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Autore: Shine_    28/11/2014    5 recensioni
Liam Payne ha ventisei anni, uno studio da dentista nel centro di Brooklyn e una vita molto più complicata di quel che sembrerebbe. Le cose sembrano andare sempre peggio quando, volendo fare un favore ad un amico di vecchia data, assume come stagista un ragazzino arrogante e pieno di sé, con amici altrettanto particolari.
Dal testo:
Si era vestito lentamente, allacciandosi con cura la camicia, mentre pensava all’identità di questo strano ragazzino di quasi diciotto anni che avrebbe passato con lui tutti quei mesi estivi. Sperava solamente di non finire in casini più grandi di lui.
[Ziam; una leggera sfumatura di Lirry in qualche capitolo e punk!Louis che non ci abbandona mai]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You're my end and my beginning

 

« Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you. »

 

 

Quindicesimo capitolo:

 

La mattina del mercoledì si era svegliato con un sorriso sulle labbra e quel ragazzino stretto a lui, le loro gambe intrecciate e il suo respiro che gli solleticava la pelle del collo, facendolo ridacchiare appena e rafforzare la presa, sporgendosi con il viso per premere le labbra contro la sua tempia e sentirlo stiracchiarsi e grugnire. Erano entrambi nudi sotto le coperte, il pensiero che Aileen potesse entrare all’improvviso nella stanza era sempre presente, ma non riusciva ad allontanarsi dal suo corpo caldo, non si impegnava nemmeno per svegliarlo completamente e farlo vestire. Solo dopo qualche altro minuto si decise a far qualcosa, più passare le dita lungo la sua schiena, e lo osservò in silenzio mentre sbuffava e si stringeva maggiormente a lui per poggiare la fronte contro la propria spalla.

- Ieri son venuto via prima da lavoro per stare con te.- lo informò con la voce impastata dal sonno, facendogli aggrottare la fronte per seguire quel discorso dal principio, e concluse con un borbottio: - Quindi oggi dovrò fare il doppio turno.- che lo fece intenerire e passare le dita tra le sue ciocche nere, scoppiando a ridere al suo lamentarsi con: - E mi fa male tutta la schiena, sarò bloccato in questo letto per sempre.- e facendo poi un versetto sorpreso al pugno contro il braccio.

- Non esagerare, Zay.- borbottò dopo qualche minuto, massaggiandosi la parte colpita con un broncio sulle labbra, per poi puntare un gomito contro i cuscini e potersi sollevare appena con il busto, sporgendosi verso di lui e sovrastandolo col proprio corpo. - Sei bellissimo anche con il sederino dolorante.- lo prese in giro con un tono divertito della voce, vedendolo sbuffare e aggrapparsi alle proprie ciocche, riducendo le distanze tra i loro visi e stringendo i denti sul proprio labbro inferiore, dando vita a una serie di morsi e assalti alla propria bocca. E più lo obbligava a sdraiarsi sopra di lui, più ci metteva forza e “La prossima volta sarà il tuo, Payne”, mentre passava una mano lungo la schiena e risaliva con le unghie ad incidere nella pelle. Liam era rimasto in silenzio durante quell’attacco del moretto, bisbigliando solamente dopo qualche minuto: - Come fai a sapere che ci sarà una prossima volta?- per poi riprendersi e istigarlo: - Non puoi esser così sicuro di farmi il culo, sei tante parole e nessun gesto.-, facendosi attento al verso gutturale e al trovarsi sotto il suo corpo, gli occhi del più piccolo ridotti a due fessure e una strana scintilla ad attraversarli.

Si trattenne dal lasciarsi andare ad una risatina, nel sentirlo sibilare “Prova a ripeterlo”, e si mosse appena sotto di lui, sistemandosi contro il materasso e rivolgendogli un sorriso, più simile ad un ghigno divertito. La risposta di Zayn, a quel suo comportamento, fu uno stringere i polsi e bloccarglieli sopra la testa, sedendosi sul bacino e mordendogli una spalla, per poi grugnire: - Non sono solo parole.- ed obbligarlo a trattenere l’ennesima risata della giornata. Era appena iniziato quel mercoledì e già gli sembrava di non essere mai stato più felice, si sentiva leggero, più giovane per la sua età e Zayn sembrava averlo percepito, perché improvvisamente gli aveva rivolto un sorriso dolce e si era sporto verso di lui, premendo le loro labbra assieme e biasciando un: - Buongiorno, bellezza.- che gli scaldò il petto. Gli ci vollero almeno due minuti per sussurrare: - Buongiorno a te, piccolo.- e spostare le mani, lasciate finalmente libere dalla presa, tra i suoi capelli, passando le dita tra le sue ciocche e mugolando appena al pizzicotto contro il fianco. Zayn sembrava intenzionato a fargliela pagare, per quanto detto precedentemente, e aveva quindi ripreso a punzecchiarlo con le dita, alternando del solletico che l’aveva fatto agitare tra le coperte e ridere fino ad avere le lacrime negli occhi.

Si erano poi fermati per qualche secondo, per riprendere il fiato, e Liam stava sdraiato su un fianco, la schiena contro il petto del ragazzino e le sue dita a scorrere lungo l’addome, mentre osservava lo squarcio di cielo azzurro dalla finestra e si mordicchiava il labbro inferiore per trattenere il sorriso a tutti quei baci lungo la spalla e il collo. Fu un “Ripetilo ancora” a lasciarlo sorpreso, facendogli inclinare appena il viso e osservare il più piccolo, l’affetto evidente nei suoi occhi e il suo insistere con: - Dimmi ancora quella cosa, quel che mi hai detto l’altro giorno.-, per poi chiedergli in un bisbiglio: - Ripetimelo, come ti faccio sentire?- e premere un palmo contro la guancia del castano; quest’ultimo sentiva il cuore battere sempre più forte, per come Zayn lo stava guardando ed accarezzando con i suoi polpastrelli, e sussurrò: - Mi.. mi fai sentire.. sto così bene con te e mi fai sentire vivo.-, trovandosi a specchiarsi nel suo sorriso luminoso e pieno di gioia.

Non sapeva quanto tempo avevano passato tra le coperte, con le dita del più grande tra quei capelli neri e il corpo del moretto sopra, le sue labbra a lasciargli una serie di baci sul viso, fino a quando non sentirono una serie di colpi di tosse provenire dall’altra stanza. Liam stava per alzarsi dal letto, correre dalla bambina per vedere se stesse bene, ma Zayn lo bloccò con entrambe le mani a premere contro le spalle, dandogli poi un buffetto contro la guancia e “Tu resta qui, vado io”. Non l’aveva tuttavia ascoltato e, non appena si era chiuso la porta del bagno alle spalle, si era liberato delle lenzuola, infilato un paio boxer e poi si era bloccato sulla soglia della stanza, la mano attorno alla maniglia e la fronte aggrottata per quel “Possibile che non mi ascolti? Vuoi essere legato al letto?

- Ho promesso ad Aileen una cosa.- gli spiegò poi il moretto, obbligandolo a voltarsi e spingendolo nuovamente a sdraiarsi sul letto, per poi schioccargli un bacio contro la guancia e sussurrare: - Non ti muovere di qui, fai il bravo e aspetta.-, facendolo sbuffare e nascondere il viso tra i cuscini. Aveva ascoltato la sua risatina e “Non fare il bambino, dottor Payne”, sollevando un braccio solo per mostrargli il medio e sentire ancora una volta la sua risata divertita, rigirandosi poi nel letto e appoggiando le mani sul ventre, picchiettando appena le dita sulla pelle per avere un qualche tipo di distrazione. Non che ce ne fosse bisogno, non appena i pensieri puntavano in una certa direzione si trovava a sorridere come un idiota, a coprirsi il viso con l’avambraccio e muoversi tra le lenzuola impregnate dell’odore di Zayn. Quando si trovò quel ragazzino nuovamente addosso, si rigirò nel letto, avvolse le braccia attorno alla sua vita e premette un bacio contro il suo mento, arrossendo appena al “Oggi il dottorino è proprio felice” a cui rispose con un cenno e un flebile: - Solo grazie a te. Se son così felice, è solo per merito tuo.-

Sì, il cuore gli sarebbe esploso nel petto e la mandibola gli si sarebbe bloccata, per come non riusciva a smettere di sorridere, e quella voglia improvvisa di stringerlo forte, chiedergli di non lasciarlo e assicurargli di potergli offrire il mondo, tutto quello che avrebbe voluto. E lui era già così dipendente da ogni suo gesto, da ogni sua parola e ogni suo sguardo. Come aveva fatto a passare dall’odiarlo senza ragione a tutto quello? Quando aveva iniziato a vederlo in modo diverso? E il sorriso che gli stava rivolgendo, le sue guance rosse per l’imbarazzo di quell’ennesima dichiarazione, lo portava a desiderare di tenerlo per sempre tra le braccia, al sicuro e lontano da tutti. Avrebbe fatto follie per quel sorriso, o forse le stava già facendo. Tutta quella situazione era un’enorme follia e lui non se ne sarebbe tirato fuori. Non finché avesse avuto la possibilità di svegliarsi accanto a lui, di sentire il suo calore, la sua risata e tutto quell’amore.

- Smettila di essere così dolce.- lo sentì dire con un tono serio nella voce, mentre lo vedeva concentrarsi per mantenere un’espressione neutra, e restò sdraiato sotto di lui, muovendo una mano lungo tutta la sua schiena, da sotto la maglietta che doveva avergli rubato, per poi ascoltarlo continuare: - Altrimenti dovrò mangiare te e non la colazione.- e aprirsi in un sorriso enorme, con le rughette attorno agli occhi per come li stava chiudendo nello sforzo di trattenere la risata stupida. Ed era un’impresa impossibile, perché Zayn aveva ripreso a muovere le dita sui suoi fianchi e premere baci lungo la mandibola, rivestita dallo strato di barba, mentre se ne stava seduto sopra di lui e “Sei adorabile, come puoi essere così adorabile?

Prese un grosso respiro, quando finalmente il moretto decise di mettere fine a quella tortura, e sospirò, allungando le braccia verso il soffitto, sentendo le ossa sgranchirsi e l’occhiata pensierosa di Zayn, che strinse le dita attorno ai propri polsi e lo obbligò ad alzarsi dal letto velocemente. Non riuscì nemmeno a chiedere spiegazione, perché quello poggiò le mani alla base della propria schiena e lo spinse fuori dalla stanza e lungo il corridoio, fermandolo poi con un abbraccio da dietro e “Ora chiudi gli occhi”, sussurrato contro il proprio collo. E tutti quei brividi, che aveva sentito passare lungo la spina dorsale, gli facevano venir voglia di ignorare quel che il moretto gli aveva chiesto e riportarlo al punto di partenza, poi spingerlo contro il materasso e riprendere l’esercizio della sera precedente.

Solo all’insistere di Zayn, al suo “C’è una sorpresa per te, chiudi gli occhi”, si decise a fidarsi di lui, chiudere gli occhi e lasciarsi guidare lungo il corridoio, tenendo le mani di fronte a sé, per evitare ogni possibile intralcio, e camminando in modo goffo con le risatine di Zayn alle spalle, le sue mani a premere contro la schiena e la sua sola presenza che riusciva a farlo sorridere come non faceva da fin troppi anni, o come non aveva mai fatto. Non gli sembrava di essere mai stato così felice, neppure con Kaylyn si era sentito così, come se potesse far qualsiasi cosa e non fermarsi mai.

- Ora puoi aprirli, siamo arrivati.- sentì sussurrare dal ragazzino, che aveva spostato i palmi a stringergli i fianchi e camuffava la risata contro il proprio collo, premendovi contro qualche bacio. Solo quando sentì la voce della bambina - “Zee, diventa tutto freddo” - si decise ad aprire gli occhi, aggrottando la fronte nel trovarsi di fronte il tavolo preparato per la colazione e il sorriso soddisfatto di Aileen, che gli indicava i piatti ricolmi di pancakes e “Mi ha aiutato Zee, ma li ho fatti tutti io”.

- Avete preparato tutto questo assieme?- domandò dopo qualche minuto, riprendendosi dalla sorpresa e avvicinandosi al tavolo, appoggiando un palmo sulla nuca della piccola per poter premere le labbra contro la sua fronte ed assicurarsi che la febbre fosse scesa. - Senza nemmeno bruciare la cucina?- domandò poi, rivolgendosi al ragazzino e voltandosi verso di lui, vedendolo incrociare le braccia con una smorfia e: - Son più bravo di te a cucinare.-

Non riuscì proprio a resistere dal chiedere: - C’è qualcosa che tu non sappia fare?-, fissandolo con una mano contro il legno del tavolo, per scaricare il nervosismo con le dita a picchiettare contro la superficie, e lo osservò attentamente, mentre riduceva le distanze tra i loro corpi, si alzava appena sulle punte e bisbigliava: - Non sono così bravo nelle relazioni, o a farmi piacere dalla gente che mi piace. Penso di essere una frana a far innamorare di me la persona che voglio.- E il brivido che seguì a quella frase poteva essere dovuto da almeno tre fattori: il respiro di Zayn contro la pelle, le dita a sfiorargli l’addome o il significato nascosto dietro quelle parole. Liam prese quindi un respiro, cercando di farsi coraggio, e sussurrò: - Mi innamoro sempre delle persone sbagliate.-, sentendo quel tipico calore sulle guance e costringendosi a ricambiare lo sguardo del più piccolo, torturandosi il labbro inferiore con i denti nell’aspettare una sua qualsiasi risposta. Gli sembrava di essere solo in quella stanza, che il tempo si fosse fermato ed esistessero solamente loro due, solo Zayn e quel suo rispecchiare il proprio imbarazzato, quel torturarsi le mani e tenere lo sguardo basso mentre domandava in un sussurro: - Perché non potrebbe essere diverso?-

Riuscì a fargli sollevare il viso, quando allungò un braccio per stringere la stoffa della maglia tra le dita, e inarcò un sopracciglio come a chiedergli di continuare, di non fermarsi proprio in quel momento, di concludere quel discorso e non lasciarlo incompleto come tutto il resto, di dare un qualsiasi nome a quello che c’era tra loro, che non sapeva se sarebbe riuscito a durare più di qualche giorno in quella posizione in stallo. Aveva bisogno di definire quel che c’era tra loro, prima che ricominciasse a chiedersi se fosse davvero la cosa giusta da fare, prima che potesse pentirsi di quel che c’era stato tra loro.

- Solo questa volta..- lo sentì bisbigliare con un tono di voce teso, facendogli intendere di essere esattamente come lui ed in quella posizione scomoda. Come se una sola parola sbagliata potesse rovinare ogni cosa, come se il peso di ogni parola lo stesse torturando. - Quel che voglio dire.. potrebbe essere irresponsabile, arrogante ed insopportabile. Potrebbe essere tutto quello che odi e molto di più. Ma perché non potrebbe essere giusto, in tutto questo sbaglio?-

Mosse il capo in un cenno a quella domanda, sporgendosi quasi verso di lui e chiedendo: - Quindi suggerisci di dargli una possibilità?- mentre sentiva il cuore battere nella gola nel vederlo così piccolo in quella maglietta, con quei suoi occhi grandi e quel suo annuire e “Potresti scoprire di aver fatto la cosa giusta ad andare contro l’apparenza”.  Ma fu quel suo dire con decisione “Non voglio una possibilità, Lee, io voglio te” a farlo restare di stucco, puntare gli occhi nei suoi e cercare di tenere a bada tutti quei sentimenti contrastanti, quell’ansia di un futuro incerto, quell’affetto che lo portava a ridurre le distanza tra le loro labbra e  sussurrare: - Tu sei la persona sbagliata, hai tutte le caratteristiche per esserlo.-

- Proprio per questo potrei essere giusto.- insistette il moretto, restando sulle punte dei piedi e appoggiando le dita sulle spalle del maggiore, cercando di mantenere l’equilibrio e restare fermo di fronte a lui. - Altrimenti perché avresti così paura di me? Perché cerchi sempre di frenare, di metterti in salvo e di creare una barriera?- continuò poi, sommergendolo di domande e incastrando i loro occhi. - Perché tu hai paura, Liam. E sai che potrei essere migliore di tutti gli altri, che potrei essere la tua persona, anche se completamente sbagliata, che riuscirei a farti stare così bene. E tu hai paura, pensi a quando tutto questo sarà finito e al fatto che ripenserai a me, ti renderai conto di quanto io sia stato importante e vorrai solamente riavvolgere tutto quanto e tornare a questo momento. Perché vorresti riascoltare per ore le mie parole, vorresti sentirmi ripetere quanto mi piaci e quanto vorrei stare con te.-

- Non ti sto chiedendo una possibilità, dottorino.- replicò nuovamente il più piccolo, premendo i polpastrelli contro le clavicole del castano, e aggiunse: - Ti sto dicendo che mi piaci e potresti rimpiangere la tua prossima mossa in un giorno vicino o lontano. Se non rischi, come potrai sapere se era la cosa giusta da fare? Può sembrarti sbagliata ora, ma un domani potresti renderti conto di aver avuto di fronte tutto quel che hai sempre desiderato.-

Liam roteò gli occhi a quell’eccessiva arroganza, arricciando la stoffa della maglia tra le dita, per non farlo allontanare da lui, e sbuffò un: - Sei troppo sicuro di te, questo è l’atteggiamento che mi dà ai nervi. Sei impulsivo, arrogante e insopportabile.-, bloccandosi nel sentire Aileen mormorare: - Possiamo tenere Zee? Lui ti rende felice.- e restando senza parole a fissare il ragazzino di fronte a lui. Avrebbe volentieri fatto un discorsetto con entrambi, perché sembrava che improvvisamente si fossero alleati per avere la meglio su di lui, ma inarcò semplicemente un sopracciglio all’espressione soddisfatta di Zayn e al suo: - Anche una bambina si è accorta dell’effetto che ho su di te.-

- E io non ho nessun effetto su di te?- gli domandò l’attimo dopo, ignorando la piccola e i suoi richiami per mangiare quel che aveva preparato, e grugnì nel ricevere in risposta un’alzata di spalle e “Chissà se lo scoprirai mai”. E l’avrebbe sicuramente riempito di domande, se fosse stato solo, l’avrebbe fatto parlare con ogni mezzo a sua disposizione, pur di scoprire qualcosa di nuovo. Tuttavia non poteva stare in quella posizione per sempre, non quando Aileen premeva per sapere cosa ne pensasse delle sue creazioni, e fu costretto ad arrendersi e distogliere lo sguardo dal più piccolo, sedendosi di fronte al piatto ricolmo di cibo e prendendone un grosso boccone, deglutendo e rivolgendo un sorriso enorme alla bambina, assieme al “Sono ottimi, Lyn. Dove nascondevi queste doti culinarie?” e al successivo spiegarle “Vuol dire che sei davvero brava a cucinare, Lyn”.

L’ora successiva la passarono tra le risate e le battutine, Aileen che insisteva per tornare a scuola e Zayn che gli pizzicava il fianco ad ogni occasione buona, rischiando di fargli sputare il caffè più di una volta. E si era concluso tutto con la bambina seduta sulla propria gamba, con il piede del moretto contro il polpaccio e le sue dita a sfiorargli il braccio e il fianco, mentre si sporgeva di tanto in tanto per sussurrargli qualche parola sconosciuta contro l’orecchio. Ed ora si trovavano di fronte alla soglia dell’appartamento, Aileen stava seguendo il suo cartone preferito alla televisione, Liam teneva un braccio contro lo stipite della porta e Zayn restava in silenzio, lanciandogli qualche occhiata veloce e cercando quasi la forza di allontanarsi.

- Io non stavo scherzando.- sussurrò il moretto, infilando le mani nelle tasche dei jeans strappati, per poi aggiungere con un tono serio: - Mi hai detto che ti rendo felice, come nessuno aveva mai fatto. E mi piaci, mi piace Aileen, mi piace questa famiglia. Ho smesso di scherzare con te da quando ti ho visto con lei al parco. Ho cercato di starti lontano, non volevo rovinare una tua probabile famiglia o relazione, ma a starti lontano.. continuavo a pensare a te, a quello che avrei potuto fare a queste labbra o a come sarebbe stato se tu mi avessi guardato in modo.. diverso, sì. E poi son sempre venuto da te, quando avevo bisogno di qualcuno venivo da te, perché so di potermi fidare, so che puoi proteggermi, so che non mi faresti del male. In questi giorni son stato così bene, Liam. Io con te sto bene, persino mio padre se n’è accorto.. e mia sorella, non fanno altro che ripetermi stronzate sull’essermi innamorato. Non ti sto chiedendo una possibilità, perché non ho nulla da provare, non devo dimostrarti nulla e non ho bisogno di essere messo alla prova. Io so quello che provo per te, so che tu ricambi e sei tu a dover uscire dalla tua corazza e accettarmi, accettare di tenere ad uno stupido ragazzino arrogante che non sopporti.-

- Penso di aver detto tutto.- bisbigliò subito dopo, facendo un passo indietro e mormorando: - Dovrei già essere in quel posto puzzolente e sporco.-, venendo fermato da una mano attorno al polso e “Vuoi tornare stasera?

Liam stava tenendo gli occhi fissi sul suo viso, mentre strofinava il pollice contro un tatuaggio a macchiargli la pelle del polso, e aveva annuito al suo chiedergli se fosse sicuro, specificando con: - Vorrei averti attorno per molto tempo. E poi te l’ho detto che non mi piace dormire senza di te, il letto è più freddo.-

- Vuoi avere il letto caldo, per questo mi inviti sempre qui.- ribatté il più piccolo, spingendo un pugno contro il suo stomaco e scoppiando a ridere nel trovarsi intrappolato tra le braccia del castano, premendo le labbra contro la sua clavicola ed ascoltandolo sussurrare: - Anche per i pancakes ho deciso di tenerti, non solo come stufetta.-, cercando poi di liberarsi ma restando sempre più incastrato contro il suo corpo.

Liam restò per qualche secondo in silenzio, quando lo vide staccarsi con il viso dal proprio petto e chiedere: - Quindi stanotte vengo qui? Mi vuoi qui con te?-, per poi muovere la testa in un cenno affermativo, risalire con le mani lungo la schiena e toccargli la pelle da sotto la maglia, obbligandolo a ridurre ulteriormente le distanze tra loro e poter così lasciargli più di un bacio lungo il profilo del viso. E poi non seppe mai dove trovò il coraggio di bisbigliare contro il suo orecchio: - Poi potremmo sempre divertirci.- con un tono di voce fin troppo seducente, le mani che aveva spostato sul suo fondoschiena e il suo respiro frettoloso contro la guancia, ma decise di non tirarsi indietro, di stringere la presa e insistere con: - Tu mi scaldi il letto e io in cambio potrei offrirti tutto quel che vuoi.-

Stava muovendo le mani in un massaggio da quasi un minuto, Zayn stava in silenzio con le braccia attorno al proprio collo e non sembrava intenzionato a parlare, per come gli era sembrato rilassato ad un’occhiata frettolosa, costringendolo ad attirarlo maggiormente contro di lui e guardarlo come a chiedergli spiegazioni. La risposta del ragazzino fu un semplice scuotere le spalle, incidere i denti sul labbro inferiore e passare le dita tra i capelli corti alla base della nuca, per poi rivolgergli un ghigno malizioso e “Devo pensare a quel che vorrei, la lista è molto lunga”.

 - Vuoi che ti aiuti a riflettere?- gli domandò subito dopo, vedendolo inarcare un sopracciglio con un’espressione curiosa, e continuò a guardarlo negli occhi, risalendo con le dita lungo la sua schiena, spingendo la fronte contro la sua e passando la lingua sulle proprie labbra, notando come i suoi occhi avessero seguito il movimento. - Ti elenco una serie di cose che vorrei farti e tu scegli quella che ti ispira di più.- spiegò con semplicità, accorgendosi di star entrando in un campo completamente sconosciuto. Si sentiva un inesperto, un ragazzino, a flirtare in quel modo con Zayn, che al contrario si era acceso e lo fissava con quella sua solita aria maliziosa, come se fosse a suo agio e pronto per attaccare, ma non riusciva nemmeno a dare un taglio a quel loro piccolo momento, si stava quasi divertendo. Anzi, era proprio quello che stava facendo. Sapere di avere un certo potere su quella conversazione, su Zayn e sulle sue reazioni, lo portavano a spingersi sempre più oltre, ad osare e aspettare il momento in cui il più piccolo si sarebbe arreso. Gli provocava una certa soddisfazione il vedere come quel ragazzino pompato se ne stesse silenzioso ad ascoltarlo, come se fosse finalmente riuscito a domare quell’insieme di arroganza e presunzione.

Stava per riprendere il discorso, per elencare tutto quel che aveva sempre desiderato fare a lui e al suo corpo, quando sentì il suo verso frustato e i suoi polpastrelli a premere contro la propria cute, quel suo avvolgersi ancora di più a lui e “Non riesco a seguirti, Payne” che gli fecero aggrottare la fronte in un’espressione sorpresa e confusa, abbassando poi gli occhi sul pollice che aveva premuto contro il proprio labbro inferiore. Sarebbe scoppiato a ridere alla spiegazione che seguì a quel gesto - “Vedo solamente queste labbra muoversi” -, se non fosse stato così tremendamente eccitato, a causa di quei suoi occhi scuri e piantati nei propri, a quella scintilla quasi selvaggia e a tutto quel che promettevano di fargli. Non riuscì nemmeno ad avere il tempo di registrare una qualsiasi informazione, che si trovò a una distanza minima dalla sua bocca, con le sue dita a stringergli le ciocche con eccessiva forza e il suo grugnire: - Ti vedo in ginocchio davanti a me, con le tue labbra attorno al mio cazzo e tu che ti lasci fottere la bocca da me.-

- E solo il pensiero che presto avrò queste labbra, come ho desiderato per settimane, mi fa eccitare ed andare in fissa su di te e perdermi tra le mie fantasie.- continuò a spiegargli lui, lasciandolo a boccheggiare per qualche secondo, quelle dita gli stavano quasi strappando i capelli dalla cute, con le guance in fiamme e il respiro corto. - Ma non voglio che tu lo faccia per ricambiare un favore, io voglio vederti desiderarlo. Voglio vederti mentre mi supplichi, mentre muori dalla voglia di farti distruggere e voglio che sia una tua volontà il sottometterti a me in quel modo.- lo sentì concludere, sospirando di sollievo al suo allentare la presa tra le ciocche e lasciarlo libero di muovere il viso, di passare una mano tra i capelli con una smorfia.

Non rispose immediatamente a quel che tacitamente gli aveva chiesto, a quel “Quando ti sottometterai a me?” che era intrinseco in tutto quel suo discorso, perché non voleva mostrargli quanto la voce sarebbe stata roca per il desiderio, quanto il proprio membro stesse iniziando a prendere forma nei boxer e quanta buona volontà stesse mettendo per frenare gli istinti e non spingerlo contro il muro, toccandolo ovunque fino ad essere completamente soddisfatto. Fu quindi una scelta necessaria quell’inclinare il viso e premere le labbra contro il suo collo, in quel caso avrebbe evitato il contatto con i suoi occhi e con quello che gli stava gridando, lasciando poi che la propria lingua passasse contro la sua pelle, a lenire quasi il passaggio dei denti e come li incideva per lasciargli un segno. Non aveva però calcolato quanto tutto quello gli creasse dipendenza, trovandosi l’attimo dopo a bloccarlo contro lo stipite della porta e continuare con tutte quelle attenzioni, mentre sentiva i gemiti del più piccolo contro l’orecchio e le sue dita tra i capelli, dietro la nuca e contro le spalle.

- Penso di averti trattenuto oltre, farai tardi a lavoro.- bisbigliò in un momento di lucidità, risalendo con le labbra fino al suo mento, e scoppiò a ridere al suo sbuffare e ribadire: - Anche tu stai facendo tardi, Payne. E sì, mi stai trattenendo.- dandogli un piccolo morso contro la spalla e ascoltando con delizio il suo versetto sorpreso unito al gemito. - Stai cercando di corrompere un bravo ragazzo, sai?- continuò il più piccolo con un tono divertito, sbattendo appena le ciglia e assumendo un’espressione quasi innocente.

- Sono proprio cattivo.- sussurrò, portando avanti quella piccola scenetta, e lo vide muovere il capo con decisione, premere l’indice contro il proprio naso e “Però potrei perdonarti con un bacio del buongiorno”, che lo fece sorridere come un perfetto idiota e mormorare: - Un mio bacio vale così tanto?- a cui l’altro rispose con un ennesimo cenno del capo e la spiegazione che “non tutti i baci e non per tutte le persone, i tuoi baci sono speciali solo per me”.

- Solo per te.- ripeté con un sorriso felice, tenendo un braccio attorno alla sua vita e una mano ad accarezzargli una guancia. - Quindi con un bacio renderei la tua giornata perfetta?- chiese con una curiosità nella voce, mordicchiandosi il labbro a quel suo annuire con fare improvvisamente timido, e ridusse le distanze tra i loro visi, fino a sfiorare la sua bocca con la propria. - Non pensavo di avere così tanto potere con un bacio.- bisbigliò appena, non resistendo ulteriormente a quel suo sporgersi per cercarlo, e restò con un braccio attorno a lui e le dita a sfiorargli gli zigomi, lasciandosi vincere da tutta la dolcezza di quel contatto.

Il fatto che Zayn lo stesse baciando con così tanta delicatezza, mentre teneva le dita tra i propri capelli e contro il proprio addome, lo lasciava senza parole, con il cuore che batteva velocemente nella cassa toracica e, inutile negarlo ulteriormente, le tipiche farfalle nello stomaco. Era qualcosa di intimo, un bacio che nascondeva significati importanti, come non ne aveva mai dati o ricevuti in vita sua, e forse aveva ragione quando gli spiegava che sarebbe stato completamente diverso dagli altri, che - nonostante tutta quella facciata arrogante e quell’odiare determinati comportamenti - potevano funzionare assieme, anche piuttosto bene. Ed era evidente da come si sentiva così stupidamente felice all’averlo contro, al suo “Non vedo l’ora di stasera” e a come gli sorrideva, con quegli occhi luminosi e tutto il suo viso che sembrava splendere per tutto l’affetto che provava per lui. O forse era amore, poteva definirlo in quel modo? Era uno sguardo che non aveva mai visto sul viso dei precedenti ragazzi, nemmeno su Kaylyn. Era qualcosa che andava ben oltre ed era per lui, non per una qualsiasi altra persona. Zayn stava sorridendo in quel modo a lui, Zayn stava guardando lui e stava dicendo di tenere a lui.

- Ci vediamo stasera, non farmi aspettare.- sussurrò, torturandosi l’interno delle guance con i denti, e spostò entrambi i palmi sul suo viso, per poterlo baciare meglio e premere la lingua contro la sua, staccandosi ad uno schiarimento di voce e sbiancando nell’incrociare gli occhi della vicina ferma sulle scale. Annuì lentamente al “Sarà meglio che vada” del più piccolo, sentendo la guancia bruciare per il contatto delle sue labbra, e lo osservò mentre rivolgeva un cenno alla signora anziana e riprendeva la discesa lungo la scalinata e fuori dal condominio.

Non poteva concludersi peggio di così quell’inizio di mattinata, un attimo prima gli sembrava di toccare il cielo con un dito e ora si sentiva soffocare per tutta quell’ansia, per i “Sei sicuro di stare bene?” o “Non voglio vederti mai più in questa casa” che gli risuonavano nella testa, riportandogli alla memoria le parole esatte utilizzate dai genitori per cercare di fargli cambiare idea, tentativo inutile e che portò al successivo preparare le valige e trovarsi sbattuto fuori di casa. Ed ora, dopo quasi otto anni, sentiva quanto fosse incredibilmente stanco di dover spiegare da cosa fosse o non fosse attratto, di dover dare continue spiegazioni e sentirsi ripetere che gli sbagli erano solo i suoi, che era lui il diverso, era lui lo sbaglio.

- Non voglio sentire una sola parola.- sibilò, tenendo la schiena dritta e vedendola salire i pochi gradini che li separavano. - Soprattutto che riguardi Aileen, il fatto che devo pensare a lei e che devo darle una famiglia. Perché io penso a lei, penso ogni fottuto secondo a quella bambina e ci tengo, sono un completo disastro ma mi sto impegnando. Ma devo pensare anche a me, a quel che fa stare bene me, e Zayn mi fa stare bene. Io con lui sono felice e Lyn.. se io sto bene, lei è felice. Non m’importa di ciò che pensano gli altri, se lei è come loro o se pensa cose peggiori. Io sto bene, non sono mai stato così bene. E so che ci sono un milione di motivi perché questa cosa sia sbagliata, ma sono felice. Sono felice con lui, Aileen è felice con lui e io non sono tenuto a dare spiegazioni. Zayn è il mio.. è qualcosa, non mi fermerò dallo scoprire cos’è per me. Soprattutto non per colpa di bigotti dai mille giudizi.-

Il silenzio che seguì a quelle parole gli ricordò l’attesa prima di un esame, tutta quella tensione sulle spalle e la paura di essere rifiutato, di essere additato nuovamente, di dover sopportare ancora una volta quei “Sei troppo diverso per stare con noi”. Non avrebbe mai smesso di vedere Zayn, di continuare quel loro rapporto, ma il giudizio di quella donna era in quel momento simile a quello di una madre. Essere rifiutato per la seconda volta non sarebbe stato piacevole, nonostante si ripetesse che del suo giudizio non se ne sarebbe fatto nulla. Sapeva che, ad una sua parola negativa, si sarebbe ricordato di tutta quella giornata orrenda, dello sguardo di sua madre, del disgusto di suo padre e della pietà negli occhi del fratello.

- Devo dirti solamente una cosa.- ruppe il silenzio lei, tenendo quell’espressione severa in viso che lo stava facendo sentire sotto esame. - Se ti fa stare bene, come può essere sbagliato?- concluse con quella domanda, facendolo sospirare di sollievo e “Per troppi motivi, ma voglio provarci in ogni caso”, a cui la donna rispose con un semplice cenno, per poi mormorare: - Ero solamente passata per chiederti come stesse Aileen, se avessi bisogno di una mano. Non pensavo di trovarmi davanti il tuo fidanzatino.-

- Non è il mio..- si oppose immediatamente, per poi sbuffare all’occhiata divertita della signora Hall e incrociare le braccia al petto con le labbra arricciate in una smorfia. - Oh, pensa quel che vuoi!- grugnì infine, facendo spallucce e entrando nuovamente nell’appartamento, seguito da quella che ridacchiava e “Non pensavo di essere viva per vederti finalmente con qualcuno”.

Ignorò quella frecciatina mirata, preferendo dirigersi verso la camera e vestirsi nel minor tempo possibile, per poi tornare in salotto e trovare la bambina intenta a disegnare con un sorriso tutto felice, mentre raccontava di quanto si fosse divertita con Zayn a preparare i pancakes. Si avvicinò quindi a lei, appoggiando una mano contro la sua nuca, e premette le labbra tra i suoi capelli, mormorando: - Devo andare a lavoro, resterà qui lei con te. Non farla arrabbiare, che poi mi racconterà tutto. Non è così?-

- Tu pensa a lavorare, noi ci divertiremo.- ribatté la donna, rivolgendo un sorriso alla bambina che si era messa a ridere ed annuiva, ripetendo: - Io e la nonna ci divertiamo, poi prendiamo anche Bail.-

Fu il “Se Zee rimaneva, ci divertivamo ancora di più” a lasciarlo qualche secondo senza parole, spostando di riflesso gli occhi sulla vicina di casa, che li scrutava in silenzio e con fare indagatore, e solo dopo almeno due minuti scosse il capo e si piegò sulle ginocchia per stare di fianco alla bambina ed alla sua altezza, spiegando che “Zee torna stasera, lui è grande e doveva lavorare”. Annuì alla sua occhiata, confermandole che sarebbe tornato molto presto con loro, e passò le dita tra i suoi capelli, sussurrando: - Fai la brava, piccola. Ci vediamo questa sera e potrai scegliere il cartone che preferisci.-

- Lo vedremo con Zee?-

Spostò velocemente lo sguardo dalla bambina alla signora anziana, che sembrava così interessata a quel loro scambio di informazioni, e mosse il capo in un cenno affermativo, vedendo la bambina tornare al disegno con un sorriso luminoso. E il fatto che stesse disegnando lei e il moretto per mano gli provocava una stretta nel petto, fino a lasciarlo quasi senza fiato. E certo che era terrorizzato, che aveva paura, come poteva non esserlo? Aileen aveva già incluso Zayn nella famiglia, lui stesso non riusciva a vedere un’altra persona al loro fianco e poteva solamente sperare di non vedere tutto rovinarsi sotto le proprie mani.

- Mi piacerebbe conoscere questo Zayn.- sentì dire dalla signora Hall, portandolo fuori da tutti quei pensieri senza senso e facendolo deglutire in ansia. - Insomma, sono quasi una figura materna per te. Ti ho accolto come un figlio. Mi sembra corretto che presenti questo giovanotto a me, per avere la mia completa approvazione.-

- Io.. io non credo sia..- stava cercando di spiegare, le guance in fiamme per l’imbarazzo e la voglia di sprofondare sotto metri di terreno. - Ho ventisei anni e..- ma venne brutalmente interrotto dalla bambina e dal suo “Sì, nonna! Organizziamo una cena di famiglia. Invitiamo anche Haz? Lui è il mio fidanzato”.

- È troppo presto per avere un fidanzato.- borbottò a quel punto, schioccando la lingua contro il palato e sbuffando al “Tuo zio è solamente geloso” di quella donna che sembrava sapere sempre tutto. E poi non seppe più cosa rispondere al suo “Allora è deciso. Domenica questa venite a pranzo con Zayn. Non accetto una risposta negativa”, borbottando qualche insulto sottovoce e correndo fuori di casa, sia per il ritardo che per evitare ulteriori domande e momenti imbarazzanti.

 

 

 

 

Angolo Shine:

Ho avuto problemi settimana scorsa, perché mi mancava metà capitolo ed ero impegnata con le valige, e ora son tornata con tutto questo. Liam continua a farsi le sue paranoie - o non sarebbe lui -, Aileen è sempre adorabile e Zayn è così innamorato che mi fa sciogliere. Poi penso arriverà lo scontro Zayn / Harry a breve, questione di qualche capitolo, Jade non è scomparsa e sono ancora super indecisa per il Larry.

Spero di non fare ulteriori ritardi, nel caso ci fossero è perché sto scrivendo una one - shot per natale (Non so se ci sei ancora Icia, ma finalmente ci sto arrivando a concluderla) e dovrei rileggere tutto Car wash per poter iniziare la stesura della nuova parte (che conto di pubblicare per GENNAIO).

 

Non penso di aver altro da aggiungere, a venerdì prossimo!


   
 
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