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Autore: heliodor    29/11/2014    1 recensioni
Capitan Freedom ― il Capo ― è il supereroe. Liberty Boy ― il Ragazzo Fantastico ― è la sua fedele spalla.
Insieme lottano contro i supercriminali che minacciano la pace nel mondo, in particolare Mantra, il loro arcinemico.
Nella battaglia finale il Capo e Mantra restano intrappolati in una dimensione parallela mentre Liberty Boy perde i suoi poteri.
Anni dopo, il Capo ritorna trasformato nella mente e nello spirito.
Liberty Boy è costretto a indossare di nuovo la maschera, perché adesso è Capitan Freedom il supercattivo...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucy siede ai comandi, il viso concentrato sull'HUD. ― Karl, dimmi solo se la mia è un'ipotesi credibile.
― Temo di sì.
― Quanto tempo ci vorrà per ricaricare Andromeda?
― Secondo i miei calcoli, almeno altre tre o quattro ore.
― Appena in tempo per arrivare a Baytown.
Steve siede accanto alla donna. ― Come pensi che farà a usare l'energia di Andromeda?
― Sta costruendo un nodo ― spiega Karl. ― Sfrutterà il lampo d'energia per incanalarlo in qualche modo e riportare indietro Mantra. ― Fa una pausa. ― Abbiamo delle visite.
― Chi?
― Droni. Li ha inviati Jones. Devi averci triangolato.
― Karl, la base è compromessa. Usate i levicotteri per evacuare. Procedete solo in modalità stealth. Silenzio radio fino all'incontro nel punto prestabilito.
― Ad majora, Lucy.
Steve si toglie l'armatura e la getta via insieme al casco. ― Tanto ormai è solo da riciclare.
Lucy ghigna. ― Ottanta milioni di dollari.
― Secondo te vale più o meno di un costume originale di Liberty Boy?
Lucy lo guarda di traverso.
Steve sorride. ― Che ne dici di una piccola deviazione?
***
Il levicottero atterra in uno spiazzo pieno di erbacce. Steve e Lucy saltano giù e si guardano attorno. A una trentina di metri di distanza sorgono i resti di un edificio in legno su due piani costruita a ridosso della spiaggia. Finestre e ingresso sono sbarrati da assi di legno inchiodate di traverso. Un'insegna pende sulla facciata rovinata dalla salsedine. Si intravedono le lettere G e Y.
― Greyer ― dice Steve con un sorriso stampato sulle labbra. ― Una volta ci venivamo a passare i weekend, noi ragazzi di Riverview. Il vecchio Sam faceva delle grigliate incredibili. ― Indica il mare. ― A me piaceva mangiare sulla battigia. Adoravo guardare le onde.
Lucy guarda l'orologio. ― Steve...
― Certo. Da questa parte, vieni. ― Camminano fino a un passo al confine tra la sterpaglia e la sabbia. ― Segnai il punto esatto l'ultima volta che venni qui. ― Appoggia le mani alla roccia e la solleva senza sforzo. ― Me la ricordavo più pesante.
― Stai recuperando i poteri.
Steve scava con le mani nel punto dove la roccia era appoggiata e tira fuori dal buco una valigia d'alluminio che appoggia per terra. ― Che sbadato, ho scordato di portare le chiavi. ― Usa le dita per spaccare il lucchetto. La valigia si spalanca. Sventola sotto gli occhi di Lucy una maschera color verde scuro.
― Non si era rovinato in lavatrice?
― Ne avevo uno di riserva.
― Siamo venuti fin qui per questo?
Steve inizia a infilarsi il costume. ― Senza mi sentirei nudo.
― Perché l'hai nascosto qui sotto?
― Mi ricordava tempi troppo felici. Passavo intere giornate a fissarlo, sperando che il Capo... che i poteri tornassero.
Lucy lo guarda in silenzio.
Steve sospira. ― Non ho scelto a caso questo posto, sai? È qui che mi ha reclutato il Capo. C'era una grossa festa, praticamente tutta Riverwiev si era riversata quaggiù. Io me ne stavo in disparte come al solito. Non ero molto popolare all'epoca, almeno non quanto lo fui quando ebbi i poteri. Ero seduto in riva al mare e guardavo le onde. Lui mi appoggiò una mano sulla spalla e mi disse: "hai fatto un ottimo lavoro giù a Greenbear. Ho visto una luce dentro di te." Greenbear era il posto dove andavo a scuola.
― Lo so.
― Immagino sia scritto nella mia scheda.
― In un certo senso...
Steve indossa la maschera. La brezza fa ondeggiare il mantello attorcigliandolo attorno alle sue gambe. ― Come mi sta?
Lucy mostra il pollice alzato. ― Perfetto. Sei pronto?
Si avviano verso il levicottero.
― Toglimi una curiosità ― dice Steve prendendo posto vicino alla donna. ― Perché ero il tuo eroe preferito? Insomma, è il Capo quello davvero forte. Lui distrugge i cattivi e tutte quelle cose lì.
― Ma sei tu quello che salva la gente. ― Lucy arrossisce. ― Una volta mi hai salvato la vita.
― Davvero? Fammi indovinare: è stata quella volta alla scuola che stava per essere inghiottita in un crepaccio?
― No.
― L'incidente alla nave da crociera. C'erano molti bambini quel giorno.
― Neanche.
― L'incendio di Halloween?
Lucy scuote la testa.
La radio emette un rumore gracchiante.
― Avevo detto di mantenere il silenzio radio ― dice Lucy chinandosi verso la console.
― Agente Miller. ― La voce di Jones risuona nell'abitacolo del levicottero. La mano di Lucy si ferma a un centimetro dal pulsante che chiude la comunicazione. ― Lucy. Lo so che state mantenendo il silenzio radio. Ascolta, per favore.
Lucy appoggia la schiena al sedile.
― So cosa state cercando di fare ― prosegue Jones. ― Volete rendervi utili, ma ci state solo intralciando. Per la vostra sicurezza, restate lontani da Baytown nelle prossime tre ore.
― Jones ― dice Lucy esasperata.
― Abbiamo la situazione sotto controllo. Rientra e ti prometto che non sarà presa alcuna azione disciplinare contro di te.
― Non parlare di sicurezza, Jones ― urla Steve. ― Non dopo che ci avete sparato addosso la vostra schifezza viola.
― Signor Fraley ― dice Jones sarcastico.
― Liberty Boy, signore ― dice Steve.
Jones brontola qualcosa. ― Il nostro obiettivo era Capitan Freedom. Non dovevi metterti in mezzo.
― Scusa se esisto. Come pensate di risolvere la questione di Mantra? Non so se ne sei al corrente, ma il Capo sta cercando di mettere insieme una macchina per riportarlo indietro.
― Sappiamo anche questo. I nostri esperti hanno analizzato le sue mosse.
― E cosa pensate di fare?
― Fraley... Liberty Boy, Ragazzo Fantastico o qualunque ridicolo soprannome tu stia usando in questo momento, guardati attorno. Il tuo tempo è finito. Abbiamo costruito Andromeda proprio per fare a meno di gente come voi. Hai lasciato il college dopo un solo semestre, non sei mai stato in grado di trovarti un lavoro stabile, vivi in una topaia riuscendo a pagare l'affitto solo grazie a un misero sussidio. Non abbiamo bisogno di falliti come voi per salvare il mondo.
― Ehi ― dice Steve agitando il pugno verso la console. ― Prenditela pure con me ma lascia stare l'agente Miller.
Jones ride. ― Ti ha detto l'agente Miller di cosa si occupa nella nostra organizzazione?
Lucy si acciglia.
Steve le rivolge un'occhiata perplessa.
― Dal tuo silenzio intuisco che la risposta è no. Te lo dico io. Fino a qualche mese fa faceva ricerche di archivio. È così che ha scoperto chi sei. Standosene seduta in uno sgabuzzino a visionare migliaia e migliaia di video e documenti di venti anni fa. È la sua fissazione. ― Fa una pausa. ― E vogliamo parlare degli altri disadattati con i quali ha fatto comunella? Karl è un tecnico della sezione informatica. Aggiusta computer. Reya era un ufficiale di collegamento, l'equivalente di un postino. Kalvin una guardia di terzo livello, praticamente una specie di custode e Jimmy lavora all'armeria. Questa è la gente che dovrebbe salvare il mondo? Gli scarti della nostra agenzia?
Lucy reclina la testa all'indietro.
Steve deglutisce a vuoto. ― Jones. Non hai risposto alla mia domanda. Come intendi fermare Capitan Freedom?
― Guarda fuori ― dice Jones prima di chiudere la chiamata.
Steve guarda fuori dal finestrino. Il cielo è percorso da linee violacee che formano una rete nei punti in cui si incrociano.
― Sono in anticipo. Così non vale.

 
  
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