The end… and a new beginning
Fermate il mondo… fermate il mondo… fermate il
mondo…
-
Reiko,
fermati – sento dirmi col solito tono fermo e dolce da Mu, che mi afferra per
un braccio con l’intento di aiutarmi a fare quello che mi ha chiesto, visto che
da quando ci siamo teletrasportati
non la smetto di ondeggiare a destra e a manca come una trottola ubriaca.
E
finalmente il mondo intorno a me, molto lentamente, comincia a fermarsi. Chiudo
gli occhi per disperazione. Mi sta salendo la nausea.
- Va tutto bene? - mi chiede Mu, portandomi un braccio
intorno alle spalle e sporgendosi verso di me, guardandomi dritto in faccia. Ha
capito che da un momento all’altro le gambe mi cederanno… ma
farebbe meglio a spostarsi se non vuole essere inondato da quello che si sta
ostinando ad uscirmi dallo stomaco.
Annuisco,
scostandolo delicatamente da me per precauzione, ricordandomi poi di non aver
mangiato nulla e che quindi non corre rischi, appendendomi col peso di un
cadavere al suo braccio quando si scosta di pochi centimetri
da me.
Ve
l’ho già detto che il teletrasporto mi fa uno strano
effetto?
-
Quante
sono? – mi chiede Kiki, portandomi davanti agli occhi
l’indice e il medio della mano destra. E se sono riuscita a distinguere le due
dita che mi ha messo davanti agli occhi vuol dire che sto decisamente meglio.
-
Due?
– chiedo per sicurezza, facendolo ridere e con lui Mu.
-
Tu…
- mi rivolgo a quest’ultimo, con un dito puntato verso di lui in segno
d’accusa. – Non hai il diritto di ridere, è colpa tua se tutta la gente lì fuori
mi guarda come se avessi un terzo braccio che mi spunta dalla fronte! - . Kiki scoppia a ridere di nuovo.
-
Questo
succede perché non ti alleni abbastanza – mi risponde pacatamente lui,
sorridendo divertito, facendo qualche passo per immettersi nel mercato.
Un
momento. Com’è che questo posto mi è familiare??
-
Siamo
In India - mi
conferma Mu, leggendomi nel pensiero.
Ma
và!
-
E…
come mai? – gli chiedo, tentando, intanto, di arrivarci da sola.
-
Devo
parlare col maestro Shin – mi risponde, prendendo ad incamminarsi verso il
tempio, senza darmi il tempo di replicare.
E
uffa!! A saperlo, non mi sarei fatta tutta quella
sfacchinata su e giù per i monti improvvisandomi Heidi,
tentando di trovare la strada giusta e massacrandomi i piedi!!!
- Devo parlare col maestro Shin! – gli
faccio il verso, non sapendo in che altro modo vendicarmi, facendo scoppiare a
ridere di nuovo Kiki e sentendomi sollevare,
improvvisamente, leggermente da terra.
Lo
sapevate che gli arieti sono piuttosto permalosi?
-
Mu…
- dico, smettendola di scherzare, quando mi sento sollevare ulteriormente dal
suolo della stradina isolata in cui siamo magicamente comparsi per non far
venire un colpo a qualcuno. – Mu! – urlo in preda al panico quando mi trovo
faccia a faccia con un volatile che stava svolazzando tranquillamente da quelle
parti.
-
Dicevi?
– mi chiede lui ironico, senza però abbandonare i suoi modi dolci.
Che
un giorno te la farò pagare!
-
Che
anch’io devo parlare col maestro Shin… – mento, sapendo benissimo che sto
risultando ridicola come un gatto che tenta di arrampicarsi su uno specchio. –
Per dirgli che sfrutti i tuoi poteri telecinetici su
di me per prendermi in giro!!! - .
Scoppia
a ridere mentre, delicatamente, mi rimette a terra.
Poi improvvisamente cambia espressione, facendosi serio e immobile,
concentrando il suo sguardo in un punto a caso dietro di me.
Mi
volto, cercando di capire se c’è qualcosa che mi sono persa, quando avverto la
sua aura espandersi.
-
Resta
qui con Kiki – mi dice, prima di scomparire nel
nulla, lasciandomi a bocca aperta e con tanti punti interrogativi a ballarmi
intorno.
-
Ma
dov’è andato?? – chiedo più a me stessa che al suo
fratellino che è rimasto con me.
-
Non
ne ho idea – mi risponde Kiki, portandosi le mani
dietro la testa.
Resto
come un ebete ancora in attesa per un po’, come se Mu
potesse ricomparire da un momento all’altro e dirmi che accidenti gli è preso,
ma ci rinuncio, uscendo dal vicolo in cui siamo rintanati, immettendomi così
nella strada del mercato.
-
Conviene
fare la spesa, no? – mi chiede lo scricciolo, distraendomi dai pensieri che mi
frullano in testa.
Non
ho mai visto Mu così preoccupato e non è mai successo che riuscisse a trasmettermi
ansia. Dove diavolo è andato? Che è successo?
Ad
un certo punto vedo qualcuno di mia conoscenza correre verso la strada che
conduce al tempio… una capigliatura che riconoscerei tra mille.
-
Shaka!
– urlo, collegando in un lampo la scomparsa di Mu a qualcosa che abbia a che
fare col tempio. – Kiki – dico allo scricciolo,
portandomi alla sua altezza e afferrandolo per le spalle per fare in modo che
mi ascolti. – Lì c’è un negozio di dolciumi – gli dico, indicando il negozio in
questione. – Aspettami lì, torno subito – concludo, aspettando che annuisca, e in un attimo mi metto a correre per il mercato,
constatando, con amarezza, di aver perso di vista Shaka.
Vi
è mai capitato di sentirvi stringere lo stomaco in una morsa, mentre il cuore
comincia a battervi all’impazzata e la testa comincia a pulsarvi
fastidiosamente? C’è chi lo chiama “sesto senso” e chi “brutta sensazione”… io
so solo che, in questo momento, qualsiasi cosa stia accadendo non è nulla di
piacevole.
Mi
slogo quasi una gamba nel saltare gli ultimi quattro scalini che mi separano
dal tempio. Sono sudata, affannata e il cuore sembra abbia deciso di uscirmi da un
momento all’altro dal petto. Senza fermarmi a riposare raggiungo il portone principale,
incurante del sinistro silenzio che sembra aver avvolto in un mantello il
tempio, e lo spalanco.
Non
l’avessi mai fatto…
-
Reiko!
– esclama Mu, venendomi incontro e ponendomisi
davanti col chiaro intento d’impedirmi di guardare. Troppo tardi.
I
discepoli sono tutti morti. I loro corpi sono sparsi su tutta la superficie
della grande sala di meditazione. La statua del Buddha
in oro è quasi completamente sporca di sangue… che è ovunque… sulle pareti, sul
pavimento… sembra che l’intera sala strabordi di sangue.
Ad
un certo punto i miei occhi si posano sulla figura di Shaka, che è di spalle, chino sul pavimento… e la mia mente riesce a
realizzare un solo motivo.
Scanso
bruscamente Mu, liberandomene, correndo poi in mezzo a quel mare vermiglio in
cui le mie scarpe affondano, tingendosi dello stesso colore.
Raggiungo
Shaka… che ha gli occhi aperti… e che sta chiudendo quelli del maestro Shin.
-
NO!
– urlo con tutto il fiato che ho in gola, lasciandomi cadere sul corpo del mio
maestro, avvertendone l’immobilità e la totale mancanza di vita.
-
No…- ripeto, iniziando
poi a piangere, prendendo la sua testa tra le mani, da cui Shaka si è
allontanato, sollevandolo piano da terra quasi come se potessi fargli male e
stringendolo a me.
In
un vulcano di sensazioni e emozioni che mi sta divorando l’anima… non riesco a
far altro che continuare a piangere e a chiedere perché, quasi come se volessi farmelo spiegare direttamente da lui.
-
Maestro
Shin… - lo chiamo un’ultima volta, prima di sentirmi afferrare da una presa
gentile alle spalle, infischiandomene e continuando a tenere stretto quel corpo
ormai diventato freddo tra le mie braccia, quasi timorosa che potessero portarmelo via.
-
Reiko…-
. Di nuovo la voce di Mu, al quale non bado, fino a che non sento afferrarmi da
lui questa volta con più forza, avvolgendomi le sue braccia intorno alle
spalle, con l’intento di farmi lasciare il corpo del maestro e di allontanarmi
da lui.
-
LASCIAMI!
– gli urlo, completamente fuori di me, vedendo di
sfuggita Shaka, ora con gli occhi chiusi, seduto nella posizione del loto
davanti al corpo del maestro. A quel punto sento un’energia sproporzionata
avvolgermi, con decisione ma con tatto, persuadendomi a lasciarmi andare…
facendomi sentire sfinita e priva di forze.
È
solo allora che rimetto giù il corpo del maestro Shin, senza opporre resistenza quando Mu mi avvolge protettivo tra le braccia,
allontanandomi lentamente da lì… e mi sembra quasi di essere sospesa su una
nuvola… non avverto più nulla… i miei sensi sembrano ostruiti… riesco solo a
distinguere due forti energie che si espandono nell’aria.
Vedo
un gruppo di persone, vestite di bianco, entrare precipitosamente nella sala… ma non riesco a sentirne le voci…
Sento
le palpebre pesanti e, mentre Mu mi accarezza delicatamente i capelli, permetto
loro di abbassarsi completamente, sprofondando nel buio totale.
Ho
un dolore lancinante alla testa… senza contare che c’è un ronzio di sottofondo
insopportabile!
-
Quanti
anni credete che abbia?-.
-
A
giudicare dall’aspetto, non più di 18 - .
Un
applauso, avete indovinato! Ora vi togliete dalle scatole??
Voglio dormire!
-
Niente
male davvero… - .
-
Milo…
- .
-
E
dai, Camus! Non dirmi che non lo pensi anche tu!
Dov’è quel furbastro di un ariete?? Si finge eremita
solitario per poi rincasare con questa bellezza! - .
Guance,
non imporporatevi adesso! Io in teoria starei ancora dormendo!
-
Ahahahahah!
Spiegato il motivo per cui se ne tornava sempre in
Jamir! - .
-
Non
dargli corda, Aldebaran, o non lo recuperiamo più - .
-
Potreste
spettegolare su di me altrove, per favore? Lasciatela riposare - .
Ma
questa voce…
-
Ecco
l’uomo del momento!! Mu, vecchio marpione, raccontaci
chi è! - .
Mu??? Ma allora non sto sognando!! Chi è tutta questa gente??
-
Più
tardi, Milo… -.
-
E
più tardi ti troviamo, o scappi con questa bambola in Jamir??
- .
-
Scorpio,
meglio che leviamo le tende se non vogliamo essere investiti da una Starlight Extinction! - .
-
Grazie,
Aldebaran - .
Sembra
che se ne stiano andando…
-
Se
volessi una mano a fargliela pagare, conta pure su di me - .
-
Me
ne ricorderò Camus, ti ringrazio -.
-
Cosa
confabulate??? - .
La
porta si è chiusa con un colpo secco, ovattando i discorsi che proseguono
all’esterno. Adesso direi che posso anche svegliarmi…
Apro
gli occhi lentamente… come una buona attrice, stropicciandomene uno con una
mano per rendere il tutto più verosimile.
Vedo
Mu rivolgermi un sorriso mentre trascina una sedia
accanto al letto, sedendocisi poi sopra.
-
Ben
svegliata – mi dice gentilmente, rivolgendomi un altro sorriso.
-
Mu…
- mi limitò a pronunciare, incapace di dire altro nonostante le tremila domande
che mi frullano in testa.
-
Scusa
il baccano – mi
dice lui, riferendosi molto probabilmente alle voci che ho sentito prima. Deve
aver capito che ero già sveglia.
-
Chi
erano? – gli chiedo quindi.
-
Ogni
cosa a suo tempo… - mi dice lui, troncando sul nascere qualsiasi altra domanda
in merito.
-
Bene,
allora… dove mi trovo?? – chiedo, scattando sul letto
e portandomi seduta, notando per la prima volta l’enorme camera da letto in
stile etnico in cui mi trovo.
-
Nella
mia casa – si limita a rispondermi lui, confondendomi ulteriormente.
Rivolgo
automaticamente lo sguardo oltre la finestra alle sue spalle, dal quale entrano
dei vivaci seppur flebili raggi di un sole al tramonto. E se c’è il sole non
può trattarsi del Jamir. Dove diavolo sono???
-
Sei
ad Atene, in Grecia – mi risponde lui, avendo avvertito il mio pensiero.
-
In
Grecia?? – gli chiedo, e lui sospira, abbassando un
po’ la testa. Sembra che non sappia neanche lui da dove iniziare.
-
Hai
fame? – mi chiede, cambiando discorso. – Ti va di mangiare qualcosa?- .
Mi
porto una mano allo stomaco inconsciamente.
-
No,
ti ringrazio… - . Perché è chiuso, ermeticamente
sigillato, dopo tutto quello che è successo…
-
Chi
è stato? – chiedo dopo un attimo di silenzio, prendendo a stringere le lenzuola
convulsamente tra le mani. Ed ecco che riavverto quella strana sensazione di
pace che mi ha avvolta quando ero all’interno del
tempio.
Focalizzo
la mia attenzione su di lui, avvertendo distintamente che è da Mu che proviene.
Con
uno strattone mi scopro completamente, facendo precipitare le lenzuola di lino
color avorio ai piedi del letto, facendogli avvertire tutto il mio disappunto e
il mio nervosismo attraverso l’aura.
-
Stai
cercando di ammansirmi??? – gli chiedo, urlandogli
praticamente contro, vedendo i suoi occhi verdi spalancarsi e la sua bocca
aprirsi appena, probabilmente per rispondermi, ma non gliene lascio il tempo. –
Di tutte le cose che ti ho chiesto non hai saputo fornirmi una sola misera
risposta! Hai cercato di addormentarmi di nuovo e di offrirmi del cibo! Come se
potessi avvertirne anche solo un minimo bisogno dopo… dopo quello… - . Non riesco a finire la frase che sento delle lacrime
rigarmi le guance senza che abbia dato loro il permesso di farlo.
Mi
sento così…
La
verità è che non mi sento niente… oppure tutto e niente…
Impotente…
perché il maestro Shin è morto senza che io potessi fare niente per aiutarlo...
Inutile…
perché anziché ragionare a mente lucida sul perché sia accaduto, mi sto
mettendo ad urlare e a frignare come una mocciosa…
Ingrata…
perché mi sto comportando così con la persona che sta cercando in tutti i modi
di starmi vicina in questo momento…
Incapace
di sostenere ancora lo sguardo di Mu, mi siedo sul letto, portandomi entrambe
le mani sul volto, a coprirmi gli occhi, puntando i gomiti sulle ginocchia per
aiutarmi.
Poco
dopo, accanto a me, sento il materasso abbassarsi lievemente e una mano posarsi
su una mia spalla per un attimo.
-
Sono
un mostro… - sussurro, sentendo di nuovo la mano di Mu sulla mia spalla. – Tu
non centri niente… - dico tra i singhiozzi, mentre sento Mu invitarmi a
smettere di parlare.
-
Non
sei un mostro Reiko, sei solo scossa – mi dice col suo
solito tono gentile.
-
Scusami…
- gli chiedo, sentendomi subito rispondere: - Non ce n’è bisogno –. Decido
di poggiare la testa sulla sua spalla, mentre lui prende ad accarezzarmi la
cascata di capelli ricci.
-
Avrai
tutte le risposte che vuoi in merito a me, alle persone che hai sentito prima e
al motivo per cui ci troviamo qui. Sto aspettando a
parlartene perchè vorrei prima dimostrartelo, o non mi crederesti mai. – mi
dice poi in un fiato, ma credo di essermi persa
qualcosa mentre ero concentrata nei miei pensieri. Non gli crederei? A cosa non
dovrei credere? E perché mai?
-
Quando
sarai pronta ti condurrò dalla persona che detiene questo posto, per metterla
al corrente dell’accaduto e per chiederle di aiutarci a far più luce su ciò che
è accaduto al maestro Shin – prosegue… ma io
ugualmente non ci ho capito un tubo.
-
Chi
è questa persona? – gli chiedo, dal momento che è l’unica domanda intelligente
che mi viene da formulare, ma mentre lui sta per rispondermi, lo precedo. - …lo
scoprirò a tempo debito - .
-
Esatto
– mi risponde Mu, sorridendomi e alzandosi.
-
Beh…
allora andiamo – gli propongo, alzandomi a mia volta, notando l’espressione di
Mu farsi preoccupata.
-
Sto
bene, Mu – lo anticipo. – Ma starò ancora meglio quando
ci avrò capito di più in tutta questa storia, e se questa persona di cui parli
è realmente in gradi di aiutarci, voglio incontrarla. Adesso. – dico, calcando
l’ultima parola non in un ordine ma in una muta preghiera di acconsentimento…
che viene esaudita.
Lo
vedo annuire, facendomi poi strada attraverso l’immensa casa in cui ci troviamo,
conducendomi poi all’esterno di questa.
Mai
visto niente di simile. E ne ho girati di posti, eh.
Questa
è la volta buona che mi si sloga la mascella… altro che Shaka con gli occhi
aperti!! É un… un…
-
Un
sogno… - mi lascio sfuggire mentre mi guardo intorno
con occhi sognanti, sotto lo sguardo divertito di Mu.
E
non solo la sua “casa” è un sogno… ma l’intero posto!!!
Praticamente quello che quest’uomo ignorante ha appena definito indegnamente
“casa” è un tempio greco, con tanto di colonne esterne a fare da struttura
portante. E più in su, lunga questa… scalinata…
chilometrica… su cui adesso non mi voglio soffermare perché a guardarla mi
viene già il fiatone, ce ne sono altri… uno, due, tre…
- Sono tredici in tutto – mi dice Mu,
interrompendo la mia conta elementare con tanto di dito sospeso in aria a
indicare ogni tempio, avvicinandosi poi a me. – Siamo diretti al tredicesimo –
m’informa, indicandomi a sua volta il tempio più lontano… ma i miei occhi
cadono volontariamente sulle scale che ci separano da esso…
Lo
sento ridere, mentre mi afferra per un braccio e ci teletrasportiamo.
Ecco
il vantaggio di farsi leggere nel pensiero. Mu ha capito che sono ancora troppo
giovane per morire. Perfino l’effetto da teletrasporto
non si fa sentire tanto se ripenso a cosa mi sono risparmiata!
Mi
guarda, prima di aprire l’enorme porta di quel tempio mastodontico, quasi come
a voler accertarsi che sia pronta. Ma cosa ci sarà mai
dietro a quella porta?? Un assassino armato di sega
elettrica??
Gli
faccio comunque segno di assenso, annuendo, cosicché la porta viene finalmente aperta… facendomi rimanere… perplessa?
-
Benvenuta
ad Atene – mi dice un esemplare di sesso femminile dal fondo della lunga e
grande sala che mi si è parata davanti. “Esemplare di sesso femminile” solo e unicamente
per la voce, perché dalla gran quantità, a mio parere un
tantino eccessiva, di pizzi e merletti con la quale è vestita non riesco
a capire nient’altro.
Rimango
imbambolata ad osservarla, immobile sul ciglio della porta, tanto che ad un
certo punto sento la mano di Mu spingermi al centro della sala, sotto le risate
appena percepibili di qualche presente. Sì, perché intorno a quell’ammasso informe
e improponibile di tessuto viola, è riunito un gruppo cospicuo di strane armature…
No,
effettivamente le armature non ridono, così come i miei piedi non parlano, devo
ricordarmelo.
Dentro
a quelle armature dorate ci sono dei ragazzi. Dei bei ragazzi.
Dei
gran bei pezzi di figlioli, ecco, forse è meglio disfarmi della maschera imperturbabile,
ho degli ormoni anch’io in fondo!
-
Ti
trovi nel tempio di Athena. Io sono Saori Kido, la sua
reincarnazione. E questi sono i cavalieri d’oro, miei difensori. - .
Stop.
Rewind, please.
Che?????
Athena? Reincarnazione?? Cavalieri?? Ma il
medioevo è passato da un pezzo! Mu, dannato! Mi hai portato in un manicomio!!!
Sollevo
lentamente lo sguardo verso Mu, che ha il suo rivolto verso la “reincarnazione
di Athena”… sbaglio, o sta evitando di guardarmi?
-
Capisco
che per te possa sembrare tutto irrealistico… - continua a dirmi la tizia pomposa,
ma io la ignoro deliberatamente, continuando a fissare la persona che mi ha
condotta lì dentro.
-
E
tu, in tutto ciò, chi saresti? – gli chiedo, interrompendo il parlare insensato
della pseudo dea e prendendo a fissarlo in modo
ostile, ma prima che possa rispondermi, la femmina saccente lo precede.
-
Egli
è Mu… - .
-
Lo
so come si chiama. E non l’ho chiesto a te. – le rispondo, senza guardarla e
senza alterare la voce, facendole avvertire comunque chiaramente il tono
tagliente.
-
Porta
rispetto alla dea Athena! - .
Questa
voce…
Faccio
vagare lo sguardo su tutti i cosiddetti cavalieri, fino a riconoscere la fonte
di quell’esclamazione… è ovvio che non l’avessi visto!
I capelli sembrano essere un tutt’uno con l’armatura!!!
-
Shaka?
– chiedo interdetta, osservandolo basita, sotto lo sguardo altrettanto attonito
degli altri, che probabilmente non s’aspettavano che lo conoscessi. - Che
diavolo ci fai qui?!? – gli chiedo, urlando e puntandogli contro un dito in
segno d’accusa, mettendomi poi a guardare Mu, portandomi a debita distanza da
lui come se potesse prendere sembianze aliene da un momento all’altro.
No,
che non sono pazza! Vorrei vedere voi in questa circostanza!!
Ormai mi aspetto di tutto!
-
Reiko,
stai bene? – mi chiede Mu, vedendomi portare una mano alla testa, che sta per
scoppiarmi, ma non faccio in tempo a rispondergli con una delle mie frasi
sadiche elaborate che mi sento… strana.
Lo
stomaco sotto sopra, la vista annebbiata e un senso di vertigini mi portano a
sbandare per un po’, fino a che non riesco ad appoggiarmi, per caso, da qualche
parte. Non appena sento che gli occhi hanno ripreso il controllo della loro
principale funzione, li apro… richiudendoli e riaprendoli di nuovo per cercare
di capire se ho un’allucinazione.
Non
sono più nella sala del tredicesimo tempio! Mi sono teletrasportata!!!
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Angolo
dell’autrice…
Hola XD Como estas?? (Smettila di rovinarmi l’idioma!
ndShura) Ok u__ù *cof cof* Brutto di un capricorno!
Cioè… brutto proprio no… è una bestemmia… antipatico, và!
Tornando
a noi XD
Ripeto,
ancora una volta, GRAZIE.
Grazie
a NinfaDellaTerra, roxrox e
Snow Fox per aver messo la
mia storia tra le preferite ç__ç Non mi aspettavo minimamente che la mia storia
potesse piacere a tal punto… merçi u__ù (Ti pregherei
di non usare neanche il mio idioma ndCamus).
Cavalieri preziosi ò__ò Passiamo alle recensioniste,
và, che è meglio!
-
Snow
Fox: Ciao!! Altro che Reiko,
l’uragano sei tu! XD Mi fa piacere che la storia ti stia
piacendo a tal punto da farti esultare quando ti sei accorta che c’era un altro
capitolo XD Fammi sapere che ne pensi di questo! ^__^;
-
Manila:
Ciao ^__- No, non ho assolutamente intenzione di abbandonare questo progetto…
ci sto mettendo molto me stessa in questi capitoli e ho intenzione di portarla
avanti e concluderla, quindi puoi stare tranquilla! Grazie per il tuo appoggio!
Anch’io spero di “rivederti” presto!;
-
Roxrox:
Grazie dei complimenti *__* E non preoccuparti se non riesci a leggere
“subito”, io sto qua tanto XD tenero Mu, eh? chissà
che ne penserai di questo capitolo… baci!;
-
Sabri92:
Mi sono immedesimata molto quando ho descritto Kiki senza cioccolata… perciò ne è venuta fuori una
tragedia XD contenta che continui a piacerti!;
-
NinfaDellaTerra: Finirò con l’essere ripetitiva,
ma davvero non posso far altro che ringraziarvi tutte, non ho parole ç___ç
Grazie per aver deciso di seguirmi, spero non ne rimarrai delusa XD;
-
Ai91:
Ahahahahahah! Ma povero Mu! Cosa ti ha fatto?? Dai, dimmelo così magari gli faccio passare un brutto
quarto d’ora nella fic ^__^ Anche
se avrai già capito che lo passerà comunque… poi fammi sapere se ne sei
soddisfatta XD;
-
Mon-chan:
Cos’hai da dire del mio senso dell’orientamento? Eh? Eh?? XD Alla fine non è
propriamente il senso dell’orientamento semplice… ma
il “senso dell’orientamento temporale che fa…*censura*”
ahahahahah! Amica, contenta che ti piaccia! Spero ti
faccia “azzeccare” anche a questa, così come ho fatto con Saiyuki XD Baci!!.
Ringrazio
infine tutte le persone che leggono anche senza recensire XD.
HOPE87