«Devo parlare con il cupo Mietitore» disse Katie, parlando ad un teschio appoggiato sul bracciolo del trono del Mietitore.
«Sarà qui a minuti» parlò meccanicamente il teschio poi serrò la mandibola e non parlò più.
Katie sospirò, sedendosi nello stesso punto in cui si era seduta la prima volta che era arrivata lì. La bionda iniziò a mangiucchiarsi le unghie nell’attesa.
«Katie» parlò il Mietitore nella testa della ragazza. Katie balzò in aria e si guardò in giro, ma della Morte nessuna traccia.
«Sto arrivando» parlò ancora per poi varcare la soglia con la sua solita andatura lenta e il suo bastone che lo accompagnava in ogni sui passo.
«Oh, finalmente!» esclamò la bionda, mettendosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio, scappata dalla coda quando era balzata in aria.
Il Mietitore rise, con la sua dannata risata macabra e melodiosa allo stesso tempo, «Cosa succede? Hergar mi ha detto che siete andati a trovare la tua migliore amica» disse lui.
Katie annuì, «Sì, ho rivisto Samantha. Cosa succede? Succede che quando siamo andati in ospedale con la mia-»
«Siete stati in ospedale?» le interruppe la Morte, andandosi a sedere poi sul suo trono.
«Sì, per poter vedere la visita di Samantha ma poi ho visto una cosa che mi ha sconvolto un po’ e volevo chiedere spiegazioni a te» rispose Katie gesticolando con le mani.
«Che cosa ti ha sconvolto? E tu e Hergar siete stati attenti a non farvi vedere?» domandò il Mietitore, appoggiando una mano ossuta sul mento, con l’altra mano, invece, prese un bicchiere colmo di anime e ne bevve un sorso.
«Sì, non ci ha visto nessuno. Ho visto un angelo dalle ali nere che prendeva la vita a una signora anziana, perché?» domandò curiosa la ragazza.
Il Mietitore rise ancora e la risata echeggiò sonoramente nelle orecchie di Katie, «Era l’angelo della Morte, Azrael. Lui non prende le anime delle persone come fate voi. Lui prende le anime di persone all’ultimo stadio, persone che sono pronte per morire. Purtroppo in molti casi, succede che Azrael debba prendere anche le anime di bambini ed è triste, ma se malati terminali, non hanno vita lunga» spiegò il cupo sorseggiando il bicchiere d’anime.
«Ho visto che le sussurrava qualcosa e che la donna gli ha anche risposto. Io però non sono riuscita a sentire nulla, perché?» domandò ancora Katie, sempre più curiosa.
«Azrael, chiede se vogliono tornare sulla terra almeno una volta all’anno, come spiriti e se sì, quale giorno. Quasi tutti rispondono il giorno del compleanno dei nipoti o il compleanno dei figli. Pochi non accettano la proposta di Azrael.
Nessuno può sentire le parole di Azrael se non la persona che sta per lasciare il proprio corpo per andare in Paradiso.» rispose il Mietitore, appoggiando il bicchiere sul tavolino al fianco del trono per poi incrociare le mani e appoggiarle sulla veste nere.
Katie annuì, «Grazie per questa spiegazione. Ora ho capito e scusa se ti ho disturbato» disse la bionda alzandosi da terra.
«Nessun disturbo, mia cara Katie» sussurrò il Mietitore poi scomparve nel nulla, lasciandosi dietro una nuova nera.
Katie tornò nella sua stanza con il discorso della Morte nella testa. Però una cosa non gliel’aveva chiesta, perché si era sentita così male dopo aver visto l’angelo della Morte? Lo voleva davvero sapere e si maledì per non averglielo chiesto.
Quando entrò nella stanza, si trovò Dorian intento a guardare i suoi disegni. Katie si arrabbiò tantissimo e con due falcate arrivò vicino al ragazzo e gli strappò il blocco da disegno dalle mani.
«Non toccare le mie cose» gli urlò contro poi gli tirò uno schiaffo sulla guancia che rimbombò nella stanza della ragazza.
Dorian si ritrasse dalla ragazza, portandosi una mano sulla guancia, non sentiva nessun dolore ma quel riflesso ancora non gli era andato via del tutto.
«Cazzo, tu sei pazza! È solamente un dannato blocco da disegno» esclamò Dorian furioso.
«Oh! Ora quello arrabbiato sei tu? Non io eh? Entri nella mia stanza, frughi fra le mie cose e hai anche il diritto di incazzarti? No, mio caro» ribatté furibonda la ragazza.
«Ero venuto qui per il saldo del tuo debito. Mi servi per uccidere la mia penultima vittima» dichiarò il ragazzo dalla pelle bianchissima.
Katie lo fulminò con lo sguardo poi incrociò le braccia al petto, «Cosa vuoi che faccia?» domandò sospirando bruscamente.
«Devi spaventare una persona, muovendo gli oggetti come tu sai fare. Se lo farai il tuo debito sarà saldato» rispose Dorian seriamente.
Katie scrollò le spalle, «Va bene lo farò. Quando partiamo per questa missione?» gli domandò guardandolo dritto negli occhi.
«Ora, se vuoi» rispose lui, alzandosi dal letto «Ti aspetto fuori» concluse, uscendo dalla stanza della ragazza.
Katie tirò un sospirò di sollievo, avrebbe spaventato quella persona e poi finalmente avrebbe potuto dire di essere libera da Dorian e dal debito verso di lui.
Si cambiò in fretta, indossando i suoi pantaloni di pelle nere e la sua maglia dello stesso colore. Prese il giubbotto di pelle nere che aveva buttato sulla poltrona, quando era arrivata a casa prima e lo indossò.
«Eccomi, sono pronta. Andiamo» disse Katie, quando fu fuori dalla sua camera e di fronte a Dorian.
«Bene» ribatté Dorian sorridendo malignamente.
«Sarà qui a minuti» parlò meccanicamente il teschio poi serrò la mandibola e non parlò più.
Katie sospirò, sedendosi nello stesso punto in cui si era seduta la prima volta che era arrivata lì. La bionda iniziò a mangiucchiarsi le unghie nell’attesa.
«Katie» parlò il Mietitore nella testa della ragazza. Katie balzò in aria e si guardò in giro, ma della Morte nessuna traccia.
«Sto arrivando» parlò ancora per poi varcare la soglia con la sua solita andatura lenta e il suo bastone che lo accompagnava in ogni sui passo.
«Oh, finalmente!» esclamò la bionda, mettendosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio, scappata dalla coda quando era balzata in aria.
Il Mietitore rise, con la sua dannata risata macabra e melodiosa allo stesso tempo, «Cosa succede? Hergar mi ha detto che siete andati a trovare la tua migliore amica» disse lui.
Katie annuì, «Sì, ho rivisto Samantha. Cosa succede? Succede che quando siamo andati in ospedale con la mia-»
«Siete stati in ospedale?» le interruppe la Morte, andandosi a sedere poi sul suo trono.
«Sì, per poter vedere la visita di Samantha ma poi ho visto una cosa che mi ha sconvolto un po’ e volevo chiedere spiegazioni a te» rispose Katie gesticolando con le mani.
«Che cosa ti ha sconvolto? E tu e Hergar siete stati attenti a non farvi vedere?» domandò il Mietitore, appoggiando una mano ossuta sul mento, con l’altra mano, invece, prese un bicchiere colmo di anime e ne bevve un sorso.
«Sì, non ci ha visto nessuno. Ho visto un angelo dalle ali nere che prendeva la vita a una signora anziana, perché?» domandò curiosa la ragazza.
Il Mietitore rise ancora e la risata echeggiò sonoramente nelle orecchie di Katie, «Era l’angelo della Morte, Azrael. Lui non prende le anime delle persone come fate voi. Lui prende le anime di persone all’ultimo stadio, persone che sono pronte per morire. Purtroppo in molti casi, succede che Azrael debba prendere anche le anime di bambini ed è triste, ma se malati terminali, non hanno vita lunga» spiegò il cupo sorseggiando il bicchiere d’anime.
«Ho visto che le sussurrava qualcosa e che la donna gli ha anche risposto. Io però non sono riuscita a sentire nulla, perché?» domandò ancora Katie, sempre più curiosa.
«Azrael, chiede se vogliono tornare sulla terra almeno una volta all’anno, come spiriti e se sì, quale giorno. Quasi tutti rispondono il giorno del compleanno dei nipoti o il compleanno dei figli. Pochi non accettano la proposta di Azrael.
Nessuno può sentire le parole di Azrael se non la persona che sta per lasciare il proprio corpo per andare in Paradiso.» rispose il Mietitore, appoggiando il bicchiere sul tavolino al fianco del trono per poi incrociare le mani e appoggiarle sulla veste nere.
Katie annuì, «Grazie per questa spiegazione. Ora ho capito e scusa se ti ho disturbato» disse la bionda alzandosi da terra.
«Nessun disturbo, mia cara Katie» sussurrò il Mietitore poi scomparve nel nulla, lasciandosi dietro una nuova nera.
Katie tornò nella sua stanza con il discorso della Morte nella testa. Però una cosa non gliel’aveva chiesta, perché si era sentita così male dopo aver visto l’angelo della Morte? Lo voleva davvero sapere e si maledì per non averglielo chiesto.
Quando entrò nella stanza, si trovò Dorian intento a guardare i suoi disegni. Katie si arrabbiò tantissimo e con due falcate arrivò vicino al ragazzo e gli strappò il blocco da disegno dalle mani.
«Non toccare le mie cose» gli urlò contro poi gli tirò uno schiaffo sulla guancia che rimbombò nella stanza della ragazza.
Dorian si ritrasse dalla ragazza, portandosi una mano sulla guancia, non sentiva nessun dolore ma quel riflesso ancora non gli era andato via del tutto.
«Cazzo, tu sei pazza! È solamente un dannato blocco da disegno» esclamò Dorian furioso.
«Oh! Ora quello arrabbiato sei tu? Non io eh? Entri nella mia stanza, frughi fra le mie cose e hai anche il diritto di incazzarti? No, mio caro» ribatté furibonda la ragazza.
«Ero venuto qui per il saldo del tuo debito. Mi servi per uccidere la mia penultima vittima» dichiarò il ragazzo dalla pelle bianchissima.
Katie lo fulminò con lo sguardo poi incrociò le braccia al petto, «Cosa vuoi che faccia?» domandò sospirando bruscamente.
«Devi spaventare una persona, muovendo gli oggetti come tu sai fare. Se lo farai il tuo debito sarà saldato» rispose Dorian seriamente.
Katie scrollò le spalle, «Va bene lo farò. Quando partiamo per questa missione?» gli domandò guardandolo dritto negli occhi.
«Ora, se vuoi» rispose lui, alzandosi dal letto «Ti aspetto fuori» concluse, uscendo dalla stanza della ragazza.
Katie tirò un sospirò di sollievo, avrebbe spaventato quella persona e poi finalmente avrebbe potuto dire di essere libera da Dorian e dal debito verso di lui.
Si cambiò in fretta, indossando i suoi pantaloni di pelle nere e la sua maglia dello stesso colore. Prese il giubbotto di pelle nere che aveva buttato sulla poltrona, quando era arrivata a casa prima e lo indossò.
«Eccomi, sono pronta. Andiamo» disse Katie, quando fu fuori dalla sua camera e di fronte a Dorian.
«Bene» ribatté Dorian sorridendo malignamente.