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Autore: Amrita    02/12/2014    1 recensioni
Loki si ritrova su Ønskenheimr, il mondo delle illusioni. Nonostante il suo unico desiderio sia quello di riunirsi ad Hermione, qualcosa continua ad impedirgli di ritrovarla.
- Sequel di "Lay All Your Love On Me"
[LokixHermione]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: Vecchie amicizie



Quando Loki aveva attraversato i cancelli, era stato come se fosse passato attraverso un sottile e trasparente velo d'acqua, che aveva lavato via senza difficoltà i suoi colori falsi, eppure così reali. Hermione aveva trattenuto involontariamente il fiato. Il vibrante blu della sua pelle e gli occhi luminosi completamente rossi come rubini l'avevano spiazzata completamente, cosa di cui Loki sembrò accorgersi quando riuscì a posare lo sguardo su di lei. La ragazza non l'aveva mai visto così  cauto e timoroso, nemmeno in presenza degli Antichi.
«Avvicinati, per favore» gli aveva detto, altrettanto cauta, osservandolo mentre si avvicinava con veloci passi incerti e posava le ginocchia a terra, facendosi ricadere i capelli sugli occhi, tentando quasi inconsciamente di nascondersi. Hermione aveva portato immediatamente le dita alle linee geometriche che decoravano il volto del dio, curiosa. Aveva esitato solo un secondo, quando gli occhi di Loki avevano guizzato, sollevando una silenziosa domanda.
Non hai paura?, chiedeva, ma non appena i polpastrelli della strega avevano iniziato a tracciare disegni sulla sua pelle la domanda era sparita.
Hermione davvero non sopportava vederlo così insicuro, nonostante continuasse a sostenere che in alcuni campi un po' di umiltà non gli avrebbe fatto certamente male. Improvvisamente, però, il dio le era sembrato così fragile e la ragazza non aveva potuto fare a meno di chiedersi cosa c'era davvero dietro a quel sorriso sarcastico che ostentava sempre con esagerata sicurezza. Durante tutto il tempo che avevano passato assieme sulla Terra, Loki non le aveva mai veramente raccontato nulla di sé. Certo, erano uscite alcune storielle, alcune nozioni, alcuni ricordi che avevano dato ad  Hermione la fasulla certezza di conoscerlo davvero.

Presto e dolorosamente aveva compreso che quella certezza era solo una grande bugia, ma solo ora si rendeva conto di quanto poco sapesse di lui. Aveva capito che la prima regola per Loki era quella di non riporre la propria fiducia e i propri affetti in nessuno, il che valeva anche per gli altri nei confronti del dio stesso. Quindi cosa l'aveva spinto a fidarsi e riporre il suoi affetto proprio in lei, che dopotutto era una sconosciuta?
Lo sguardo tremolante che accompagnava questa nuova forma di Loki avevano suggerito ad Hermione che le sue prossime parole sarebbero state fondamentali.
Quindi, la strega aveva spostato una ciocca di capelli dal viso, portandogliela dietro alle orecchie «Sei bellissimo» gli aveva detto di slancio, e quando il dio le aveva afferrato la mano, baciandole il palmo, aveva capito di aver detto la cosa giusta «E tu hai gusti veramente strani» le aveva detto con sollievo.
Per quanto Hermione stesse morendo dalla curiosità di sapere cosa effettivamente Loki fosse e quale fosse la sua storia, aveva deciso di rimandare le domande e aveva posato morbidamente le labbra su quelle del dio, sulle quali era rimasta l'impronta di un sorriso.
Loki le aveva posato una mano sulla nuca e, quando si separarono, rimase a giocherellare un po’ con un ricciolo, gli angoli della bocca ancora rivolti leggermente all’insù.
«Quindi...» riprese Hermione «Precisamente cos’hai a che fare con Hel?»
Il dio ridacchiò «Non ti arrendi mai, eh? Oppure...» Loki si protese verso di lei, terminando la frase con un soffio e un luccichio divertito negli occhi «Hermione Granger, è forse gelosia quella che sento?»
La ragazza sgranò gli occhi. Forse?, pensò.
Loki la guardò per un po’, per poi ridere, estremamente divertito dall’improvvisa mutezza della strega.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma venne interrotto.
«Hermione?» chiamò una voce maschile. Il dio si girò, per trovare a pochi passi da sé un ragazzo, o meglio, l’anima di un ragazzo abbastanza alto e dinoccolato dai capelli rossi. Tornò a guardare la ragazza, il cui viso si era illuminato, mentre i suoi occhi si erano riempiti di lacrime, che iniziarono a riversarsi sul viso quando il ragazzo le si sedette accanto e l’abbracciò, costringendo il dio ad indietreggiare. Hermione iniziò immediatamente a singhiozzare violentemente e Loki sentì il suo stomaco accartocciarsi. Lanciò un’occhiata risentita ad entrambi. Chi era quel rosso e perché Hermione era così felice di vederlo? Non aveva di certo avuto la stessa reazione quando aveva ritrovato lui…
Il dio si alzò e batté le mano sulle ginocchia un paio di volte per pulire la stoffa dalla polvere. Poi si raddrizzò, portando le mani dietro la schiena e intrecciando le dita, in attesa. I due sembrarono non notarlo per un po’, finché il ragazzo non incrociò il suo sguardo per caso e si allontanò dalla strega, posandole una mano sulla spalla. Le asciugò un paio di lacrime con il pollice «Herm, perché sei qui? Speravo avessi ancora molti anni davanti a te.»
«Io… non sono... morta… Fred» rispose la ragazza, ancora scossa dai singulti di tanto in tanto. Si passò una manica sul viso, per asciugarsi le lacrime «È una storia lunga.»
«Be’, non è che io abbia esattamente degli impegni» rise il ragazzo «Chi è il tuo ombroso amico? Devo dire che mi ricorda vagamente il caro vecchio Severus.»
«Ma assolutamente no!» strillò Hermione, tirandogli un pugno sul braccio.
«Prego?» chiese il dio, sollevando un sopracciglio.
La strega sventolò una mano, arrossendo leggermente «Niente, niente, non ti preoccupare. Comunque, Loki, questo è Fred. Sai, lui è… era fratello di Ron.»
Fred si alzò e si avvicinò al dio, tendendogli la mano. Questo gliela strinse, accennando un inchino. Senza rilasciare la presa, attirò l’anima a sé, strizzando gli occhi «Effettivamente riesco a vedere la somiglianza.»
«Hey, vacci piano con gli insulti!» rispose Fred, facendo l’occhiolino. Loki rise brevemente, ma il nodo nel suo stomaco persisteva.
«Insomma, come avete detto di essere arrivati qui in carne ed ossa?» chiese il ragazzo, spostando lo sguardo da Hermione al dio, curioso.
«È veramente una lunga storia. Se non ti spiace, dovremmo parlare con Hel. Sapresti indicarci la strada?» chiese Loki, cercando di liquidare velocemente Fred.
«Ma certo. Anzi, vi ci porto io!»
«Oh no, non c’è bisogno di tutto questo disturbo. Abbiamo già fatto tanta strada, qualche altro passo non ci spaventa di certo» disse il dio, guardando Hermione con aspettativa.
«Veramente» disse la ragazza «A me non dispiacerebbe affatto passare un po’ di tempo in sua compagnia» sospirò «Loki, cerca di capire, Fred è morto la notte della battaglia di Hogwarts, te ne avevo parlato, ricordi? Mi piacerebbe avere un’ultima occasione per… lo sai...»
Lo sguardo duro di Loki si ammorbidì, e il dio annuì. Hermione stirò un rapido sorriso, poi tornò a rivolgersi a Fred «E gli altri?»
«Sparpagliati qui in giro. Non saprei dove trovarli con precisione, dopo il primo periodo intrattenere relazioni umane inizia a sembrare piuttosto inutile.»
«Ma dovrete rimanere qui per un sacco di tempo, forse per sempre!»
Il ragazzo sorrise «Il tempo qui scorre in modo diverso. A dirla tutta non sono nemmeno certo che scorra» borbottò, grattandosi il mento «Comunque qui non esiste la noia. Non perché ci sia sempre qualcosa per tenersi occupati, semplicemente non esiste. È un concetto strano, lo so, ma tranquilla, avrai un sacco di tempo per abituartici.»
«Ma grazie!»
«Hey, sono solo realista.»

La strega sorrise e fece gesto a Loki di aiutarla ad alzarsi. Il dio si avvicinò rapido, abbassandosi in modo da far passare il braccio di Hermione attorno al suo collo e poterla far alzare più facilmente, senza mancare di lanciare un’occhiata di sfida al ragazzo.
«Cos’hai?» chiese Fred, sgranando gli occhi.
«Solo un graffio, niente di che.»
Loki prese tra le braccia la ragazza, che gli diede un colpetto sul petto «Non ce n’è bisogno, posso camminare da sola.»
«Ne sono certo, però preferirei che non svenissi un’altra volta.»
«Sei svenuta?» intervenne il ragazzo.
«È rimasta incosciente per otto giorni»
Lo sguardo di Fred cadde sulla fasciatura della ragazza «Per le mutande di Merlino...»
«Avrò tempo di guarire quando sarò tornata a casa.»
Loki occhieggiò il ragazzo, che stava allungando le mani sulla gamba di Hermione «Cosa credi di fare?» chiese, torcendosi un poco per allontanare la strega dalle grinfie dello spirito. Fred, raggiunse con insistenza le bende della ragazza, le sciolse e posò le mani sulla ferita, che non aveva ancora iniziato a rimarginarsi, ma almeno non sanguinava più. Il dio strinse le labbra osservando le sue dita toccare con confidenza la pelle di Hermione, mentre gli occhi della strega scrutavano curiosi il viso del ragazzo. Quando fece, finalmente!, un passo indietro, Loki fece vagare gli occhi su di lui per qualche momento ancora prima di farli ricadere sulla gamba della ragazza e sollevare le sopracciglia con stupire.
«Come hai fatto?» disse Hermione, passando gentilmente i polpastrelli sulla ferita, che sembrava ora essere vecchia di almeno un mese.
Fred si strinse nelle spalle «Uno dei vantaggi dell’essere morto, immagino» sorrise «Vogliamo incamminarci ora? Sono curioso di sapere come va avanti la vita la fuori.»

«Insomma quella testa bacata di George ha sposato Angelina? Non ci posso credere» esclamò Fred, battendo una mano sul ginocchio «Nemmeno quando Sirius mi ha raccontato chi erano i famigerati Malandrini della Mappa ho fatto così tanta fatica a crederci!»
Loki sbuffò, ridacchiando piano e poi cercando di camuffare la reazione con dei colpetti di tosse. I due lo guardarono stralunati.
«Ehm, scusate» tossicchiò il dio.
«Comunque» riprese Fred, con lentezza, scandendo ogni lettera «Chissà quanto filo da torcere si danno l’un l’altro!»
«Non ne hai idea!» sorrise Hermione, continuando a zoppicare leggermente al fianco del ragazzo «Fred, hai più rivisto gli altri qui?»
«Oh, sì» rispose cordiale il ragazzo «Stanno tutti bene ora. Certo, per alcuni è stato difficile all’inizio, abbandonare tutti… Lupin e Tonks, per esempio… ma ormai si sono rassegnati tutti, o quasi» disse, sospirando piano.
I due avevano parlato in questo modo per un chissà quanto, mentre Loki non aveva fiatato fino a poco prima. Si era limitato a guardare di fronte a sé, stringendo il braccio della ragazza sotto al suo. La strega non aveva più bisogno di essere portata in braccio, ma il dio non si poteva dire troppo felice della cosa. Probabilmente perché il loro rapporto era stato sempre molto esclusivo, loro due e nient’altro, ma il fatto che la ragazza non gli stesse dando nessuna attenzione lo piccava alquanto. Almeno quando era costretta ad essere trasportata, non poteva fare altrimenti…
Comunque il dio non si lamentò della cosa. Ormai conosceva Hermione abbastanza bene da sapere che si sarebbe a dir poco infuriata, perciò continuò a camminare, la mascella serrata. La ragazza, in ogni caso, sembrò accorgersi della sua tensione, perché strinse il suo braccio brevemente, per poi far scorrere la mano verso il polso e intrecciare le dita con le sue. Loki non si girò a guardarla, ma sorrise brevemente, per poi alzare lo sguardo e rallentare il passo.
«Sembra che siamo arrivati.»



   
 
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