -   Va tutto bene? -  mi chiede Mu, portandomi un braccio intorno alle spalle e sporgendosi verso di me, guardandomi dritto in faccia. Ha capito che da un momento all’altro le gambe mi cederanno… ma farebbe meglio a spostarsi se non vuole essere inondato da quello che si sta ostinando ad uscirmi dallo stomaco.

Annuisco, scostandolo delicatamente da me per precauzione, ricordandomi poi di non aver mangiato nulla e che quindi non corre rischi, appendendomi col peso di un cadavere al suo braccio quando si scosta di pochi centimetri da me.

Ve l’ho già detto che il teletrasporto mi fa uno strano effetto?

-         Quante sono? – mi chiede Kiki, portandomi davanti agli occhi l’indice e il medio della mano destra. E se sono riuscita a distinguere le due dita che mi ha messo davanti agli occhi vuol dire che sto decisamente meglio.

-         Due? – chiedo per sicurezza, facendolo ridere e con lui Mu.

-         Tu… - mi rivolgo a quest’ultimo, con un dito puntato verso di lui in segno d’accusa. – Non hai il diritto di ridere, è colpa tua se tutta la gente lì fuori mi guarda come se avessi un terzo braccio che mi spunta dalla fronte! - . Kiki scoppia a ridere di nuovo.

-         Questo succede perché non ti alleni abbastanza – mi risponde pacatamente lui, sorridendo divertito, facendo qualche passo per immettersi nel mercato.

Un momento. Com’è che questo posto mi è familiare??

-         Siamo In India -  mi conferma Mu, leggendomi nel pensiero.

Ma và!

-         E… come mai? – gli chiedo, tentando, intanto, di arrivarci da sola.

-         Devo parlare col maestro Shin – mi risponde, prendendo ad incamminarsi verso il tempio, senza darmi il tempo di replicare.

E uffa!! A saperlo, non mi sarei fatta tutta quella sfacchinata su e giù per i monti improvvisandomi Heidi, tentando di trovare la strada giusta e massacrandomi i piedi!!!

     -   Devo parlare col maestro Shin! – gli faccio il verso, non sapendo in che altro modo vendicarmi, facendo scoppiare a ridere di nuovo Kiki e sentendomi sollevare, improvvisamente, leggermente da terra.

Lo sapevate che gli arieti sono piuttosto permalosi?

-         Mu… - dico, smettendola di scherzare, quando mi sento sollevare ulteriormente dal suolo della stradina isolata in cui siamo magicamente comparsi per non far venire un colpo a qualcuno. – Mu! – urlo in preda al panico quando mi trovo faccia a faccia con un volatile che stava svolazzando tranquillamente da quelle parti.

-         Dicevi? – mi chiede lui ironico, senza però abbandonare i suoi modi dolci.

Che un giorno te la farò pagare!

-         Che anch’io devo parlare col maestro Shin… – mento, sapendo benissimo che sto risultando ridicola come un gatto che tenta di arrampicarsi su uno specchio. – Per dirgli che sfrutti i tuoi poteri telecinetici su di me per prendermi in giro!!! - .

Scoppia a ridere mentre, delicatamente, mi rimette a terra. Poi improvvisamente cambia espressione, facendosi serio e immobile, concentrando il suo sguardo in un punto a caso dietro di me.

Mi volto, cercando di capire se c’è qualcosa che mi sono persa, quando avverto la sua aura espandersi.

-         Resta qui con Kiki – mi dice, prima di scomparire nel nulla, lasciandomi a bocca aperta e con tanti punti interrogativi a ballarmi intorno.

-         Ma dov’è andato?? – chiedo più a me stessa che al suo fratellino che è rimasto con me.

-         Non ne ho idea – mi risponde Kiki, portandosi le mani dietro la testa.

Resto come un ebete ancora in attesa per un po’, come se Mu potesse ricomparire da un momento all’altro e dirmi che accidenti gli è preso, ma ci rinuncio, uscendo dal vicolo in cui siamo rintanati, immettendomi così nella strada del mercato.

-         Conviene fare la spesa, no? – mi chiede lo scricciolo, distraendomi dai pensieri che mi frullano in testa.

Non ho mai visto Mu così preoccupato e non è mai successo che riuscisse a trasmettermi ansia. Dove diavolo è andato? Che è successo?

Ad un certo punto vedo qualcuno di mia conoscenza correre verso la strada che conduce al tempio… una capigliatura che riconoscerei tra mille.

-         Shaka! – urlo, collegando in un lampo la scomparsa di Mu a qualcosa che abbia a che fare col tempio. – Kiki – dico allo scricciolo, portandomi alla sua altezza e afferrandolo per le spalle per fare in modo che mi ascolti. – Lì c’è un negozio di dolciumi – gli dico, indicando il negozio in questione. – Aspettami lì, torno subito – concludo, aspettando che annuisca, e in un attimo mi metto a correre per il mercato, constatando, con amarezza, di aver perso di vista Shaka.

Vi è mai capitato di sentirvi stringere lo stomaco in una morsa, mentre il cuore comincia a battervi all’impazzata e la testa comincia a pulsarvi fastidiosamente? C’è chi lo chiama “sesto senso” e chi “brutta sensazione”… io so solo che, in questo momento, qualsiasi cosa stia accadendo non è nulla di piacevole.

 

Mi slogo quasi una gamba nel saltare gli ultimi quattro scalini che mi separano dal tempio. Sono sudata, affannata e il cuore sembra abbia deciso di  uscirmi da un momento all’altro dal petto. Senza fermarmi a riposare raggiungo il portone principale, incurante del sinistro silenzio che sembra aver avvolto in un mantello il tempio, e lo spalanco.

Non l’avessi mai fatto…

-         Reiko! – esclama Mu, venendomi incontro e ponendomisi davanti col chiaro intento d’impedirmi di guardare. Troppo tardi.

I discepoli sono tutti morti. I loro corpi sono sparsi su tutta la superficie della grande sala di meditazione. La statua del Buddha in oro è quasi completamente sporca di sangue… che è ovunque… sulle pareti, sul pavimento… sembra che l’intera sala strabordi di sangue.

Ad un certo punto i miei occhi si posano sulla figura di Shaka, che è di spalle, chino sul pavimento… e la mia mente riesce a realizzare un solo motivo.

Scanso bruscamente Mu, liberandomene, correndo poi in mezzo a quel mare vermiglio in cui le mie scarpe affondano, tingendosi dello stesso colore.

Raggiungo Shaka… che ha gli occhi aperti… e che sta chiudendo quelli del maestro Shin.

-         NO! – urlo con tutto il fiato che ho in gola, lasciandomi cadere sul corpo del mio maestro, avvertendone l’immobilità e la totale mancanza di vita.

-         No…-  ripeto, iniziando poi a piangere, prendendo la sua testa tra le mani, da cui Shaka si è allontanato, sollevandolo piano da terra quasi come se potessi fargli male e stringendolo a me.

In un vulcano di sensazioni e emozioni che mi sta divorando l’anima… non riesco a far altro che continuare a piangere e a chiedere perché, quasi come se volessi farmelo spiegare direttamente da lui.

-         Maestro Shin… - lo chiamo un’ultima volta, prima di sentirmi afferrare da una presa gentile alle spalle, infischiandomene e continuando a tenere stretto quel corpo ormai diventato freddo tra le mie braccia, quasi timorosa che potessero portarmelo via.

-         Reiko…- . Di nuovo la voce di Mu, al quale non bado, fino a che non sento afferrarmi da lui questa volta con più forza, avvolgendomi le sue braccia intorno alle spalle, con l’intento di farmi lasciare il corpo del maestro e di allontanarmi da lui.

-         LASCIAMI! – gli urlo, completamente fuori di me, vedendo di sfuggita Shaka, ora con gli occhi chiusi, seduto nella posizione del loto davanti al corpo del maestro. A quel punto sento un’energia sproporzionata avvolgermi, con decisione ma con tatto, persuadendomi a lasciarmi andare… facendomi sentire sfinita e priva di forze.

È solo allora che rimetto giù il corpo del maestro Shin, senza opporre resistenza quando Mu mi avvolge protettivo tra le braccia, allontanandomi lentamente da lì… e mi sembra quasi di essere sospesa su una nuvola… non avverto più nulla… i miei sensi sembrano ostruiti… riesco solo a distinguere due forti energie che si espandono nell’aria.

Vedo un gruppo di persone, vestite di bianco, entrare precipitosamente nella sala… ma non riesco a sentirne le voci…

Sento le palpebre pesanti e, mentre Mu mi accarezza delicatamente i capelli, permetto loro di abbassarsi completamente, sprofondando nel buio totale.

 

Ho un dolore lancinante alla testa… senza contare che c’è un ronzio di sottofondo insopportabile!

-         Quanti anni credete che abbia?-.

-         A giudicare dall’aspetto, non più di 18 - .

Un applauso, avete indovinato! Ora vi togliete dalle scatole?? Voglio dormire!

-         Niente male davvero… - .

-         Milo… - .

-         E dai, Camus! Non dirmi che non lo pensi anche tu! Dov’è quel furbastro di un ariete?? Si finge eremita solitario per poi rincasare con questa bellezza! - .

Guance, non imporporatevi adesso! Io in teoria starei ancora dormendo!

-         Ahahahahah! Spiegato il motivo per cui se ne tornava sempre in Jamir! - .

-         Non dargli corda, Aldebaran, o non lo recuperiamo più - .

-         Potreste spettegolare su di me altrove, per favore? Lasciatela riposare - .

Ma questa voce…

-         Ecco l’uomo del momento!! Mu, vecchio marpione, raccontaci chi è! - .

Mu??? Ma allora non sto sognando!! Chi è tutta questa gente??

-         Più tardi, Milo… -.

-         E più tardi ti troviamo, o scappi con questa bambola in Jamir?? - .

-         Scorpio, meglio che leviamo le tende se non vogliamo essere investiti da una Starlight Extinction! - .

-         Grazie, Aldebaran - .

Sembra che se ne stiano andando…

-         Se volessi una mano a fargliela pagare, conta pure su di me - .

-         Me ne ricorderò Camus, ti ringrazio -.

-         Cosa confabulate??? - .

La porta si è chiusa con un colpo secco, ovattando i discorsi che proseguono all’esterno. Adesso direi che posso anche svegliarmi…

Apro gli occhi lentamente… come una buona attrice, stropicciandomene uno con una mano per rendere il tutto più verosimile.

Vedo Mu rivolgermi un sorriso mentre trascina una sedia accanto al letto, sedendocisi poi sopra.

-         Ben svegliata – mi dice gentilmente, rivolgendomi un altro sorriso.

-         Mu… - mi limitò a pronunciare, incapace di dire altro nonostante le tremila domande che mi frullano in testa.

-         Scusa il baccano – mi dice lui, riferendosi molto probabilmente alle voci che ho sentito prima. Deve aver capito che ero già sveglia.

-         Chi erano? – gli chiedo quindi.

-         Ogni cosa a suo tempo… - mi dice lui, troncando sul nascere qualsiasi altra domanda in merito.

-         Bene, allora… dove mi trovo?? – chiedo, scattando sul letto e portandomi seduta, notando per la prima volta l’enorme camera da letto in stile etnico in cui mi trovo.

-         Nella mia casa – si limita a rispondermi lui, confondendomi ulteriormente.

Rivolgo automaticamente lo sguardo oltre la finestra alle sue spalle, dal quale entrano dei vivaci seppur flebili raggi di un sole al tramonto. E se c’è il sole non può trattarsi del Jamir. Dove diavolo sono???

-         Sei ad Atene, in Grecia – mi risponde lui, avendo avvertito il mio pensiero.

-         In Grecia?? – gli chiedo, e lui sospira, abbassando un po’ la testa. Sembra che non sappia neanche lui da dove iniziare.

-         Hai fame? – mi chiede, cambiando discorso. – Ti va di mangiare qualcosa?- .

Mi porto una mano allo stomaco inconsciamente.

-         No, ti ringrazio… - . Perché è chiuso, ermeticamente sigillato, dopo tutto quello che è successo…

-         Chi è stato? – chiedo dopo un attimo di silenzio, prendendo a stringere le lenzuola convulsamente tra le mani. Ed ecco che riavverto quella strana sensazione di pace che mi ha avvolta quando ero all’interno del tempio.

Focalizzo la mia attenzione su di lui, avvertendo distintamente che è da Mu che proviene.

Con uno strattone mi scopro completamente, facendo precipitare le lenzuola di lino color avorio ai piedi del letto, facendogli avvertire tutto il mio disappunto e il mio nervosismo attraverso l’aura.

-         Stai cercando di ammansirmi??? – gli chiedo, urlandogli praticamente contro, vedendo i suoi occhi verdi spalancarsi e la sua bocca aprirsi appena, probabilmente per rispondermi, ma non gliene lascio il tempo. – Di tutte le cose che ti ho chiesto non hai saputo fornirmi una sola misera risposta! Hai cercato di addormentarmi di nuovo e di offrirmi del cibo! Come se potessi avvertirne anche solo un minimo bisogno dopo… dopo quello… - . Non riesco a finire la frase che sento delle lacrime rigarmi le guance senza che abbia dato loro il permesso di farlo.

Mi sento così…

La verità è che non mi sento niente… oppure tutto e niente…

Impotente… perché il maestro Shin è morto senza che io potessi fare niente per aiutarlo...

Inutile… perché anziché ragionare a mente lucida sul perché sia accaduto, mi sto mettendo ad urlare e a frignare come una mocciosa…

Ingrata… perché mi sto comportando così con la persona che sta cercando in tutti i modi di starmi vicina in questo momento…

Incapace di sostenere ancora lo sguardo di Mu, mi siedo sul letto, portandomi entrambe le mani sul volto, a coprirmi gli occhi, puntando i gomiti sulle ginocchia per aiutarmi.

Poco dopo, accanto a me, sento il materasso abbassarsi lievemente e una mano posarsi su una mia spalla per un attimo.

-         Sono un mostro… - sussurro, sentendo di nuovo la mano di Mu sulla mia spalla. – Tu non centri niente… - dico tra i singhiozzi, mentre sento Mu invitarmi a smettere di parlare.

-         Non sei un mostro Reiko, sei solo scossa – mi dice col suo solito tono gentile.

-         Scusami… - gli chiedo, sentendomi subito rispondere: - Non ce n’è bisogno –. Decido di poggiare la testa sulla sua spalla, mentre lui prende ad accarezzarmi la cascata di capelli ricci.

-         Avrai tutte le risposte che vuoi in merito a me, alle persone che hai sentito prima e al motivo per cui ci troviamo qui. Sto aspettando a parlartene perchè vorrei prima dimostrartelo, o non mi crederesti mai. – mi dice poi in un fiato, ma credo di essermi persa qualcosa mentre ero concentrata nei miei pensieri. Non gli crederei? A cosa non dovrei credere? E perché mai?

-         Quando sarai pronta ti condurrò dalla persona che detiene questo posto, per metterla al corrente dell’accaduto e per chiederle di aiutarci a far più luce su ciò che è accaduto al maestro Shin – prosegue… ma io ugualmente non ci ho capito un tubo.

-         Chi è questa persona? – gli chiedo, dal momento che è l’unica domanda intelligente che mi viene da formulare, ma mentre lui sta per rispondermi, lo precedo. - …lo scoprirò a tempo debito - .

-         Esatto – mi risponde Mu, sorridendomi e alzandosi.

-         Beh… allora andiamo – gli propongo, alzandomi a mia volta, notando l’espressione di Mu farsi preoccupata.

-         Sto bene, Mu – lo anticipo. – Ma starò ancora meglio quando ci avrò capito di più in tutta questa storia, e se questa persona di cui parli è realmente in gradi di aiutarci, voglio incontrarla. Adesso. – dico, calcando l’ultima parola non in un ordine ma in una muta preghiera di acconsentimento… che viene esaudita.

Lo vedo annuire, facendomi poi strada attraverso l’immensa casa in cui ci troviamo, conducendomi poi all’esterno di questa.

 

Mai visto niente di simile. E ne ho girati di posti, eh.

Questa è la volta buona che mi si sloga la mascella… altro che Shaka con gli occhi aperti!! É un… un…

-         Un sogno… - mi lascio sfuggire mentre mi guardo intorno con occhi sognanti, sotto lo sguardo divertito di Mu.

E non solo la sua “casa” è un sogno… ma l’intero posto!!! Praticamente quello che quest’uomo ignorante ha appena definito indegnamente “casa” è un tempio greco, con tanto di colonne esterne a fare da struttura portante. E più in su, lunga questa… scalinata… chilometrica… su cui adesso non mi voglio soffermare perché a guardarla mi viene già il fiatone, ce ne sono altri… uno, due, tre…

     -   Sono tredici in tutto – mi dice Mu, interrompendo la mia conta elementare con tanto di dito sospeso in aria a indicare ogni tempio, avvicinandosi poi a me. – Siamo diretti al tredicesimo – m’informa, indicandomi a sua volta il tempio più lontano… ma i miei occhi cadono volontariamente sulle scale che ci separano da esso…

Lo sento ridere, mentre mi afferra per un braccio e ci teletrasportiamo.

 

Ecco il vantaggio di farsi leggere nel pensiero. Mu ha capito che sono ancora troppo giovane per morire. Perfino l’effetto da teletrasporto non si fa sentire tanto se ripenso a cosa mi sono risparmiata!

Mi guarda, prima di aprire l’enorme porta di quel tempio mastodontico, quasi come a voler accertarsi che sia pronta. Ma cosa ci sarà mai dietro a quella porta?? Un assassino armato di sega elettrica??

Gli faccio comunque segno di assenso, annuendo, cosicché la porta viene finalmente aperta… facendomi rimanere… perplessa?

-         Benvenuta ad Atene – mi dice un esemplare di sesso femminile dal fondo della lunga e grande sala che mi si è parata davanti. “Esemplare di sesso femminile” solo e unicamente per la voce, perché dalla gran quantità, a mio parere un tantino eccessiva, di pizzi e merletti con la quale è vestita non riesco a capire nient’altro.

Rimango imbambolata ad osservarla, immobile sul ciglio della porta, tanto che ad un certo punto sento la mano di Mu spingermi al centro della sala, sotto le risate appena percepibili di qualche presente. Sì, perché intorno a quell’ammasso informe e improponibile di tessuto viola, è riunito un gruppo cospicuo di strane armature…

No, effettivamente le armature non ridono, così come i miei piedi non parlano, devo ricordarmelo.

Dentro a quelle armature dorate ci sono dei ragazzi. Dei bei ragazzi.

Dei gran bei pezzi di figlioli, ecco, forse è meglio disfarmi della maschera imperturbabile, ho degli ormoni anch’io in fondo!

-         Ti trovi nel tempio di Athena. Io sono Saori Kido, la sua reincarnazione. E questi sono i cavalieri d’oro, miei difensori. - .

Stop.

Rewind, please.

Che?????

Athena? Reincarnazione?? Cavalieri?? Ma il medioevo è passato da un pezzo! Mu, dannato! Mi hai portato in un manicomio!!!

Sollevo lentamente lo sguardo verso Mu, che ha il suo rivolto verso la “reincarnazione di Athena”… sbaglio, o sta evitando di guardarmi?

-         Capisco che per te possa sembrare tutto irrealistico… - continua a dirmi la tizia pomposa, ma io la ignoro deliberatamente, continuando a fissare la persona che mi ha condotta lì dentro.

-         E tu, in tutto ciò, chi saresti? – gli chiedo, interrompendo il parlare insensato della pseudo dea e prendendo a fissarlo in modo ostile, ma prima che possa rispondermi, la femmina saccente lo precede.

-         Egli è Mu… - .

-         Lo so come si chiama. E non l’ho chiesto a te. – le rispondo, senza guardarla e senza alterare la voce, facendole avvertire comunque chiaramente il tono tagliente.

-         Porta rispetto alla dea Athena! - .

Questa voce…

Faccio vagare lo sguardo su tutti i cosiddetti cavalieri, fino a riconoscere la fonte di quell’esclamazione… è ovvio che non l’avessi visto! I capelli sembrano essere un tutt’uno con l’armatura!!!

-         Shaka? – chiedo interdetta, osservandolo basita, sotto lo sguardo altrettanto attonito degli altri, che probabilmente non s’aspettavano che lo conoscessi. - Che diavolo ci fai qui?!? – gli chiedo, urlando e puntandogli contro un dito in segno d’accusa, mettendomi poi a guardare Mu, portandomi a debita distanza da lui come se potesse prendere sembianze aliene da un momento all’altro.

No, che non sono pazza! Vorrei vedere voi in questa circostanza!! Ormai mi aspetto di tutto!

-         Reiko, stai bene? – mi chiede Mu, vedendomi portare una mano alla testa, che sta per scoppiarmi, ma non faccio in tempo a rispondergli con una delle mie frasi sadiche elaborate che mi sento… strana.

Lo stomaco sotto sopra, la vista annebbiata e un senso di vertigini mi portano a sbandare per un po’, fino a che non riesco ad appoggiarmi, per caso, da qualche parte. Non appena sento che gli occhi hanno ripreso il controllo della loro principale funzione, li apro… richiudendoli e riaprendoli di nuovo per cercare di capire se ho un’allucinazione.

Non sono più nella sala del tredicesimo tempio! Mi sono teletrasportata!!!























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Angolo dell’autrice…

 

Hola XD Como estas?? (Smettila di rovinarmi l’idioma! ndShura) Ok u__ù *cof cof* Brutto di un capricorno! Cioè… brutto proprio no… è una bestemmia… antipatico, và!

Tornando a noi XD

Ripeto, ancora una volta, GRAZIE.

Grazie a NinfaDellaTerra, roxrox e Snow Fox per aver messo la mia storia tra le preferite ç__ç Non mi aspettavo minimamente che la mia storia potesse piacere a tal punto… merçi u__ù (Ti pregherei di non usare neanche il mio idioma ndCamus). Cavalieri preziosi ò__ò Passiamo alle recensioniste, và, che è meglio!

-         Snow Fox: Ciao!! Altro che Reiko, l’uragano sei tu! XD Mi fa piacere che la storia ti stia piacendo a tal punto da farti esultare quando ti sei accorta che c’era un altro capitolo XD Fammi sapere che ne pensi di questo! ^__^;

-         Manila: Ciao ^__- No, non ho assolutamente intenzione di abbandonare questo progetto… ci sto mettendo molto me stessa in questi capitoli e ho intenzione di portarla avanti e concluderla, quindi puoi stare tranquilla! Grazie per il tuo appoggio! Anch’io spero di “rivederti” presto!;

-         Roxrox: Grazie dei complimenti *__* E non preoccuparti se non riesci a leggere “subito”, io sto qua tanto XD tenero Mu, eh? chissà che ne penserai di questo capitolo… baci!;

-         Sabri92: Mi sono immedesimata molto quando ho descritto Kiki senza cioccolata… perciò ne è venuta fuori una tragedia XD contenta che continui a piacerti!;

-         NinfaDellaTerra: Finirò con l’essere ripetitiva, ma davvero non posso far altro che ringraziarvi tutte, non ho parole ç___ç Grazie per aver deciso di seguirmi, spero non ne rimarrai delusa XD;

-         Ai91: Ahahahahahah! Ma povero Mu! Cosa ti ha fatto?? Dai, dimmelo così magari gli faccio passare un brutto quarto d’ora nella fic ^__^ Anche se avrai già capito che lo passerà comunque… poi fammi sapere se ne sei soddisfatta XD;

-         Mon-chan: Cos’hai da dire del mio senso dell’orientamento? Eh? Eh?? XD Alla fine non è propriamente il senso dell’orientamento semplice… ma il “senso dell’orientamento temporale che fa…*censura*ahahahahah! Amica, contenta che ti piaccia! Spero ti faccia “azzeccare” anche a questa, così come ho fatto con Saiyuki XD Baci!!.

Ringrazio infine tutte le persone che leggono anche senza recensire XD.

 

HOPE87

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

   
 
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