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Autore: ghostking    03/12/2014    0 recensioni
Due anime opposte e cosi vicine.
Due persone che forse non sanno, l'una dell'altra.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Stava li, ferma immobile sul ciglio del viottolo di ciottoli, il vento tra i capelli e lo sguardo? Lo sguardo fisso, ogni pomeriggio sulla stessa cosa, o meglio; sulla stessa persona, sempre lei, occupava tutta la sua mente, non la conosceva ma sapeva, sapeva di amarla, di poterla amare come nessuno mai avrebbe mai potuto fare, per lei o per altri.
La nostra osservatrice aveva i capelli castani lunghi, avvolta da una sciarpa e con addosso un paio di occhiali, come a coprirla.
"Una schermata indistruttibile" le veniva da pensare, ma non era cosi; era esposta come tutti al mondo, agli sguardi e anche allo sguardo di lei, che dondolava su quell'altalena ogni volta dopo scuola, i capelli corti e mori che con il vento si scompigliavano, formando tanti nodi e non solo li, anche nel cuore dell'osservatrice, un groviglio di tutto, le emozioni che le battevano in petto, forti e indistruttibili, i mille pensieri affollati nella mente, sempre e solo per una persona:lei.
Lei vestiva sempre di scuro, lo sguardo perso tra la folla che forse nemmeno c'era, forse la folla era nella testa dell'osservatrice e anche Lei era finta, falsa, un pensiero? Illusione?
Poteva anche essere, in fondo la solitudine porta a tutto.
Tutto scomposto, come questo testo; dunque dicevamo.
La guardava, come sempre ben attenta a non farsi notare, aveva paura che i battiti del suo cuore potessero essere percepiti da qualcuno, la osservava in ogni piccolezza, andavano nella stessa scuola, e appena uscite una seguiva l'altra,e Lei andava al parco, sempre vuoto, sulla stessa altalena, da due anni, lasciandosi ammirare in tutta la sua bellezza.
Posava lo zaino distrattamente,alzando una coltre sottile di terra, alzava il volume, si sedeva sul seggiolino un po' sgangherato e dondolava, guardando in alto, 
senza curarsi di nulla e nessuno, la leggerezza e la non curanza con cui faceva tutto, faceva sentire l'osservatrice piena di gelosia, lei non ci riusciva, sempre goffa e puntigliosa, attenta a tutto; attenta a non farsi notare.
Quel giorno, Lei si voltò, inaspettatamente, facendo sobbalzare il cuore a quella piccola detective, per un secondo i loro sguardi si incrociarono, poi prese lo zaino in spalla e cominciò ad affrettare il passo, scappando dalla vergogna di essere stata colta sul fatto dopo anni di organizzata tranquillità, era eccitante e terribile essere stata scoperta, quella, guardandola prese a sua volta lo zaino e le corse incontro, veloce, senza motivo.
Prese a correre anche l'osservatrice, lasciando cadere un fazzolettino a terra, scivolato dalla borsa.
Passo dopo passo, sempre più veloce e stanca riuscì a seminarla "sgamata" pensò "è finita", si accasciò nell'angolo di una vita, all'ombra di un ciliegio.
Lei si chinò, prese il fazzoletto caduto e riprese la sua corsa disperata, senza arrivare a nulla, arrivata davanti alle strisce pedonali si fermò, con il fiato corto e il quel pezzo di stoffa stretto in un pugno, bianco, con i bordi dorati e anche un po' sfilacciati  "è scappata, non ci saranno più quegli incontri segreti", alzò la testa cercandola con lo sguardo, senza risultato, lo sguardo perso nella folla che forse, nemmeno c'era.
  
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