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Autore: Alexander_Supertramp    30/11/2014    7 recensioni
«No, Remus, ma credo che tu sia stato solo troppo a lungo» rispose Sirius, improvvisamente molto più cupo. «E anche io. Dodici anni, per l’esattezza, passati in un’orribile cella di Azkaban…»
One shot ambientata alla fine de "Il Prigioniero di Azkaban".
E se Silente, in preda a non so quale presentimento, fosse riuscito a raggiungere Sirius e gli altri poco prima della trasformazione in Lupo Mannaro di Remus, e avesse impedito la fuga a Peter Minus?
La storia della scoperta dell'innocenza di Sirius Black.
Storia partecipante al "Una traccia per voi - What if? Contest!" indetto da Lui_LucyHP sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Disclaimer: i personaggi e i luoghi qui descritti sono di proprietà di J.K. Rowling e di coloro ai quali l'autrice ha concesso i diritti di sfruttamento dell'immagine. Questa opera di fantasia non è stata scritta a scopo di lucro.


EDIZIONE STRAORDINARIA

SIRIUS BLACK È INNOCENTE!

Catturato a Hogwarts il redivivo Peter Minus, nascosto per tredici anni nelle sembianze di un topo, e riconosciuto come vero colpevole della strage di Babbani per la quale fu incriminato ingiustamente Black.

Dal nostro corrispondente d’assalto, Jim Nachrichten.

Incredibile sviluppo del caso dell’ormai “ex” pluriomicida Sirius Black.
La scorsa notte, nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dopo un’azione rocambolesca che ha incluso anche l’apparizione di un Lupo Mannaro, Sirius Black, il famoso criminale evaso da Azkaban, è stato catturato.

La prima foto da uomo libero di Sirius Black.Di per sé, questa notizia sarebbe già sufficiente a riempire la prima pagina di tutti i giornali, sia della comunità magica che di quella Babbana, data l’ampia risonanza che è stata data alla fuga dell’uomo dalla famigerata prigione, impresa mai riuscita a nessun altro prima di lui. Quel che desta maggior scalpore, però, è stata la scoperta che Peter Minus, ex amico di Black e creduto fino a ieri notte la vittima principale del sanguinoso attentato in cui persero la vita dodici Babbani, tredici anni fa a Carnaby Street, fosse vivo e vegeto.
Le rivelazioni, ottenute utilizzando una fiala di Veritaserum su entrambi gli uomini, come da ordine immediato del Ministro della Magia Cornelius Caramell, hanno permesso agli Auror accorsi a Hogwarts di stabilire la dinamica dei fatti di quel sanguinoso giorno del primo novembre 1981. È stato appurato che fu Peter Minus, Custode Segreto in incognito come suggerito dallo stesso Black, a rivelare la posizione dei Potter a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, nella notte in cui il piccolo Harry Potter sopravvisse all’Anatema che Uccide.
Sirius Black, una volta scoperto il tradimento di Minus, andò a cercarlo per vendicarsi del tradimento, ma l’altro mago riuscì a incastrarlo inscenando la propria morte.
Difatti Minus, messo alle strette, con la bacchetta nascosta dietro la schiena fece esplodere Carnaby Street, uccidendo sul colpo dodici Babbani e ferendone altri trenta, si tagliò rapidamente un dito e si trasformò in topo, sgattaiolando nelle voragini della terra aperte dal sortilegio.                                             
Un altro importante elemento scaturito dal doppio interrogatorio è anche la natura di Animagi illegali di Black, che sa trasformarsi in un enorme cane nero, e di Minus, che ha vissuto tredici anni di latitanza sotto forma di ratto, facendosi passare per l’animaletto da compagnia della famiglia Weasley, il cui capofamiglia, il signor Arthur, dipendente del Ministero, si è detto “profondamente scioccato dalla scoperta, era l’animaletto di mio figlio Percy in origine, ed è passato poi a Ronald.”
Il nome di quest’ultimo ci permette di aprire una nuova parentesi, ossia la presenza di Harry Potter e dei suoi amici, Ronald Weasley e Hermione Granger, durante la cattura dei due uomini.
I tre ragazzi, infatti, sono stati coinvolti in prima persona negli eventi della scorsa notte.
Quando i rinforzi dal Ministero e noi del Profeta siamo arrivati a Hogwarts, di Harry Potter e dei suoi amici non c’era nessuna traccia in giro per il Castello, e il Preside Albus Silente ci ha espressamente vietato di avvicinarci all’Infermeria della scuola, dove si vociferava fossero ricoverati i tre ragazzi, perché non “avrebbe tollerato che venissero disturbati gli studenti malati”.
Questo divieto è stato più che altro una conferma delle voci sempre più insistenti su una loro attiva presenza durante le fasi concitate dell’azione di ieri notte a Hogsmeade, conferma che è poi arrivata dall’interrogatorio di Black e Minus.
I tre sono stati attirati nella Stamberga Strillante da Black, e hanno poi assistito, dopo l’arrivo di Remus Lupin, allo smascheramento di Minus, fino ad allora ritenuto un comunissimo topo da parte dei ragazzi.
Su quel che è accaduto in seguito, ossia del momento tra l’uscita del gruppo dalla Stamberga Strillante e l’arrivo di Silente che ha riportato tutti al Castello, vige ancora il mistero più fitto.
Non si conosce l’identità del Lupo Mannaro che ha improvvisamente assalito Black, anche se i sospetti sono concentrati su Remus Lupin, attuale insegnante di Difesa contro le Arti Oscure di Hogwarts, nonché grande amico d’infanzia di Sirius Black.
Ancora privo di una spiegazione è anche il ruolo di Severus Piton, titolare della cattedra di Pozioni nella scuola, all’interno delle dinamiche dei fatti. Si sa solo, per certo, che il suo corpo privo di sensi sia stato trasportato in fretta e furia da Silente all’interno del Castello, prima di tutti gli altri.
Dal canto suo, lo stesso Piton si è trincerato nel silenzio, il quale sta caratterizzando tutti i protagonisti di questa storia, e si è rifiutato di rilasciare una dichiarazione.
Volontà spontanea o ordini superiori, per evitare situazioni spiacevoli per l’intero corpo insegnanti di Hogwarts? Forse col tempo riusciremo ad avere una risposta.
Dopo l’interrogatorio, Peter Minus è stato riconosciuto colpevole di strage e di concorso in omicidio e tentato omicidio volontario, quest’ultimo capo d’accusa per quanto riguarda la faccenda dei Potter, e ha subito la condanna al Bacio del Dissennatore, che è stato rapidamente eseguito da una delle temibili creature incaricate di sorvegliare i confini di Hogwarts.
Lo stesso Sirius Black, vero protagonista della nottata, ha evitato di farsi intervistare, e dopo aver ricevuto delle scuse da parte del Ministro Caramell a nome di tutta la Comunità Magica, se n’è andato dalla scuola accompagnato dal Preside.
Non si sa se sia passato a trovare Harry Potter in Infermeria, prima di lasciare il Castello per dirigersi verso una destinazione ignota. Sirius Black è il padrino del Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, e la sua innocenza getta una nuova luce sul loro rapporto. Come si evolverà? Andranno a vivere insieme o Potter, una volta finito il corrente anno scolastico, si recherà comunque nella sua destinazione estiva segreta* nel mondo Babbano?
Dopo tredici anni, dunque, la vicenda di Sirius Black e Peter Minus è giunta a una conclusione, che ci permettiamo di definire come la più inaspettata.
Ma i misteri, invece di essere risolti una volta per tutte, si sono infittiti ancora di più, date le dinamiche sospette di alcuni momenti della concitata notte appena trascorsa in quell’angolo di Scozia.
Riuscirà mai il mondo magico a scoprire la verità?

Approfondimento sulla storia personale di Sirius Black e Peter Minus da pagina 4 a pagina 6.
Editoriale del direttore a fondo pagina.

* * *

L’INNOCENZA PERDUTA DI SIRIUS BLACK

Dopo la scoperta della verità, si faccia una profonda riflessione su errori giudiziari e su indagini svolte in maniera frettolosa e approssimativa.

Editoriale del direttore, Barnabas Cuffe.

È mia profondissima convinzione che il Mondo Magico, nella sua interezza, debba delle scuse a Sirius Black.
Gliele deve innanzitutto per i dodici anni passati ad Azkaban.
Un periodo terribile, che un uomo innocente ha dovuto trascorrere nella peggiore delle prigioni a causa di quella caccia alle streghe che venne fatta partire all’indomani della caduta di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, nel lontano 1981. Certo, con la fine del loro Signore molti dei Mangiamorte non cessarono immediatamente le attività, come dimostra la triste storia dei coniugi Paciock, torturati fino alla pazzia due mesi dopo la scomparsa del mago oscuro, perciò quella frenesia nello smascherare i suoi seguaci, veri o presunti che fossero, trovava la sua giustificazione nella volontà di far finire in fretta il clima di terrore in cui eravamo vissuti nel decennio precedente.
Tuttavia, si assisté ad un vero e proprio boom di incarcerazioni senza processo, e prive perciò di esaurienti indagini, e tra queste la più nota fu certamente quella di Sirius Black, accusato di strage e spedito ad Azkaban il giorno dopo la sua cattura, all’inizio del novembre 1981.
Oggi, alla luce di quanto emerso la scorsa notte, il mio auspicio è quello che nella nostra comunità parta una seria riflessione sugli errori che sono stati commessi in passato, per evitare di ripeterli. Bisogna fare in modo che nessun altro uomo innocente passi dodici anni ad Azkaban, e abbia la sua vita rovinata per la fretta di trovare un colpevole.
Ho assistito agli interrogatori sotto Veritaserum di Black e Minus. Io e tanti altri, tra cui il Ministro della Magia Cornelius Caramell, un gruppo di Auror capitanati da Rufus Scrimgeour, metà del corpo insegnanti di Hogwarts oltre, ovviamente, al Preside Albus Silente.
Tutte queste persone, ascoltando i racconti dei due uomini, si sono dovute scontrare con una verità dura e amara, ma necessaria: Sirius Black, l’uomo che abbiamo considerato per tredici anni un pluriomicida nonché il braccio destro di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, è innocente ed estraneo ai fatti che venivano lui contestati. E bisogna accettare che Peter Minus, invece, il quale è stato ritenuto per lo stesso, lunghissimo periodo di tempo la principale vittima dell’attentato di Carnaby Street, sia in realtà il carnefice di quei poveri Babbani, nonché il traditore dei Potter.
La scorsa notte, perciò, a Sirius Black è stata riconosciuta la sua innocenza dopo tredici anni di ingiuste accuse.
Ma il mio pensiero è che l’ormai trentacinquenne Black abbia perduto la propria, vera innocenza a ventidue anni, varcando le soglie di Azkaban.
E che nessuno, dopo un periodo così lungo, possa rendergliela più.
Per questo, ci uniamo alle parole di scuse e profonda costernazione che il Ministro della Magia ha rivolto all’uomo, immediatamente dopo averlo scagionato, e gli auguriamo di poter ricominciare presto una vita normale, all’interno di questo mondo che tanto l’ha bistrattato in passato. Magari insieme al giovane Harry Potter, che la scorsa notte ha ritrovato un padrino.

                                                                                                            Barnabas Cuffe

 

Il Comitato di Scuse a Sirius Black

Sirius Black era seduto su una poltrona, nel salotto della sua casa natale, situata in Grimmauld Place numero dodici, a Londra.
Odiava quell’abitazione, ma dato che non aveva nessun altro posto dove alloggiare, aveva messo da parte l’astio e si era installato nella casa di famiglia. Inutile dire che Kreacher, il suo vecchio elfo domestico, era rimasto letteralmente scioccato dal suo ritorno.
Stava leggendo con attenzione l’articolo di giornale che trattava della scoperta della sua innocenza, quando sentì suonare il campanello.
“Ho già giornalisti alle calcagna? Eppure in pochissimi sanno dove mi trovo…” pensò, infastidito.
Avrebbe voluto solo voltare pagina sui precedenti tredici anni e iniziare una nuova vita, possibilmente con Harry, e invece sapeva già che i fantasmi del passato non l’avrebbero mai abbandonato, ma sarebbero tornati a tormentarlo sotto parecchie forme. Tra cui quella di giornalisti ficcanaso. Mentre apriva la pesante porta di ebano, si augurò solamente che non ci fosse Rita Skeeter dall’altra parte.
Il cauto sorriso di Remus Lupin apparve nella penombra dell’ingresso del numero dodici.
I due uomini si abbracciarono con foga, come se si fossero visti per la prima volta solo in quel momento, e rimasero uniti in silenzio per un attimo che parve durare un’eternità.
Remus si separò leggermente da Sirius, con ancora l’ombra di un sorriso sul volto scarno.
«Come ti senti?» chiese al suo amico, scrutandolo con i suoi occhi scuri. Sirius sospirò.
«Finalmente posso respirare liberamente» affermò, facendo poi un leggero sorriso. Si accorse che alle spalle di Remus era appoggiata per terra la sua consunta valigia.
«E quella?» domandò Sirius, sgranando gli occhi. Remus si grattò la testa, imbarazzato.
«Ah, sì, quella… Il caro Mocciosus si è lasciato… ehm… sfuggire per caso che io sono un Lupo Mannaro, stamattina. In breve sono arrivati i gufi di centinaia di genitori inferociti con Silente per avermi assunto, perciò ho preferito farmi da parte e rassegnare le dimissioni» esalò, tutto d’un fiato.
«CHE COSA HA FATTO QUEL VERME?» urlò Sirius, facendo volare via dal cornicione del suo palazzo alcuni piccioni spaventati.
«Lo sapevo che avresti reagito così, ma ti prego, calmati, in fondo è meglio» si affrettò ad aggiungere Remus, preoccupato dall’espressione furibonda di Sirius. «La sceneggiata non sarebbe durata in eterno, dopotutto». Sirius fissò lo sguardo in quello del suo amico.
«Quello schifoso ti ha fatto perdere il lavoro e te dici che è meglio così?» sibilò, incredulo. «Fossi in te lo avrei evi-»
«No, Felpato, basta così» lo interruppe Remus, duramente. «Sapevo che riferirti questa faccenda avrebbe scatenato le tue ire, ma sei appena stato scagionato da una condanna a vita ad Azkaban, ti prego di non fare in modo di rientrarci».
Sirius guardò per un secondo Remus negli occhi, grigio contro marrone, dopodiché scoppiò nella sua risata simile a un latrato, trascinando con essa quella del suo amico.
«Entra, lupacchiotto dei miei stivali» esclamò allegramente Sirius, trascinando dentro casa Remus e il suo bagaglio. «E sappi che disferai quella valigia in una delle stanze ai piani di sopra. Non voglio rimanere solo nella mia vita un minuto in più» aggiunse, puntando minacciosamente un dito contro il suo amico. Remus inarcò un sopracciglio.
«Guarda che una casa ce l’ho» replicò, scettico.
Sirius gli si avvicinò, battendogli un paio di colpi sulle spalle.
«Via, via, Lunastorta, lo so che sei affezionato alla Stamberga Strillante, ma…»
Remus sbuffò, sorridendo leggermente.
«Sei sempre il solito idiota, Felpato. Parlavo seriamente, in ogni caso. Pensi che negli ultimi tredici anni io abbia vissuto sotto i ponti?»
«No, Remus, ma credo che tu sia stato solo troppo a lungo» rispose Sirius, improvvisamente molto più cupo. «E anche io. Dodici anni, per l’esattezza, passati in un’orribile cella di Azkaban…»
Remus deglutì, guardando quel mare in tempesta che erano gli occhi del suo migliore amico, di quella persona che aveva ritrovato in maniera così inaspettata, e con cui avrebbe potuto dividere le gioie e i dolori della vita, come accadeva quando erano degli sciocchi, speranzosi ragazzi. Fissò lo sguardo implorante di Sirius, lesse la muta preghiera contenuta nel grigio di quelle iridi, e non se la sentì di lasciarlo solo. Di lasciarsi solo. Remus sorrise leggermente.
«E va bene, Felpato. Accetto di diventare il tuo nuovo padrone» mormorò, provocando la tipica risata canina di Sirius. «Ma cercherò un lavoro, non voglio certo vivere sulle tue spalle in eterno» aggiunse.
L’altro uomo si strinse nelle spalle. «Ma figurati se questo deve essere un problema, quello che dilapido è denaro dei Black, sperperarlo in compagnia mi fa anche più piacere, anzi» replicò Sirius, asciutto, mentre apriva la porta del salone. «Ok, siamo quasi al sicuro, ma fai poco rumore finché non siamo dentro la stanza» intimò poi.
Remus inarcò un sopracciglio.
«Da cosa saremmo al sicuro?» domandò, scettico.
Proprio in quel momento, urtò per sbaglio un’orribile portaombrelli a forma di zampa di troll, rovesciandolo.
Sirius lo fissò con terrore per un secondo, dopodiché si sentì un urlo disumano e dei tendaggi neri, che coprivano qualcosa a metà corridoio, si aprirono, mostrando un enorme ritratto di una vecchia strega che gridava come un’ossessa, con gli occhi fuori dalle orbite e un dito puntato contro Sirius.
«TUUUUUUUU» urlava a pieni polmoni. «COME OSI TORNARE QUI? FECCIA! TRADITORE DEL TUO SANGUE! VERGOGNA DELLA MIA CARNE! E COME OSI PORTARE SUDICI IBRIDI NELLA CASA DEI MIEI PADRI?»
Sirius si avvicinò al ritratto, allo stesso tempo Schiantando gli altri dipinti che si erano svegliati per unirsi alle grida, e cercò, senza successo, di coprire il quadro con le tende.
«Taci, orribile megera, TACI!» ringhiava, nel frattempo. Remus lo raggiunse, e i loro sforzi congiunti furono appena sufficienti per ricoprire l’orribile tela e la sua rumorosa ospite. Si allontanarono, ansanti.
«Bene, speravo di non dovertela presentare, ma hai avuto l’onore di vedere la cara Walburga in tutto il suo splendore» dichiarò Sirius, più tranquillo. Remus strabuzzò gli occhi.
«Quella era tua madre?» domandò, con voce strozzata.
«Già. Una donna davvero deliziosa, non trovi?» rispose Sirius, in tono beffardo. «Ora andiamo in salone, c’è un’atmosfera più tranquilla, lì» aggiunse.
Stavolta i due uomini entrarono nella sala senza ulteriori intoppi, e si andarono a sedere su un paio di poltrone di velluto scuro.
«Vuoi un bicchiere di vino elfico? O preferiresti del Whisky Incendiario, come ai vecchi tempi?» chiese maliziosamente il padrone di casa. Remus sbuffò.
«Sai perfettamente che ho sempre odiato quell’intruglio. Ma il vino andrà benissimo, grazie» rispose.
Sirius scoppiò a ridere.
«Ah, miscredente, non hai mai cambiato idea sul Sacro Ogden!» scherzò, utilizzando il nomignolo affibiato alla bevanda durante gli anni a Hogwarts. «E va bene, vada per il vino elfico. KREACHER!» urlò a pieni polmoni.
Con un crack, apparve quello che sembrò a Remus il più vecchio e brutto elfo domestico che avesse mai visto nella sua vita. E ne aveva incontrati parecchi, a scuola.
«Il padrone mi ha chiamato?» gracchiò la creatura, inchinandosi profondamente. «Il padrone osa tornare nella casa della sua povera madre e si mette anche a dare ordini al vecchio Kreacher, oh padrona, cosa penserà di me se mi vedesse servirlo?» aggiunse borbottando a mezza voce, ma risultando comunque perfettamente udibile. Remus era scioccato, Sirius invece parve non farci caso.
«Risparmiaci i commenti. Io e il qui presente Remus gradiremmo due bicchieri del miglior vino elfico che abbiamo nelle cantine. Portaci una bottiglia e due calici» ordinò, con voce dura. L’elfo fece un altro profondo inchino.
«Come desidera il padrone» rispose, Smaterializzandosi con lo stesso rumore secco che aveva provocato la sua apparizione. Remus era ancora leggermente turbato, e Sirius se ne accorse.
«Non badarci. È vissuto nella perenne adorazione di mia madre e di tutto ciò che usciva dalla sua santa bocca, e da quando è rimasto da solo a prendere ordini dal ritratto è anche peggiorato. Mi considera degno di stare qui come lo sarebbe un Vermicolo, ma è costretto a servirmi perché, anche se rinnegato, sono comunque un membro della famiglia Black» spiegò, con voce tranquilla.
L’elfo riapparve, portando con sé bottiglia e calici, e se ne andò inchinandosi ma senza fare ulteriori commenti.
Sirius versò il vino nei calici e ne passò uno a Remus, il quale sorseggiò dal suo con cautela.
«Sono felice di averti ritrovato, Felpato» mormorò. «Gli scorsi tredici anni sono stati orribili. Ero convinto di aver perso tutti i miei amici. Gli unici».
Sirius sorrise, sereno come non lo era da tempo.
«Come vedi, Lunastorta, mai dare per scontato che le cose possano solo peggiorare. Anche io sono contento di averti ritrovato. E sono sicuro che anche Ramoso starà sorridendo, vedendoci insieme» rispose, in tono sommesso. Parlare di James era ancora difficile, per lui. Non avrebbe mai smesso di fare male, Sirius lo sapeva.
Anche lo sguardo di Remus si offuscò. Distolse gli occhi da Sirius, e allora notò il giornale, ripiegato sul tavolino vicino al suo amico.
«E quello?» chiese. Sirius guardò il giornale.
«Ah, sì. Stamattina è passato Caramell, per farmi firmare dei documenti, e come al solito elargendo milioni di scuse. Me l’ha lasciato lui. Sembra sia diventato il suo nuovo compito, portare il Profeta a Sirius Black**» rispose, prendendo il quotidiano. «E indovina qual è la parola maggiormente usata nei miei confronti? “Scuse”. Presto fonderanno il Comitato di Scuse a Sirius Black, giù al Ministero, te lo dico io».
Remus scoppiò a ridere a quell'affermazione. Certe cose, come il sarcasmo di Sirius, non sarebbero mai cambiate. E questo pensiero lo rassicurava.
«Vedo che anche Harry è nominato un paio di volte» disse Remus, osservando rapidamente la prima pagina. «Cosa farai con lui?»
Sirius sospirò.
«Silente mi ha convinto dell’assoluta necessità che Harry passi almeno due settimane dai Dursley. Sai, per quella storia della protezione di sangue di Lily» rispose. «Io l’avrei voluto da subito, e spero anche lui, ma d’altronde Silente ha sempre ragione. Dopotutto, è a lui che devo la mia libertà. Se non fosse stato per la sua provvidenziale apparizione, ieri notte Peter sarebbe scappato nuovamente e io sarei ancora un pericoloso latitante, perciò gli sono grato come non mai.
«Comunque, ha acconsentito al fatto che poi Harry possa passare il resto delle vacanze estive qui» aggiunse, decisamente più allegro. «Voglio rendere questa sua estate indimenticabile. Finalmente ha l’opportunità di avere una vera famiglia, e io voglio esserlo per lui».
Remus sorrise dolcemente.
«Non ho dubbi che lo sarai. James e Lily hanno fatto un’ottima scelta» disse, nostalgico.
«Comunque, prima che la scuola finisca, credo che andrò a fare un discorsetto a Vernon e Petunia. Sai, Silente mi ha informato del fatto che non trattano Harry come meriterebbe, quindi ritengo di doverli avvertire che adesso ha qualcuno che veglia su di lui e sulle sue condizioni» affermò Sirius, il tono leggermente minaccioso. Remus sgranò gli occhi.
«Forse è meglio se ti accompagno» dichiarò, con in viso un'espressione preoccupata. «Non sia mai ti venga davvero voglia di tornare ad Azkaban».


 

Storia partecipante al contest "Una traccia per voi - What if? Contest! indetto da Lui_LucyHP sul forum di EFP:
http://freeforumzone.leonardo.it/d/10925156/Una-traccia-per-voi-What-if-Contest-/discussione.aspx
Ho scelto il pacchetto "Diffindo":
"Alla fine del terzo libro, Sirius Black viene catturato vivo a Hogwarts, ma anche Peter Minus. Molte persone dovranno ascoltare quello che entrambi hanno da dire e si scontreranno con una dura verità: Sirius Black è innocente".

 

Note dell'autore:

*Credo che nel Mondo Magico si sappia che Harry durante l’estate va nel mondo Babbano, ma che per sicurezza invece non siano molti a sapere che stia dai Dursley, dato il ruolo fondamentale che ha Petunia nella sua protezione.
**Riferimento a quando Caramell lascia a Sirius la sua copia del Profeta quando visita Azkaban, e in cui Sirius vede la foto dei Weasley in Egitto e riconosce Peter sulla spalla di Ron.

Comitato di Scuse a Sirius Black, ovviamente, è ricalcato sul Comitato di Scuse ai Babbani.


Avrei voluto mettere delle gif animate per replicare il movimento delle foto magiche, ma nessuna mi soddisfaceva. Perciò, purtroppo, le foto nell'articolo della Gazzetta sono alla Babbana!

Alla prossima,
Alessandro.

 

  
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