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Autore: TwoWorldsCollide    07/12/2014    4 recensioni
"Prego?" sentii una voce provenire alle mie spalle.
Mi voltai e mi trovai di fronte la ragazza che ore prima si era improvvisata una guida turistica
"Che vuoi?" chiesi infastidita.
"Sai che non è educato rivolgersi a un tuo superiore con questi toni?" mi chiese con un sorriso.
"Un mio superiore? Quanti anni avrai? Al massimo 22?" risi beffarda.
Sospirò. "Tu sei Demi. Giusto?" chiese e io annuii. "Dimmi Demi, perché bussi alla mia porta?"
"Lei è Miss. Callahan?" chiesi incredula.
"Si, in carne e ossa."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Demi Lovato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si sedette accanto a me continuandomi a stringere. 
"Che ci fai qua?" le chiesi tra i singhiozzi. 
"Sono qui per te." disse abbracciandomi più forte. "Lo so, lo so.. fa male." 
Ero in preda ad un pianto disperato. Non riuscivo a fermare le lacrime che scendevano imperterrita sul mio viso. "Fallo smettere. Ti prego, fa male."
"Ehi guardami, ok? Guardami."
La guardai, aveva gli occhi lucidi. Le presi la mano e la strinsi forte. 
"Vorrei tanto, ma non posso farlo smettere." disse cercando di asciugarmi le lacrime.
"Mi sento.. come se tutto il dolore che avrei dovuto provare, in tutti questi anni, mi sia piombato addosso e mi stia schiacciando. Mi sento soffocare e questo non va bene. Questa non sono io." 
"Demi, va benissimo sentirsi così." disse lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Alex ho freddo." sussurrai tra le lacrime. 
"Me ne sono resa conta. Stai tremando! Alzati, così raggiungiamo tua zia." disse alzandosi e porgendomi la mano per aiutarmi a seguirla. 


Smisi di piangere e ci incamminammo verso la presidenza. Alex non lasciava andare la mia mano e le ero veramente grata. Arrivammo all'ingresso e lei era lì. Appoggiata alla porta d'ingresso con le baraccie incrociate e sguardo duro. Appena mi vide spalancò gli occhi. Il suo sguardo mi studiava e non appena notò la mia mano stretta a quella di Alex, iniziò a guardarmi con aria interrogativa. Sostenni il suo sguardo. Le passai accanto e la superai. 
"Demi.." le sentii chiamare, ma non mi voltai. Continuai a camminare. 
Arrivai fuori alla presidenza e visto che la porta era aperta entrai senza bussare. 
"Demi sei arrivata, finalmente." disse immacolata. 
La donna si voltò. "Demi?" sussurrò e io annuii. "Sei così cresciuta che quasi non ti riconoscevo." disse abbracciandomi. 
"Zia, come sta nonna." sussurrai nel suo abbraccio. 
"Tesoro, ne parliamo tra poco. Ok?" disse prendendomi il volto tra le mani, per farsi guardare dritta negli occhi. "Allora è stato un piacere fare la sua conoscenza. Credo sia meglio che noi ci avviamo. Grazie di tutto." disse porgendo la mano ad Immacolata. 
"Di niente. Demi se hai bisogno, io sono qui. Tutti siamo qui per te." Immacolata si alzò, facendo una cosa inaspettata. Mi abbracciò. "Si forte." sussurrò al mio orecchio. 
"Grazie di tutto." 


Ero in macchina con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino. 
"Si forte." mi ripetevo. "Non puoi crollare così." mi dicevo. 
"Marissa! Siamo arrivate." disse mia zia. 
"Si, scusami. Non me ne ero resa conto." risposi scendendo dall'auto. "La nonna dov'è?" 
"In camera sua." 
"Vado a salutarla." dissi incamminandomi verso la porta d'ingresso. Strinsi i pugni, le unghia si conficcarono nei palmi delle mani. Arrivai di fronte alla porta, ma nel tentativo di aprirla, feci un passo indietro. 
Avevo paura. Non sapevo cosa aspettarmi aprendo quella porta. Presi un respiro profondo e allungai la mano per aprirla. Mi recai a passo spedito in camera di mia nonna. Era li. Sdraiata che dormiva. Feci per voltarmi per lasciarla riposare.
"Demi, sei proprio tu?" la sua voce era roca. 
"Nonna, sei sveglia? Certo che sei sveglia che domanda stupida." Mi avvicinai al suo letto e l'abbracciai forte. "Mi sei mancata così tanto."  sussurrai. 
"Anche tu bambina mia." 
"Come ti senti?" le chiesi sciogliendo quell'abbraccio. 
"Sto bene tesoro. Lo sai bene, che tua nonna è un osso duro." disse sorridendo. 
Ricambiai il sorriso. "Lo so." risposi sedendomi accanto a lei. "Ti serve qualcosa?" 
"Ho tutto quello che desideravo." sorrise. "Ora raccontami tutto quello che devo sapere e non! Tutto per filo e per segno."
Le raccontai tutto. Passammo ore a parlare e a ridere. Finalmente ero a casa. 
"Quindi ti sei innamorata?" sussurrò con gli occhi lucidi. 
"Nonna non esageriamo. Lo sai che io non sono quel tipo di persona."
Il suo sguardo diventò serio. "Demi tu sei quel tipo di persona." affermò. "Sai alcune volte sono preoccupata per te."
"Perchè? Non devi."
"Io so che te la caverai, tu te la cavi sempre." 
"E allora perché?"
"Non lo so." sussurrò. "Sai quando tua madre ti ha lasciata con me e tu stavi male... beh non sopportavo vederti stare male. Tu di questo te ne eri accorta."
"Nonna, non..." 
"Lasciami finire!" mi ammonì. "Eri una bambina così piccola, dolce e innocente.. ma poi hai capito. Tu hai capito che io soffrivo nel vederti soffrire e credo che tu sia diventata forte soltanto per me." disse, mentre si asciugava una lacrima fuggita al suo controllo. "Hai chiuso il mondo fuori. Hai anestetizzato tutti i sentimenti, ma adesso puoi soffrire, lo sopporterò. Il mondo può sopportarlo."
"Nonna.." sussurrai abbracciandola. 
"Demi, non lasciare il mondo fuori. Promettimelo." 
"Te lo premetto. Ti prometto che cercherò di migliorare in questo." 
"Ora, vorrei tanto conoscere questa ragazza che ti fa battere il cuore." disse sciogliendo l'abbraccio e sorridendomi. 
"Nonna, come fai a sapere che è una ragazza?" 
"Ti ho cresciuta tesoro. Credi che non sapessi di Alex-Emma?"
Scossi la testa sorridendo. "Sei unica."
"Quindi questa ragazza?" 
"Non c'è nessuna ragazza."
"Demi, me l'hai promesso. Se provi qualcosa, non allontanarla." 
"Va bene. Vedrò cosa posso fare. Ora riposati." dissi baciandola sulla guancia. 

Accesi il cellulare per poter rintracciare Marissa e notai dei messaggi. Aprii i messaggi. 
Mittente: Lei.
-E' successo qualcosa?-
-Perché mi eviti?-
-Rispondimi!-
-Chi è quella ragazza?-
-Perché non rispondi. Rispondimi!-
-Sei andata via senza dirmi niente? Si può sapere cosa sta succedendo?-
-Mi stai facendo preoccupare.-
-Chiamami!- 
-Aspetto una tua telefonata!-


Lessi velocemente quasi tutti i messaggi. Decisi di non chiamarla ma di mandarle un messaggio.
-Se ti chiedo di raggiungermi, verresti?- scrissi velocemente.
La risposta non si fece attendere. 
-Dimmi dove-
-Capeside-
-So come arrivarci. E' a un paio di ore da qui. Aspettami fuori la chiesa- 








PS: Sono riuscita veramente ad aggiornare??? "Finalmente!" Che dire? Mi scuso per il ritardo, ma ho chiuso da poco una storia di 3 anni e quindi sono partita, per schierarmi le idee! Partita?? Sono andata andata semplicemente in Toscana e di aggiornare non se ne parlava, visto che avevo due marmocchi che mi ronzavano tutto il giorno intorno! (Anche se non era importante, l'ho scritto. Sono una persona che per la testa le frullano migliaia di cose al secondo. E' come se non avessi niente per tenere lontano le cose che penso dalla parte di me che le dice ad alta voce o in questo cosa le scrive. Lo sto facendo di nuovo.. MERDA!) Comunque mi scuso per gli errori, non ho avuto tempo di rileggerlo. E cosa dire?  Ah si, non mi giudicate, lo so "ho toppato con questo capitolo, ma prometto troverò il modo per farmi perdonare. (Almeno spero!) =D Alla prossima.
   
 
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