Scelte
Sono di nuovo
sola. La maggior parte di coloro che sono tornati dalla battaglia e sono dunque
salvi, sono partiti. Ma non io. Non desidero assistere al trionfo di sire Aragorn, perché so che mi causerebbe dolore. Non sarebbe
insostenibile, ma non ho intenzione di causarmi ferite inutili.
Perché,
graffi o lacerazioni, sempre di ferite si tratta.
Mi sono,
invece, affezionata a queste mura, inaspettatamente. È stato qui che ho trovato
la pace per la prima volta dopo tanto tempo. Forse per la prima volta in tutta
la mia vita. Non dimenticherò mai i giorni trascorsi nel dubbio e nella tortura
dell’incertezza. È stato solo grazie a loro che ho conosciuto la sola persona
che mi ha condotto alla pace.
Sire Faramir è stato la mia salvezza.
Ormai non ho
più timore di ammetterlo. Semplicemente, ormai non ho più timore di nulla,
tranne che del dolore.
Ingenuamente,
dicevo che non temevo morte o dolore, ma era perché non avevo ancora fatto i
conti con il dolore che può causare un amore respinto o deriso. È stato più che
sciocco pensare di esservi superiore, da parte mia. L’orgoglio della mia gente
mi è entrato nel sangue molto più di quanto avrebbe dovuto. Ora, finalmente, lo
comprendo.
Mentre la mia
mente vaga per questi pensieri, i miei passi mi hanno condotta fuori dalla mia
stanza, fino a quel cortile dove ho trascorso tante ore felici. Mentre mi guardo
intorno, mi pare quasi di vedermi, insieme al sovrintendente, mentre passeggio
e ritrovo un po’ di quella serenità da tempo perduta. Improvvisamente sento una
lacrima scorrere lungo la mia guancia destra. Me ne sorprendo. Eowyn di Rohan non ha mai pianto.
Ripenso con
attenzione a ciò che ho deciso tempo fa: non voglio lasciare che questo amore
mi distrugga. Non ho intenzione di cedervi e aprire me stessa a quel dolore che
desidero evitare. Inoltre, questa volta morirei, perché questo amore è molto
più forte e potente di quello che nutrivo per il re dei re. Non so davvero
spiegarmene la ragione, ma so che è così. Ogni mio pensiero è rivolto all’uomo
dai capelli neri e i chiari occhi dolci e non si tratta di immagini legate ai
sogni di gloria.
Sarei stata
un’ottima regina, se solo lui mi avesse amata. Ora, però capisco che il suo
rifiuto è stato il regalo migliore che avrebbe mai potuto farmi. La bianca dama
di Rohan non amava davvero Aragorn
figlio di Arathorn, ma la sua grandezza, la sua
purezza, il suo essere elevato rispetto a tutti quanti noi altri.
Ciò che provo
per sire Faramir è molto diverso. Diverso e
terribile.
Ma mi
domando, dunque: se un amore figurato, idealizzato, come quello può causare una
sofferenza tale, dentro di me, cosa farebbe mai un amore vero? Morirei. Lo so.
Ma, se non
posso pensare all’amore che nutro per lui, per difendere me stessa, posso
almeno provare gratitudine per il tempo che mi è stato concesso di trascorrere
con lui. Per quello che ha fatto per me. Ed è esattamente quello a cui intendo
pensare.
In fondo,
merito di poter vivere almeno di ricordi. Non ha nulla a che vedere con il
fatto che ho preso una decisione definitiva. Nella vita si compiono scelte,
sempre. Io ho fatto la mia e non devo pentirmene, anche se questo significherà
stare lontano da lui.
Non intendo
sposarmi, questo è certo. Non avevo mai pensato di farlo, prima di incontrare
sire Aragorn. Pensavo piuttosto di diventare un
condottiero, magari il generale delle truppe di mio zio Theoden.
Un uomo di valore, insomma. Sire Faramir, mi ha fatto
comprendere, però, che avrei potuto essere, e sarei per sempre stata, un eroina, una persona di valore. Ma sono pur sempre una
donna.
La
consapevolezza di questo mi ha aperto gli occhi. So che non potrò tornare
indietro, ma non me ne rattristo.
Sono
sopravvissuta al dolore di mia madre, alla morte di mio padre, al declino del
mio paese. Non potrei sopravvivere a me stessa. Persino le mie forze, alla fine
non sono illimitate.
Ora devo solo
aspettare, perché so che solamente il tempo riuscirà a lenire le mie ferite. Ma
non amerò mai più. Questa è la scelta di Eowyn di Rohan.
Non vedrò i
miei figli continuare la mia stirpe. Saranno quelli di mio fratello Eomer a compiere questa missione.
Non mi
sveglierò alcune mattine con un uomo accanto. Dormirò sempre sola, son il solo
calore di me stessa a confortarmi.
Non indosserò
un anello nuziale. Le mie dita rimarranno disadorne, pure e limpide come il mio
cuore, che non si macchierà mai più.
Ma sarò una
donna d’arme, aiuterò mio fratello nelle sue funzioni governative, vedrò
nascere e crescere la sua prole. Mi occuperò di mia cognata, quando ce ne sarà
una.
E, per
sempre, riserverò un pensiero speciale per sire Aragorn,
che mi ha liberata da quella che sarebbe per me stata una prigione dorata e mi
ha fatto muovere i primi passi verso l’amore.
E i miei
sogni andranno sempre incontro a sire Faramir, che
amo con tutta me stessa, con la forza di cui solo le donne della mia razza sono
capaci.
Le scelte di
una fanciulla cresciuta per servire il suo paese. Per amare la sola cosa che
mia potrà deludermi: l’onore.