grazie di esserci state anche se adesso non ci siete più
vi vorrò bene comunque e per sempre
perché era la nostra promessa e io la nostra promessa la mantengo

 

Ed è strano pensare che non le vedrò più uscire da quella casa.
Le finestre non si apriranno più mostrandole dietro ai vetri. Non si sentiranno più le loro risate e le loro grida. Quelle bambine che ho conosciuto e con cui ho passato metà della mia vita non ci sono più. Ma forse la cosa peggiore è sapere che se ne erano andate prima ancora di andarsene davvero. Trasformate in altre persone. Sconosciute. Disprezzate.
C'è stata solitudine e rimpianto, amarezza e tanta incertezza. Ho dovuto trovare la mia strada ripercorrendo i passi che avevo compiuto al loro fianco, riesaminando ogni certezza, distruggendola per farne di nuove, adatte alla persona che ero senza di loro, una persona nuova e sicuramente più vera. Ho dovuto imparare a non seguire la massa, a pensare con la mia testa ed essere me stessa, anche se faceva male. Anche se fa male.
Alle volte mi chiedo se sarebbe potuta andare diversamente. Se in qualche modo loro potessero essere ancora accanto a me, insieme per affrontare tutto e tutti come un tempo.
Eravamo unite anche se mentivamo e indossavamo maschere.
Otto anni sono lunghi da dimenticare. Ci sono le foto, le canzoni che hanno fatto le nostre estati, ci sono le persone con cui uscivamo e i posti che frequentavamo il sabato sera. Non è facile buttare via i ricordi di una vita, le emozioni condivise, i litigi, i segreti. Parole, risate, pianti, corse sospiri sorrisi io voi noi insieme.
Basta un attimo per spazzare via tutto. Ti svegli una mattina senza sapere che il giorno dopo sarà tutto diverso e più vuoto. E tu sarai sola e non potrai tornare indietro.
La colpa non è di nessuno. Loro hanno fatto delle scelte; io ho fatto delle scelte che mi hanno portata lontana da loro. E chi lo avrebbe mai immaginato che le tre bambine che sognavano di andare a vivere insieme avrebbero smesso di parlarsi sentirsi pensarsi?
Le cene di Capodanno e i compleanni sono immagini confuse che riportano alla mente altre cene e altri compleanni in cui non ero senza di voi.
E non è vero che quelle tre bambine hanno smesso di pensarsi, perché io a voi penso ancora e in qualche modo mi mancate anche se non esistete più. Ma siete poi mai davvero esistite come io credevo voi foste?

A me ci pensate mai? Quando guardate la TV dal divano in cui una volta io mi sedevo con voi, quando sfogliando le mail trovate ancora il mio nome tra decine di altri, quando usate la pentola in cui a nove anni facevamo le zuppe di erbacce?
Conservo ancora le lettere che ci mandavamo, piene di adesivi e cancellature e penne colorate. Quando le leggo provo una stretta al cuore a cui non so dare un nome. Rimpianto? Nostalgia? Dolore? Malinconia?
Vorrei che le cose fossero andate diversamente. Vorrei potervi chiamare e passare una serata con voi sotto le stelle, confidandoci sogni e segreti come era nostra abitudine tanto – troppo – tempo fa. Vorrei riavervi come eravate quando vi ho perso o come forse non siete mai state. Sarebbe bello esserci ancora l'una per l'altra. Tre bambine che si tengono per mano sotto il sole e guardano al futuro che non può che aspettarsi di vederle arrivare ancora insieme, ancora unite, ancora amiche.

Le assenze possono essere riempite?

indietro non si torna