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Autore: heliodor    29/11/2014    1 recensioni
Capitan Freedom ― il Capo ― è il supereroe. Liberty Boy ― il Ragazzo Fantastico ― è la sua fedele spalla.
Insieme lottano contro i supercriminali che minacciano la pace nel mondo, in particolare Mantra, il loro arcinemico.
Nella battaglia finale il Capo e Mantra restano intrappolati in una dimensione parallela mentre Liberty Boy perde i suoi poteri.
Anni dopo, il Capo ritorna trasformato nella mente e nello spirito.
Liberty Boy è costretto a indossare di nuovo la maschera, perché adesso è Capitan Freedom il supercattivo...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'aria vibra per l'energia rilasciata dal raggio che parte dal centro stesso del vortice che ruota al di sopra delle nubi. Il corpo di Steve è attraversato da scariche purpuree.
Lucy, le mani sulla cloche, lotta per tenere in posizione il levicottero. Scariche color viola attraversano la struttura del velivolo, l'avvolgono, lo attraversano. Le luci della cabina lampeggiano passando dal verde all'arancio e al rosso. Poi si spengono e si riaccendono. Le turbine lanciano un lamento sommesso
Lucy stringe i denti. Con la coda dell'occhio vede Steve precipitare verso il suolo come una bambola di pezza.
Spinge la cloche in avanti. Il levicottero si abbassa e punta il muso tozzo verso la terra. Le turbine gemono con intensità maggiore mentre l'aria sferza la cabina. Il cielo è tornato limpido, non c'è più traccia del colore viola.
― Arpione ― sussurra Lucy a denti stretti. Il pollice destro schiaccia un bottone e dalla parte anteriore del levicottero parte un un dardo tenuto legato da un filo.
Il proiettile raggiunge Steve e lo aggancia passandogli attorno all'addome tre volte. Lucy schiaccia lo stesso bottone e il verricello richiama la fune tirandosi dietro il corpo di Steve come un pesce che ha abboccato all'amo.
***
― Mi hai fatto prendere un colpo.
Steve è riverso su di una branda. Sopra di lui incombe Lucy, l'espressione imbronciata.
Steve tenta di rialzarsi ma ricade sulla branda. ― Cos'era quella roba? Dove siamo?
― Da qualche parte sulla via del ritorno ― dice Lucy indicando il cielo che si intravede oltre il vetro della cabina pressurizzata.
Steve sgrana gli occhi. ― Chi è ai comandi?
― Pilota automatico. L'hanno inventato qualche anno fa, ricordi?
Steve si tocca la tempia. ― Cos'è successo laggiù?
― È quello che vorrei sapere anche io. Quello che vi siete detti...
― Non importa. Lui non è in sé.
― Steve...
― È come ti dico.
Lucy scuote la testa. ― Non importa quello che penso io. Tutti l'hanno sentito.
― Tutti?
― Jones stava origliando le nostre trasmissioni. Ha sentito quello che vi siete detti e deve aver tratto le sue conclusioni.
― Quel lampo viola?
― È un'arma ― dice Lucy con tono secco.
Steve la guarda sbalordito.
― Il suo nome in codice è Andromeda ― dice Karl parlando attraverso un microfono. ― Per molti è soltanto una leggenda metropolitana, ma io sapevo che era reale ― continua col tono di chi sta tenendo una lezione ai suoi studenti. ― Non esiste una documentazione ufficiale, solo frammenti di bit, qualche informazione sfuggita alla censura. A volte qualcuno coinvolto nel progetto si lasciava sfuggire una parola di troppo e così via...
― Karl, vieni al dunque ― lo incalza Lucy.
Karl ridacchia. ― Si tratta di un sistema integrato di satelliti. Avete presente la vecchia rete GPS? Il concetto è uguale. I satelliti sono geostazionari e coprono ogni angolo di superficie della Terra. Si tratta di tecnologia avanzatissima, capacità stealth, autoriparante e così via. ― Fa una pausa. ― Non so nemmeno se questa linea è sicura.
― Continua ― dice Lucy esasperata.
― I satelliti sono altrettanti nodi di una rete ad alta energia ― prosegue Karl. ― Possono colpire ovunque e chiunque, in qualsiasi momento. L'unico limite è che ci mette un po' a ricaricarsi. Immagino che la rete vada in sovraccarico o qualcosa del genere. Ma, e questo è il pezzo forte. ― Tossicchia. ― Vi starete chiedendo da dove prende l'energia. La risposta è: da nessuna parte. ― Risata nervosa. ― La rete è completamente autonoma. Ogni satellite funge da nodo di scambio e generatore. Quando si attiva invia la sua energia al satellite più vicino e così via finché il nodo principale non viene attivato.
― Il vortice violetto ― sussurra Steve.
― Bingo ― esclama Karl.
Steve si mette a sedere sulla branda. ― Ho già visto una cosa del genere. A Baytown, il giorno dell'incidente. Quando venni investito da quell'energia persi i poteri come oggi.
― È come se ti avesse sovraccaricato ― dice Lucy. ― La tuta ha assorbito parte delle radiazioni, altrimenti a quest'ora ti avrebbe fritto. E avrebbe fritto anche me senza la schermatura del levicottero.
― Tutto ha origine da lì ― dice Karl con voce eccitata. ― Braun e il suo team devono aver scoperto il segreto della tecnologia di Mantra e l'hanno usata per costruire il loro giocattolo. ― Fa una pausa. ― A proposito di Baytown ― dice Karl schiarendosi la voce. ― Gli hai parlato della mia teoria?
Steve guarda Lucy. Lei si stringe nelle spalle. ― Perché non glielo spieghi direttamente tu? Scommetto che muori dalla voglia.
Karl ridacchia. ― Diciamo che è più un'ipotesi, ma spiega dove sono stati Mantra e Capitan Freedom negli ultimi vent'anni.
― Dove? ― chiede Steve impaziente.
― Da nessuna parte. Erano esattamente dove li abbiamo visti l'ultima volta, sospesi sopra la baia all'interno del disco di Mantra.
Steve scuote la testa. ― erano tipo... invisibili?
― No bello ― esclama Karl. ― Erano lì, intrappolati in una dimensione parallela.
Lucy fa spallucce. ― È la sua grande passione.
― È fisica, tesoro ― risponde Karl indispettito. ― Steve, tu hai studiato scienze al liceo, no? Lo sai che esistono quattro dimensioni. Altezza, larghezza, profondità e tempo.
― Ho qualche vago ricordo.
― Bene ― prosegue Karl. ― Da tempo si sa che esistono altre dimensioni spaziali, ma noi ne percepiamo soltanto tre. L'energia rilasciata dal generatore di Mantra potrebbe aver proiettato il disco e tutto ciò che conteneva in una di queste dimensioni extra. Insomma non si sono mossi di lì.
― E come ha fatto il Capo a tornare?
Karl tossisce. ― L'esperimento di Braun deve aver fornito l'energia necessaria per invertire il processo.
― E Mantra? Perché non è riapparso anche lui? ― domanda Lucy.
― Non lo so, forse serve più energia per riportarlo indietro.
― Ha detto che voleva riportare indietro Mantra ― dice Lucy con sguardo fisso nel vuoto. ― Sta costruendo un generatore più grande.
Steve annuisce. ― Ma da dove prenderà tutta l'energia che gli serve?
Lucy guarda in alto. ― Gliela fornirà Andromeda.

 
  
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