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Autore: Sophie_moore    04/12/2014    8 recensioni
Eccoci qui con questo (penoso) tentativo di farmi perdonare per l'immondo ritardo con la pubblicazione della long...
Abbiamo nove coppie: nove ragazze con un segreto e nove ragazzi che dovranno reagire alla scoperta di questo segreto... sono incinte!
Nove flash fic con nove prompt fornitimi dal gruppo più pazzo della storia =)
Pairings: Nalu, Gerza, Gajevy, Gruvia, Bixanna, Lami, Elfever, Rowen, Lyana.
Prompts: Biscotti, Arcobaleno, Baka, Cotta, Mission Impossible, Fascia, Nastro, Pollo, Mazzo di Fiori.
Spero che questa pazzia vi piaccia
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lluvia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sono incinta!

 

Nalu - Biscotti

Lucy aveva tolto i biscotti dal forno. Li mise tutti sotto una campana di acciaio, di fianco ad una esattamente identica già coperta, anche se il suo contenuto non era così... buono, rispetto ai biscotti. Si sedette sulla sedia, tolse il guanto da cucina e si passò le mani tra i capelli biondi. La tentazione di scoprire il contenuto della seconda campana era tanta, giusto per esserne sicura, ma si trattenne. Già sapeva, lei. Non c'era bisogno di averne la conferma per l'ennesima volta. Quinta, precisamente. Sì insomma, la prudenza non era mai troppa.

Natsu aprì la porta di casa sorridendo come al solito. << Sono a casa! >> trillò, entrando in cucina e sedendosi di fronte a Lucy. Subito due odori gli penetrarono nelle narici, uno era familiare, l'altro assolutamente no. Cioè, sì, ma non così tanto da capire di che si trattasse solo dall'odore, sapeva solo che sapeva di Lucy. Alzò le campane nello stesso istante, spalancando gli occhi e puntandoli verso la fidanzata, con una smorfia incomprensibile.

<< Sono incinta... >> esalò la bionda, indecisa da cosa aspettarsi dal fidanzato. Rabbia? Avrebbe dato fuoco a tutto? Si sarebbe messo a piangere? Ma soprattutto, perché tardava a reagire? Lui che dava così spesso di matto per qualsiasi cosa, perché era così... immobile? L'attesa la stava facendo diventare pazza.

Il ragazzo guardò il test di gravidanza e poi i biscotti, poi il test una seconda volta, e poi ancora il piccolo vassoio coi dolci ancora fumanti. << Hai fatto i biscotti! >> commentò alla fine, contento, come se la notizia non fosse nulla di nuovo o da preoccuparsi.

Lucy rimase a bocca aperta e sbattè le palpebre un paio di volte. Beh, effettivamente non poteva aspettarsi niente di diverso dal suo Drago, per quello sorrise ed annuì, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

 

 

Gerza Arcobaleno

Una giornata piovosa era appena iniziata a Magnolia. Non c'era bisogno di consultare il meteo, si vedeva dal cielo pieno di nuvole di un grigio scurissimo, che davano l'impressione di dover scoppiare da un momento all'altro.

Inutile dire che Erza Scarlett non era contenta per nulla. Non le piaceva la pioggia. Proprio no. Preferiva di gran lunga quello che succedeva dopo la pioggia, quel bellissimo arco multicolore nel cielo che faceva sembrare qualsiasi cosa stupenda, come se avesse potuto davvero trovare la fantomatica pentola d'oro.

Adesso effettivamente le serviva un bell'arcobaleno a rasserenarle il giorno, farle tornare le energie, anche perchè Gerard stava dormendo beato in camera, visto che era tornato da una missione lunga e faticosa, e quindi doveva trovarsi qualcosa da fare.

Sospirò pesantemente, prese l'ennesimo test di gravidanza dal mobiletto del bagno e lo aprì, rigirandoselo tra le mani. Era sicura che anche quella prova sarebbe stata nulla, ma tanto valeva provare, no? Perciò fece quello che doveva fare e lo appoggiò sul lavandino. Sperava davvero che quella fosse la volta buona, era così ansiosa di avere un figlio che ogni prova fallita era un colpo al cuore insopportabile. Eppure non poteva rassegnarsi, non poteva arrendersi, e quindi aspettò quei tre, quattro, cinque minuti per poi prendere di nuovo l'affare e... rischiare di svenire sul pavimento freddo se solo non si fosse appesa con forza alla maniglia per l'asciugamano.

 

Intanto Gerard sonnecchiava. La pioggia che batteva alla finestra era un rumore rilassante per lui, lo aiutava ad addormentarsi.

Meno rilassante era la sua ragazza che spalancava la porta con energia, gli saltava sulla pancia, solo per sorpassarlo e spalancava la finestra, lasciandogli notare che aveva smesso di piovere.

<< Erza.. che.. >>
<< C'È L'ARCOBALENO! >> gridò emozionata. << Ah, sono incinta. >> continuò, voltandosi verso di lui.

<< Mhm... CHE COSA?? >> il ragazzo si strozzò con uno sbadiglio che non fece in tempo ad uscire dalla bocca. Perché non poteva essere una ragazza normale? Era emozionata per l'arcobaleno e sembrava calma alla notizia che presto avrebbero avuto un bambino. Sospirò e sorrise: dopo tutto, lei era il suo splendido arcobaleno multicolore che portava alla pentola d'oro.

 

 

Gajevy Baka

Levy, la fatina dai capelli blu, non ne poteva più. Basta, non reggeva più quel disordine, quell'odore di tabacco, il Jack Daniel's che permeava i tubi di scarico di casa, le pareti e gli elettrodomestici. Se ne sarebbe andata di casa, ormai aveva deciso. Raccolse tutte le sue cose in un borsone, se lo mise in spalla ed uscì dall'abitazione che condivideva con quel cretino pieno di ferraglia da un paio di mesi appena. E già ne aveva le palle piene!

Camminava per strada con una nausea quasi incontrollabile, il pranzo che bussava all'esofago pretendendo di uscire dal piano superiore. Eh no, non avrebbe vomitato. Era troppo incazzata per poterlo fare.

Si diresse a passo sicuro a casa di Lucy, dove venne accolta come una di famiglia dai proprietari, che comunque non presero molto sul serio la sua decisione di lasciare il ragazzo. D'altronde facevano sempre così, si lasciavano e si riprendevano, si allontanavano e si riavvicinavano. Però, durante la permanenza della maga blu in casa Dragneel, Lucy si accorse di un particolare.

 

Gajil sbuffò, non trovando il gamberetto da nessuna parte in casa. Se n'era andata un'altra volta? Se fosse stata quella definitiva?

Prese la decisione più difficile della sua vita: buttò il suo amato alcolico nel water ed annacquò le sue sigarette. Se fosse tornata, l'avrebbe visto come uomo nuovo.

Senza neanche farlo apposta, sentì qualcuno bussare alla porta d'ingresso. Aprì di corsa, annusando nell'aria il profumo di cannella e fiori di campo. << Sei tornata. >>
<< SEI UN BAKA! >> Levy irruppe nell'abitazione, dando a Gajil uno spintone, che comunque non sortì un grande effetto.

<< Che ho fatto adesso? >>

<< MI HAI MESSA INCINTA! >> la ragazza si buttò sul divano.

<< Io ho fatto cosa? Mi sembra che fossimo entrambi consenzienti. >> il ragazzo ridacchiò, anche se poi la notizia lo travolse come un treno in corsa.

Levy sbucò dallo schienale del divano e lo guardò come se avesse potuto ucciderlo. << Sei proprio un baka. >> affermò, sempre più convinta.

 

 

GruviaCotta

Juvia camminava avanti e indietro per la stanza, tranquilla. Le mani sui fianchi morbidi, il respiro regolare, Porlyusica seduta sul divano che si massaggiava le tempie.

<< Ripetimi ancora perché sono qui, di grazia. >> brontolò la donna, sull'orlo della crisi di nervi.

<< Aspettiamo Gray-sama che arrivi, così lei, signora, può dirgli che Juvia non sta scherzando. >> ripetè di nuovo la turchina, sorridendo tranquilla.

<< E cosa ti fa pensare che quell'altro verrà qui? >>

<< Gray-sama ha dimenticato... >> strinse forte la collana di Gray tra le mani, quella con la spada in acciaio, alla quale era tremendamente affezionato. << ..una cosa. Verrà. >> era sicura che a breve il suo amato avrebbe aperto la finestra della stanza di soppiatto, pensando di ritrovare la catena sul comodino, dove l'aveva lasciata.

Porlyusica la guardò, scrollò le spalle e chiuse gli occhi. << Se lo dici tu. E sei sicura che sia una buona idea dirglielo? >>

Juvi annuì, dolcemente, e si sfiorò piano la pancia. << Juvia pensa che Gray-sama debba sapere. Anche se... se lui non ama Juvia. >> già. Sapeva che lui non era innamorato di lei, che la trovava solo bella, ma a lei.. andava bene. Andava davvero bene, non le importava di avere di più. Se Gray-sama voleva solo il corpo di Juvia, era okay, lei non avrebbe preteso di più, non avrebbe stressato quel ragazzo che tanto amava. D'altronde non poteva obbligarlo ad amarla, no?

Bussarono alla porta. Juvia andò ad aprire, serena, pensando fosse Erza che le ricordava il divieto di portare uomini nel dormitorio, ma quello che si trovò davanti non aveva le fattezze di una bellissima donna dai capelli rossi, bensì di un ragazzo mezzo nudo coi capelli corvini e le guance rosse.

<< Juvia io.. devo dirti una cosa! >> esclamò Gray, stufo marcio di far finta di non provare nulla. Era convinto che l'avrebbe protetta tenendola lontana da lui, ma passare del tempo con Cana lo portava a bere e fare cazzate comunque. Quindi a che serviva tenerla lontana se tanto la feriva ugualmente? << Ho un'enorme- >>

<< GRAY-SAMA SONO INCINTA!! >> strillò Juvia, per poi coprirsi la bocca con le mani. Aveva urlato.

<< TU COSA?????? COME DIAVOLO È POTUTO SUCCEDERE???? >>

<< Oh, per l'amor del cielo! >> Porlyusica si rizzò in piedi, e puntò l'indice inquisitore verso i due. << Tu, razza di idiota, che cavolo di domanda è? Avrete ben fatto sesso! >> sbraitò, per poi indicare la ragazza, che sobbalzò leggermente. << E tu, stupida, credi davvero che questo imbecille non abbia una cotta per te? Questi cavolo di ragazzi, sarete scemi. Ma dimmi te... >> la donna dai capelli rosa uscì dalla stanza con un diavolo per capello e a passo di carica, pestando il pavimento ad ogni passo. Al diavolo questi ragazzini, lei se ne tornava nella sua foresta.

<< Gray-sama... >>

<< Ho una cotta per te. Da un po'. E... >> deglutì, dando uno sguardo un po' preoccupato alla pancia di lei.
La ragazza annuì. << Gray-sama, Juvia è incinta! >> sorrise. E Gray svenne, ora che era sicuro di aver sentito bene.

 

 

Bixanna Mission Impossible

Lisanna correva a perdifiato per Magnolia, le braccia piegate a darle una spinta maggiore. Doveva dirlo a Bixlow, doveva dirlo a quell'imbecille che era rimasta incinta.

Arrivò in gilda col fiatone, le guance rosse e le labbra più aperte possibile per fare entrare l'ossigeno che le serviva.

<< Lisanna...? >> Mirajane raggiunse la sorella minore e le mise una mano sulla schiena, preoccupata che svenisse da un momento all'altro.

<< Mi serve quell'idiota! >> si lagnò la minore degli Strauss, socchiudendo gli occhi per riprendersi da quella folle corsa.

<< Chi? >> la maggiore sbattè leggermente le palpebre.

<< Bixlow. >>

<< È in missione... tornerà tra qualche ora. Chiamo Laxus e gli faccio dire di mandare Bixlow qui. >> le fece un sorriso, fraintendendo ed immaginando una storia d'amore.

Lisanna annuì ed espirò, pronta per calmarsi.

Il problema fu tutto il percorso dopo: Bixlow arrivò in Gilda con i suoi babies che gli svolazzavano sulla testa come al solito, domandò di Lisanna, ma qualcuno gli disse che era a casa, mentre la suddetta era semplicemente andata in bagno, per cui quando uscì e chiese se “l'imbecille mascherato” fosse tornato, un qualcuno la informò che era tornato a casa.

Allora la ragazza uscì imbufalita dalla gilda, per dirigersi verso il dormitorio maschile e venire reindirizzata verso casa sua da un gentilissimo Freed in vestaglia.

E allora, stufa marcia del girovagare a vuoto, se ne tornò in casa, alquanto sicura di non trovare nessuno.

<< Siamo riusciti ad incontrarci! >>

Si voltò di scatto, vedendo uno dei totem del ragazzo che stava cercando. << Dove sei? >>

<< A comprare una cosa. Devo venire lì? >>

<< Non sapevo fossi in grado di farlo. >>

<< Sì, beh, sono pieno di sorprese. >>

<< Anche io. >> Lisanna prese un profondo respiro, chiuse gli occhi e... << Sono incinta. >>

La bambolina perse i suoi vispi occhi verdi luminosi. Segno che Bixlow aveva abbandonato quel corpo per muoversi fisicamente.

Dopo cinque minuti di orologio, Bixlow era in casa degli Strauss, senza maschera, occhi e bocca spalancati. << Sei incinta? >>

<< Altrochè. Quella sera della festa. >>

<< Oh. E... cosa vuoi fare? >>

Lei lo guardò confusa. << Ho un fratello ed una sorella maggiore, me la caverò. >>

<< CE la caveremo. >>

La ragazza scosse la testa, poco convinta. << Sarà terribile. >>

<< Okay. >>

<< Straziante. >>

<< Va bene. >>

<< Impossibile. Una specie di missione impossibile. >>

Bixlow fece un sorriso ambiguo. << Sono un mago di Fairy Tail. >> le ricordò.

Lisanna annuì, divertita. Anche lei era una maga di Fairy Tail, perciò era pronta per la sua mission impossible.

 

 

Lami Fascia

Mirajane Strauss era felice. Era decisamente felice. Trotterellava con un sorriso smagliante ovunque andasse. Salutava dolcemente chiunque le rivolgesse anche solo un cenno: nel bar dietro la gilda, per esempio, aveva abbracciato con slancio una donna che le aveva a malapena lanciato uno sguardo.

Mirajane era tremendamente felice, tanto felice che aveva deciso di fare qualcosa di assurdo, per preparare psicologicamente Laxus. Pensava che se l'avesse sconvolto con qualcosa, poi la sorpresa dopo sarebbe stata meno traumatica.

Per questo entrò dal parrucchiere che quasi svenne. << Mirajane Strauss! Pensavo non ti avrei più vista! >> commentò, comunque contento.

<< Sono incinta! >>

L'uomo sgranò gli occhi, indeciso se esultare o rimanere sconvolto.

<< E quindi mi serve un taglio di capelli importante. >> la ragazza annuì e si sedette ad una sedia davanti ad un lavandino, pronta.

 

Uscì dal negozio dopo circa un'ora e mezza, i capelli tagliati fino alle spalle ed il ciuffo, solitamente legato in alto con un codino, era stato lisciato e tagliato in una frangia ordinata. Era sempre felice e, non appena varcò la soglia di casa, la fascia che teneva legata in vita messa tra i capelli, allargò le braccia e fece un giro su se stessa, ovviamente diretta ad un Laxus esterrefatto.

<< Perchè hai tagliato i capelli? >> le chiese, gli occhi leggermente più divaricati del solito.

<< Volevo usare questa fascia. >> lei fece un sorrisetto furbo.

<< A me piacevano... >> si lamentò, incrociando le braccia al petto.

<< E poi, tra qualche mese, non mi starà neanche più in vita... >> mormorò, sorridendo e abbassando lo sguardo. Si divertiva a fare quel giochetto con il suo Dragon Slayer, soprattutto perché non recepiva subito il messaggio.

<< Hai in programma di ingrassare? >> Laxus inarcò un sopracciglio, confuso. A volte non la capiva proprio la sua ragazza.

<< Esattamente. E nel giro di otto, nove mesi, questa fascia non potrò più tenerla sui fianchi. >> lei gli fece l'occhiolino ed entrò nella camera da letto.

Il biondo la guardò scomparire dietro la porta in legno scuro. Nove mesi. Nove mesi. Ingrassare. Nove mesi. Ingrassare.

Uno, due..

<< SEI INCINTA??? >> Laxus spalancò la porta come un toro infuriato, guardò la sua dolcissima ragazza e pensò che la fascia tra i capelli la faceva sembrare ancora più mamma, se possibile. Non aveva alcun dubbio sul fatto che quella ragazza sarebbe stata un ottimo genitore.

Mirajane annuì solamente, gli occhi celesti che iniziavano a far sgorgare lacrime di gioia. Mirajane Strauss era tanto felice.

 

 

ElfeverNastro

<< Pensi davvero che quello capirà? >> Evergreen incrociò le braccia al petto e guardò Freed, che faceva un bel fiocco con del nastro giallo pastello.

<< Ne sono abbastanza convinto. >>

<< Abbastanza? Solo? >>

<< Elfman non è molto furbo... >> Bixlow si mise seduto a gambe incrociate sullo schienale del divano, i piccoli totem che gli vorticavano attorno alla testa.

<< Scemo, scemo, scemo.. >> ripeterono le bamboline, concludendo con una linguaccia.

Evergreen roteò gli occhi al cielo, esasperata. Aveva deciso di seguire l'idea di Freed, quella di fare un enorme fiocco da lasciare appeso alla porta di casa, con una minuscola cesta ed un bambolotto a forma di bambino. Il messaggio era chiaro, voleva dire ad Elfman che era incinta. Il problema era che quello stupido continuava ad interromperla e non le lasciava mai il tempo di spiegargli per bene. Per cui aveva deciso di cercare di dirglielo per vie traverse.

<< Ho la sensazione che non capirà. >> brontolò di nuovo, sciogliendosi i capelli e districandoli con le mani.

<< In questo caso... >> Freed completò con una mossa il fiocco e sfoderò la sua spada, puntandola sul pavimento. Con dei rapidi movimenti scrisse delle rune in tutta la stanza. << ...dovrà capirlo, in qualche modo. >> spiegò, riponendo la spada.

Evergreen fece un mezzo sorriso e gli mise una mano sulla spalla. << Grazie, Freed. >>

 

Al suo rientro, Elfman trovò quel nastro strano appeso alla porta. Con un piccolo cestino ed un bambolotto. Certo che la sua Ever era strana, a volte.

Non appena aprì la porta, ci fu un piccolo rumore sordo e partì una voce registrata: “Chi entrerà in queste rune dovrà scoprire cosa significa il nastro o sarà colpito da mille ventagli”.

<< Allora? Cosa significa quel nastro? >> gli domandò Evergreen, con le gambe accavallate seduta al tavolo. Lei era esclusa dalle rune, ovviamente.

<< Giocare agli indovinelli non è da UOMO. >> sbottò lui

Risposta errata.

Una pioggia di ventagli gli cadde sulla faccia, colpendolo e facendolo imprecare. << I VENTAGLI NON SONO DA UOMO!! >>

<< Quanto sei idiota. Cosa c'era nel cestino? >>

<< Un bambolotto. >> Risposta errata. Altri ventagli.

<< Dentro un cestino. Dentro a qualcosa, quindi...? >>

Elfman strinse forte gli occhi, iniziò a pensare e a pensare... lui che pensava, era strano anche solo l'idea. Finché...

<< Ommioddio, Ever, sei incinta?? >> strillò, la voce più acuta di qualche tono.

Le rune scomparvero in un fruscio verde chiaro.

<< Strillare così non è da UOMO, imbecille. >>

 

 

RowenPollo

Wendy era cresciuta. Era diventata una bella ragazza, meno formosa della sua lei di Edoras, ma comunque era diventata una delle modelle più famose per il Sorcerer Magazine, con quella sua aria da eterna bambina innocente, ma determinata e forte.

<< Ripeti un attimo, per favore. >> Charle le svolazzò di fianco, mentre la ragazza ormai diciottenne mischiava il colore alimentare blu con dell'acqua, cerando di creare il perfetto azzurro pastello.

<< Dipingo il pollo di azzurro. >> spiegò la Dragon Slayer, un'espressione talmente dolce da risultare quasi... normale.

<< Questo l'avevo capito. Ma.. >>

<< Per dire a Romeo che sono incinta. >> continuò la ragazza, facendosi finire del colorante sulla faccia e sulle mani. Era comunque una pasticciona.

Charle sbuffò, sedendosi di fronte a lei sul tavolo della cucina. << Sì, ma... perché un pollo! >> incrociò le zampe.

Wendy fece un dolcissimo sorriso, abbassò leggermente il volto e si sfiorò la pancia, ignorando che lasciò l'impronta blu sulla sua maglia bianca. << Beh, Romeo adora il pollo arrosto. >> mormorò.

<< A volte sei così romantica che mi fai venire la nausea. >> brontolò l'Exceed, facendo ridacchiare l'amica.

<< Lo so, lo so... però non so se riesco a dirglielo, quindi glielo faccio capire. >>

<< Non è esattamente un genio.. >>

<< Però mi ama, è tanto buono, e sono sicura che sarà un ottimo padre. >> le rispose la ragazza, con un enorme sorriso in volto.

La gatta volante arrossì leggermente e distolse lo sguardo, non sapendo cosa risponderle.

Dopo qualche minuto di silenzio e di fischiettii di Wendy, Charle gattonò verso il pollo. << Credi che capirà? >>

La ragazza ridacchiò a bassa voce, poi scosse la testa. << No, per questo lo scrivo con le carote. >> le strizzò l'occhio, ricominciando a fischiettare.

 

Romeo arrivò nella casa che condivideva con la sua dolcissima ragazza da qualche mese tutto trafelato. Era normale, dopo un viaggio lungo in treno voleva riabbracciare la sua piccola principessa.

Varcò la soglia e si diresse subito in cucina, percependo un profumino delizioso. Pollo arrosto. Oh, beh, Wendy sapeva decisamente come viziarlo. << Hai cucinato il pollo! >> l'abbracciò da dietro e le posò un bacio sul collo, appoggiando poi il mento alla sua spalla.

<< Sì! E dovrebbe anche essere cotto, lo togli dal forno? >> mormorò, la voce che le tremava leggermente.

Romeo annuì, salutò Charle, che stava seduta al tavolo imbronciata, e aprì il forno, prendendo la teglia. La posò sul tavolo e solo allora notò che aveva uno strano colore. E le carote erano posizionate in modo strano, sembrava una scritta...

<< Tesoro, che è successo al pollo? Perché è blu? >> domandò, girando la teglia in varie angolazioni per capire cosa stesse tramando la ragazza.

<< Te l'avevo detto che non capisce. >> brontolò la gatta, scuotendo la testa e sospirando.

<< Sei sempre più antipatica. >> il ragazzo le fece la lingua, continuando a guardare il pollo blu.

<< Romeo... >> Wendy si girò, fece un sorriso e sbuffò piano. << Sono incinta. >>

<< Le carote non sono servite ad un tubo. >>

 

 

LyanaMazzo di fiori

Lyon cercava di capire come mai Cana, quella Cana, la Cana del liquore, del sakè, del vino e della birra, gli avesse chiesto di portare via le sue scorte. Via, aveva detto solo così. “Portale via”, quella frase gli rimbombava nella testa in continuazione, non gli faceva pensare ad altro.

Si era anche dovuto far prestare da Erza il carretto che usava per i bagagli per portare tutta la scorta della sua fidanzata via di casa.

<< Lyon-sama? >> si sentì chiamare dalla sua amica Lluvia e si voltò, vedendola a braccetto con Gray.

<< Ciao ragazzi... >> lui sbuffò e lasciò andare il manico del carretto. << Dove potrei portare queste cose senza essere scambiato per un contrabbandiere? >> si lamentò, roteando gli occhi al cielo.

<< Perchè? Cerchi di nasconderli da Cana? >> gli domandò Gray, sconvolto da quella mole indicibile di alcolici.

Lyon fece una smorfia. << No, me l'ha detto lei di portarli via... >>

<< Sul serio? Cana? >> Gray sbattè le palpebre, sconvolto da quella notizia.

La ragazza turchina, in compenso, inclinò leggermente la testa. Non era assolutamente normale, non era una cosa da Cana. E ripercorse tutti i loro dialoghi in Gilda, le loro chiacchiere, rivide la sua faccia ad ogni parola e si ricordò il suo strano comportamento. E, finalmente, riuscì a capire.

<< Lyon-sama, perché non compri un mazzo di fiori? >> gli chiese, trattenendosi a stento dal dirgli quello che aveva capito.

<< Dei fiori? >>

Lluvia annuì, convinta. << Lluvia è sicura che Cana apprezzerà. >> sorrise tranquilla, ridacchiando tra sé e sé.

I due alchimisti di ghiaccio si lanciarono un'occhiata e scrollarono le spalle in sincro. << Seguirò il tuo consiglio. >> Lyon espirò, inspirò, ed espirò di nuovo, riprese il manico del carretto e lo strinse tra le mani. << Adesso allora vado.. ci vediamo in giro! >> salutò gli amici e riprese la sua ricerca del posto perfetto.

Alla fine, decise che Lamia Scale era il posto migliore: lasciò il gigantesco quantitativo di alcolici nel seminterrato, ghiacciando qualsiasi cosa per far sì che non ne venisse toccata neanche una goccia, e poi se ne tornò a casa, sperando di riuscire a capire lo strano comportamento della sua fidanzata. Sulla strada di casa, però, si ricordò dei fiori. Ne prese un mazzo per la sua donna, scrisse due parole a cui Cana non era ancora abituata ed infilò le chiavi nella toppa, sospirando.

 

Cana, dall'altra parte, non appena sentì il rumore della maniglia si fiondò alla porta per aprirla per prima e si vide davanti il suo ragazzo sbigottito.

<< Sono per te. >>

<< Sono incinta. >>

Dissero all'unisono, rimanendo entrambi sorpresi della affermazione dell'altro.

<< Fiori? >>

<< Sei incinta? >>

Beh, avrebbero dovuto lavorare sulla conversazione.

 

 

 

 

Sophie's space____
Eccomi qui, ta-daaaaaaaan.

Lo so, lo so, è una scemenza enorme, però volevo condividerla con voi che mi seguite e mi recensite. Siete davvero dolcissimi, grazie, grazie di cuore.

Un grazie particolare va al gruppo, a quelle persone un po' fuori di testa che mi rendono migliori le giornate con le loro idiozie ed i loro pensieri profondi. Siete adorabili, i miei piccoli bambini adorabili! Crazy People Are The Best, senza alcun dubbio <3

  
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