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Autore: Persefone3    30/11/2014    4 recensioni
Salve a tutti, ho deciso di mettere insieme una serie di One Shot che hanno per protagonisti i Capitan Swan perché secondo me spaccano davvero e sono senz'altro la migliore coppia di tutto lo Show. Sono essenzialmente dei Missing Moments tra i due che mi sono venute in mente, rielaborando anche parte della trama. Detto questo, bando alle ciance e allo spiegone, vi auguro buona lettura e spero vi piacciano.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Rieccoci qui. dato l'orario (02:10) forse dovrei dire buongiorno. Complice questa botta d'insonnia micidiale, ho biìuttato giù questa cosetta. Siamo ancora su Neverland, o meglio nel viaggio di ritorno da Nevrland. Che dire Buona lettura e se ne avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate. Persefone

Né un’eroina né una salvatrice: solo Emma

- Avete portato il vascello qui, Swan. Non passerà giorno senza che io non pensi a voi.
- Bene.

Hook ed Emma si guardano negli occhi per un breve cenno di intesa: tutti e due non possono fare a meno di ripensare a quella notte e a quello che ha significato per tutti e due. Ora che devono separarsi, forse per sempre, hanno la certezza che non è stato solo un momento.
Avevano appena sconfitto Peter Pan e, grazie alla magia di Regina che aveva imprigionato l’ombra in una delle vele della Jolly Roger, stavano facendo rotta verso casa. Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino. Sulla nave è tutto quieto. Hook aveva offerto ad Henry la sua cabina per la notte, ma il bambino ha preferito dormire con tutti gli altri negli alloggi dell’equipaggio. Quando si sono scelti i posti, Henry ha voluto accanto a sé tutte e due le sue mamme. Neal si sdraia accanto ad Emma mentre Snow e Charming sono poco più in fondo. Hook è rimasto sul ponte: Emma lo sa perché non lo ha sentito rientrare nella sua cabina.
La Salvatrice non riesce a smettere di guardare suo figlio: sì, alla fine ci è riuscita a salvarlo. Mentre osserva ogni lineamento del volto del bambino, due iridi blu s’insinuano tra le pieghe della sua anima e non ne vogliono sapere di abbandonarla. Se le porta dentro da quando le ha scorte sul ponte, poco dopo la partenza da Neverland. Neal le si era avvicinata e aveva cercato di ristabilire quell’intimità che c’era tra loro. L’aveva circondata con un braccio come faceva prima, quando erano insieme. Emma non sa bene come reagire. Si gira per un momento e nel buio le vede. Gli occhi del Capitano sono fissi su di loro, no su di lei. Si incupiscono per un momento. Emma si scioglie immediatamente dall’abbraccio di Neal. Non vuole ferirlo.  
Sulla sua testa sente i passi del Capitano rientrare. Non può non pensare alle parole che le ha sussurrato un attimo prima che lei scendesse sottocoperta.

 - In generale non sopporto vederti tra le braccia di qualcun altro, Swan. E nelle sue meno che mai.

È vero, Neal ha cercato di attirarla a se durante il sonno, o meglio questo è quello che ha cercato di far credere. Tutte le volte che l’ha sfiorata però, Emma ha pensato a un altro uomo, un uomo che prima era sul ponte  e che ora si è ritirato nella sua cabina. Non sa spiegarsi il motivo, sa semplicemente che solo da lui vuole essere toccata, dal Capitano. Neal sente che Emma è irrequieta, ma non si gira. Attende.
Più Emma si rigira nel letto più la figura del Capitano si fa strada nella sua mente. Pensa a quanto sia stato imprudente. Mentre erano nella Valle Oscura a cercare quell’ombra che ora li sta conducendo a casa, erano stati attaccati. Sia Hook che Neal stavano rischiando la vita e lei doveva fare qualcosa. Quando la prima ombra ha preso Neal, ha avuto paura. Quando la seconda ha preso anche Hook, era terrorizzata tanto che non ha potuto fare altro che gridare il suo nome. Ma sono le parole che il Capitano le ha sussurrato nella boscaglia poco prima di entrare nella Valle che le rimbombano nella testa.

- Quello che devo scegliere è il modo migliore per salvare mio figlio.
 - E ci riuscirete.
- Ci credi davvero?
- Non vi ho mai vista fallire. E quando lo avrete salvato, allora comincerà il divertimento.

Suo figlio è sano e salvo tra le sue braccia e il divertimento che le viene in mente ha una sola strada. Quando Emma si sorprende a formulare quel pensiero, viene attraversato da un fremito. Sul principio cerca di ripetere a se stessa che è un’assurdità, ma come chiude gli occhi è a lui che pensa intensamente. Alla fine decide di alzarsi. Meglio andare sul ponte a schiarirsi un po’ le idee. Si alza cercando di fare meno rumore possibile. Neal è ricettivo, però, la sente. Come Emma varca la soglia della stanza, si alza anche lui. La segue fino al ponte: ha il cuore in gola. Non può la sua Emma aver ceduto al Capitano. Così, infatti, non sembra: è sola sul ponte, ma guarda fissa la botola che porta alla cabina di Hook. Come Emma scende il primo gradino, Neal si sente morire: quello che è successo nella Valle Oscura non è stato un caso, lei ha scelto. Non può fare altro che tornare sconsolato a dormire: non era certo il lieto fine che aveva immaginato.
Emma scende titubante i gradini: sente dentro un misto di eccitazione e paura. Forse Hook dorme, forse è sveglio, forse sta bevendo dalla sua fiaschetta: lei vede solo che una luce è accesa. Ora che è in ballo non può tirarsi indietro. E poi vuole una cosa semplicissima.
Hook ha tolto il suo soprabito ed è seduto alla scrivania. La sua fiaschetta è lì, pronta all’uso, anche se non ha ancora toccato un goccio di rhum. La vuoterà tutta d’un fiato quando si ritroverà a pensare che la donna che gli interessa dorme accanto al figlio della donna che ha amato per secoli. Il rumore dei passi lo desta dai suoi pensieri. Si volta di scatto per vedere chi osa disturbarlo a quell’ora. Quando il pirata riesce a mettere a fuoco il volto che sta emergendo dalle tenebre è incredulo: Emma è proprio davanti a lui.

- Swan, che ci fai qui?
- Non riesco a dormire.
- Hai tutta l’aria di una che ha bisogno di un goccetto.
- Il rhum è la tua soluzione per tutto?
- Non fa mai male.
- E … se io volessi farmi … male?

Hook si alza e la guarda perplesso.

- Perché mi guardi così?
- Cosa vuoi esattamente, Swan? – fa un passo verso di lei.
- Mettiamola così. In questa stanza ci sono un pirata  e la sua … avventura di una notte …

Hook spalanca gli occhi e non crede alle sue orecchie.

- Quanto hai bevuto, Swan?
- Lo hai detto tu, che dopo aver salvato mio figlio sarebbe iniziato il divertimento …
- Non mi riferivo esattamente a questo – si volta di spalle.

Hook deve fare un grande sforzo su se stesso: desidera quella donna da impazzire e lei si sta offrendo senza troppi complimenti e nel modo più sbagliato possibile. Non è così che la vuole. Dal canto suo, Emma rimane molto infastidita dalla sua risposta, non gli sta chiedendo poi molto.

- Mi deludi Capitano, non dirmi che come pirata ti fai scrupoli con le tue partner occasionali …

Lo vuole provocare e lei vuole stordirsi per una sera senza pensare troppo a quello che succederà l’indomani.
Quelle parole sembrano, invece, scuotere Hook: vuoi il pirata Emma, ebbene lo avrai. Si gira verso di lei e con passo deciso le si avvicina. Senza troppi complimenti la afferra e la spinge contro uno dei muri della sua cabina. Emma quella reazione l’ha cercata, ma ora che il Capitano la sta mettendo in pratica non è più così spavalda. Hook preme il suo corpo contro quello della donna e le sue mani, rapaci, cercano immediatamente il contatto con la pelle nuda. Non la sta baciando e negli occhi di Emma coglie un leggero velo d’inquietudine. Con la mano le accarezza la pancia e sente che la donna sta tremando. Ne era certo.

- Swan, nel sesso occasionale la dolcezza non è richiesta, dovresti saperlo.

Hook la tocca ancora un po’ e poi fa qualche passo indietro.

- Perché ti sei fermato?
- Perché sarò anche un pirata, ma ho anche dei buoni principi come ti ho già detto. Inoltre non è questo quello che vuoi.
- E tu cosa ne sai di quello che voglio?
- Emma non sei così.
- Perché no?

Hook la guarda con un cenno di rimprovero.

- Dannazione! – esclama Emma che si sente in imbarazzo.

Si volta di spalle: non vuole mostrarsi in quello stato. Tutta la sua sfrontatezza sembra essere svanita in un colpo.

- Te lo chiedo un’altra volta, perché sei qui, Swan? – è serio stavolta.

Emma rimane in silenzio, ma con lui non può fare altro che essere sincera. Si volta e riprende a parlare.

- Perché di tutte le persone che sono su questa nave, una sola non vede in me né un’eroina o una Salvatrice, ma semplicemente Emma. E quella persona sei tu. Ho bisogno di perdermi con qualcuno che mi capisca senza fare troppe domande. E nessuno ci riesce come te e non lo ammetterò ancora una volta a voce alta. Lo sai, Neal mi ha sfiorata un paio di volte prima – Emma vede la mascella di Hook contrarsi – sai cosa ho pensato?
- Cosa?
- Che non ci fosse lui vicino a me, ma tu.

Hook le si avvicina nuovamente: ora non si sta gettando via e così deve essere. L’afferra per la vita e questa volta lo fa dolcemente. L’attira a sé e con delicatezza inizia a baciarla.

- Swan, per me tu non potrai mai essere solo l’avventura di una notte. Ma se è quello che vuoi per ora, non sarò certo io a negartelo. Ma dopo stanotte non potremo far finta che le cose tra noi non siano cambiate.
- Non posso farti promesse su come sarà domani. Ma stasera non ho dubbi: conducimi lontano, Capitano.

Hook la prende in braccio e la adagia sul letto. Si perdono l’uno nell’altra senza remore di nessun tipo. il pirata ora ha la certezza che tra loro due c’è un legame indissolubile anche se Emma non è ancora pronta ad ammetterlo. Quando la mattina arriva, Hook si ritrova solo nella cabina ma le lenzuola hanno ancora il suo odore e questo lo fa sentire un po’ meno solo. Tornerà, sa che tornerà da lui.
Quando vede il maggiolino giallo allontanarsi, Hook ancora non sa che la rivedrà ancora. Dovrà aspettare un lunghissimo anno, una nuova maledizione e gli inconvenienti dovuti alla perdita dei ricordi da parte della Salvatrice. Quando si ritroverà davanti alla porta della casa di Emma a New York non potrà fare a meno di ripensare di nuovo a quella notte sulla Jolly Roger e a quello che hanno provato insieme. Non vede l’ora di rivederla. Quando gli apre la porta, il suo cuore ha un tonfo: la voglia di baciarla è incontenibile. Ma Emma non sa più chi è e lo respinge in malo modo. Sperava di fargli ricordare quello che hanno provato insieme, ma le cose sono evidentemente un po’ più complicate di così.
Per il suo lieto fine c’è da combattere ancora e lui è pronto più che mai a giocarsi il tutto per tutto.
  
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